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Autore: AmericaH    16/11/2012    0 recensioni
'Chissà poi qual è il posto giusto per ognuno di noi. Troppe volte ce lo chiediamo, forse non esiste nemmeno, oppure quel posto può cambiare a seconda di come noi persone cambiamo nel tempo. Per altri è solo un posto immaginario. Una cosa è certa: ogni volta che non dovremo fingere di essere felici saremo nel posto giusto.' -Rossana Bacis
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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SECONDO CAPITOLO
                           
 
 
 
 
 
Alle volte.. una semplice vista può essere qualcosa di magico.
                 
Passarono due giorni dalle repetizioni di Algebra. Era un sabato questo voleva dire SCUOLA. Di malvoglia mi alzai da letto per poi andare a vestirmi. Per lo più perché ci dobbiamo andare anche di sabato? Mica quando torniamo da scuola siamo felici, in più i prof. sembrano dei maniaci assassini, se non sto attenta iniziano a guardarmi con quello sguardo da condor mestruato che si ritrovono. In più non sopporto la Wilson, una vecchia di 67 anni che continua ad insegnare per il piacere di dare brutti voti a volontà, è una capra in menopausa.
Scossi la testa e andai a vestirmi, misi del blue-jeans attillati e una maglietta viola larga con le mie amate Vans.
Di solito non mi lavo la mattina perché ehm.. sono pigra quindi mi lavo di pomeriggio. Simple but effective.
Andai in cucina e presi del pane, nutella e un frutto per iniziare bene la gior.. lasciamo stare.
<< WOOOOP! >> sentii dal piano di sopra, feci un gridolino per lo spavento, capitemi, mi hanno fatto vedere TANTI panda con il rossetto, non è una bella vista.
Mia madre arrivò con un pigiama largo, si stiracchiò. << Buon giorno amore, vai a scuola?>> Disse sendendosi su il divano. No guarda mamma non vado a scuola, vado a trombarbi dei mammut estinti sull’everest insieme ad Obama e al pony della casa bianca, ohw non dimenticamoci di penepole che di soprannome fa pen.. okay basta.
 << Si mamma, è venerdì.. certo che devo andare a scuola >>Dissi io gesticolando più del dovuto facendo cadere il mio bicchiedere di latte preso poco prima. << America america.. quante volte ti ho detto di stare attenta?>>Ma adesso fa anche l’intelligente? Sembra mia nonna. Io cosa dovrei dire di lei? Rimpiazza papà, si scopa diverse persone, sembra una prostituta, e dopo un po’, decide di fidanzarsi con uno, poi mi lascia così da sola e poi boh. Di sicuro mi ferirà.
<< Smettila cazzo, io vado, scià. >> Sinceramente mi sta sul culo in una maniera immensa.
Mi infilai le cuffiette nelle orecchie, il problema, non ascoltavo nulla, avevo messo le cuffie per sembrare la figa della situazione depressa che va in giro dicendo ‘YO’. Pena. Ho un intelletto così alto, Einstein sarebbe più che invidioso.  Arrivai alla fermata dell’autobus, erano le sette e cinquanta, questo voleva dire che avevo perso l’autobus questo vuol dire MOLTA corsa.
Non so come ho avuto la forza di alzarmi dal letto, di vestirmi e di subire le cazzate di mia madre. Per lo più come sono riuscita a correre con la mia forza da bradipo mestruato?
Circa alle otto e sette arrivai a scuola, beh, iniziava circa alle 8 e cinque quindi ero in ritardo.
OKAY, prima ora: SCIENZE VERIFICA. Oh cazzo. Andai alla seconda stanza a destra del terzo piano, cioè, l’aula di scienze. Bussai ripetutamente con la testa sulla porta, blindata precisamente, cioè solo quella stanza ha la porta blindata, forse perché tutti volevano scappare? Solo quella stanza.
Aprii la porta. << Signorina de..d..de Muth perché è in ritardo? Giustificazione, ORA. >>De Muth? Che sono, la mucca mu?  PFT. Per fortuna è più intelligente di mia madre, mi  buttai a terra cantando ‘AAAAALLELUIA  AAAAALLELUIAAAA’ i miei compagni risero, il prof invece quasi quasi mi avrebbe dato un calcio nel culo pur di farmi andare al posto. Mi sedetti in ultimo banco, io odio scienze, in verità odio tutte le materie.
DALLA PRIMA ALL’ULTIMA. Finì il test in tempo, non mi ricordo molto se avevo preso un voto decente o non avevo completato tutta la verifica, credo la seconda opzione.
Suonò la campanella della sesta lezione, l’ultima. LIBEEEEERTAAA’.  La porta a vetrata della scuola faceva uscire persone esasperate, felici, altre ormai si trascinavano per la disperazione.
Alle quattro sarei andata ad X-Factor, avrei dovuto fare la fila.
Alle due e trenta minuti mi ritrovai fuori il portone di casa intenta ad infilare le chiavi, con fatica, mi sembrava di essere ubriaca barcollavo lol.
Mi strinsi nelle spalle, il vento si faceva sentire.
Salì al piano di sopra e andai in camera mia. Trovai Elly sul mio letto che fissava la porta, cioè, il posto dove io mi ero pietrificata. << Dio santo perché mi fissi? SEMBRI UN PANDA CON IL LUCIDALABBRA!  >> Non parlava, andai di sotto, presi un pacco di farina e risali verso la mia stanza, non c’era. Oh cazzo un vampiro.
EDDY IL VAMPY.  Mi  prese il pacco tra le mani e mi guardò con sguardo diabolico << Adesso io ti scelgo il vestito per X-Factor e tu sorridi e annuisci okay? Se no ti trovi questo coso nelle mutande >> Dimmi che non è convinta. << Non ho voglia di mettere il costume di babbo natale con un trucco peggiore di quello della minaj cwc >> Si, diciamo che il suo gusto alle volte è un tantino come lei, strano lol.
<< Dai questa volta ti piacerà >> disse convinta con un sorriso a trentadue denti e una voce acuta. NOO, QUELLA VOCE NO.
<< Non dirmi che è una gonna da prostituta –chiusi gli occhi- non dirmi che è pelo di ratto con artigli da bigfoot. >> Davvero, non sopporto il suo gusto nel vestire, certe volte è un po’ da.. clown?
<< Fidati, apri gli occhi >> Disse lei dandomi un bacio sulla guancia.
Aprì gli occhi. Era bellissimo quel completo, un jeans un po’ attillato sulla tendenza di un azzurro Denim chiaro, una maglia larga rossa che arrivava sopra il sedere, una felpa grigia aperta.
Le scarpe sono solamente le MIE converse rosse, mi portano fortuna, in pratica avevo scritto sui lati ‘ONE DIRECTION’ in grande e dato che non lo avrei mai fatto in modo migliore le ho tenute, anche se fanno risaltare i miei piedi giganti, sono il mio porta fortuna da circa due anni, non sono cresciuta tanto di piedi, ho semplicemente un quarant’uno  cwc
<< Questo si che mi piace >> Dissi saltandogli addosso letteralmente, intendo addosso al vestito, non a quella psicopatica della mia migliore amica.
<< Spero che ci riuscirai, anzi, ce la farai princhipesha >> Disse lei ridendo
<< Oddio un'altra uguale a Payne, si dice PRIN-CI-PES-SA >> Dissi scandendo bene le parole, come se avessi di fronte a me un bambino.

