For every laugh, there should
be a tear ~
#30
Beauty and the Beast, 1991
# Bittersweet
Era successo tutto
all’improvviso, al pari di qualunque avventura degna di questo nome, e adesso
si ritrovava a vivere in un castello dove tutto, dalla mobilia chiacchierona ai
cibi sopraffini, era letteralmente incantato. E sarebbe stato bellissimo se
solo non avesse fatto così paura.
La neve aveva
ricoperto ogni angolo del giardino, il giorno in cui Belle uscì con Philippe e
per la prima volta si guardò intorno con gli occhi dell’ospite e non della
prigioniera. Tutto era bianco, puro, silenzioso. Senza rendersene conto, si
disse che forse non sarebbe stato poi così male restare per sempre tra i
confini di quel posto che aveva tanto da raccontarle – come il più avvincente
dei libri che avesse mai letto.
Non molto
tempo prima, la bellezza del giardino innevato e cinto da solide mura le
sarebbe parsa uno spettacolo dolceamaro; solo il pensiero di suo padre, salvo e
al sicuro, le avrebbe dato la forza per non piangere. Ma qualcosa era cambiato
dal momento in cui il padrone del castello l’aveva raggiunta e l’aveva salvata.
Allora, e soltanto allora, le era stato chiaro che là nessuno le avrebbe mai
fatto del male, e che in realtà quella paura non aveva motivo di esistere.
Come se avesse
udito i suoi pensieri, Philippe le sfiorò la spalla con il muso, rassicurante.
Belle si voltò, lo accarezzò, sorrise.
La Bestia era
a un balcone – la benda che gli fasciava la zampa ferita era bianca come la
neve – e la guardava, e a dispetto della distanza Belle seppe che nel suo
sguardo doveva esserci la stessa pace che finalmente lei si sentiva nel cuore.
[ 268 parole ]
Spazio dell’autrice
La bella e la Bestia è ai primissimi posti tra i miei
Classici Disney preferiti. Non pensavo che sarei mai riuscita a scriverci su,
ma dovevo, a prescindere da questa
raccolta. *seppellisce il viso tra i fazzoletti* ♥
Devo proprio
ammettere che questa volta, ebbene sì, sono caduta nella banalità, perché ho
scelto di descrivere l’ampliamento degli orizzonti di Belle (il
post-malinconia, stavolta) trattando un momento del tutto canonico e senza
starmi a inventare scenari di contorno – cosa che finora avevo evitato con
cura; ma il punto è che di Belle io ho davvero moltissimo, come di Aurora, e mi
sarebbe parsa un’ingiustizia non scegliere di rappresentare lei. Lei e il
fiorire del suo sentimento per la Bestia. Per me loro sono la coppia Disney e perciò chiedo scusa, chiedo davvero scusa per
non aver riflettuto su qualcos’altro che meritasse ugualmente (come Maurice disperato
al pensiero della figlia perduta, o i servitori del principe Adam distrutti
dalla condizione del loro signore, o infinite altre cose su cui quegli ottantotto
minuti di film non pongono l’accento), ma sono andata dove mi ha portata il
cuore e questa cosuccia già sentita è tutto ciò che ne è venuto fuori.
Spero comunque
umilmente che vi piaccia.
Aya ~