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Autore: Sarasvathi    16/11/2012    5 recensioni
L'amore trasforma, l'amore fa impazzire, l'amore è inaspettato: l'amore è vita fuori controllo.
Un semplice 'mi piaci' può cambiare la giornata; un semplice abbraccio può scuotere la tua anima.
Ognuno ha parti nascoste che non vuole rivelare. Solo l'amore può guarirci e portare il sole anche dove non c'è.
Genere: Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Junhong, la finisci tutta la fetta di torta?”
“Perché?”
 
Zelo sapeva benissimo perché Daehyun gli stesse chiedendo una cosa simile: ogni volta che mangiavano qualche dolce, Jung chiedeva a turno ai compagni se avessero intenzione di mangiare interamente la loro parte; difficilmente gli altri cedevano: anche se qualcuno non amava particolarmente i dolci, si rifiutava di dargli la propria porzione.
Qualche volta Junhong aveva deciso di lasciargli la propria parte, seppur con rammarico.
“Non puoi sempre fare quello che ti chiedono” gli ripeteva di continuo Youngjae; allora Zelo sorrideva e annuiva.
 
“Ho ancora fame…e poi la mia fetta era più piccola delle vostre! Visto che vi lamentate sempre perché mangio troppi dolci avevo deciso di prendere la fetta più piccola, ma mi sono accorto che non è giusto...non credi che io abbia ragione?” Youngjae, se anche questa volta dici a Junhong di non starmi a sentire ti uccido! E si girò verso l’amico, che sembrava portare alla bocca la forchetta e seguire la scena con distacco.
Zelo guardò la sua misera fetta di torta: era lui quello con la fetta più sottile, non Daehyun; tra l’altro gli piaceva davvero tanto la cheesecake che stava mangiando.
“Tieni”
“Ah…grazie”
Junhong guardò Jongup porgere il suo piatto a Daehyun e andarsene nella propria stanza; allora si alzò di scatto, diede anche lui a Daehyun il suo piatto e corse dietro a Jongup.
“Grazie anche a te Junhong!” urlò Daehyun, mentre vedeva Zelo andarsene di corsa.
 
 
“Sono distrutto…” sbuffò Himchan quando si chiuse la porta della stanza alle spalle.
“Credo che lo siamo tutti” aggiunse Bang.
Kim prese il portatile, lo portò con sé fino al letto, si sdraiò e cominciò a cercare un film carino da vedere.
“Che fai?” chiese incuriosito Yongguk “Non avevi detto che eri stanco?”
“Sì, ma con tutti i caffè che bevo non riesco mai a prendere sonno facilmente. Ho provato ad ascoltare la musica per addormentarmi e per un po’ ha funzionato; ora non funziona più…forse se metto dei film il mio cervello esaurirà subito la sua energia. È solo un’ipotesi, ma spero che funzioni…”
“Fai come vuoi…io dormo”
“Buonanotte Yongguk”
“Notte, Channie
Bang girò le spalle al compagno; neanche lui riusciva a prendere subito sonno: la luce accesa gli dava veramente fastidio, ma col tempo si era abituato anche a quel disagio, così chiuse gli occhi e sperò che il sonno lo avvolgesse il prima possibile.
 
