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Autore: Ryta Holmes    29/06/2004    9 recensioni
“Ogni tanto il ricordo di quell’esperienza le riaffiorava alla mente, facendole rivivere le strane emozioni che aveva provato e che l’avevano tanto sconvolta. Ma durava solo un attimo, perché quando la vita la riportava al presente, le ricordava con la stessa intensità, un concetto fondamentale, che ormai non poteva più cambiare le cose… Lui, era il suo nemico.”
Genere: Avventura, Azione, Fantasy, Malinconico, Mistero, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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03

Sei Il Mio Nemico

Capitolo 3

Un delicato incarico:

Missione Ambasciata

La porta dell'ufficio del Comandante Gladstone si aprì all'improvviso rivelando la presenza di Ginny in procinto di andare via.

"Mi raccomando, signorina Weasley, massima prudenza! La missione la impegnerà per tre settimane, quindi dovrà dare la massima disponibilità ventiquattro ore su ventiquattro..." le disse il Comandante, che sedeva dietro la grande e scura scrivania di mogano.

Ginny sorrise e annuì col capo. "Non si preoccupi Comandante, ho già preparato le valigie e sono pronta a trasferirmi sul luogo non appena mi darà l'ordine!"

"Perfetto!" esclamò l'uomo compiaciuto. "Le ricordo che solo io, lei e il responsabile che la seguirà, sapranno di questa faccenda, perciò le chiedo di non rivelare nulla di quanto è stato deciso in questa stanza a chi non fosse necessario... mi fido di lei, signorina..." continuò con uno sguardo eloquente. 

Quando l'uomo notò il cenno di assenso della ragazza, sorrise bonariamente. "Se è tutto chiaro può andare, e in bocca al lupo per la missione!" 

"Crepi il lupo! Buonasera Comandante!" rispose la rossa, posando due dita sulla fronte in segno di saluto e chiudendo educatamente la porta.

Si incamminò lentamente lungo il buio corridoio che portava ai dormitori, lasciandosi trasportare dai pensieri su quello che le aveva detto il Comandante Gladstone. Non appena quella sera era entrata nel suo ufficio, aveva voluto complimentarsi ancora con lei, nonostante lo avesse già fatto quando si era avvicinato al suo letto il giorno prima in Infermeria, e poi era entrato subito nell'argomento dell'incarico che le era stato affidato.

Missione Ambasciata.

Era tutto un programma a dire la verità. Già dal nome sembrava che fosse di grande importanza, e in effetti il Comandante stesso ne aveva dato questa accezione. Anzi, oltre che importante era anche pericoloso e questo stranamente invece di spaventarla la inorgogliva.

Ancora non aveva compreso il perché le fosse stata affidata quella missione, ma immaginava forse che il Comandante l'avesse scelta per la sua parlantina sciolta e per il suo modo di porsi con le persone.

Aprì la porta della sua stanza con calma, ancora immersa nei suoi pensieri, e sussultò quando alzando il capo si trovò davanti gli occhi azzurri e curiosi della sua amica.

"Allora? Allora? Cosa voleva il Comandante?" chiese tutto d'un fiato la moretta, agitandosi davanti a lei.

Ginny sorrise e richiuse la porta in silenzio. Si sentiva sempre meglio quando varcava quella soglia, e non solo perché tutte le volte si trovava la faccia agitata o curiosa di Zoe, con cui condivideva quella camera, ma anche per l'aspetto accogliente che questa aveva. I mobili erano di un caldo beige e le tendine delle due finestre erano di un arancio vivace, che rallegravano sempre l'ambiente. Era piuttosto semplice a dirla tutta, ma Ginny e Zoe, nel corso degli anni, l'avevano riempita di fotografie e disegni che l'avevano resa particolare e speciale per le due ragazze, che la consideravano come un rifugio da tutte le preoccupazioni.

Quella sera, per Ginny, avrebbe potuto rappresentare un rifugio, tuttavia sentiva di essere calma e di non avere nessuna preoccupazione per la missione che l'aspettava. Anzi a dirla tutta era soltanto stanca, visto che per tutto il giorno non aveva fatto altro che allenarsi. 

Ma per riposare doveva ancora superare degli ostacoli, e il primo tra tutti era Zoe. "Voleva parlarmi della missione... mi ha fatto sapere tutti i dettagli e quanto mi impegnerà..." rispose, liberandosi del mantello e gettandolo con noncuranza sul suo letto. 

Zoe sembrò non sorprendersi di quella risposta, ma apparve ancora più curiosa. "Quindi? Cosa dovrai fare?" chiese ancora.

Ginny ripensò alle parole del suo Comandante... "... le chiedo di non rivelare nulla di quanto è stato deciso in questa stanza a chi non fosse necessario... mi fido di lei, signorina..."... aveva ragione, non poteva tradire la fiducia dell'uomo.

Decise di restare sul vago. "Devo solo sorvegliare un convegno tra Babbani, niente di più!"

Sul volto di Zoe, apparve una punta di delusione. Si aspettava una risposta più emozionante, qualcosa di pericoloso e di avventuroso, come aveva immaginato durante i minuti di assenza della sua amica... e invece era solo una missione di controllo.

"Nient'altro? Voglio dire, niente combattimenti all'ultimo sangue, niente appostamenti notturni o cacce all'uomo, anzi, al Mangiamorte?!" chiese con voce quasi tremante, sperando che Ginny rispondesse di sì, almeno una volta.

Ma al contrario, la ragazza rispose con un cenno negativo. "Mi dispiace, Zoe, ma purtroppo non credo che dovrò fare niente di tutto questo! Rassegnati!" scherzò, scompigliando i capelli della mora, e andando a sedersi sul suo letto.

"Ora sarà il caso di andare a dormire... sono già le undici e domattina la sveglia sarà un'ora prima!" propose Ginny, con un sorriso.

Zoe sbuffò, guardando l'orologio. "Uffa! Odio svegliarmi alle quattro!" si lamentò seccata.

Ginny non rispose, sapeva che l'argomento 'sveglia' era un tasto dolente di Zoe. Sempre piena di vita e allegra, ma quando si trattava di svegliarsi, e soprattutto prima dell'ora prevista, era un dramma!

