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Autore: Sae    02/06/2007    10 recensioni
E Matt come se sentisse per la prima volta quel nome, mentre una gentile hostess gli chiedeva il biglietto, si riscosse… “Che cavolo sto facendo?” Si chiese di nuovo e con più forza mentre capiva che il suo orgoglio e la sua arroganza si piegavano sotto il peso più grande dell’amore. * ^,^ Completata! *
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sora Takenouchi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’aveva perso

…A voi che avete sognato assieme a me… dandomi la forza per farlo! (come sono poeticaa oggi e chè?) Comunque ci ribecchiamo in fondo… non ve la cavate mica con una semplice dichiarazione all’inizio eh no! ^^

Ora ti riconosco

Ultimo capitolo

L’aveva perso!

…Che cavolo vuol dire perso, poi?

Perdi un appunto di storia su un foglio volante, perdi un anello, una collana… o uno stupido quaderno… Lei invece voleva dire con quella frase di…di aver perso una persona!!

Si morsicò il labbro, sentendo il sapore dolce del sangue in bocca.

Una persona! Una persona fatta di carne ed ossa, che ha un cuore che batte esattamente come il tuo…

Come, come fai a perdere una persona!?

Pensando solo a se stessi… ovvio!

Si era garantita un unico compagno per la vita:…Il suo orgoglio!

Che felicità!.. .Scoppiò a ridere mestamente sentendo il vuoto intorno a lei. Sì, d’ora in poi si sarebbe guardata allo specchio, spalmandosi del fondotinta sulla pelle abbronzata e avrebbe iniziato la giornata, dicendosi come un’attricetta di serie b:

-Tutto bene!-

Come no !

Tutto bene…!!

…Tutto bene un CORNO!!!

Chi era lei?!

Era ancora Sora, o finalmente una volta tanto e di troppo, aveva lasciato uscire la Takenouci che giocava a pallone e che guardava tutti dall’alto in basso, fredda come il metallo, riflettendo solo sulla sua di felicità?

Era l’agglomerato mal riuscito delle due parti! E cosa aveva ottenuto giocando una partita a scacchi, cercando di non ferire e muovendo le pedine, in primis, per proteggere se stessa da tutto?

Niente! Nada!... Nulla!

Non avrebbe potuto accorgersi prima, che lei non riesce proprio a smettere di cercare i suoi di occhi… ? Ovunque si trovasse… tra la folla, nel silenzio che la accompagna o tra stupidi banchi di scuola?

L’amaro in bocca viene reso ancora più acre dall’unica consapevolezza che lei per sentirsi Sora Takenouci e per essere chiamata tale, ha solo bisogno di LUI!

Di lui e nessun altro…!

Davvero il destino aveva affogato il suo cuore, all’alba di quell’11 dicembre facendola morire poi al tramonto?

Parole, parole e parole! Che non erano sufficienti a descrivere quello che veramente stava provando dentro!

Oltre al danno anche la beffa…a pensare lo stupido ruolo che ricopriva lì a Digiworld, lei la digiprescelta dell’amore… ora era sola!

-Ti scorderai di me!-

Sentì la sua voce agre e rude romperle qualcosa dentro.

“Yamato… come potrei trovare la forza di odiarti, per sentire meno dolore dentro?”

Si accorge di scivolare contro un muro del suo palazzo, ma non fece nulla per arrestare quel moto.

In fondo anche la famiglia Yoshima capirà quella piccola debolezza… e non si lamenterà per ostruzione al passaggio…

-Ti scorderai di me.-

*Flash back*

Il digiprescelto del coraggio sorrise, era sempre la sua Sora, la conosceva come le sue tasche da una vita! E lui doveva fare presto…

-Sai… Devo restituirti una cosa che ti sarà molto utile. Uhm… forse me ne vorrai per un po’, ma questo non importa se servirà, per farvi stare insieme.-

Sora mostrò finalmente il suo viso in casa Yagami.

Kari le aveva chiesto di venire. Erano le dieci e aveva accettato, dato che non aveva fatto altro che passeggiare dalle sette … senza una meta, come un vero e proprio zombie spaventando la popolazione di Odayba….

La delusione si mischiò con la speranza quando in casa riconobbe solo il profilo del suo migliore amico… ma chissà chi si aspettava di trovare proprio lì!

