Capitolo 7: i guai non sono mai abbastanza.
Ho
deciso. Me ne vado. No, prima uccido Eleonora e poi me ne vado. Come ha potuto
invitarlo senza dirmi nulla! Accidenti a lei e al suo spirito di iniziativa.
Siamo seduti tutti intorno al tavolo e non so dire chi è più imbarazzato:
sicuramente Carlo che siede tra Marco e Flavia, subito prima c’è Eleonora,
anche se sembra più offesa che imbarazzata, quindi la
togliamo dalla classifica; dunque Carlo, Marco che vorrebbe non essere venuto,
visto che viene incenerito da Flavia ogni tre nanosecondi, Lea che non sa come
comportarsi con Flavia e me decisamente molto contrariate e parla con Elio
cercando di non guardarci e naturalmente io che vorrei sprofondare. Chi si
trova a suo agio sono Eleonora che sta prendendo la situazione a ridere, Sofia
e Daniela che giustamente non sanno cosa sta succedendo, Erika e Mattia che si
godono lo spettacolo e, strano a dirsi, Caterina che conversa amabilmente con
Massimiliano che sembra divertirsi un mondo.
“Allora
Carlo cosa studi ora?” domanda Erika cercando di rompere il ghiaccio.
“Lavoro
in una casa d’arte”.
Erika
sorride con un cenno d’apprezzamento.
“E
tu Massimiliano?” chiede Daniela.
“Io
studio lingue: francese, spagnolo e naturalmente inglese”.
“Bello.
Deve essere interessante. Anche io parlo un sacco di lingue sai” Caterina si
intromette sempre con grande gentilezza “Sono stata in giro per l’Europa per un
sacco di tempo”.
“Ma
davvero! E dove sei stata?” chiede Carlo.
Sofia,
Daniela ed io ci voltiamo lentamente verso di lui con aria truce. Non si rende
conto di quello che ha fatto, ora nessuno la ferma più. Ma per fortuna Sofia
interviene in tempo:
“Cate
scusa vuoi andare a prendere un po’ d’acqua è finita”
Cate
si alza e un po’ contrariata va in cucina.
“Brava
Sofia” le sussurro.
Lei
mi fa l’occhiolino.
“Ora
vediamo di cambiare discorso eh!” esclama Daniela.
Silenzio
di tomba. Che allegria. Eleonora poggia il suo bicchiere sul tavolo con un
rumore secco che ci costringe a voltarci.
“Allora
Carlo” già come comincia non mi piace “ Ci stavi dicendo che lavori in una casa
d’arte, deve essere interessante”.
“Molto.
Ogni giorno vedo cose nuove, entro in contatto con persone di diverse
nazionalità e serve molto sapere le lingue, come te Massimiliano”.
L’interessato
annuisce e si concentra sulla pasta.
“Per
esempio la volta scorsa - continua - è venuto da noi un tizio del Giappone per
venderci un dipinto molto vecchio e antico”.
“Antico
e vecchio sono sinonimi, ignorante”commenta acidamente Ele.
Ma
io le do un calcio sotto la tavola e riesco a farlo passare per un colpo di
tosse. Spero che nessuno abbia sentito, anche se Massimiliano continua a
fissarmi. Cosa vuoi maledetto? Mangia e non fissare le persone che è cattiva
educazione.
“Come
hai fatto a capirlo?” chiede Elio.
Ma
allora ce l’ha la lingua.
“Abbiamo
degli interpreti” risponde Carletto.
“Davvero?”
Questo
tono sorpreso e allucinato può essere solo di una persona e speriamo che questa
persona, per buon cuore, non si lasci trasportare dall’“emozione”.
“Non
sapevo che si usassero gli interpreti anche in questo caso!”
Tiro
un sospiro di sollievo: poteva dire di peggio.
“Io
pensavo che gli artisti avessero un linguaggio superiore incomprensibile a noi
comuni mortali!”
Carlo
la guarda sbattendo le palpebre, decidendo se risponderle o no. Tutti stiamo
aspettando la reazione. Per grazia di Dio lui sorride e scuote la testa.
“Mi
dispiace deluderti Ele, ma io non ho nessuna dote particolare e non conosco
linguaggi segreti”.
Ancora
una volta il pericolo è scampato.
“Ci
credo con quella faccia!” risponde Eleonora.