"Ginny, quanto tempo durerà la tua missione?" chiese poco dopo la mora, seduta a gambe incrociate sul letto e intenta ad osservare l'amica che indossava un pigiama estivo, di un giallo acceso e vivace.

La ragazza, la guardò confusa. Era pensierosa quella sera, e a stento aveva ascoltato la domanda dell'amica.

"Ho detto quanto tempo durerà la missione!" esclamò decisa Zoe, alzando leggermente la voce. In un certo senso sentiva che Ginny le stava nascondendo la verità su quella missione, ma sicuramente ci doveva essere un motivo. Per il momento le bastava sapere per quanto tempo sarebbe dovuta stare in pensiero per lei.

"Ah... scusa, ero soprappensiero! Dunque... tre settimane, su per giù." rispose tranquillamente.

Zoe la fissò sconvolta. "Tre settimane?! E che cosa fanno i Babbani in tre settimane di convegno!?!"

Ginny si limitò ad alzare le spalle, senza risponderle.

La conversazione si interruppe quando sentirono bussare alla porta. "Chi può essere a quest'ora?" chiese Zoe curiosa, alzandosi dal letto e avvicinandosi all'entrata della camera. Ginny si riassettò un po', intuendo chi sarebbe entrato da un momento all'altro, e preoccupandosi per la sua amica, che evidentemente, non c'era ancora arrivata.

Zoe infatti, abbassò la maniglia piegandosi leggermente in avanti e aprendo piano la porta per spiare, e per poco non sentì il cuore in gola.

A pochi centimetri dal suo viso, il volto in penombra a causa della scarsa illuminazione del corridoio, Harry guardava con serietà gli occhi sorpresi della mora.

"Ciao Zoe, Ginny sta dormendo?" chiese con un tono di voce piuttosto basso, pensando che la rossa fosse già a letto.

Ma gli bastò poco per immaginare l'amica sveglia, dopo l'urlo spaventato che cacciò Zoe, dopo averlo visto. La ragazza fece un salto indietro e si portò appresso la porta, aprendola del tutto, poi cadde a terra con un tonfo sordo.

Harry a sua volta sussultò per quella reazione e fissò sconvolto la ragazza, prima di venire salvato da Ginny, che si era velocemente avvicinata alla porta, scuotendo la testa rassegnata.

"Ehm... scusate, non volevo spaventarvi..." mormorò Harry imbarazzato, quindi si avvicinò a Zoe, che sedeva ancora per terra, senza più voce, e le porse la mano sorridendole. "Tutto bene?" le chiese con fare amichevole.

Zoe annuì con aria ebete e solo dopo alcuni istanti di silenzio si decise ad accogliere quell'aiuto. Quando toccò la mano del ragazzo, si sentì decisamente morire e fu convinta che anche a due chilometri di distanza avrebbero potuto notare il suo viso in fiamme.

"Harry, non dovresti essere a letto, a quest'ora?" chiese Ginny, cercando di attirare l'attenzione del ragazzo su di lei, prima che l'amica ci mettesse le penne sulla porta della stanza.

Il ragazzo si accorse finalmente di lei. "Oh... sì, Ginny... è solo che ho saputo che sei stata chiamata nell'ufficio del Comandante, questa sera, e volevo sapere se c'è qualche problema... anzi, volevamo, sono qui anche per conto di Hermione e di quell'esagitato di tuo fratello!" concluse sorridendo, al pensiero di un Ron tutto agitato per la sorella.

"Volano in fretta le notizie!" scherzò Ginny, spostando con una mano sulla spalla Zoe, che era ancora impalata a fissare Harry sull'entrata, perché questi potesse entrare.

Il mago sorrise, accogliendo l'invito. "Ti sbagli... so già tutto." spiegò con semplicità.

Ginny alzò le sopracciglia e lo guardò allargando gli occhi. "Ora capisco... sei tu il mio responsabile!" esclamò come illuminata. Poi, notando che Zoe ancora non si muoveva, richiuse la porta e fece accomodare Harry sulla sedia della scrivania che fronteggiava il suo letto e andò a sedersi su questo.

Zoe, alla fine decise di prendere posto sul suo giaciglio, ma non smise un secondo di fissare il ragazzo, come imbambolata. Harry, dal canto suo, sembrò non far caso a quegli occhi che lo fissavano con tanta insistenza, ma Ginny fu convinta che stesse solo cercando di ignorarli.

"Il Comandante Gladstone mi ha fatto chiamare questo pomeriggio e mi ha rivelato lo scopo della missione... Ginny, sei sicura di farcela?" le aveva chiesto preoccupato, dopo aver ripreso il discorso.

La rossa, aveva sorriso a quella domanda e con una naturalità che sembrava non avere, tradusse in parole i suoi pensieri. "Harry, io sono sicurissima! Non so perché ma davvero non ho paura di affrontare questo rischio, e poi il Comandante mi ha dato piena fiducia e io non voglio deluderlo! Hai idea di quanta fatica mi sia costata arrivare a questo punto?!" concluse agitandosi, ripensando alla lunga e faticosa carriera che aveva percorso.

Ci erano voluti cinque anni perché lei diventasse un Tenente e adesso che aveva raggiunto quell'importante traguardo, si sentiva seriamente più realizzata.

Harry sospirò a quella risposta. "D'accordo Ginny... io non posso dirti niente, dopotutto hai scelto tu questa vita e io non posso certo impedirti di fare quello che vuoi..."

"E nemmeno mio fratello, sia ben chiaro!" ribatté la ragazza decisa, già immaginando la reazione di Ron alla notizia di quella missione. Lui tra tutti era sempre stato il primo ad opporsi a che lei diventasse un'Auror, ma la ragazza non aveva mai voluto ascoltarlo, preferendo a volte anche discutere con lui, piuttosto che dargli ascolto.

Harry mise le mani in avanti in segno di resa. "Non te la prendere con me, Ginny, lo sai che tuo fratello non ragiona quando si tratta di te! Comunque ti può consolare il fatto che in pratica non sa quasi nulla di questa storia e io stesso gli ho detto che la tua era solo una missione di controllo!" la rabbonì il ragazzo, prima che l'amica si innervosisse come sempre quando si cadeva in quell'argomento.

La rossa tirò un sospiro di sollievo. "Grazie Harry, e ti sarei grata se non gli parlassi mai di questa storia, almeno finché non è finita!"