 
 
 
 
 
 
Erano le sei e un tizio venne verso di me  << ALLORA, come ti chiami bella ragazza? >> Mi puntò un microfono vicino alle labbra, abbassai la testa  << America, America De Vita >> Se ne andò.






Erano le sette ormai e io ero la seconda della fila, quello di fronte a me si stava torturando le mani, eravamo circa noi due, facevano passare due persone alla volta per avere libero passaggio.
<< Hey piacere, sono Ame, tu? >> Gli sorrisi
<< Sono John, ciao,-si morse il labbro dal nervoso per poi sussurrare-  ho paura cazzo.. >>  Ancora un altro torturamento di mani.
<< John tranquillo, andrai benissimo va bene? Ce la farai >> Dissi abbracciandolo, un’impulso, nient’altro.
Un signoro gli fece cenno di avvicinarsi e gli diede un microfono. I suoi familiari erano lì con me piangendo perché il ragazzo aveva ottenuto  3 si e un no, tre da: Simon, Cheryl e Katy e un no da Louis, aveva una voce fantastica.Passò.
Mi venne incontro per abbracciarmi, non ricambiai subito l’abbraccio era così improvviso.
<< Ame sono passato, grazie >> un altro abbraccio << AHAHAHA su tranquillo >> Era così tenero, un’orsacchiotto lol. Mi diede un bacio sulla guancia per poi scrivere il suo numero sulla mia mano, se ne andò. VABBE’.
Toccava a me, non ce  l’avrei fatta di sicuro, mi si aprì lo stomaco a metà per il nervosismo, sarebbe stato meglio vedere dei cammelli mestruati che stare lì, ucciderò Elly non doveva convincermi. Presi a cazzotti la mia gamba per poi accorgermi di un tizio della sicurezza che mi guardava con un ghigno sul volto, si, sembravo psicopatica, più di Elly.
 Questa volta fu il mio turno mi alzai e STOP, il tizio mi bloccò e disse che era finito tutto.
<< No scusi sono qui dalle quattro, la prego –unì le mani a mo di preghiera- farò qualunque cosa >>
Sbuffò, e mi fece passare da una tendina, arrivai sul palco. Non so cosa provai ma era una sensazione magnifica, era tipo essere innamorati, avere milioni di elefanti nello stomaco, era un misto di meraviglia e paura.
Ormai non c’erano poche persone e i giudici se ne stavano andando, Cheryl mi guardò sorpresa e prese il microfono  <> Disse facendo girare i giudici che sbuffarono per la rompi coglioni che si trovavano davanti, io.
<< Scusate, ci sono ancora io –feci un saluto con la mano- , ah si scusi, sono America, America De Vita >> Sorrisi
Simon si girò e mi fissò <> Si mise una mano sulla fronte per poi sedersi accompagnato dagli altri tre giudici.
Le telecamere si riaccesero, comprese le luci accecanti.
Parlò Louis. <> Disse guardando un taccuino che aveva lì vicino.  <> Sorriso da ebete. << Sei accompagnata da qualcuno? >> No cazzo non c’era un adulto con me, porca puttana. << Beh..si diciamo..si perché AHAHAHAHAHA.. >> Un altro sorriso da ebete.
Sentì un urletto ‘AMMOOORRRE’ mi girai di novanta gradi, Mia mamma, Amanda Prince, donna italo-americana, era alla destra del palco un po’ nascosta da una tendina, sorrise.
<< Sono accompagnata da mia madre >> Feci un sospiro di sollievo  << Cosa fai nella vita? >> Questa volta fu Katy a pronunciare la frase.
<< La domenica sera di solito vado a lavorare in una pizzeria, alle volte il sabato, per aiutare mia madre economicamente , e anche perché per lei, spendo troppo in vestiti >> Dissi ironicamente  mentre mia madre stava bevendo dell’acqua, e se si affogasse? No okay basta ragionamenti stupidi
<< aha –wow quanta vitalità- cosa ci canterai? >> Disse lui scarabocchiando qualcosa s’un lato di un foglio, pochi secondi dopo anche Cheryl, seduta alla sua sinistra scrisse qualcosa, stavano.. stavano giocando a tris?
Lasciamo stare.
<< Canterò ‘Here We Go Again’ di Demi Lovato >> Dissi con un sorriso a trentadue denti.
Pochi secondi, 6, 5, 4, 3, 2, 1, partì la canzone.



