Anime & Manga > Hamtaro
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Autore: Caith Sith Necro    03/06/2007    12 recensioni
Non mi vendicherò contro le pantegane Ham-ham... io li punirò...
Genere: Parodia, Demenziale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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H2 Sigh! Mi dispiace di averci messo tanto ma sto parecchio incasinato x via degli esami imminenti… un MEGAGRAZIE a tutti i miei lettori & recensitori (mi fate arrossire  con tutti quei complimenti!) e spero che questo capitolo vi piaccia anke più del primo!!!




Tattaratà non la finiva più di sorridere: finalmente Hamtaro era esploso! Il primo ostacolo per la supremazia universale era saltato in aria! Hamtaro, infatti era sempre buono, troppo buono, era stomachevole per quanto era buono, voleva sempre aiutare tutto e tutti e non si faceva mai i… ehm… piselli suoi. 
Comunque Tattaratà e Bijou andarono al covo trascinando il corpo di Boss sull’ asfalto, sulla cacca di cane, sui carboni ardenti, tra cespugli di filo spinato, fino a quando arrivarono ad un grande portone di quercia.  Ci passarono sotto e si ritrovarono in un largo salone illuminato da numerose torce appese ai muri.  Al centro della sala sedeva un criceto con un grembiule rosso e i dentoni. 
-Vi stavo aspettando- disse. -Io sono Tricky, vi stavo aspettando-.
Tattaratà era leggermente spaventato e disse con voce tremante -Il nostro capo Boss…-  
-è ferito.- lo interruppe Tricky  -lo so-. 
Tattaratà continuò, imbarazzato -e mi chiedevo se tu potessi…- 
-dargli il colpo di grazia.- lo interruppe di nuovo Tricky. 
–Ehm, veramente mi chiedevo se potessi curarlo.- lo corresse Tattaratà.  
–Ah… ma sì… lo sapevo… ovviamente- disse Tricky visibilmente contrariato –ci posso provare- e così dicendo prese il corpo di Boss e sparì dietro una porta blindata a sinistra. 
Bijou, dato che non parlava da tanto tempo, disse –Sappytrfjkmbaerkullpendurxrubihgykakkù- e, vedendo Tattaratà fissarla con sguardo interrogativo spiegò –Ho detto una cosa intelligente, ma era in elfico-ottomano antico con accento babilo-barese e siccome sei ignorante non lo puoi capire.-   Tattaratà fece una faccia poco convinta, ruttò, e poi disse –chissà dov’ è finito quello!?- 
La risposta non tardò ad arrivare: pochi istanti dopo, infatti, Tricky emerse da dietro la porta. Era completamente coperto di sangue e in mano stringeva una cosa rosa e molle.
–Ci ho provato- disse ansimante –non che sia morto- disse vedendo le facce sconsolate dei due topi –ma non è neanche totalmente vivo.  E’ una specie di carcassa ambulante, più di là che di qua.-.
In quel momento Boss uscì dalla porta blindata, ma era irriconoscibile: la parte superiore del cranio era ricoperta di scotch ed entrambi gli occhi sembravano essere stati staccati e rificcati a forza nelle orbite (uno penzolava fuori appeso al nrvo ottico). Inoltre sul torace c’ era uno squarcio che andava dalla spalla destra al fianco sinistro.    Cominciò a zoppicare mormorando frasi senza senso (“frgtuo aiaddà reftrfdcavinho ukinofrawyrf wlascuola"(quindi anche bestemmie)), poi all’ improvviso afferrò Bijou e la addentò.
Lei urlò e si dimenò fino a quando non si accasciò a terra, inerte.    Tattaratà, d’ istinto, estrasse una carabina dalla tasca stile gta e fece fuoco su Boss, il cui braccio schizzò in aria.
Lo zombi tuttavia parve non risentirne.  Tattaratà sparò un altro colpo e colpì il suo bersaglio nel petto, ma neanche questa volta Boss ne risentì.
Non aveva altra scelta: mise una mano nella tasca destra e ne estrasse un lanciarazzi.   Tricky s’ infuriò –non puoi avere un lanciarazzi in tasca!! Non vale!!-  
-Vale eccome, invece!! Questa fanfic è anche demenziale se non sbaglio, e per il momento io sono quello che sta sopravvivendo di più, quindi posso fare quello che voglio!- urlò Tattaratà mentre faceva fuoco. 
Il missile colpì Tricky in piena fronte ed esplose polverizzando lui e Boss. Tattaratà raccolse un oggetto che era stato iettato fuori dal cervello di Boss : era una placca metallica con uno strano simbolo inciso sopra.  –La Umbrella Corporation- fu il commento di Tattaratà –Devo assolutamente avvertirlo…-.  
Salì le scale che si ergevano davanti a lui e percorse in fretta il corridoio fino ad arrivare di fronte alla statua di un gargoyle, che gli chiese, con voce cavernosa –La parola d’ ordine?-.   Ma Tattaratà non la sapeva. Vane furono le suppliche e le avances, ma dopo circa dieci minuti il gargoyle si spostò di lato e ne uscì un uomo alto, con il naso aquilino e capelli e barba argentei che gli arrivavano al ginocchio.  –Tattaratà- disse l’ uomo con coce tranquilla –Ho sentito un casino enorme dal mio ufficio. Si può sapere che cavolo sta succedendo?-.   Tattaratà gli mostrò la placca metallica che aveva raccolto poco prima e disse –Professor Silente, si tratta della Umbrella.-.     


Ricordatevi di recensire!!!!!
  
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