"D'accordo, vedrò quello che-"

"A-aspettate un attimo!" esordì Zoe all'improvviso, interrompendo il moro, il quale si voltò verso di lei incuriosito, causandole una nuova agitazione.

"Ehm... s-scusa, Harry, non volevo..." cercò di giustificarsi mentre le guance le ardevano di vergogna.

Il ragazzo le sorrise gentilmente. "No no, Zoe, non ti preoccupare, penso che vorrai avere qualche spiegazione su questa faccenda, vero?" chiese, confermando i pensieri della moretta, che aveva annuito mentre osservava con interesse il bordino del suo pigiama blu cobalto.

"Non le ho detto niente perché il Comandante mi aveva chiesto di tenere la bocca chiusa..." si affrettò a spiegare Ginny, ricordandosi solo in quel momento che l'amica era con loro e che aveva ascoltato tutta la conversazione. Si sentì un stupida per averle mentito così spudoratamente e poi a non aver fatto attenzione a lei dopo.

"Lo so, ma di Zoe possiamo fidarci... dico bene?" chiese Harry rivolto alla diretta interessata, causandole un mancato svenimento, mentre annuiva in silenzio perché incapace di spiccicare una sola parola di senso compiuto.

"Scusami Zoe..." si giustificò la rossa dispiaciuta. L'amica però, alzò gli occhi e le sorrise scuotendo il capo, cercando di trovare un po' di coraggio.

"Allora... mi volete spiegare che cos'è questa missione?" chiese, gli occhi fissi sulle sue gambe e la voce tremula.

"Missione Ambasciata, Zoe..." la corresse Harry. La morettina alzò lo sguardo incuriosita, prima di ricordarsi che era stato proprio il ragazzo che la faceva impazzire, a parlare.

"Tra due giorni ci sarà un importante convegno tra tutte le nazioni Babbane e gli ambasciatori dovranno presenziarle..." iniziò a spiegare Ginny con calma. "Il perché duri tre settimane, è dovuto al fatto che si parlerà dei problemi più importanti relativi alla politica, all'amministrazione e ai concordati tra le nazioni... e se non mi sbaglio dovrebbero affrontare argomenti tipo la fame nel mondo o i debiti pubblici dei paesi più poveri... insomma una specie di incontro al vertice!" concluse la ragazza, cercando di trovare le parole più semplici per spiegare quello che doveva essere un evento di grande importanza.

"L'unico particolare è che tutto sarà fatto in gran segreto..." continuò Harry. "Per evitare incidenti diplomatici o atti di terrorismo, nessuno dovrà sapere di questo convegno!"

"E noi che c'entriamo?" chiese ingenuamente Zoe, ora molto più interessata alla faccenda, ma anche seriamente preoccupata di conoscere la risposta. "Non è che per caso Voldemort..."  non concluse la frase, attendendo una risposta.

Sia Harry che Ginny sospirarono rassegnati. "Ufficialmente no, ma la prudenza in questi casi non è mai troppa! E' per questo che siamo così pochi a sapere di questa missione, io dovrò soltanto controllare che tutto possa andare bene e che non ci sia qualche spia dei Mangiamorte." finì di spiegare la ragazza.

"Ora capisco... e che compito avrai Ginny?" chiese ancora la moretta, sorridendo appena.

"Sarò la sottosegretaria dell'ambasciatore inglese!" rispose prontamente la rossa. "Che dici, mi ci vedi in questo ruolo?" domandò poi, sorridendo all'amica.

Zoe la guardò per qualche istante pensierosa. "Mhmmm... forse con un paio di occhiali... direi di sì!" concluse.

"Zoe ha ragione, Ginny, dovresti provare..." si intromise il ragazzo, mandando in fiamme per l'ennesima volta il volto della ragazza.

Ginny, però al posto di rispondere, sbadigliò sonoramente. "D'accordo, ci penserò domani... ora ragazzi, che ne dite di dormire un po'? Giusto qualche oretta, prima di riprendere gli allenamenti, vi va?" propose con tono ironico.

"Ok, ok, vi ho già rubato mezz'ora di sonno!" esclamò Harry alzandosi in piedi e avvicinandosi alla porta. "Ci vediamo domani, buonanotte ragazze!" salutò guardandole entrambe e sorridendo, prima di richiudere la camera.

"Buonanotte!" rispose Ginny allegra. Zoe invece, si limitò ad agitare la mano con aria poco intelligente e a fissarlo imbarazzata.

"Zoooeeee! Harry se ne è andato, che ne dici di spegnere la luce?" chiese Ginny guardando con una punta di malizia la giovane.

La moretta, che fissava ancora la porta ormai chiusa, si scosse e si affrettò ad entrare nel letto. "Oddio, non ci credo... mi ha vista in pigiama!"

*   *   *

Dalla sveglia così mattiniera erano trascorse già otto ore, quando Ginny ebbe finalmente un momento di pausa per potersi riposare. Alla fine non aveva dormito un gran che quella notte, l'eccitazione era ancora alle stelle e lei non aveva fatto altro che pensare a quello che avrebbe dovuto fare. Il Comandante le aveva dettagliatamente spiegato i suoi compiti in quanto sottosegretario dell'ambasciatore, ma più per pignoleria che per paura di scordarli, li aveva ripetuti continuamente, facendo attenzione a non dimenticarne nemmeno uno.

Zoe non era con lei. Era stata assegnata per un turno di guardia proprio con Harry, e Ginny aveva dovuto fare il diavolo a quattro per convincerla ad andare e a non disobbedire gli ordini che le erano stati dati. Alla fine si era decisa, ma la rossa non aveva potuto fare a meno di immaginare ogni possibile reazione disastrosa della ragazza, in compagnia della persona che le faceva perdere ogni volta che la guardava soltanto, tutte le facoltà mentali.

Si trovava seduta su un letto dell'Infermeria della base, in attesa che tornasse il Guaritore a cui aveva chiesto i risultati delle analisi che le avrebbero permesso di tornare a combattere. Aveva infatti bisogno del permesso di un Medimago, che accertasse la sua completa guarigione, perché potesse riprendere a pieni ritmi. A quanto pareva il colpo ricevuto durante l'ultima battaglia era stato davvero forte, e le avevano assegnato un paio di giorni di riposo... o almeno di riposo dai turni di guardia e da eventuali attacchi di Mangiamorte. Per gli allenamenti il riposo non c'era mai!

