Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Pezzodipayne    14/11/2012    0 recensioni
Lei è una diciannovenne di nome Rebecca ed è una Romana de Roma. Vive con sua sorella e sua madre mentre suo padre gira il mondo per lavoro. Questa ragazza si troverà a vivere il sogno che ogni Directioner vorrebbe a sua volta vivere: incontrare quei cinque interdetti mentali. Non penso ci sia bisogno di dire chi sono, vero? u.u
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Ti prego non dirmi che..-

 



A quanto pare i miei bellissimi e magnifici manifesti furono anticipati dalla moltitudine di cartelloni pubblicitari e locandine che annunciavano i One Direction in Italia, cosi decisi di mandare i miei volantini a quel paese e pensare a cercare i biglietti per il concerto.
Ecco. I biglietti.
Bel casino.
Come cazzo li trovo ora? Pensa Rebbè, pensa.
Idea!
-Mamma!- Chiamai mia madre che era in salotto a guardare la tv. Ma non rispose.
-Mammaa!- Insistetti. Niente.
Più mi avvicinavo al salotto e più sentivo una canzoncina fastidiosa aumentare. Finito quello strazio, iniziava a sentirsi la voce di una che a prima vista sembra una drogata.
"Salve e benvenuti a Uomini e Donne.. Annetta per te oggi che Giustino.." la televisione era, ogni santo pomeriggio alla stessa ora, sintonizzata su Canale cinque.
-Mamma ma ancora Uomini e Donne ti guardi?- Le chiesi, arrivandole di fronte. 
La guardai.
Mi guardò.
Tornò a guardare la televisione.
-Mi spieghi perchè continui a guardare questi vecchietti che hanno una vita sociale più attiva della mia?!- Mi guardò per cinque secondi e poi tornò alla tv. Cazzo, guardami.
Quella rompipalle della De Filippi continuava a parlare e io non mi stavo sopportando. Andai davanti alla televisione e feci di tutto per impedire a mia madre di continuare a guardare quella cazzata.
-Rebecca cosa vuoi?- Mi chiese, stremata. Alleluia.
-Mi anticipi 79 euro?- Chiesi molto velocemente e senza girarci intorno.
La guardai.
Mi guardò.
Iniziò a ridere.
-Ottanta euro? Per cosa scusa?- Chiese, continuando a ridere. 
-Sono settantanove.. Per il concerto dei One Direction..- Dissi, cercando di fare gli occhioni dolci.
-Per il concerto? Rebbè sono soldi buttati. Puoi farne volentieri a meno..- Mi disse, alzandosi dal divano e avviandosi verso la cucina.
Gli occhioni dolci non funzionano, merda. 
-Ma mamma, tu non capisci! Non sono soldi buttati, sono Liam,Louis,Zayn,Niall e Harry in Italia, a Roma. Non capita tutti i giorni, porca banana- Dissi, innervosendomi.
Niente. Iniziò a lavare i piatti senza degnarmi di una risposta. 
Salii in fretta in camera, chiusi la porta e presi in mano il telefonino. "1 chiamata persa - Francesco"
 

Chi è Francesco? Francesco è un ragazzo con cui mi conosco dalle superiori ed è il mio fidanzato da due anni e mezzo. Ragazzo semplice, occhi verdi e capelli castano scuro, divertente. Con un sorriso fantastico.
 

Decisi di chiamarlo, così composi il numero.
-Francesco mi hai chiamato?- Chiesi.
-Rebbè si, volevo sapere se potevo passare da casa tua..-
-No Francè, non è il momento adatto..-
-Cos'è successo?-
-Niente..-
-Rebbè ti prego dimmi che non centrano di nuovo i One Direction..- Chiese, sperando in una risposta che non ricevette.
-Ehm.. Anche se fosse? Francesco quella stronza non vuole darmi i soldi..- Gli risposi.
-Rebbè, dai vedrai che si sistemerà tutto.. Cambiando discorso, che hai organizzato per domani?- Domani. Cos'è domani? Che mi sono persa?
-Che ho organizzato per domani?- Dissi, facendomi la domanda da sola. Lui rise.
-Ti sei dimenticata vero? Rebbè è il tuo compleanno- Mi disse. Già, il mio compleanno. Me n'ero dimenticata.
-Vabbè Francè, niente.. Sono vent'anni.. Ho festeggiato i diciotto.. Vieni a casa e stiamo insieme- Risposi.
-Va bene, ci sentiamo questa sera allora.. Ciao, ti voglio bene- Mi disse, chiudendo la chiamata.
E' strano come io e lui, in quasi tre anni di relazione, non ci eravamo mai detti un "Ti amo". Il motivo preciso non ce l'avevo ma a me andava bene cosi, non erano necessarie quelle due parole per essere felici. Noi stavamo bene cosi.



 
-Rebbè i biglietti sono Sold Out- La voce squillante di mia sorella mi svegliò dal sonnellino pomeridiano. Già, ero finita per addormentarmi.
-Cosa? Non è possibile.. Sono passati solo..- Mi bloccai e guardai l'orologio. -Ho dormito quattro ore?- Eh si, erano le otto di sera e i biglietti, giustamente, erano finiti. Porca banana.
-Ora che fai?- Chiese mia sorella, guardandomi con aria sconvolta.
-Margherita secondo te? Una minchia, vuol dire che tra cinque giorni esatti invece che essere li insieme e tutte le altre Directioners, sarò a casa a riguardarmi il loro DVD.. Come sempre d'altronde- Dissi, buttandomi nuovamente sul letto.
-Pensa che hai avuto i tuoi idoli a pochi passi da te.. Non ti basta?- Mi disse, appoggiandosi all'uscio della porta.
-E' questo che mi fà stare di merda. Loro sono qui, a Roma e non posso vederli. Questo mi fà stare ancora peggio, porco cazzo. Non puoi capire, esci e chiudi la porta- Le dissi, alzandomi dal letto e accendendo il computer.
-E non mangi?- Chiese, prima di chiudere la porta.
-No, dì a mamma che sto già dormendo- Conclusi.
Se prima ero a merda, ora posso anche buttarmi dal balcone o defenestrarmi ma con la finestra chiusa. Ottimo Rebecca, complimenti. E' colpa tua, lo sai no? Se non dormivi, a quest'ora avevi il biglietto in mano. Penso che l'unica cosa positiva sia stata la chiamata con Francesco.


