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Autore: xHoranWife_    14/11/2012    2 recensioni
Diin la la la Diin
Odio la canzoncina della mia sveglia. O meglio della sveglia del mio stupido nokia vecchio come il cucco. Dopo aver rotto il mio bellissimo galaxy mi ero ritrovata con questo catorcio che non aveva uno straccio di sveglia decente.
Bè è inutile che sto qui a piangere su latte versato (o meglio sul cellulare rotto) mi conviene alzarmi sennò perdo l'aereo.
E' strano come il mio subconscio possa pensare queste cose appena sveglia...
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Mi presento: Sono una ragazza italiana come tutte le altre, senza niente di speciale. Mi chiamo Emma, e tra circa due settimane compio 18 anni, e i miei come regalo mi hanno regalato un viaggio a Londra con la mia migliore amica. Passerò lì tutta l'estate... vedremo come andrà a finire ;)
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CHAPTER 1

Durante la strada per l'aeroporto il tassista non cercò di fare molta conversazione, mi chiese solo come mi chiamassi e cercò di fare qualche battuta patetica su Londra, ma dopo un pò vedendo che non mi interessavo tanto a quello che diceva si rassegnò e accese la radio.
Io intanto pensavo a tutte le "avventure" che avrei vissuto a Londra... 
La prima settimana sarei stata da sola, ma poi mi avrebbe raggiunto Olivia, la mia migliore amica, che purtroppo non era potuta partire insieme a me per dei problemi con il padre...
Mi risvegliai dai miei pensieri quando sentii la radio che diceva:
-E adesso faremo un intervista alla famosissima band del momento, i One Direction, collegati in diretta da Manchester!- lo speaker disse la frase con talmente tanta enfasi che per poco non esplose la radio (?)
Avevo sentito parlare di quella band, ogni tanto quando accompagnavo mio fratello al parco, ma non ci avevo mai fatto caso, non mi interessavano.
-Bè eccoci arrivati cara Emma, in bocca al lupo per il viaggio- Uh? Non mi ero accorta che fosse già passato così tanto tempo.
-Grazie mille- scesi dal taxi. Mentre il tassista scendeva le mie valigie mi guardai intorno... Non ero mai stata in aeroporto da sola, tutte le volte che ero andata all'estero c'erano stati i miei genitori, e ora tutto d'un tratto mi venne in mente di scappare e di tornare indietro di fronte all'imponenza dell'aeroporto.
Presi le valigie, pagai il tassista e mi feci coraggio... dopotutto l'aeroporto di Fiumicino non poteva essere tanto grande, no?
 
Dopo cinque minuti mi ero già persa. Avevo diciassette anni, quasi diciotto e ancora riuscivo a perdermi in aeroporto. Chissà cosa avrebbe detto la mia migliore amica se fosse stata con me in quel momento...
Mi feci coraggio e andai dal tipo che dava informazioni
-Scusi dove devo andare per fare il check-in per il volo 838 per Londra?- Non mi era mai piaciuto parlare con i commessi o i tipi che danno informazioni in questo caso, così ci misi un pò a formulare la frase.
-Vede quel cartello in fondo a destra? Arrivi fino lì, poi giri a destra e troverà delle scale. Le salga e poi giri a sinistra... capito?-
-Ehm... si... si grazie- Certo che aveva molta voglia di darmi delle informazioni quello lì eh?
 
Feci come mi aveva detto il tizio, e mi ritrovai in una sottospecie di immensa sala d'attesa (?) dove c'era un sacco di gente che leggeva giornali o guardava enormi maxischermi con la pubblicità della Premium...
Andai da una signorina con un rullo per le valigie accanto. A quanto sapevo dovevo lasciare le mie valigie lì, sperando di non perderle poi quando sarei dovuta andare a ritirare i bagagli...
-Si pregano i passeggeri del volo 838 per Londra ad avvicinarsi all'imbarco- la voce squillante di una donna risuonò nell'altoparlante. Bene, era il mio volo.
Finii di lasciare le valigie e andai all'imbarco. Sentivo già il mal  d'aria nello stomaco...
 
Il volo durò quasi due ore, e fu molto tranquillo, per fortuna il mal d'aria prima della partenza non si fece più sentire.
Appena scesa dall'aereo mi accorsi che l'aeroporto di Londra era più piccolo (anche se non di molto) di quello di Fiumicino da cui ero  partita, e ciò mi confortò. Almeno lì non mi sarei persa.
Come non detto... Fui costretta ad andare a chiedere informazioni, ma stavolta era leggermente più difficile. Non ero più in Italia, nessuno mi avrebbe capito se avessi parlato italiano... Bene!
Sono sempre stata una capra in inglese, per questo la prima settimana sarebbe stata un inferno, almeno dopo avrei avuto Olivia, lei al contrario di me era molto brava... bè non serviva a niente starsene con le mani in mano ora. Mi feci coraggio e andai al centro informazioni.
-Ehm...scusi, vorrei sapere dove...- iniziai a sbiascicare qualche parola in inglese. Ero nella merda. Lo sentivo, sarei rimasta in aeroporto come una barbona fino all'arrivo di Olivia, poi avrei preso le valigie e...
-Signorina parlo anche l'italiano se le è più comodo- fiuuu la mia salvezza.
-Uh? Si grazie. Ehm... volevo sapere dov'è il ritiro bagagli del volo 838 da Fiumicino-
-Si, ecco la vede quella grande insegna lì, a destra?-
-Quella con il numero tre?-
-Si esattamente, lì sotto-
-Ok, grazie mille-
Bè almeno me l'ero cavata :).
 