"Ehi Ginny, sei qui?" la voce di suo fratello Ron, la fece sussultare e riportare con i piedi per terra.

Si voltò con calma, già immaginando che il ragazzo la stesse cercando, mentre lei aveva fatto di tutto per evitarlo quella mattina. Dopo Zoe ed Harry infatti, quello sarebbe stato l'ostacolo più difficile da superare, per questo aveva pensato di aggirarlo per non doverlo affrontare... invano però, visto che l'aveva trovata!

"Ciao, Ron... che ci fai qui?" chiese cordialmente, sforzandosi di sorridere e di ignorare l'aria preoccupata che il fratello aveva dipinta sul volto. Per fortuna Ginny notò che il ragazzo era con Hermione... meglio così, almeno avrebbe avuto un'alleata al suo fianco. Dopotutto Hermione l'aveva sempre sostenuta quando suo fratello si comportava in quel modo, perché semplicemente ci era passata anche lei.

"Ti stavo cercando... è vero che ti hanno affidato una missione?" chiese arrivando subito al dunque.

"Secondo te il Capitano Potter ti ha detto una stupidaggine?" chiese con tono pungente la rossa, guardandolo provocatoria.

"Non scherzare, Ginny, lo sai che mi preoccupo!" ribatté Ron, seriamente, avvicinandosi a lei e sedendosi al suo fianco.

Hermione al contrario, che aveva preferito restare in piedi accanto alla ragazza, non sembrava molto contenta delle parole del ragazzo. "Ma scusa, non vedi che lei non è preoccupata? Te lo ha detto anche Harry ieri sera, perché diamine lo devi essere tu!" lo rimbeccò leggermente alterata.

"Perché lei è mia sorella, Hermione?" le rispose lui con acidità.

"No, Ron, perché tu sei iperprotettivo!" si intromise la sorella stizzita. "Non mi puoi trattare come una bambolina di cristallo, ormai sono un'Auror con tanto di certificato di idoneità, quindi se mi hanno affidato una missione, io non mi esimerò di certo!"

Ron quasi ignorò la sua sfuriata. "Ma siamo sicuri che sia solo di controllo? Non dovrai fare niente di pericoloso, vero?"

Ginny alzò gli occhi al cielo disperata, avrebbe voluto ribattere se le porte dell'Infermeria non fossero state aperte con violenza attirando l'attenzione di tutti.

Harry, comparve sulla soglia piuttosto agitato. Stringeva il corpo di Zoe che sembrava svenuta ma stranamente nessuno dei due aveva ferite sul corpo... o almeno non se ne vedevano.

"Cos'è successo?!?" chiese preoccupata Ginny, alzandosi in piedi e aiutando Harry a posare il corpo dell'amica su un letto, mentre diversi Guaritori si avvicinavano, pronti a visitarla.

"Malfoy..." mormorò Harry, fissando preoccupato Zoe.

Ginny avvertì una morsa allo stomaco che le mozzò il fiato. "Cosa?" soffiò sconvolta.

"Malfoy le ha lanciato un incantesimo!"

*   *   *

"Ragazzi, state tranquilli! Non vedete, sto benissimo!" Per Zoe era la decima volta che rassicurava Ginny, Hermione e Ron, sul fatto che si sentisse benissimo. 

Aveva riaperto gli occhi e si era resa conto di trovarsi nell'Infermeria della base, attorniata dai suoi amici che la fissavano preoccupati. E a quanto pareva era solo lei quella più tranquilla.

"Dopotutto è stato solo uno Schiantesimo, no? Non mi sono fatta niente!" continuò per l'ennesima volta, sorridendo ai tre.

Ginny sospirò abbassando gli occhi sulle lenzuola candide del letto di Zoe. Aveva provato una sgradevolissima sensazione quando Harry le aveva detto che Draco Malfoy aveva attaccato la sua amica, e solo a mente fredda si era resa conto che il fatto non aveva destato sorpresa a tutti tranne che a lei. 

Draco Malfoy era un Mangiamorte, era ovvio che li avesse attaccati... però fu strana l'idea che aveva attraversato la mente di Ginny alla notizia, e cioè che era la prima volta che aveva sentito la notizia di un attacco diretto da parte del biondino.

Non che lui non avesse mai combattuto, e anzi Ginny sapeva bene che quel ragazzo doveva aver ucciso anche diverse volte in tutti quegli anni, solo che non aveva mai avuto occasione di sentirlo prima di allora e questo l'aveva leggermente turbata.

Si dette mentalmente della stupida, per quei pensieri, e si impose di ascoltare i discorsi dei suoi amici.

"Sei stata fortunata, Zoe! Malfoy avrebbe potuto anche ucciderti!" esclamò Ron guardandola con cipiglio severo, quasi avesse davanti un'altra sorellina minore.

La moretta si passò una mano tra i capelli ridendo imbarazzata e arrossendo all'improvviso. "Lo so... eh eh... cercherò di stare più attenta..."

Ginny guardò con aria interrogativa l'amica, convinta che nascondesse qualcosa. "Zoe... ma siamo sicuri che Malfoy abbia lanciato quello Schiantesimo a te?" chiese subito dopo, notando la ragazza che arrossiva ancora di più e prendeva a fissare con interesse le sue gambe coperte dalle lenzuola.

"Ti sei messa in mezzo!" esclamò Ron rassegnato, mandando in fiamme se possibile ancora di più le guance di Zoe.

Gli occhi di Hermione si allargarono in un'espressione di chiarimento. "Ora capisco perché Harry era così sconvolto quando ti ha portata qui... certo, oltre al fatto che non aveva idea di cosa ti avesse scagliato addosso Malfoy..."

Zoe non rispose e i tre ragazzi accolsero quel silenzio come una risposta affermativa.

"Che..." iniziò titubante Ginny, interrompendo quel momento di calma. "... volevo dire, dove vi trovavate?"

Zoe alzò gli occhi verso di lei, ripensando ai pochi momenti prima di perdere conoscenza. "Più o meno vicino al posto dell'attacco di ieri... stavamo passando di lì, quando lo abbiamo incontrato..." spiegò, lo sguardo perso nel vuoto.