Erika
nasconde il viso nelle mani, evidentemente anche lei vorrebbe uccidere quella
donna che ha il DNA simile al suo.
“Che
ne dite se prendiamo il secondo?” scatto della sedia come se ci fosse un chiodo
sopra e comincia a raccogliere i piatti. Massimiliano si alza.
“Ti
do una mano”.
“NO”
.
Evidentemente
la mia voce e troppo alta. Deglutisco e sorrido: “Sei un ospite non poteri mai
chiederti una cosa del genere. Ele aiutami tu”.
Eleonora
mi fissa contrariata.
“Scusa
ma anche io sono un ospite”.
“Non
direi proprio. Alzati e vieni ad aiutarmi” le ordino a denti stretti.
Eleonora
sbuffa e poi comincia a raccogliere tutto.
In cucina. Lontano da orecchie indiscrete, mi volto verso di lei con una
faccia decisamente poco amichevole.
“Senti
un po’ Eleonora Cristina Maria cosa diavolo ti sei messa in testa?”
“Io?
Ma perché cosa sto facendo?”
Povera vittima del capitalismo moderno.
“Cosa
stai facendo? Devo fare l’elenco? Primo: mi porti in casa un emerito
sconosciuto e se è un maniaco omicida?”
Lei
sembra riflettere. Forse ha acceso il cervello.
“Non
sarebbe male potrebbe liberarci di Carlo per sempre!”
Ma
come ho fatto a considerarla la mia anima gemella per 25 anni?
“Secondo:
hai deciso di ricreare lo scenario di porta a porta nel mio salotto? Se è così
ti avverto che non voglio fare la parte di Bruno Vespa!”
“Scusa Ali mi sono persa un passaggio, cosa
centra Vespa?”
“Lascia
perdere. Quello che voglio dirti è che devi smetterla di provocare Carlo, lui è
mio ospite chiaro e finché resterà dentro questa casa devi trattarlo come uno
di famiglia. Hai capito ho ripeto il concetto?”
Lei
mi guarda molto arrabbiata. Ho l’impressione che ora
mi tirerà appresso i piatti.
“Ho
capito cara, non preoccuparti. Solo che dovresti mangiarti un
po’ di zucchero sei parecchio acida!”
Esce
dalla cucina con aria offesa. Forse ho esagerato. Fantastico. Guardo
l’orologio: ancora le nove e mezza. Quando finisce questa serata?
Flavia
sta facendo una cosa terribile. Terribile non è la parola adatta, non so dire
se sia terribile o ridicola o tutte e due. Forse dipende da che punto guardi la
cosa. Dalla parte di Marco è terribile, dalla mia è la cosa più divertente di
tutta la serata.
Ci
sta provando con Carlo.
Sta
tirando fuori tutte le sue armi, ma lui è insensibile al fascino femminile;
forse dovrei avvertirla, ma è da, quando sono seduta che non mi diverto e
questa mi sa che sarà l’unica occasione.
“Sei fidanzato Carlo?” chiede maliziosa.
“Ehm… no, al momento no” risponde imbarazzato.
Flavia
si sistema meglio sulla sedia, interessata all’argomento.
“Come
mai? Non hai trovato nessuna ragazza interessante?”
“Ragazza?”
Lui
mi guarda. Io alzo le spalle.
“Non
c’è stata nessuna. Non c’è nessuno da tempo”.
Ora
Flavia è decisamente estasiata. Nessuna ragazza: ha campo libero.
“Davvero
non hai nessuna ragazza? Strano un tempo interessante come te!”
Lui
ride e beve un sorso di vino per non dover rispondere.
“Già
Carlo è davvero strano” commenta Eleonora con il solito tono sarcastico.
“Allora
Sofia come va l’università?” chiede Erika per sviare la sorella.
Sofia
capisce al volo e comincia a parlare.
“Benissimo
è molto dura, ma mi piace molto e presto comincerò anche a lavorare”.
“Sul
serio? Allora le uniche disoccupate saremo io e te, Dani!” le dico ridendo.
“Eh
certo quella Daniela non a voglia di fare nulla!” la prende in giro Sofia.
Daniela
si gira indispettita verso di lei.
“Davvero?
Ti ricordo, cara, che quella che prima non lavorava eri tu. Io avevo un lavoro
fantastico” si difende Daniela.
“E’
vero. Però, come sempre, dici tutto quello che pensi e loro ti hanno cacciata”.
