Ma questa le superava tutte.
Cautamente feci scorrere l'anta del mio armadio, notando lo scintillio di metallo troppo tardi.
Avete presene le scene da film horror? Quelle dove il/la protagonista apre una porta che non avrebbe dovuto aprire?
Allora sapete come mi sentivo in quel momento, soprattutto quando una grossa - e intendo dire veramente grossa - falce a tre lame uscì come per magia dalla foresta di vestiti che era il mio armadio.
Mi morsi violentemente la mano per evitare di urlare e mi maledissi una ventina di volte nell'arco di circa due secondi per aver avuto la bella idea di mettere le ante scorrevoli.
E che cazzo, non mi aspettavo mica di ritrovarmi un pazzo con una falce, pronto a mozzarmi la testa, nell'armadio!
Quale persona sana di mente si aspetterebbe una cosa del genere?!
Mi ripresi dal mio stupore arrotolando il libro di biologia e cominciando a darlo in testa a chiunque ci fosse nel mio armadio, pregando anche in cinese che i miei non si svegliassero.
- Ahi, ouch! Jashin ti punirà! Ouch! -
Jashin!?
- Fottuto ateo! - la falce si mosse e per poco non diventai shushi.
Cominciai a pestare più forte con il libro.
- Beccati il peso della conoscienza! -
- Ow! Sme- chiunque fosse nel mio armadio prese il libro e lo buttò a terra -ttila! -
In un ultimo tentativo di salvermi la vita presi la riga che usavo per disegno tecnico e cominciai a colpire il mo aggressore con quella.
- Ho detto basta! Jashin ti farà marcire all'inferno! -
Jashin!? Di nuovo?!
Abbassai la riga, prendendo l'iPod dal comodino e puntando la luce nell'armadio.
Ma perchè non potevo ripassare in santa pace?
Perchè?! Ero quasi certa che mi avrebbe interrogato!
E invece no! Mi dovevo trovare Hidan nell'armadio.
...
Stavo ancora sognando.
Non c'erano altre spiegazioni. Probabilmente stavo ancora lì, nel mio bel letto, aspettando che il mio iPod suonasse e mi svegliasse per ripassare.
Sì, doveva essere così.
Quindi mi rimisi a letto e chiusi gli occhi.
- Che cazzo stai facendo? E chi saresti nel nome di Jashin?! -
Calma e sangue freddo, era solo un sogno molto realistico che di lì a breve sarebbe finito.
Mi dovetti ricredere quando venni scossa da un paio di forti braccia.
Che mi fecero cadere dal letto.
Adesso ditemi perchè! Perchè!!!
- Voglio sapere dove ci troviamo - disse serio.
- Hidan, prova a toccarmi e giuro che ti rimuovo le braccia -
Rimase spiazzato - Come conosci il mio nome?! - urlò
Io gli tappai la bocca, guadagnandomi uno sguardo omicida.
- Vuoi svegliare i miei genitori?! -
- Non me ne frega un cazzo dei tuoi genitori! -
- Bhè, si da il caso che a me invece importi! Non so come mai, forse perchè se ti trovano qui non saranno così gentili da rimuoverti solamente le braccia. -
- Che cosa hai fatto a Kakuzu! -urlò di nuovo.
Gli tirai uno scappellotto che risuonò per tutta casa.
Se i miei genitori dormivano ancora per una remota causa adesso li avevo sicuramente svegliati.
- C-che cosa è stato? - arrivò la voce assonnata di mia mamma
Che vi avevo detto?
Cominciai a fere gesti concitati a Hidan per farlo andare nell'armadio.
- Che?! - disse sottovoce lui, guardandomi stralunato.
- Tu. Armadio. Adesso! - replicai io, cominciando a spingerlo verso il mobile.
- No, te lo scordi! -
- Fila nell'armadio, dopo ti ci tiro fuori, prometto! Ma ti prego, entra! -
- Uff...Sei peggio di Kakuzu -
- Eh no, parliamone, primo non ho 91 anni e non sono alta due metri. Ora, armadio! -
Chiusi l'anta giusto in tempo.
- Che rumore era eh? - arrivò mia madre che mi guardò con rimprovero - Quante volte ti ho detto di non chiudere la porta? Questa camera sembra una ghiacciaia. -
- Scusa mamma, solo che gattini si era infilata nell'armadio e nel tirarla fuori ha fatto cadere della roba...Sorry! -
- Vabbè, torna a dormire adesso, 'notte -
- 'Notte mamma -
La sentii tornare a letto e tirai un sospiro di solievo.