"E che ci faceva Malfoy da quelle parti?!" chiese Ron, agitato, mentre Ginny tirava un sospiro. Era quella la domanda che voleva chiedere a Zoe all'inizio, ma non ne aveva avuto il coraggio. Sorrise al pensiero che qualche volta suo fratello si dimostrava utile!

Zoe alzò le spalle non sapendo dare una risposta. "Non ne ho la più pallida idea... comunque ho avuto l'impressione che fosse solo lì di passaggio. Camminava piuttosto velocemente quasi come se avesse un impegno importante e non appena ci ha visti, ha lanciato un incantesimo e... credo sia scappato via subito... se non mi sbaglio, prima di chiudere gli occhi, l'ho visto mentre si allontanava..." concluse, sforzandosi di ricordare.

"Quindi è stata solo una coincidenza..." rifletté Hermione. "E poi non è normale il fatto che si trovasse da solo, e sinceramente dubito fortemente che uno del suo rango sia stato incaricato di fare la spia, sappiamo da fonti certe che Voldemort lo tratta piuttosto bene..."

"Staremo a vedere..." sospirò Ron, alzandosi in piedi dalla sedia su cui sedeva e sistemandosi il mantello della divisa che pendeva da un lato. "Piuttosto Ginny, noi non abbiamo finito un discorso, se non mi sbaglio!" esclamò subito dopo, quasi avesse avuto un'illuminazione.

La ragazza, che fino a quel momento era rimasta pensierosa, intenta a fissare il pavimento, rivolse un'occhiata disperata al fratello, prima di alzare gli occhi al cielo e di allontanarsi, salutando Zoe con un bacio.

"Ehi, dove credi di andare, mi devi assicurare che la tua missione n-" iniziò ad urlare, uscendo dalla stanza per raggiungere la sorella, ma una mano calda di Hermione, posata sulla sua bocca, lo frenò all'improvviso.

"Urlalo ancora un po', Ronald Weasley, così lo sapranno in tutta la base che Ginny ha una missione!" lo rimproverò severamente, guardandolo fisso in quegli occhi color dell'ambra.

Ron annuì scuotendo il capo, lasciando che la ragazza togliesse dal viso la sua mano. "Così va meglio, ora però voglio che questa storia si chiuda, Ron! Smettila di tarpare le ali a Ginny, ormai non è più una bambina, perciò d'ora in poi, voglio che eviti di dirle qualcosa che riguarda questa faccenda o al massimo dalle un 'in bocca al lupo', ma niente di più! Siamo intesi?" concluse.

Ron annuì rassegnato, e assumendo un broncio infantile sul volto. "E chi sei tu, per ordinarmi queste cose?" le chiese con tono provocatorio incrociando le braccia, mentre lei faceva qualche passo lungo il corridoio che portava in palestra. 

"La tua ragazza, mi sembra ovvio!" esclamò la riccia, voltandosi e guardandolo maliziosa. Ron sorrise e la raggiunse, circondandole le spalle con un braccio...

*   *   *

Zoe sbuffò annoiata, guardando l'orologio che aveva posato sul comodino. Erano già trascorse un paio d'ore da quando aveva ripreso i sensi, ma ancora non le avevano dato il permesso di lasciare l'Infermeria. Era stanca e aveva una fame da lupi, visto che quel giorno non aveva nemmeno pranzato, e come se non bastasse la sala era completamente vuota, tranne che per qualche Guaritore che le passava davanti, impegnato a controllare cartelline o ad analizzare diagnosi.

Aveva chiesto già diverse volte di poter andare via, dopotutto si sentiva benissimo, a parte la fame... e poi le avevano scagliato solo un misero Schiantesimo, perdiana! 

Chiuse gli occhi, cercando di prendere un bel respiro, per calmarsi un po'. Posò la testa sul cuscino, provando a ripensare a quello che era successo quel giorno. Per tutta la mattinata non aveva fatto altro che seguire Harry come un cagnolino, rispondendo solo con monosillabi ogni volta che lui aveva provato ad iniziare una conversazione.

Poverino, doveva considerarla una persona davvero noiosa, con quel comportamento stupido, ma che poteva farci se non riusciva nemmeno a parlare quando c'era lui?

E poi finalmente si era fatta coraggio. Nemmeno lei aveva sentito la formula dell'incantesimo che Malfoy aveva lanciato ad Harry, ed era stata quella la cosa che l'aveva fatta preoccupare maggiormente. Senza pensarci oltre, si era frapposta tra i due maghi e si era beccata in pieno petto quello che poi per fortuna si era rivelato un semplice Schiantesimo.

Ma se per ironia della sorte Malfoy avesse lanciato un Anatema morale, lei allora avrebbe perso la vita, pur di salvare quella di Harry.

Invece di rabbrividire per un pensiero così triste, si portò le mani al viso e sorrise, arrossendo leggermente. "Che atto eroico!" esclamò con tono flebile, sentendosi orgogliosa. Pensò poco al fatto che l'aria era diventata all'improvviso profumata... di tramezzini.

"Sì, ma guai a te se lo rifai!" la voce, proprio del bel ragazzo dagli occhi verde smeraldo la fece sussultare. Aprì gli occhi di scatto e si ritrovò davanti il suo volto serio e preoccupato che la guardava con aria di rimprovero e un piatto con quattro tramezzini che il ragazzo portava con sé.

La sua prima reazione fu quella di arrossire e di mettersi a sedere con aria sconvolta. "H-H-Harry! Che ci fai qui!?!?!" esclamò. Si stupì di essere riuscita a parlare con lui davanti, e proprio al diretto interessato. Forse non sarebbe stato impossibile rifarlo...

Harry sorrise rilassando l'espressione del viso e alzò il piatto con i tramezzini. "Pensavo di portarti questi... non credo che tu abbia pranzato oggi..."

Zoe abbassò lo sguardo maledicendo il rossore che continuava ad infiammarle le guance senza tregua. "G-grazie..." mormorò timidamente, tormentando il bordo del lenzuolo con le dita.

Harry rimase qualche istante con il piatto di tramezzini in aria, notando che la ragazza restava immobile. "Avanti, prendine uno!" esclamò sorridendo. "Non vuoi farmi compagnia?" dopo di che prese un panino e lo addentò assaporandolo.