La
faccia tosta di Daniela è famosa in tutto il modo.
“Va
be, ma sono cose capitano. Dico bene Alice?”
Odio
quando mi chiamano in causa. Io annuisco e sorrido.
“Comunque
fatto sta che ora io ho un lavoro e tu no !” Sofia ha messo fine alla
discussione.
Daniela
alza gli occhi al cielo e rinuncia.
“Sofia
come sta Luca?”
Luca
è il ragazzo di Sofia. Stanno insieme da una vita. Basti pensare che quando ci
siamo conosciute lei già parlava di lui.
“Impegnato
come al solito. Però sta bene”.
“A
quando il grande passo?” domanda Eleonora, che non so perché ha distolto
l’attenzione da Carlo.
Sofia
la guarda. Poi guarda me e poi Daniela. A rispondere è Daniela.
“Ci
vuole tempo. È ancora presto”.
“Ma
succederà. Prima o poi, succederà” finisco io.
Anche
perché se non succede uccido Luca.
Dall’altra
parte Elio e Massimiliano fanno un’amichevole conversazione, interrotta a
tratti da Caterina.
“Ho
cominciato a suonare da bambino e ho studiato per due anni a Londra. Il piano è
la mia vita, l’unica cosa per cui sono portato”.
“Ti
capisco. Le lingue mi hanno sempre affascinato. E poi viaggiare è una cosa
meravigliosa. Tu, Caterina, dovresti saperlo meglio di me”.
Caterina
annuisce, inghiottendo velocemente il boccone.
“Sì
viaggiare è bellissimo. È un’avventura meravigliosa, ogni giorno persone nuove,
posti nuovi e nuove storie da scrivere”.
“Tu
scrivi Caterina?” domanda Carlo.
Caterina
si rivolge orgogliosa a Carlo, gonfiandosi tutta.
“Be’
ecco io scrivo da, quando ero piccola. È una cosa che mi è sempre riuscita
facile e alla gente piace quello che scrivo. Vero raga?”
Daniela
e Sofia si fissano. Trattengono a stento le risate.
“Certo
cate” risponde Dani.
Meno
male che Caterina è troppo presa dalle lodi per accorgersi della nota di
sarcasmo.
“Ammiro
molto le persone che riescono a portare avanti un racconto. Sono piene di forza
di volontà” commenta Massimiliano.
Caterina, secondo me, tra un po’ scoppia. Non è normale per lei essere ricoperta di
tante attenzioni. Scuoto la testa e mi concentro sul mio piatto.
“Anche
Alice è una scrittrice ed è decisamente
brava” aggiunge Daniela, lanciando a Caterina uno sguardo gelido, che
lei, naturalmente, non nota.
“Davvero?” Massimiliano mi fissa. Perché mi
fissa?
“E’
vero. Già da ragazzi ti divertivi a scrivere un mucchio di cose. Sei sempre
stata creativa!” afferma Carlo.
“
E se lo ricorda lui, vuol dire che era davvero brava!” sussurra Eleonora, in
modo poco impercettibile.
Massimiliano
sorride e Carlo fa finta di non sentire.
“Carlo
conosci Ali da tempo?” domanda Flavia, con una vocina sottile.
“Sicuramente
da molto più tempo di te” risponde acidamente Marco.
È
stato zitto tutta la sera, così che non sentire quel commento è praticamente
impossibile.
“L’ho
domandato appunto per questo Marco”
pronuncia quel nome cose se avesse detto una
parolaccia “ Voglio sapere com’era Alice da bambina”
“E
perché scusa cosa c’è d’interessante nella mia infanzia?”
Ma
perché Flavia deve sempre farsi i fatti miei? La mia è stata un’infanzia bellissima
che sicuro Carlo non conosce. Se vuole sapere qualcosa deve andare da mia
madre!
“Ma
dai Ali! Voglio solo sapere qualcosa su di te, mi
racconti sempre così poco di te”
Ma
che bugiarda, io mi prolungo sempre nei racconti su quanto fossi
carina da piccola.
“Non sono la persona più adatta cui chiedere.
Non ci frequentavamo molto, solo un paio di volte l’anno in vacanza e con me è
sempre stata gentile”.
Certo mica
potevo dirti che sei un egoista, egocentrico e qualunque altra parola cominci
con ego.
“Peccato.
Allora parlami di te, della tua vita, dei tuoi hobby, dei tuoi gusti…...”.