‘I throw all of your stuff away 

Then I Cleared you out of my head 

I tore you out of my heart 

And ignored all your messages 

I tell everyone we got through 

Because I'm so much better without you 

But its just another pretty 

like a side break down 

Every time you come around. 

Oh, oh… 

Chorus 
So how do you get here under my skin 

Swore that I'd never let you back in 

Shoulda' known better 

Been tryin' let you go cause here we go, go, go again 

Hard as I try I know I cant quit 

Something about you is so addicting 

We're falling together 

You think that by now I know cause here we go, go, go again ‘
 
La canzone durò circa un minuto e trenta secondi, alcune persone applaudivano altre facevano degli ‘WOOH’ invece alcune non c’erano e basta.
Cheryl applaudiva e Louis si muoveva a ritmo della canzone anche se era finita, normale no? Non intendo Louis Tomlinson.
Katy sorrideva, Simon.. sapete la reazione che ha di solito, alla Simon Cowell.
Gli guardai sorridendo.
<< TU. SEI. UNA. STAAR! >> Disse Louis mettendosi il microfono vicino alle labbra
<< Grazie mille >> Sorrisi.
<< Allora Simon, che ne dici votiamo? >> Disse Cheryl rivolta a Cowell guardandolo negli occhi.
<< PER ME E’ SI!-sorrisi- anche per me! >> Katy e Louis. Non le ringrazierò mai abbastanza.
<> Tremavo come non mai.
<< Se potessi ti ascolterei ancora, per me è si >> Disse Louis sorridendomi con la sua chioma sul biondo-grigio.
<< Simon per te..? >> Katy.
<< Secondo me America, hai una bella voce, ti muovi sul palco anche se sei un po’ rigida, è sorprendente il modo in cui ti esprimi cantando, si, sei una voce, per me è si >> Non sorrise, dio santo io gli bacio i piedi.
<< Oh mio dio, davvero grazie >> Iniziai a balbettare, salutai con un gesto della mano stavo andando da mia madre quanto Katy mi richiamò << Ti piacciono i One Direction? >> Ah le mie scarpe.
<< S-si, sono diciamo i miei idoli >> Gesticolai. No basta basta combino guai quanto gesticolo.
<< Buona fortuna, realizza il tuo sogno >> Sorrise. Ricambiai il sorriso, avevano davvero detto di si non era un sogno, mi ci vuole un pizzicotto.
CAZZO SE FA MALE, E’ TUTTO VERO.

Abbracciai mia madre tornando da dietro << Sei fantastica tesoro >> Mi misi a piangere tremando, non potevo crederci.
 
 
 
 
 
 
 
 
SCIAO PEEEEEIBS
Come state?:D Io demmerda(?)
ho fatto hip-hop e dato che ballo come un ornitorinco con la diarrea..
lasciamo stare LOL
Se potete recensite crazie crazie italiaeh(?)
BACI, ORNITORINCO. 
  
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