Zoe rimase a fissarlo... era bello anche quando mangiava... pensò sentendo il cuore batterle freneticamente. Decise di seguirlo, quando il suo stomaco iniziò a ribellarsi e a richiedere seriamente qualcosa da mangiare.

Harry sorrise, quando Zoe prese dal piatto uno dei tramezzini e iniziò a sbocconcellarlo timidamente, con lo sguardo chino sulle sue gambe.

"Grazie, per oggi..." ruppe il silenzio pochi minuti dopo. Zoe lo fissò stupita, alzando lo sguardo e sorrise imbarazzata, arrossendo ancora.

"E di che..." rispose flebilmente, continuando a mangiare.

Restarono in silenzio finché non consumarono tutti i tramezzini nel piatto. Harry aveva preso a fissare un punto indefinito dell'Infermeria, immerso in chissà quali pensieri che Zoe avrebbe voluto tanto scoprire, mentre lo osservava di sottecchi, alzando saltuariamente gli occhi verso di lui.

Durante quei minuti si era sforzata di trovare un argomento per poter parlare ancora con lui, anche il più stupido, ma la sua mente sembrava completamente vuota, come se avesse dimenticato tutto quello che aveva appreso in vent'anni della sua vita. Si intristì, ripensando al fatto che lui sicuramente doveva trovarla noiosa e stupida, e che indubbiamente quella visita inaspettata, che le aveva riempito di gioia il cuore, fosse stata solo per dovere più che per vera dimostrazione di gratitudine.

"Penso..." mormorò in risposta a quei pensieri, la voce vuota con una leggera nota di tristezza. "... penso che non mi vorrai più con te per i prossimi turni..." pronunciò quelle parole come se fossero una semplice constatazione di come stavano le cose.

Ma non si aspettò di certo la reazione che ebbe invece il ragazzo. "E perché mai dovrei? Fino a prova contraria sei stata la compagna migliore che io abbia mai avuto! Non penso che altri avrebbero fatto la stessa cosa che hai fatto tu!" esclamò guardandola sorpreso e parlando con ovvietà.

Zoe lo guardò illuminandosi e stupendosi di quelle parole che fino ad un momento prima non avrebbe mai pensato di udire proprio da Harry. "Ehm.... ecco... grazie.... cioè, non mi aspettavo..." balbettò mentre era convinta che sulle sue guance avrebbero potuto farci due uova al tegamino.

Harry le sorrise dolcemente, tanto che Zoe sentì che da un momento all'altro le sarebbe partita una coronaria. "L'importante è che tu non ci riprovi! Mi hai fatto prendere un bello spavento!" esclamò subito dopo, scompigliandole i capelli.

Ormai Zoe ne era certa. Quell'incantesimo scagliato da Malfoy era stato in realtà un'Avada Kedavra e lei era finita in Paradiso. Punto.

"La prossima volta magari spingimi da un lato, così nessuno si farà del male!" propose il ragazzo scherzando. A Zoe già il fatto che ci potesse essere una prossima volta, le bastava per sentirsi felice.

Sorrise pur non avendo il coraggio di guardarlo negli occhi. Non avrebbe mai immaginato di vivere un momento così magico. Peccato che fosse destinato a durare poco...

"Capitano Potter!" l'ingresso di un Auror portò l'attenzione del ragazzo e di lei verso la porta.

Harry si alzò in piedi, mentre Zoe sospirò avendo preferito che quel soldato non avesse interrotto quel momento.

"Capitano, il Comandante Gladstone la sta cercando... mi ha detto di dirle che ci sono novità." spiegò l'Auror, salutando prima Harry e poi Zoe con un gesto della mano.

"Ho capito, va' pure, Reece!" lo esortò il ragazzo. 

Quando il soldato si allontanò, Harry si voltò verso Zoe per salutarla, ma lei lo precedette.

"Novità su... Ginny?" chiese senza pensarci, guardandolo per un attimo preoccupata, prima di abbassare ancora lo sguardo.

Harry annuì. "Credo sia arrivato il momento."

*   *   *

"Allora, Ginny, sei pronta?"

"Sì, Harry, sì! Non ti preoccupare, sapevo di dovermi preparare perché mi avrebbero chiamato da un momento all'altro, quindi non sono nervosa!" si lamentò la rossa.

Harry, non appena l'aveva raggiunta nell'ufficio del Comandante, si era dimostrato più preoccupato di lei e per tutto il tragitto, fino al grande Hotel in cui si sarebbe tenuto il meeting, le aveva più volte ripetuto la stessa domanda.

Si trovavano in un'auto che la base metteva a disposizione quando gli Auror dovevano eseguire degli appostamenti tra i Babbani. Era una BMW nera, non troppo appariscente ma nemmeno da considerare un macinino, e ovviamente dotata di un incantesimo che permetteva di sgusciar via dal traffico senza troppi problemi. Harry era alla guida, mentre Ginny sedeva dietro, intenta ad osservare la strada dal finestrino.

"Ok, perdonami, Ginny, prometto di non chiedertelo più! E' solo che non mi aspettavo che ti chiamassero proprio questo pomeriggio..." si spiegò il ragazzo scusandosi.

"Lascia perdere...." rispose la rossa, con calma. Nel frattempo l'auto costeggiava Trafalgar Square. "Mi dispiace solo di non aver salutato Zoe... era ancora in Infermeria quando mi hanno chiamato..." continuò, osservando la grande piazza in cui non si vedeva più traccia dell'attacco del giorno prima, tranne che per un enorme spazio vuoto dove prima si trovava la pasticceria data alle fiamme.

"Lo farò io per te... oh, preparati, siamo arrivati, ormai!" si interruppe il mago, quando, appena svoltato l'angolo si ritrovò davanti la facciata monumentale dell'albergo in cui sarebbe avvenuto l'incontro.

"Però, sei fortunata! Inizio a pensare che sarà più una vacanza che una missione, la tua!" scherzò Harry, immaginando chissà quali comodità riservasse l'hotel a cinque stelle che aveva davanti.