Per
poco non mi va di traverso il vino. Metto la mano davanti alla bocca per
evitare un disastro e comincio a tossire. L’attenzione della tavola si
concentra su di me.
“Alice
stai bene?” domanda preoccupata Lea.
“Vuoi
qualcosa?” chiede Eleonora.
“Chiamo
un medico?” Erika a già il telefono in mano.
Piano
piano mi riprendo.
“No
non c’è bisogno di un medico… sto….bene….tutto ok”sorrido con gli occhi pieni
di lacrime e la gola in fiamma per lo sforzo.
“Forse
hai bisogno di un bicchiere d’acqua” esclama Sofia apprensiva.
“Ma
lo vedi che sei stupida! Quella mo’ si stava affogando
con il vino tu le dai l’acqua? Ricominciamo da capo” la riprende Daniela.
Sofia
la guarda scioccata.
“Ma
guarda a questa. Magari l’acqua la fa riprendere”.
“Sì
sì va be”.
“Ragazze
non litigate. Sto bene non ho bisogno di nulla è stato solo un incidente” le
prego.
“Hai
bisogno di un po’ d’aria, andiamo fuori al balcone vieni” Caterina si alza e mi
accompagna verso il balcone.
Fuori
riesco a respirare un po’ meglio. Respiro a bocca aperta con calma.
“Ci
hai fatto prendere una paura”.
“Sto
bene Cate, può capitare a tutti dei momenti di distrazione”.
Lei
sospira.
“Va
dentro prima che quelli si scannino. Io ti raggiungo subito”.
Lei
mi si avvicina e mi da un bacio sulla guancia.
“Va
bene”.
Finalmente
sola. Non tutti i mali vengono per nuocere. La serata non sta proprio andando
come avevo previsto, ma in fondo mi sto divertendo. Se
non fosse per qualche piccolissimo particolare la serata sarebbe perfetta.
Chiudo gli occhi lasciandomi accarezzare dal vento della sera. È calmo e
tranquillo qui fuori. È strano come una porta mi separi dal resto del mondo. Ma
la mia pace è interrotta dal rumore del balcone che si apre.
“Sto
venendo Cate, tranquilla non sono morta”.
“Bene.
Mi eviti una telefonata alla polizia”.
Questa
non è la voce di Caterina. Mi volto e vedo Massimiliano appoggiato allo stipite
della porta che mi fissa sorridendo, con il solito sorriso della pubblicità
dell’AZ.
“Mi
sarebbe dispiaciuto farvi finire una serata così… così…. “ non mi viene il
termine.
“Interessante?”
“Esatto.
Era un peccato andare tutti alla centrale di polizia”.
Lui
ride e mi raggiunge vicino alla ringhiera.
“Fa
freddo sta sera”commenta.
Mica
tanto.
“I
tuoi amici sono simpatici. Anche se credo che la bruna, Eleonora giusto? Voglia
uccidere il povero Carlo”.
“Hai
azzeccato”.
“Cosa
il nome o il fatto che potrebbe essere una potenziale assassina?”
“Tutti
e due” rispondo ridendo.
Anche lui ride.
“Perché
sei venuto?”
La
domanda mi esce dalla bocca senza neanche sapere perché, e mi pento subito di
averla fatta.
Lui
si volta verso di me con aria seria e mi fissa costringendomi ad abbassare lo
sguardo.
“Perché
me lo chiedi?”
Già
perché.
“Ecco…
io… be’ … come … come facevi a sapere che ero io? Come hai contattato
Eleonora?”
Si
volta a guardare il panorama: non che ci sia, si vedono un paio di case, la
tangenziale e qualcosa che potrebbe essere il porto.
“L’ho
sentita parlare con te al cellulare e tu urlavi parecchio. La tua voce si
sentiva da un chilometro. Così le ho chiesto se fossi tu e le ho detto che ti
conoscevo. Poi dopo Marco mi ha detto chi eri. Ed eccomi qui”.
Annuisco
e comincio anche io a guardare il panorama.
“E
poi mi avrebbe fatto piacere rivederti. Mi sono divertito la volta scorsa”.
Sento
il suo sguardo su di me e faccio finta di nulla, ma mi accorgo che non fa più
tanto freddo.
“Ti
ho visto al supermercato l’altro giorno” devo imparare a controllarmi.
“Sul
serio. Perché non mi hai salutato?”