Dopo aver preso le valigie chiamai un taxi e arrivai nella villetta che mi aveva affittato mia madre. Wow! Stavolta aveva fatto le cose in grande!
Aveva la facciata in mattoni e un bellissimo giardino pieno di fiori con una staccionata bianca intorno (un pò come le case delle favole). Dietro alla casa si intravedeva un piscina non troppo grande. Bene, l'avrei usata molto durante l'estate.
Dento la villetta era molto rustica, c'era anche un camino!
Al piano di sotto c'era la cucina, la sala da pranzo, il soggiorno, e un bagno; mentre al piano di sopra c'erano due camere molto sapaziose, un bagno e uno sgabuzzino con le scope.
Avevo già deciso la mia prima meta: il bagno. Lasciai le valigi fuori dalla porta ed entrai. Finiti i miei bisogni (e non erano pochi!) scelsi quella che sarebbe stata la mia camera.  Aveva un'enorme finestra che dava sulla parte del giardino con la piscina, con sotto un divano attaccato al muro. Portai le valigie dentro e mi buttai sul letto sfinita. Le avrei disfatte dopo ora mi serviva un pò di relax...
Neanche il tempo di chiudere gli occhi che sentii il cellulare squillare. Bene! Neanche un attimo di tregua!
-Pronto?- risposi con una voce da zombie.
-Hey zombie! Su con la vita arrivo tra una settimana, mica tra un anno!- Olivia. Era sempre di buonumore quella ragazza.
-Senti è stato un viaggio stancante, ero pronta a riposarmi ma poi mi hai chiamato...-
-Ah vabbè allora se vuoi riattacco- 
-E' inutile che dici così tanto so che non lo farai-
-Vabbè ti avevo chiamato per sapere come stavi, anche perchè tra un pò vado a prendere mio fratello a scuola, quindi devo andare-
-Io sto bene, non è certo un viaggio in aereo DA SOLA a distruggermi- Pfff...
-Bene, era questo che volevo sentirti dire. Ora vado ciaoo-
-Cia...- Biiip. La solita, non mi dava mai il tempo di salutarla che subito riattaccava. Bè ora però un pò di riposo me lo meritavo, ero proprio stremata.
Mi buttai sul letto a peso morto. Aahh finalmente un pò di relax...

Non so cosa sognai, ma quando mi svegliai era già buio, e sentivo lo somaco brontolare. Guardai l'ora sul cellulare. Le otto. Cazzus (?) avevo dormito più più di quattro ore!
Andai in bagno e mi detti una rinfrescata, poi presi la borsa le chiavi della casa e decisi di andare a fare un giro... mi sarei presa un panino da qualche parte.
Con mia grande fortuna trovai un ristorante italiano non molto lontano dalla casa. Il cibo non era malaccio. Avevo preso un piatto di pasta all'amatriciana e pollo con patate al forno come secondo. Certo, visto che stavo a Londra potevo anche non andare in un ristorante italiano, solo che li i camerieri parlavano sia inglese sia italiano, quindi decisi che finchè non sarebbe arrivata Olivia avrei mangiato solo lì. O al massimo mi sarei cucinata qualcosa a casa da sola...

Dopo cena non avevo molta voglia di andare in giro, anche se avevo dormito tutto il pomeriggio, e ora che ci penso... non avevo neanche pranzato! Vabbè meno ciccia...
Tornai a casa, e chiamai mia madre per rassicurarla e dirle che la casa era fantastica.
-Mi raccomando Emma, stai attenta non sei nella tua città e bla bla bla...- le solite paranoi di mia madre.
-Si mamma te l'ho ripetuto mille volte sono viva, gli alieni non mi hanno ancora rapito, e adesso ho voglia di riposarmi un pò.-
-Certo cara, buonanotte-
-Buonanotte ma...- Biip. E no eh! Anche lei no!
-Ma... mamma?- Al diavolo! Ero troppo stanca per pensare a mia madre...


Eccomi qui! Che ne pensate? A me sinceramente non piace molto... Dovevo scegliere se farlo più dettagliato o andare più veloce con la storia, ma con meno particolari, e ho scelto la prima. c:
Scusatemi per eventuali errori, non mi andava di ricontrollare...
Bè che dire... Voglio sapere cosa ne pensate, quindi recensite susu! :33


 
   
 
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