"Beh, speriamo che sia così!" replicò Ginny, aprendo lo sportello dell'auto, non appena Harry era riuscito a parcheggiare. "Se si tratterà solo di un semplice controllo e tutto filerà liscio, magari potrei anche prenderlo come un bel periodo di ferie!" scherzò, sorridendo al ragazzo che era sceso per aiutarla con le valigie.

Harry ricambiò il sorriso, che si tramutò subito dopo in un'espressione di sofferenza. "Ma... che diamine c'è qua dentro?!?" esclamò rosso in volto per lo sforzo, mentre trascinava una pesante valigia della ragazza.

"Devo stare qui tre settimane, Harry, è ovvio che mi sia portata dietro un po' di roba!" rispose, come se la domanda del ragazzo fosse stata stupida.

Il moro seguì Ginny fin dentro l'albergo e si accertò che la ragazza avesse la sua camera. Prima di tornare alla macchina, le ricordò tutti i suoi impegni.

"Mi raccomando, Ginny... ricordati che adesso dovrai andare dal segretario inglese, ti riconoscerà subito, visto che la sua memoria è stata modificata..." la rossa annuì seguendo il discorso dell'amico, nonostante lo sapesse già bene. "... questa sera ci sarà il party di benvenuto per tutti gli ambasciatori, quindi fa attenzione perché già lì, potresti dare un'occhiata sulla situazione, siamo intesi?"

La ragazza annuì ancora, in silenzio. A Harry sembrò bastare come risposta, perciò tirò fuori dalla tasca un braccialetto d'argento e dopo aver afferrato delicatamente il polso della ragazza, iniziò ad attaccarlo.

"Questo braccialetto è magico, portalo sempre con te! Se avrai dei problemi o la situazione sta diventando pericolosa, o semplicemente hai qualche dubbio, sfregalo due volte e potremmo comunicare, d'accordo?"

"Due volte..." ripeté convinta lei, osservando il prezioso con interesse. Era molto semplice, sottile con tre perline sul davanti. Davvero grazioso.

"Non c'è altro, credo... ah, sì, quasi dimenticavo!" esclamò subito dopo il ragazzo, battendosi una mano sulla fronte e infilando nuovamente la mano nella tasca. "Questi te li manda Zoe!" disse mostrandole un paio di occhiali leggermente ovali e di media misura.

Ginny sorrise, prendendoli in mano e provando ad indossarli. Si guardò allo specchio e iniziò a ridere. "Non ci credo, mi stanno proprio bene!" esclamò, mentre Harry si univa alle sue risate.

"Bene, ora è il caso di andare, prima di dare troppo nell'occhio... buona fortuna Ginny, e buon divertimento!" la salutò il ragazzo, dandole un leggero bacio sulla guancia e avviandosi verso la porta.

Ginny sventolò la mano sorridente. "Grazie infinite!" esclamò. Solo quando Harry si fu allontanato, la ragazza abbassò la mano e fissò l'ingresso con aria sbalordita.

"Ma da quando lui e Zoe sono così intimi?"

*   *   *

Ginny camminava pensierosa per i corridoi dell'hotel, diretta verso la sala congressi, dove avrebbe dovuto incontrare il segretario inglese. 

Aveva preferito fare una doccia, prima di andare, e aveva indossato un completino più elegante per l'occasione. La gonna nera, lunga fino al ginocchio, era corredata da una camicetta bianca, molto semplice. Si era messa a ridere quando si era guardata nel grande specchio della sua camera: sembrava proprio una segretaria vestita così!

Aveva lasciato i capelli sciolti sulle spalle, e quell'effetto onda che avevano, le davano l'aspetto di una persona importante. Sorrise sistemandosi gli occhiali sul naso che avevano già iniziato a cadere.

Attraversò la grande hall dell'albergo, dopo aver chiesto informazioni su dove si trovasse la sala congressi, si sentiva pronta ed era più che carica... la sua missione era ufficialmente iniziata.

Così eccitata e piena di pensieri, certo non si sarebbe accorta di due occhi, che avevano preso a fissarla con insistenza da uno degli angoli della grande sala...

Continua…

«««»»»«««»»»«««»»»«««»»»«««»»»«««»»»«««»»»«««»»»«««»»»«««»»»«««»»» 

Oh oh oh! La missione è appena iniziata e già per la nostra Ginny c'è qualche problema! Chi sarà la persona che la sta fissando tanto intensamente? Mah, nel frattempo speriamo che Ginny non abbia problemi a recitare la sua bella parte! Allora, cosa ne pensate di questo capitolo? Certo, non c'è molto movimento, però è importante perché vengono introdotte alcune informazioni e soprattutto si spiega la missione che deve affrontare la nostra strega... e poi che mi dite di Zoe ed Harry? Non sono carinissimi?!? Io adoro quella ragazza! E poi ci sono Ron ed Hermione... non so se è chiaro ma quei due per me sono una cosa sola, quindi devono stare assieme (la considero una delle istituzioni di HP... chissà quando la maestra Rowling si deciderà...u.u). Mi scuso per il piccolo ritardo, ma gli esami non mi danno tregua e sto ancora studiando per gli orali che avrò nientemeno che il 6 Luglio (campa cavallo che l'erba cresce, insomma...-.-). Vedrò cosa inventarmi per trovare un po' ti tempo e continuare a scrivere... non vi preoccupate, non vi abbandonò!^^

Ah, vorrei precisare che non ho idea se esista davvero una pasticceria a Trafalgar Square o un hotel a cinque stelle nei dintorni, quindi tralasciate qualche mio possibile strafalcione!^^''

Ora vorrei tanto ringraziarvi per tutti i commenti che mi avete mandato... dato che nel capitolo precedente non ho avuto il tempo di rispondere, ho deciso di farlo adesso... anche perché mi sembrava stupido rimandare il capitolo che ormai avete già letto, perciò ora passiamo ai ringraziamenti!

Angele1987: Non preoccuparti per il ritardo, guarda me, che ti rispondo solo al terzo capitolo...-.-! Cmq sei stata la prima a recensire! Hai ragione Ginny è grandiosa come Auror, ce la vedo intrepida e coraggiosa!^^ Grazie per i complimenti! (Ryta si gasa quando le dicono che scrive bene, perché... non ci crede!^^) Se si incontreranno mi dici? Mah, chissà...