Il moro dopo un po’ si era deciso a parlare e a rincuorarla a modo suo. Come inizio era strano … Le aveva reso un foglio di carta. Le sue iridi si aprirono ed elaborò il tutto.

Il suo pensiero era così assorbito da Matt… che non le ci volle molto… Un foglio.

La gioia fu indescrivibile quando Sora lo aprì tra le sue dita sottili.

Gioia che poi si trasformò in stupore quando i suoi occhi ramati, interrogativi puntarono verso la figura del giovane Yagami.

-Ecco io…- sembrò scusarsi quello, per poi riprendere il suo discorso. – Leggila Sora… perché questa traduzione l’ha tradito… ha fregato l’autorità di Matt… Che stupidi dubbi che avete… come potrebbe mai odiarti o non volerti più per causa mia…- Il ragazzo le si avvicinò indicando poi una parte precisa del documento.

Cosa accadrebbe se non ci fosse luce?
niente di sbagliato, niente di giusto
cosa accadrebbe se non ci fosse tempo?
e nessuna ragione o rima…Cosa accadrebbe se tu dovessi decidere che

non mi vuoi qui accanto a te?

Che non mi vuoi qui nella tua vita?

-E poi….leggi ancora Sora… Cosa accadrebbe se la prendessi male? E non ci fosse la canzone o la poesia? Potrei aggiustare quel che per me non va?...- la voce di Taichi tremò leggermente.

-O farti sentire che io ti appartengo?- Sora respirò profondamente continuando. –Ogni passo che fai, potrebbe essere il tuo più grande errore. E noi potremmo resistere, o romperci.- Si fermò colpita, ora capiva. Che stupida! Cosa gli aveva urlato!?! L’aveva mandato via mentre lui…- Bhe, questo è il rischio che devi prendere…-

- Ti ama! Capisci ora… cosa prova? È un masochista fissato…e in fondo un po’ lo sei anche tu! Siete fatti per stare insieme!-

Sora sorrise e inquadrò meglio la figura del digiprescelto.

- Forse è troppo tardi…- esclamò scettica.

-Ma che dici? Non è mai troppo tardi se due persone si amano veramente!- Tai alzò il volto, era rosso e imbarazzato mentre stava per aggiungere quello che davvero sentiva, lasciando per una volta la burlona maschera che indossava da anni. –E questo me l’ha insegnato tu.-

Sora lo fisso mentre i suoi occhi si fecero lucidi per l’emozioni. -Taichi…come posso…-

Quello la azzittì, posandole dolcemente un dito sulle labbra vermiglie.

-Mi vuoi bene?-

Sora gli saltò addosso abbracciandolo. –Come potrei, non volerti bene!?-

Taichi abbassò gli occhi castani nascondendoli.

-Devo andare! Devo correre in aeroporto!!-

-Sono le dieci e trenta… dovresti farcela… lui parte alle dieci e cinquanta!- Taichi prese il suo cappotto.

-Ma come?!?- Sora sentiva le guance rosse come due carboni ardenti.

-AHH! Fermiamo un taxi! Rubiamo una macchina! Che te frega?!?- La spinse gentilmente chiudendo il portone dietro di sé. –L’amore trionferà!- esclamò trascinandola per le scale.

**

Sora strinse quel foglio e delle stille salate caddero su una riga.

Tu sai che il buio ritorna sempre alla luce
oh oh va bene

Ricorda di essere scesa da quel taxi e di essersi illuminata entrando in quel posto. Un sorriso si era impadronito di lei vedendo i suoi amici da lontano….

**

“Ce l’abbiamo fatta!! Non sono ancora partiti!”

Guarda indietro per un solo attimo verso Taichi, come per assicurarsi che stesse davvero bene. Poi sentì solo le sue gambe cominciare a correre. Schivò diverse persone, e a pochi metri… un’immagine la bloccò e le gelò il sangue completamente. Gli occhi ramati catturarono la figura esile di Hikari.

La sua piccola sorellina, adottata da tempo: stava piangendo.

Scosse il capo… No, non poteva essere. Non potevano essere di già le dieci e cinquanta…

Un rumore bianco attanagliò improvvisamente quel posto e il suo corpo fece come da eco a quel caos.

I rombi dei motori si udivano malgrado tutte quelle tonalità di voci che si mischiavano assieme; o forse era lei che non riusciva più a distinguere altro…

Non aveva la forza di alzare gli occhi, ma capì che guardare l’orologio a muro non aveva più importanza.