Mi voltai verso l'armadio, pronta a liberare Hidan.
- Era anche ora...Ma non hai risposto alla mia domanda...Dov'è Kakuzu? -
Lo guardai inarcando un sopracciglio.
- Ho la faccia di una che lo sa? -
- Bhè, dovresti -
- Certo, certo. Posso provare a vedere se è in casa o meno. - lo guardai con sguardo killer - Fai rumore e ti ammazzo Mr. immortale -
- Come cazzo fai a- gli misi un dito sulle labbra
- Ho i miei metodi, ora zito e muto, seguimi. -
Chiaramente dov'era Kakuzu?
Ma mi sembrava anche logico che fosse nella vasca da bagno al piano di sotto.
Mentre io mi disperavo, non sapendo dove andare a sbattere la testa, ma soprattutto dove nascondere i due Akatsuki, Hidan, con tutta la calma del mondo aveva tirato un ceffone di tutto punto a Kakuzu, facendolo alzare di scatto e facendosi stampare nel il muro.
- Hidan! Io ti disintegro! - sibilai, non volendo rischiare di svegliare mia mamma di nuovo.
E che le avrei dovuto dire?
"Guarda mamma, ci sono due super criminali del mio manga preferito in casa, possiamo tenerli? "
Questo piano aveva due punti deboli.
1. Mia mamma sarebbe come minimo morta.
2. Kakuzu e Hidan mi avrebbero ammazzato.
- Hidan, dove siamo? - chiese il tesoriere tenendosi la testa e guardando prima l'albino e poi me.
- E chi sarebbe...La ragazza? -
- Ah brutto idiota, ho la faccia di uno che lo sa? -
- Che perdita di tempo chiederlo a te... - si voltò verso di me, guardandomi nelle palle degli occhi - Chi sei e dove siamo. - ma che, era una domanda?-
- Mi chiamo Alice. E siete a casa mia. -
Potevo sprecarmi anche un po' di più con una risposta, dovevo ammetterlo.
- D-dove sono? -
- Oh toh! Sembra che anche il nostro dinamitardo sia qui! -
No, il mio cuore non poteva reggere l'incontro con tre dei più fighi dell'Akatsuki...
- Deidei! Quanto tempo! - disse Hidan, meravigliandomi perchè aveva tenuto un tono di voce basso.
- Oh no...- dissi io, ormai rassegnata al fatto di venire beccata dai miei.
- Dov'è Sasori no Danna?! - urlò Deidara.
Io e Hidan gli tappammo la bocca.
- Cazzo, Deidara, devi stare zitto! - gli sussurrai io, abbastanza scazzata.
SBAM!
E adesso che altro c'era?
Ci girammo tutti verso la porta della cantina, per veder spuntare la testa di Sasori.
No, decisamente oggi non era la mia giornata.
- ALICE! SONO LE 7:00! -
Come se mi fossi riuscita a riaddormentare.
Certo, con mezza Akatsuki seduta sul tappeto il camera.
- Vi prego, ditemi che sapete come nascondervi dai miei...- mi seppellii la testa nella mani - Io devo andare a scuola! -
- Scuola? - chiese Deidara
- Accademia - risposi io quasi meccanicamente, alzandomi e prendendo dei vestiti dall'armadio che miracolosamente si erano salvati dall'essere stropicciati da Hidan.
POOF!
Mi girai e nella stanza non c'era più nessuno, solo uun mucchio di libri sul pavimento.
Un libro di religione, uno di storia dell'arte, uno di matematica e uno di fisica.
E bravi ragazzi.
La mattinata a scuola fu la solita di sempre, le lezioni non passavano mai, ma alla fine arrivò il tanto agoniato intervallo.
Presi il mio pacco di libri Akatsuki e mi rifugiai nell'aula studenti, nel piano terra, dove praticamente non andava mai nessuno.
Con un poof, mi si rimaterializzarono davanti.
- Ma che razza di roba ti insegnano a scuola?! - sbottò Deidara, afferrando il vero libro di storia dell'arte - Lo sanno tutti che l'arte è un momento di effimero splendore! -
Gli diedi il libro in testa - Se mi interroga, non posso mica dirgli: " Prof, guardi, non ho studiato perchè per me l'arte è come un'esplosione". Mi prenderebbe per pazza! -
La campanella segnò la ripresa delle lezioni.
- Un momento...Dov'è Hidan?! -
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E rieccomi, con il primo vero capitolo della storia! Spero che vi sia piaciuto!
Oh no! Dove sarà mai finito Hidan?
Ciauuu!
Alice_