Alzo
le spalle.
“Sei
strana”.
Sono
offesa.
“Grazie!”
“Ma
no, era un complimento! Sei strana in senso buono, sei….”
Si
avvicina pericolosamente al mio orecchio.
“…
simpatica….”
Scosta
i capelli dall’orecchio.
“….divertente…”
Mi
volto a guardarlo. Lo fisso negli occhi e il mio cuore comincia a battere
fortissimo. Non reggerò a lungo una situazione del genere.
Spero
che dica qualcos’altro, per rompere questo
imbarazzante silenzio, ma lui sta zitto e continua a fissarmi. Rimaniamo fermi
per quello che sembra essere un tempo interminabile, non sento nulla se non il
battito fortissimo del mio cuore. Rabbrividisco e non è per il freddo. Lui si abbassa leggermente verso di me e…
“ALICE
dove sei?Puoi correre un momentino”.
E
ti pareva. Mai una volta che le cose vadano per il verso giusto! Maledizione
perché, perché tutto deve succedere nel momento meno opportuno? Non possono
aspettare che sia finita la scena per combinare qualche disastro? Mi bastavano
solo altri tre secondi e poi... già e poi cosa sarebbe successo? Grazie hai miei carissimi amici non lo saprò mai.
Mi
allontano da Massimiliano e riprendo il controllo. Respiro lentamente e lascio
che il cuore ritorni a battere normalmente.
“Sono
qui sto arrivando!” urlo di risposta.
Guardo
Massimiliano che mi da le spalle.
“Io
torno dentro”.
Lui
si volta e annuisce sorridendo. Entro in casa ancora scossa, cercando di non
pensare troppo e lasciare da parte, almeno per il momento, quello che è
successo sul balcone. Ma ad una cosa non riesco a non pensare: era un sorriso
di delusione quello?
La
situazione mi è letteralmente sfuggita dalle mani. Nei dieci minuti della mia
assenza Flavia a continuato a provarci con Carlo e Eleonora a sfottere.
Naturalmente Marco è andato su tutte le furie e ha cominciato anche lui a
sfottere Flavia. Per mia fortuna gli altri hanno cercato di aggiustare la
situazione, con scarsi risultati.
Caterina,
come al solito, non capiva una mazza di quello che
stava succedendo e metteva altra carne a cuocere. Alla fine Flavia si è
letteralmente buttata a dosso a Carlo. Io sono arrivata nel momento in cui
Marco usciva sdegnato dalla stanza sussurrando:
“Senza
nessun rispetto!”
Flavia
si stava rialzando dal divano dove aveva iscenato una
caduta e rideva divertita. Lea la guardava schifata, Eleonora non capiva nulla,
Erika e Mattia parlavano con Elio cercando di non pensare troppo, Daniela e
Sofia guardavano divertite Caterina che rideva come un’oca con Flavia. Ho dato
un nome a questa scena: l’Apocalisse.
Mi
avvicino a Flavia e la tiro da parte.
“Flavia
la vuoi smettere” la rimproverai a denti stretti.
“Di
fare cosa Alice. Io mi sto divertendo soltanto”risponde con l’aria di una
bambina innocente.
“Di
fare cosa? Flavia ma hai visto il povero Marco?”
“Lui
non è più il mio ragazzo. Non vedo perché debba preoccuparmi di lui”.
“Ok
ma abbi almeno un po’ di rispetto. Non provarci con un altro davanti a lui!”
Flavia
sbuffa.
“Se
gli da tanto fastidio allora dovrebbe andarsene, anzi non sarebbe mai dovuto
venire!”
Lo
ha detto a voce un po’ troppo alta così che hanno sentito tutti.
Se
ne va altezzosa e torna a parlare con Carlo, che ormai ha capito le sue
intenzioni e non sembra molto felice.
“Massimiliano
ma dov’eri finito!” esclama Caterina prendendolo sotto braccio e strascinandolo
vicino a Sofia e Daniela.
“Ero
in bagno” e dicendo questo mi guarda, ma io mi volto dall’altra parte.
Prendo
un bicchiere di vino e lo mando giù tutto d’un fiato.
“Alice?”
Erika
ha il giubbino in dosso e la borsa in mano.
“Vai
via?”le domando dispiaciuta.
“Sì. Mattia ed io andiamo al locale di alcuni
amici”.
Sorrido.
“Fate
bene. Ma ti porti anche Eleonora?”