Maledizione… se ne era andato!…!! E a pensare che si era alzata alle quattro; che non aveva dormito, che non dormiva più… da giorni! Una morsa le bloccò i pensieri e lo stomaco.

Sentì Taichi sorpassarla e fermandosi di botto sorpreso quanto e come lei.

Jyou distinse quei movimenti lontani. Sgranò gli occhi e si sistemò gli occhiali sul naso. Sora… e Taichi erano venuti … finalmente!

-Ragazzi!- urlò mentre notava lo sguardo perso della digiprescelta dell’amore.- Sora!- la chiamò mentre seguiva la direzione del suo volto.

-SoRAA!-

-Kari sta piangendo.- sussurrò invece la ragazzina.

Taichi capì quello che voleva dire, quella dura realtà. Così non si voltò per fermarla mentre la sentiva imboccare l’uscita.

L’aveva perduto e … il suo cuore le gridava che doveva essere per sempre!

**

Non sa neanche, per quanto tempo se ne era stata seduta su una panchina nel cuore del parco. È come se qualcosa fosse morto irrimediabilmente dentro di lei, è come se le sue illusioni e le sue speranze l’abbiano lasciata prosciugandola. Possibile che abbia davvero avuto paura di essere felice? Forse le era sembrato tutto troppo semplice…

Matt aveva ragione quando le disse “che stava scappando da lui!”

Non sa neanche perché ora se ne stava lì, seduta, con il cellulare spento ed un mazzo di chiavi, sul zerbino della sua vicina, nel suo palazzo.

Sora magari, con una sincronizzazione planetaria, avrebbe potuto fare qualche pozione per dimenticare tutta quella storia… Per esempio sono davvero molto utili delle fette biscottate o del pane, immersi in un mare di cioccolata!! Poteva anche farsi dei pop-corn… davvero perfetti per assicurarsi l’oblio. Si! Avrebbe mangiato e guardato la tv, aspettando la notte e poi si sarebbe abbracciata al cuscino!

Si alzò convinta, avrebbe dimenticato che Matt le aveva scritto una canzone “What if”… e che l’aveva fatta scattare come una molla verso l’aeroporto!! Avrebbe dimenticato che lui aveva affidato il suo amore alla musica…

E poi non avrebbe ricordato, che quanto T.k. le aveva portato il cd i suoi occhi le erano caduti proprio su quel numero tre!!

Lo avrebbe potuto aspettare ma… lui potrebbe conoscere e innamorarsi di qualcun'altra! Tre Mesi sono troppi… Anche perché ne era convinta….era convinta che partendo Matt l’aveva scacciata dal suo cuore!

E lei lo vuole cancellare dal suo…! L’amore è solo una dolce illusione!

…Ma che stava dicendo?

Neanche un ennesima avventura a Digiwold avrebbe potuto farle dimenticare quelle cose… Si era lasciata sfuggire quella che forse… era la sua anima gemella.

La serratura del suo portone scattò.

**

Che stava facendo?

Si guardò intorno, in quel posto così simile a un ospedale. Le vetrate grandi e luminose, forse anche troppo, e quegli aggeggi dalle ali bianche che volavano nei cieli affermando l’arroganza dell’uomo erano lì sotto i suoi grandi occhi azzurri.

E che stava combinando?

Davvero avrebbe dovuto partire, dopo aver salutato uno per uno i suoi più cari amici?

Assurdo! Lui che non aveva mai avuto legami, perché tremava nel rendersi conto che anche un “ arrivederci ” gli faceva un male cane?

Ah… divertente il bel tenebroso che non vuole lasciare la sua città o quello che rappresenta per lui….

Si guardò intorno ancora più spaesato, lui e le sue iridi spalancate e terrorizzate dai suoi stessi pensieri.

“Sora?” si limitò a pensare osservando come nessuno di quei volti rispecchiasse la beltà della digiprescelta dell’amore…

-Oh… bhe…- Jyou scrutò l’orizzonte aggiustandosi i suoi occhiali che oramai gli cadevano perpetuamente in giù scivolando sul naso piccolo e acuto, chissà cogliendo il pensiero nascosto del suo amico..

E Matt come da copione, sembrò recuperare il suo proverbiale sangue freddo. Abbracciò per primo quell’universitario, orientato verso realtà inimmaginabili.