 


"..Too much light in this window, Don’t Wake Me Up, Only coffee no sugar inside my cup, If I wake and u here still gimme a kiss.." Vi avviso: se c'è una canzone che amate con tutto il cuore, non mettetela MAI come sveglia. La mia sveglia mattutina, si. Quella canzone di Chris Brown che mi piaceva tanto, ora non faceva altro che darmi alla minchia. Non la sopportavo più. Perchè? Perchè ormai voleva solo dire "Alzati cogliona, è tardi". E' stressante la cosa.
-Rebecca svegliati!- Mia sorella urlò dalla camera affianco. Poi se si aggiunge anche lei, cazzo.
-Margherita io non devo andare a scuola al contrario tuo. Quindi zitta e preparati!- Urlai da sotto il cuscino.
-Eh vabbè, ciao!- Disse, uscendo da casa e sbattendo la porta. Si torna a dormire.
*Bzz, Bzz.* Maledetto telefono.
Come non detto. 
-Pronto?- Risposi con la voce impastata dal sonno.
-Apri la porta- 
-Chi cazzo sei?-
-Ma sei cogliona allora! Rebbè sono Francesco- 
-Ah Francè scusa, sto mezza rincoglionita.. Ti apro subito- 
Chiusi la chiamata e andai ad aprire la porta, trovandomi davanti Francesco con un sorriso da mozzare il fiato.
-Amore!- Dissi,saltandogli sopra.
Lui non rispose, rimase a guardarmi per qualche istante.
"Ti prego non dirmi che.." Dissi, per poi bloccarmi alla vista del mio corpo con addosso il pigiamone della nonna. Cazzo a casa mia fà freddo. Compatitemi.
Corsi in camera, chiudendomi la porta alle spalle e buttandomi nella cabina armadio alla ricerca di qualcosa di decente da mettere.
-Rebbè lo sai che non guardo i vestiti..Sei bella anche con un sacco di patate sopra..- Disse, entrando molto velocemente nella cabina armadio e chiudendo la porta.
-Ma mi vergogno..- Dissi, abbassando lo guardo che un attimo prima guardava i suoi fantastici occhi verdi.
-Di cosa scusa? Ti ho visto in tutte le circostanze possibili e immaginabili..Quindi esci da qui e vai a sederti sul letto che devo darti il regalo di compleanno- Disse, aprendo la porta della cabina armadio e uscendo subito dopo di me. Questo vuole fare sesso? Non di prima mattina, non ora. Sto ancora dormendo.
-Pronta?- Mi chiese, guardandomi con un sorrisetto divertito.
-Chi sopra e chi sotto?- Chiesi, per informarmi.
-Ma di che stai parlando?- Mi chiese, confuso.
-Tu di che stai parlando?- Gli chiesi,cercando di capirne qualcosa.
-Del regalo di compleanno..-Disse, con una voce confusa.
-Che sarebbe..?- Chiesi. La situazione non era molto chiara.
-Ecco..- Mi diede una busta da lettere, chiusa. Va bene che "è il pensiero che conta", ma seriamente mi hai regalato una busta Francè?
Rimasi a guardarla per qualche istante. -E io che credevo volessi fare sesso!- Dissi di getto, senza rendermene conto. 
-Di prima mattina? Ma stiamo scherzando? Dai apri la busta..- Disse, iniziando a sorridere come un demente.
Cosa ci sarà di tanto elettrizzante in questa cazzo di lettera? Apriamola.
Aprii la lettera e,con mia grande sorpresa, uscì fuori un biglietto. -Cos'è?- Chiesi, confusa.
-One Direction,Roma. Inizia alle 20.30- Disse contento.
-T-t-tu mi hai preso il b-b-biglietto?- Chiesi, balbettando come un'analfabeta.
-Si, il mio piccolo regalo di compleanno..- Sorrideva compiaciuto.
-Piccolo? Amore non hai idea di quanto tu mi abbia resa felice in questo momento!- Gli saltai sopra e lo baciai, continuando a tenere stretto nelle mani il biglietto. Quel biglietto che me li avrebbe fatti vedere per la prima volta. Non potevo crederci.



 

Yeah Buddy.
Holaaaaaa! I'm back. Secondo capitolo della seconda FF. Figo.
Bhè che dire, mi sembra molto banale come capitolo. Cioè parla solo di quei due coglioni di Rebecca e Francesco. Vabbè che di chi dovrebbe parlare, giusto? Giusto.
Bhè felici per l'uscita di "Take me home"? IO SI, TROPPO. Le sto ascoltando da ieri come una pazza. Penso che quella che mi ha colpito di più è stata "They don't know about us". E' semplicemente fantastica. Per non parlare del "AW" alla Micheal Jackson in "Heart Attack". No vabbè questo Cd è fantastico. Ok mi levo dalle palle.
Recensite qui sotto, rendetemi felice mlmlml ♥
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Pezzodipayne