Angelica: ti ringrazio, ma... perdona la mia ignoranza... ti riferisci alla coppia Harry/Hermione? In questo caso, mi dispiace, ma davvero non riesco a vederci quei due assieme, e poi Hermione/Ron è la mia coppia preferita! O magari non ho capito niente di quello che volevi dire e sto sparando cretinate... illuminami!!!

Sissichi: Grazie, grazie, grazie e ancora grazie!^^ Allora, quante domande! Ehm... diciamo che scopriremo queste cose strada facendo... per il momento ti dico che quel bambino dovrebbe presentarsi ancora una volta, ma... ih ih ih non posso dire altro! Ah, hai ragione, Zoe è adorabile!

Ryuko: Grazie!=^^= (Ryta arrossisce per un altro complimento sullo stile...) Come vedi ho deciso di continuarla... ah, anche se in ritardo, cmq buono studio! :P

Misskiller: ==^^== come siete generosi... davvero questa storia è così scorrevole?!? Ti ringrazio davvero tanto, cmq come vedi ho deciso di continuare questa storia, per il Mangiamorte del vicolo però non si parla nemmeno in questo capitolo...^^''

Poyel: Grazie due volte!^^ Mi sento meglio ora che anche qualcun'altro pensa che Draco non sia proprio OOC, la mia paura più grande era quella di non averlo reso al meglio... come Draco insomma! 

Elenuccia90: Ehm... per l'aggiornamento de Il mio destino è qui con te, c'è da aspettare un po', però ti puoi consolare con questo capitolo, prometto che cercherò di aggiornarlo quanto prima, promesso! A proposito, sono finiti gli esami? Un bacio

LunaMalfoy: Allora, calma, calma... andiamo con ordine... 1) Come vedi questa storia continua; 2) L'altro pezzo di storia (ed evita di sbandierarlo ai 4 venti se non vuoi un'Avada Kedavra per cena) non è finita nel dimenticatoio, ma prima o poi uscirà; 3) Il passato di Ginny l'hai scoperto; 4) Queste idee le partorisco in ogni momento in cui non studio, praticamente durante qualche ora di sonno! Ora che ho risposto, prego: anticipazioni, opere di scrittura; fumetti; e... no quello ormai è già visto... eh eh... ora, passiamo alla seconda parte... ehm... (Ryta inizia ad indietreggiare notando un edificio con un'insegna luminosa davanti a lei con scritto "McPhee" e dei coloratissimi cartelli su cui si leggono slogan... "Succede solo da McPhee!". Entra nell'edificio e trova Luna con il grembiule da macellaio di Draco e le dice che questa sera sarà lei la portata principale... Ryta inghiotte il vuoto...) Ehm... mi perdoni ora che ho mandato questo capitolo? Malfoy è anche comparso e ha colpito Zoe... cioè voleva colpire Harry, però... ti prego, risparmiami! Dopotutto è sopravvissuto, no? E poi lo sai a cosa servirà quella cosa... risparmiami!

Whitelady86: Ehm... oddio, non si sono incontrati ancora... mi perdoni?^^'' Davvero ti piace Draco? Cmq anche a me piace molto il secondo capitolo, ma questo con Zoe ed Harry non è male!

Aya: thank you! Certo l'incotro tra Ginny e Draco mi sembra un po' difficile, ma... ihihihihihih... chissà che accadrà in futuro!

Morrigan: Veramente riuscivi a vedere quello che succedeva? Wow...(Ryta resta senza parole perché non immaginava che riuscisse in una cosa tanto difficile...) Sai il fatto è che io le immagino le scene che scrivo, però mi domando sempre se riesco a trasmettere a chi legge tutto quello che succede! Grazie infinite!

Marcycas - The lady of Darkness: In ritardo? Ma se te ne sei accorta solo al secondo capitolo? E io che devo dire che ho aspettato che uscissero 14 capitoli di TLSR prima che e nei accorgessi?!? Beh, ti ringrazio, anche a me è piaciuta la storia del dissanguamento del biondino, ma come hai potuto notare... a Luna non è piaciuta molto...(Nota alla recensione e alla risposta della diretta interessata -.-). per quanto riguarda Zoe, che te ne pare in questo capitolo? Credo che Harry standole così vicino la farà morire prima o poi... o no? Eh eh eh, mi diverto a plasmare uno dei miei personaggi preferiti!^^Ehm... Lady, mi dispiace ma credo che dovrai aspettare per un incontro col bel biondino, e poi siamo sicuri che quel Mangiamorte fosse lui? (Ryta mette la pulce nell'orecchio alle due personalità che la guardano come se avessero davanti una psicopatica -.-) E poi di chi saranno mai quegli occhi che la fissano nella hall dell'albergo? lo so, adesso penerai di più...(Ryta tira fuori tutta la sua vena sadica...^^)

Serena: Se lo augurano tutti, che Draco non abbia ucciso nessuno... per ora ha lanciato solo uno Schiantesimo a Zoe... cioè ad Harry, insomma... vedremo in futuro che accadrà!

Shaari: (Lucius Malfoy inghiotte il vuoto e si nasconde dietro Ryta, che ride sentendo di possedere un grande potere) Sai Shaari, Il qui presente bastardo è una delle persone che meno sopporto... chissà se la mia vena sadica non si abbatterà su di lui...Bwhahahahahahaha! (Lucius scappa via e si nasconde sotto il letto, tutto tremante, avendo capito che difficilmente troverà un riparo così circondato)^^

Gajra: beh, come vedi ho aggiornato, anche se vi ho fatto attendere un po'...-.-... chissà se questa coppia diverrà prima o poi una coppia!^^ ihihihihih!

Anonimo: Non conosco il tuo nome, ma ti ringrazio tanto... anzi come vedi sono anche riuscita ad aggiornare!^^

E' tutto! Non smettete di commentarmi, mi raccomando! Non avete idea di quanta carica mi abbiano dato le vostre recensioni! (Infatti ho preferito scrivere questa storia al posto dell'altra mia, e già immagino lettrici assatanate e con istinti omicida che mia attendono dietro la porta di casa -.-...)

Un bacio a tutti e grazie ancora!!!!

I RACCOMANDO, COMMENTATE, GENTE, COMMENTATE!!!

Titolo del prossimo capitolo "Sensazioni"

   
 
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