-Ciao Jyou .Non fa niente… non farci caso.- gli bisbigliò mentre il giovane dai capelli scuri si voltava di nuovo verso l’entrata dell’aeroporto.

Takero, nel frattempo, stava per essere strozzato da Yolei e da Cody.

-Ragazzi… tanto tra tre mesi sono di nuovo qui…!-

Quella voce lo fece sussultare e ricordò che in fondo non era completamente solo… Takero con il suo spirito e con il suo fare, completamente l’ opposto da quello che era lui, gli dava una sicurezza enorme, ricordandogli per l’ennesima volta il suo ruolo.

Ma chissà perché, i suoi occhi scivolarono verso l’uscita nel momento stesso in cui pensava quelle cose…

“Sora!” proclamò a gran voce dentro di lui.

Ma al contrario fu ricoperto da Yolei, quel turbinio di colore viola.

-Speditemi tutte le cartoline che potete, perché altrimenti vengo su a prendervi e a tirarvi le orecchie…!- La sua solita allegria lo fece ridere di cuore.

–Grazie Yo.- disse scompigliandole i folti capelli. –So di cosa sei capace…!-

Izumi si avvicinava salutandolo commosso, seguito dal tenace Daisuke.

-Tu lascia stare la mia cognata!- gli intimò mentre si sentiva ancora più male, dal naso all’insù del suo piccolo amico.

-Hai sentito! Ubbidisci a mio fratello se non vuoi trovarti nei guai!- Takero cercò di rompere quel muro di silenzio che si era venuto a creare. Mentre Ken gli porgeva la destra, prima di un caloroso abbraccio.

Cody poi gli si inchinò davanti e Yamato dovette acciuffarlo per regalargli un abbraccio. –Cody, rimani sempre così timido!- Gli disse facendolo arrossire, mentre Hikari la più piccola gli si profilava davanti con gli occhi già inumiditi…

-Matt…- gli disse, mentre il suo volto catturò la figura di T.k., che salutava intenerito prima Joe, Izumi e infine Daisuke.

-Non temere ci penso io a lui…- Yamato glielo sussurrò all’orecchio mentre la abbracciava.

-E io penserò a Sora…- gli disse di rimando la castana sciogliendosi da quell’abbraccio e rendendosi conto che una parte dei loro caratteri erano molto simili.

Yamato si accorse ancora una volta di come quel nome lo facesse voltare verso l’uscita. Annuì poco convinto, sperando ardentemente in qualcosa dentro il cuor suo…

-E mi dispiace per Taichi… aveva detto che sarebbe venuto… me l’aveva promesso!-Kari strinse dolorosamente i suoi occhi mentre qualche lacrima le rigò il viso ambrato.

Yamato non le rispose. Il suo migliore amico, Taichi Yagami… non era lì.

E questo gli bastava per confermare l’enorme stronzata che stava per fare.

-Non causargliene una colpa Hikari…. Tai in un modo o nell’altro ha sempre mantenuto le sue promesse.-

Hikari gli sorrise, mentre le lacrime fuoriuscivano dai suoi begli occhi. Salutò Ken Ichijouji, mentre la sorellina di Taichi si abbracciava A Takero, facendolo sentire ancora più male.

- … Ci vediamo presto, amore mio…- Takero sfiorò le labbra della sua Hikari, assorbito completamente dalla sua luce. Mentre Daisuke si copriva dietro la spalla larga di Joe….

-Il volo A03 diretto a Sapporo.. sta per partire, preghiamo i signori passeggeri di presentarsi all’imbarco…-

Quell’annuncio gelò il sangue nelle vene a molte persone. Yamato si voltò verso L’uscita ancora una volta e con un luccichio di disperazione negli occhi.

Era arrivata ora.

Lui e suo fratello, tra i saluti in coro dei digiprescelti, imboccarono l’uscita… mentre Joe dietro di loro, distingueva movimenti lontani.

Sgranò gli occhi l’universitario sistemandosi gli occhiali sul naso e sorridendo per l’entrata tanto attesa.

-Ragazzi!- urlò mentre notava lo sguardo perso della digiprescelta dell’amore.- Sora!- la chiamò mentre seguiva la direzione del suo volto.