Erika
scuote la testa.
“No.
E’ venuta con la sua di macchina, mi dispiace”.
Faccio
segno di no con la testa.
“Tranquilla
la serata è finita, tra un po’ va via anche lei. Spero”.
Ci
mettiamo a ride, poi salutano tutti e vanno.
Dopo
averli accompagnati alla porta, torno in soggiorno giusto in tempo per sentire
Flavia esclamare:
“Ho
capito quale intendi. Ne ho una anche io vieni a vedere in camera mia”.
Detto
questo lo trascina in camera sua. Marco aspettava solo questo. Si alza di
scatto dalla poltrona e si dirige verso l’ingresso.
“Marco?”
Massimiliano lo insegue.
Anche
io li inseguo e li ascolto standomene un po’ in disparte.
“Senti
io non ce la faccio. Ma hai visto come fa? Sembra che lo faccia a posta. No, io
me ne vado!” stava dicendo Marco.
“Ok
allora aspetta vengo con te”.
“No
tu rimani. In fondo non è giusto rovinarti la serata”.
Prende
la giacca e apre la porta.
“Marco,
te ne vai?” intervengo rapidamente.
Lui
mi guarda amareggiato e scuote un po’ la testa. Poverino mi dispiace per lui.
“Sì
Alice vado via. Grazie di tutto” sorride, ma non sembra molto felice. Anzi
sembra quasi che ce l’abbia con me.
Massimiliano
torna in soggiorno senza neanche rivolgermi la parola. Anche lui sembra
arrabbiato. In salotto c’è una strana calma. Non vedo più Sofia.
“Daniela
dov’è Sofia?”
“Fuori
al balcone. Sta parlando con Luca”.
Infatti,
poco dopo rientra e si rivolge a Dani:
“Se
vuoi un passaggio dobbiamo scendere. Luca ci sta aspettando”.
“Ma
come andate via anche voi?”
Perché
tutti sono ansiosi di uscire da casa mia?
“Sì
Ali è tardi. E siamo un po’ stanche” dice Daniela ammiccando in direzione di
Caterina che sta parlando con Lea, Elio e un Massimiliano completamente assente.
Rido.
“Va
be’ vi meritare un po’ di riposo. Magari ci sentiamo in questi giorni!”
E
così anche le mie due amiche mi abbandonano. Come dice la canzone? La festa è
finita e gli amici se ne vanno. L’unica che non ha nessuna voglia di andarsene
è Eleonora che mi si avvicina e dice:
“Mi
annoio”.
“E
grazie la tua fonte di divertimento se ne è andata. Approposito
non sono più comparsi quei due?”
“No.
forse Flavia a fatto colpo”:
“Ne
dubito”.
“E
perché? Flavia non è all’altezza di mister mondo?”
“No Ele, non è questo. Senti c’è una cosa che devi sapere di
Carlo…”
Ma
non finisco la frase che Massimiliano scatta in piedi e va verso la porta.
D’istinto lo seguo.
“Ma
dove ti avvii?” mi urla Eleonora.
Non
le rispondo.
Massimiliano
a preso la giacca e sta controllando qualcosa sul cellulare.
“Te
ne vai?”
Lui
si volta verso di me con aria seria.
“Vado
a vedere dov’è Marco”.
Si
infila la giacca.
“La
tua amica poteva essere anche un po’ più gentile, non credi?”
Me
lo dice senza girarsi.
“Hai
ragione, ma…”
“Ma
cosa?” si gira di scatto, il suo sguardo è freddo.
Ma
cosa? Ma lei è fatta così? Ma non c’è nulla di male? Ma perché se la sta
prendendo tanto?
“Ma
non è colpa mia!” esclamo offesa. Cosa centro io se quella ha deciso di
provarci con un gay?
Lui
sembra colpito. Fa un sorriso spezzante.
“Già.
Non è colpa tua”.
Io
non ci capisco nulla: perché questo se la prende tanto a cuore e perché se la
prende con ME!
Apre
la porta senza dire nulla. E’ quasi fuori da casa mia.
“Massimiliano
aspetta!”
Non
sono stata io a parlare.
Dietro
di me arriva Caterina che prende la sua giacca.
“Vengo
con te”.
Vorrei
dirle qualcosa del tipo: MA PERCHE’ NON TI FAI GLI AFFARI TUOI? Però lo sguardo
triste di Massimiliano mi fa desistere. E così escono di casa sotto braccio.