-SoRAA!-

E Matt come se sentisse per la prima volta quel nome, mentre una gentile hostess gli chiedeva il biglietto, si riscosse…

“Che cavolo sto facendo?” Si chiese di nuovo e con più forza mentre capiva che il suo orgoglio e la sua arroganza si piegavano sotto il peso più grande dell’amore.

-Sora!- esclamò mentre gli occhi si illuminavano per il dolce suono di quel nome…

**

La hostess lo vide cambiare bruscamente direzione mentre l’altro ragazzino che lo seguiva a ruota, lasciava cadere per terra la valigia e il passaporto.

-Finalmente!- Takero urlò quasi quella parola mentre la donna lo guardava immobile e con una gocciolina in testa .-I signori non si imbarcano?- domandò con stupore misto a nervosismo.

-Secondo lei?- Takero fece saltare la sua valigia tornando di corsa dai suoi amici e lasciando attonita l’assistente di volo, che scene come quella le aveva viste solo nei film.

Yamato correva a perdifiato, scivolando quasi tra le persone del Terminal, il cuore gli batteva rumorosamente. Dov’era andata a finire?

SI bloccò riconoscendo da lontano la figura del digiprescelto del coraggio.

-Taichi!-

-è andata via!- Gli disse quello, indicando l’uscita e incitandolo in quel modo a seguirla.

Matt riprese fiato posando il suo sguardo su di lui. Il moro gli battè un mano sulla spalla.

-Sai ti avevo detto che non potevo ancora perdonarti. Ma mi sbagliavo.- si schiarì la voce mentre gli occhi cerulei di Matt si fissavano su di lui. –Ti avevo perdonato ancor prima che tu me lo chiedessi.- il tono della voce tremò. –E poi con questa maratona che dovrai fare pareggiamo il conto una volta per tutte!!!-

Matt gli sorrise come ormai non faceva più da tempo. -Grazie amico mio.-

*Fine flash back Matt*

Sora non fa il minimo rumore entrando e i suoi pensieri la tengono occupata abbastanza e quasi non si rende conto dell’oscurità che le sta attorno. Sua madre stranamente aveva chiuso tutte le imposte e il buio regnava incontrastato nelle prime due stanze. Strano che in una casa di una digiprescelta ci sia questa parola.

Sora lasciò cadere a terra la borsa a sacco, trovandola pensante e fastidiosa.

“Come fa la canzone?” si chiese mentre si liberava del giubbotto.

Un passo nel corridoio e la sua voce ha un sapore amaro…

-Tam…what if ...What if there was no light. Nothing wrong, nothing right…Tam…What if there was no time…. –

Sora con le dita fece finta di suonare un pianoforte. Non sapeva se ridere o se scoppiare a piangere ….magari era meglio dire che si era esaurita… o forse era meglio la parola impazzita!!
-And no reason, or rhyme…What if you should decide…
That you don't want me there by your side …?That you don't want me there in your life? Nananana…-

Aprì la porta della cucina. Un po’ di luce entrò dalla finestra chiusa, nel corridoio; dove sorgeva il portone principale e che dava sulle scale del secondo piano.

Fece dietro marcia e si diresse verso il salone, completamente nero. Sua madre probabilmente aveva fatto le pulizie e temendo la polvere, aveva davvero sigillato la casa… anche se era un comportamento insolito. Aprì la porta scorrevole. Aveva bisogno di luce, strano, l’ultima volta era riuscita a piangere anche al buio.

Continuò a canticchiare con quella sua voce melanconica e triste. Con movimenti lenti, alzò la serranda manualmente.

-What if I got it wrong? And no poem or song? Could put right, what I got wrong
Or make you feel I belong…- qui Matt le sta dicendo…
Sora apre la finestra e si ferma, l’aria le sposta una ciocca rossastra. - Cosa accadrebbe se la prendessi male? E se non ci fosse la canzone o la poesia? Potrei aggiustare quel che per me non va? Or make you feel I belong… o farti… o farti… sentire che io ti appartengo!?!-

Quella traduzione così spontanea la fa ridere, si asciuga le lacrime silenziose che però non si fermano . –Ed io che odio l’inglese!- sussurra voltandosi verso il divano.

…Come il più grande e il più bello dei misteri, la luce illumina quello che prima era attorniato dal buio. Il cuore umano in un certo senso è molto simile ad una finestra. Basta aprirla per vederci più chiaro. È quello che ha fatto Sora;(è… quello che avrei fatto anch’io per non rischiare di inciampare contro qualche spigolo…), ma naturalmente questa è una metafora ….lei in questo momento, ha capito che appartiene a qualcuno e non ha più paura, perché ha fatto chiarezza in se stessa…. La volontà è la chiave di tutto.

C’è lei, nella sua casa, ed è lì davanti a quel divano… e la luce quindi, come già scritto sopra definisce i contorni.

Voltandosi vede il sofà, niente di anomalo o di strano, da quando era nata quel coso era sempre stato là. Ahh…quel suo divano blu ricoperto da cuscini con motivi floreali!

Ma c’è qualcosa per terra… sul pavimento. Un oggetto scuro di forma rettangolare, che risalta sulle mattonelle e che stona con la tappezzeria. Quell’oggetto non appartiene alla mobilia… così come quella fodera a fianco aperta e vuota, con un interno rosso fuoco.

Dove, dove aveva già visto quella custodia?

La sua prospettiva si sposta, sale.

E la luce non ha fatto altro, che mettere in risalto quel profilo che conosce così bene.

C’è una persona di fronte a lei.

Un cappotto sbottonato per metà fa intravedere una sciarpa blu e un maglione verde. Il viso giovane e arrossato. I capelli dorati e un po’ arruffati.

Gli occhi blu, come l’oceano in tempesta che tanto ama.

-Yamato…- esclama non credendo a quel nome.

-Sono qui, Sora.-

Esplode in lacrime mentre si butta tra le sue braccia.

Il cuore le batte forte da farle male in petto! Lei che non credeva più al tempo e ai miracoli…

Lui bacia con riverenza ogni lacrima che solca le sue guance e Sora incredula gli accarezza i capelli.

-Matt!... Matt… Matt!!!- ripete non avendo altro che quel suo nome sulle labbra.

Si abbracciano illuminati dalla luce di quella finestra appena spalancata.

-Tu… tu…! Che ci fai Tu?!?- trema mentre lui la stringe e incapace di formulare una frase di senso compiuto.

-Non potevo partire senza averti detto…che…!- Il ragazzo la sente vicina al suo cuore, gli occhi si specchiano nei suoi…sembra passata un’eternità dall’ultima volta. – Che io ti amo. Ti amo Sora Takenouci.-

…Lei non riesce a connettere, muove la labbra ma non ne esce alcun suono. Una timida domanda sorge in lei.

-Ma…ma io credevo che tu fossi..partito!-

Matt stringe i suoi occhi.

-Infatti dovevo… ma all’ultimo ho capito che non potevo salire su quell’affare… facendo finire la cosa più bella che mi sia mai capitata.-

-Yamato!!-

-Non dire niente… voglio restare per un po’ così.-

Sora ha la voce bloccata dal pianto. –MA IO ANCH’IO HO BISOGNO….-respira commossa.- Di dirti qualcosa!- trova il coraggio che lo fanno sussultare.

-Matt… devi sapere… che sono stata una stupida,- ha improvvisamente la voce di una bambina…-Stavo per perderti!!- Le sue lacrime scoppiano silenziose, un singhiozzo le impedisce di continuare. Matt imbarazzato e serio le prende con le mani il volto. Lei si calma e finalmente…- Yamato io non ho mai acuto il coraggio di dirti che ti amo!TI AMO immensamente…per la tua dolcezza…quando sei taciturno, per la tua voce… per la tua determinazione…amo i tuoi dolci silenzi… amo ogni tua smorfia…ogni sfumatura del tuo viso!-

Il ragazzo sorride. Finalmente può baciarla come vorrebbe! Finalmente può farlo senza sentirsi in colpa.

Sora continua a parlare. Sente il cuore rimbombarle in testa. –Io sono stata una stupida testona, stavo per mandare via l’unica persona che mi fa sentire speciale. Stavo per rovinarmi la vita…- la interrompe unendola a lui tramite un bacio.

–Anch’io sono stato un testone piccola mia!-

-No… perché tu… hai avuto il coraggio di non salire su quell’aereo… di rinunciare a un tuo sogno… solo per me!-

-Anche tu l’avresti fatto!- Yamato la stringe credendo ad ogni sua parola.

–No… forse io no!- la sente mugolare…

-Sora… la mia Sora… cosa sta dicendo?... Smettila di ragionare con la testa, basto già io per quello… Tu sei quello che voglio, sei tutto per me.-

La ragazzina lo guarda accarezzandogli la piega delle sue labbra dischiuse in uno splendido sorriso, dedicato solo a lei.