“Che
bella coppia” penso, mentre li osservo dalla finestra della cucina.
“Che
guardi?” chiede Eleonora, entrando.
“Nulla
di importante”.
“Cosa
mi stavi dicendo di Carlo?”
Oh
mica se l’è scordato!
“Ma
tu non molli mai?”
“Mollare?
Non è compreso nel mio vocabolario. Allora cosa devi dirmi?”
Neanche
sta volta riesco a finire il discorso. Flavia entra come un monsone e mi
schiaccia contro il tavolo.
“ALICE
COME HAI POTUTO FARE UNA COSA DEL GENERE!”
Io
la guardo senza capire. Parla di Marco?
“Se
ti riferisci a Marco io…”
“Non
parlo di Marco, ma di Carlo! Perché non mi hai detto che era gay. Ti rendi
conto che mi hai fatto fare la figura della cretina?”
“Carlo
è gay?” Eleonora sposta lo sguardo da me a Flavia scioccata.
“Stavo
per dirtelo” dico ad Ele.
Ma
lei rimane scioccata e non risponde.
“Lascia
stare. Come hai potuto farmi una cosa del genere? Pensavo che fossimo amiche?”
Flavia è arrabbiatissima.
“Non
esagerare, in fondo non è successo nulla!”
“Nulla?
Ma sai che figura ho fatto con Marco?”
Inarco
le sopra ciglia.
“Cosa
centra Marco?”
Lei
boccheggia per un po’ e poi ritorna con la sua faccia scura.
“Non
cambiare di scorso. Resta il fatto che tu non mi hai detto nulla, che bella
mica che sei!”
Detto
questo esce dalla cucina, prende la giacca e esce sbattendo la porta. Guardo
Eleonora sconvolta.
“Be’
un po’ ha ragione. Dovevi dircelo”
“Eleonora
non ti ci mettere anche tu!” sono davvero esasperata.
In
corridoio incontro Carlo che si sta mettendo la giacca.
“Alice
io vado via. Mi dispiace per la tua amica”.
“Sono
io che ti chiedo scusa. Non l’ho fatto perché mi vergogno, ma mi sono davvero
dimenticata e dirlo davanti a tutti mi sembrava di pessimo gusto”.
Carlo
sorride, almeno lui non urlerà contro di me.
“Sei
gentile. Spero che potremo rivederci presto, ciao Alice”
“Ciao
Carlo”. Ci salutiamo e poi lui esce da casa mia correndo.
Non
è il primo e non sarà l’ultimo che fugge da questa casa. Ne abbiamo fatti
scappare tanti.
“Anche
io me ne vado. Ciao” freddamente Eleonora mi saluta ed esce.
“Ma
sei arrabbiata con me?” le urlo dalla tromba delle scale.
“Sì”
risponde di rimando.
“Fantastico!”
le urlo “ Ma la prossima volta dimmelo non scappare via così!”
“Alice
non chiudere la porta stiamo andando via!”
Lea
e il suo amico pianista mi salutano veloci come spidi
gonzales!
“Non
aspettarmi, ci vediamo domani”e va via sbattendo la porta, mentre Elio mi fa un
cenno con la mano.
Anche
lei è arrabbiata con me.
Sono
sola in casa. Se ne sono andati via tutti. E quasi la metà di loro è arrabbiata
con me. Spengo tutte le luci e me ne vado in camera mia. Si sente solo il
rumore della strada. Questa serata è andata uno schifo! Mi sento molto sola in
questo momento. E inspigabilmente, forse pensando a tutti quelli che sono
arrabbiati con me, e ad uno in particolare, comincio a piangere buttandomi sul
letto.
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ED ECCOMI QUA SIGNORI E SIGNORE.
Dopo vent’anni sono tornata a trovarvi. Lo
so lo so vi ho fatto aspettare un sacco di tempo, però ho mantenuto la promessa
e non vi ho lasciato a bocca asciutta. Spero che il ciappy vi sia piaciuto. Anke perkè ci ho messo 30 anni a
scriverlo e se nn vi è piaciuto……... lasciamo
perdere.
Tornerò presto con il seguito aspettatevi
GRANDISSIME rivelazioni. Vi do un’anticipazione….
flox avrà un bambino
cate verrà scoperta
e alice vivrà felice
e contenta!
Tutto chiaro no? J