-…Sono stata gelosa… gelosa di tutto e ti ho fatto soffrire anteponendo la mia tranquillità a te.-

-Shshh… Sora.-

-No… lascia che io finisca, Matt… Perché… perché tu sei il mio futuro… Magari siamo ancora troppo piccoli, forse il nostro amore non resisterà…ma…ma.. Cosa accadrebbe se tu dovessi decidere che non mi vuoi accanto a te? Che non mi vuoi qui nella tua vita?- disse con enfasi, beffeggiandosi di Yamato che per tutta risposta si mise a ridere,

E magicamente si intonò quella canzone nell’aria….

- What if there was no light
Nothing wrong, nothing right
What if there was no time
And no reason, or rhyme…

[Cosa accadrebbe se non ci fosse luce?
niente di sbagliato, niente di giusto
cosa accadrebbe se non ci fosse tempo?
e nessuna ragione o rima…]

What if you should decide
That you don't want me there by your side …?

That you don't want me there in your life?

[Cosa accadrebbe se tu dovessi decidere
che non mi vuoi qui accanto a te?
che non mi vuoi qui nella tua vita? ]

What if I got it wrong?
And no poem or song?
Could put right what I got wrong
Or make you feel I belong…-

[cosa accadrebbe se la prendessi male?
e non ci fosse la canzone o la poesia?
potrei aggiustare quel che per me non va?
o farti sentire che io ti appartengo? ]


Sora con un gesto deciso …unì dolcemente le sue labbra con quelle di Matt.

Ma quella musica non finisce.

È destinata a continuare…. ed ecco che il viso di Matt stavolta è riflesso in un televisore. Che migliaia di persone davanti a un palco battono le mani, gridando, cercano di cantare e di carpire il significato di quelle parole.

Ma solo una ragazza a Tokyo, sa che quei lemmi sono esclusivamente per lei. È un po’ malinconica per la partenza dell’amato, ma sa anche che lui tornerà e che in fondo non sono mai veramente lontani… Sa che in fondo con quella canzone i loro due cuori sono più vicini che mai…


-…What if you should decide
That you don't want me there by your side
That you don't want me there in you life…

Matt continua a far echeggiare la sua voce. Lancia uno sguardo…verso il soffitto…poi chiude i suoi occhi…

[cosa accadrebbe se tu dovessi decidere
che non mi vuoi qui accanto a te?
che non mi vuoi qui nella tua vita? ]

…Oooooooh that's right
Let's take a breath, jump over the side
Oooooooh that's right
How can you know it if you don't even try
Oooooooh that's right

E la immagina, sentendosi bene.

[oh oh va bene
prendiamo un attimo per respirare
cerchiamo di stringerlo forte
oh oh va bene
come puoi saperlo, se nemmeno ci provi
oh oh va bene]


…Every step that you take
Could be your biggest mistake
It could bend or it could break
But that's the risk that you take

Cody osserva I suoi amici. E ne è fiero, che fortuna che ha avuto! Anche Daisuke lo pensa, mentre saltella sotto gli occhi di Izumi e di Joe.

[ogni passo che fai potrebbe essere
il tuo più grande errore
e noi potremmo resistere, o romperci
beh, questo è il rischio che devi prendere...]


What if you should decide
That you don't want me there in your life
That you don't want me there by your side

[cosa accadrebbe se tu dovessi decidere?
che non mi vuoi qui accanto a te?
che non mi vuoi qui nella tua vita? ]

Attimi… e il ritornello si scolpisce nella mente di tutti. Takero lo osserva da dietro alle quinte, come è fiero di lui… come è orgoglioso di far parte della sua vita.

Oooooooh thats right
Let's take a breath, jump over the side
Oooooooh that's right
How can you know it when you don't even try
Oooooooh that's right…


[oh oh va bene
prendiamo un attimo per respirare
cerchiamo di stringerlo forte
oh oh va bene
come puoi saperlo, se nemmeno ci provi
oh oh va bene…


Una innocua richiesta d’amore. Yolei guarda Ken stringendoli la mano, mentre Hikari arrossisce pensando al ritorno della persona più cara che ha.


Oooooooh thats right
Let's take a breath, jump over the side
Oooooooh that's right
You know that darkness always turns into light
Oooooooh that's right
….-



…oh oh va bene
prendiamo un attimo per respirare
cerchiamo di stringerlo forte
oh oh va bene
tu sai che il buio ritorna sempre alla luce
oh oh va bene]



La musica a poco a poco termina, così come dopo una partenza c’è sempre un ritorno. Dipende tutto da noi, dipende solo da noi, trovare il coraggio di scrivere nuove pagine della nostra vita.

-Ora ti riconosco.- Fa Taichi lanciando uno sguardo a Sora, alla ragazza dai capelli ramati che ride di gusto per una battuta dal mittente ignoto. -Ora ti riconosco.- bisbiglia spegnendo il televisore e mettendosi a ridere anche lui, per aver parlato con uno schermo.

Fine

La canzone è dei Coldplay si chiama “ What If ” il © è dei rispettivi proprietari e io non ho alcun diritto su questa splendida canzone. Non c’è alcuno scopo di lucro. Thanks Coldplay for this song!

E ora…passiamo al vero capitolo…!!

Scherzetto!

Paura eh?? ^,^

SPAZIO KIWI

(ovvero le note e i ringraziamenti obbligatori, chiamato così per la curiosa canzone che sto ascoltando in questo momento [Maroon 5, li amo con tutta me stessa] nana… sweeeettt Kiwi…!na…nana!!)

Ragazzi… l’ ho finita O_° !!!

Ho finito Ora ti riconosco!

Forse questo è il capitolo che più di tutti mi ha messo a dura prova… Ho davvero lasciato che il mio cervello calasse parole senza senso anche dalle orecchie!( Bene, quest’ immagine devi avervi fatto capire di quanto il mio livello di pazzia sia giunto ai massimi storici… *°*)

Comunque a parte gli scherzi non so quante volte, ho aperto e chiuso questo .doc nel mio computer…! A volte rileggevo tutto e cancellavo da capo prima una parola, poi un rigo e poi pagine e pagine!

Sarà perché volevo davvero riuscirvi a farvi toccare il cuore di questi splendidi personaggi…! Non so, ci sono riuscita??? (occhi da cucciolo ç__ç ) Spero tanto di si, perché detto tra noi, l’ultimo capitolo di una fan fic è logorante ed inebriante al tempo stesso!

E a pensare che questa fan fic era composta solo da due capitoli! *_* adesso mi ucciderete…!

Ahaha! ^,^ fischietto allegramente, sono sollevata e spero di avere altre buone idee per riuscire a vostro scapito, si intende, a tenervi ancora compagnia! Quindi questo è un arrivederci, ma prima di farvi chiudere la pagina…ci tengo davvero a ringraziare ognuno di voi a cui è dedicata questa Sorato…!!!

Per le recensioni che mi hanno spinto ad andare avanti e per la marea di complimenti ^//^ Beamarkecope, NeMy Sora Ishida, Domanga grazieee…! Per il sostegno enorme e intenso Apochan, _heAtHer_, Memole, Will/Jen, per la vostra pazienza, dato che io e gli aggiornamenti firmiamo dei veri e propri patti di “pace magna” con la benedizione di Windows si intende!! A voi Maria, Francesca Akira 89, S.D. Keiko Sayuri, Miky 91, Fania!! Grazie!

E come non ringraziare voi: Imi, Sora 89, Hikarikanna, Smartgjrl e DarkSelene89Noemi …grazie perché senza le vostre recensioni a quest’ora non avrei mai scritto l‘ultimo capitolo!

E a chi non si è mai stancato delle mie elucubrazioni mentali, sostenendomi e spronandomi a continuare, grazie di cuore Memi a voi è dedicato tutto questo!

Credo davvero di aver menzionato tutti! Se ho dimenticato qualcuno… non me ne voglia! E che un po’ la miopia e un po’ sti schermi sempre più piccoli…! Ah, grazie mille anche a chi ha letto senza commentare! E un grazie va anche al mio eterno nemico-amico, il mio pc! Quante volte ti sei bloccato mentre scrivevo questi capitoli… o ti sei spento senza preavviso (grgr…) ma andiamo avanti…

bhe ragazzi…

Arrivederci!!!

Un bacione la vostra Sae

Disclaimer: i personaggi dei Digimon non sono miei ma sono © dei rispettivi autori, ma la storia è frutto della mia fantasia e mi appartiene di diritto!

  
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