“Yongguk, stai dormendo?”
Himchan vide Bang muoversi e girarsi verso di lui, gli occhi rigorosamente chiusi.
“Scusa, ma questo film fa schifo e non riesco davvero ad addormentarmi” sorrise Kim.
Il leader aprì gli occhi e la luce lo infastidì un attimo, finché non si abituò a quel getto luminoso.
“Quindi?”
“Quindi parliamo!”
“Di cosa?”
“Non lo so…il mio cervello non funziona bene di notte”
“…”
“So che sarò ripetitivo e che parlo sempre della stessa cosa, ma…”
Bang sospirò “Che ha fatto Jongup stavolta?”
“Ogni giorno che passa lo sento sempre più distante. Non capisco perché con Zelo sia così aperto…forse fa così perché siamo più grandi e non vuole esporsi troppo, ma io cerco sempre di metterlo a suo agio…a volte mi scervello così tanto per trovare un modo per farlo reagire, per far uscire lati di lui che ancora non conosciamo, che ormai non so più che fare…”
“Forse dovresti aspettare…magari è in una fase in cui gli importa relativamente mettersi in discussione; inoltre non siamo tutti come te, Channie
“Lo so…ma a volte vorrei sapere cosa pensa davvero. Lui è come…come il cubo di Rubik. A volte penso di aver finito, ma c’è sempre un quadratino fuori posto e fine. Devo rifare tutto da capo”
“Secondo me ti fai troppi problemi”
“Può darsi…beh, ti lascio dormire”
“Ti è venuto all’improvviso sonno?”
“No, ma se continuiamo a parlare…beh, la devo smettere di parlare sempre di Jongup. Buonanotte”
Yongguk rimase rivolto verso Himchan, senza chiudere gli occhi; continuò a fissarlo. Ogni sua cellula pensa a Jongup; da un po’ sembra che non ci sia più spazio per il resto del mondo…o meglio, Jongup è diventatoil suo mondo, perciò in un certo senso, Himchan parla sempre del mondo che lo circonda. Channie, quando ammetterai che vuoi Jongup? Quando accetterai il tuo amore per lui? Non posso –non riesco- a definirlo in altre maniere… l’amore è un sentimento così bello, ma non voglio che tu ti accanisca su Jongup.
Sai meglio di me che…che potrebbe anche cominciare ad amarti per il bene di tutti, mettendo da parte se stesso come sempre…è per questo che non vuoi esporti troppo? È per questo che rifiuti di ammettere che Jongup ti piace davvero tanto?
 
 
“Perché hai dato la tua parte a Daehyun? Neanche te l’aveva chiesta…”
Jongup guardò Junhong negli occhi “Così…ma tu, la tua parte? Sembrava che ti stesse piacendo…”
“Sì, mi era piaciuta tanto, ma non dovevi dargli la tua parte!”
“Perché no? Non mi andava nemmeno tanto… e poi non succede niente se per una volta non mangio una fetta di cheesecake” sorrise il più grande.
“Beh…grazie”
“L’unico che ci ringrazia è Daehyun che oltre alla sua parte si starà mangiando anche le nostre”
“Già…”
Jongup, seduto a gambe incrociate sui due letti uniti, prese un joystick e lo porse a Junhong “Ti va di giocare? Ormai la cheesecake è andata…”
“Ok” sorrise Zelo, sedendosi accanto all’amico.
 
“Woh, ti ho battuto di nuovo!”
“Dai, smettila di agitarti così…e poi sono stanco e volevo fati vincere visto che perdi sempre contro di me”
Zelo fece una smorfia “Non è vero!”
Jongup gli sorrise di rimando “Comunque è tardi…e sono stanco”
“Ok, andiamo a dormire allora”
Allora Jongup si tolse la t-shirt che aveva indosso; Junhong seguì ogni suo movimento e quando vide il torso nudo del compagno abbassò lo sguardo.
“Che c’è? Non vieni a dormire?”
“…”
Moon scosse il compagno “Allora? Che hai fatto?”
Junhong alzò la testa di colpo “Ci sono! Andiamo a dormire” e sorrise all’amico; poi andò a spegnere la luce e si sdraiò accanto a Jongup; allora, al buio, il respiro caldo di Moon a pochi centimetri dal suo viso, fece battere il suo cuore come un bongo e il suo suono si propagò per tutta la stanza, il dormitorio e forse anche la città intera.
La luce della Luna che filtrava dalla tapparella delineava il profilo di Jongup che stava sdraiato sul fianco, gli occhi chiusi; lo guardò per alcuni –interminabili- minuti.
Chissà se starà già dormendo…
Allungò la mano vicino al viso del compagno, poi gli toccò con l’indice la fronte; allora sentì la sua voce “Che c’è?”
Rimise subito sotto le coperte la mano “N…niente”
Jongup sospirò e si girò dalla parte opposta, lasciando a Zelo solo le sue spalle illuminate dalla luce azzurrognola della Luna.
 
Una volta, forse un mese dopo il loro debutto, Jongup aveva chiesto se qualcuno volesse dormire con lui, perché davvero non ce la faceva a dormire da solo.
In quell’occasione Yongguk si era offerto e per un po’ i due avevano dormito insieme; infine si erano divisi le camere in base all’età e Zelo era capitato in stanza con Jongup.
Avevano quindi deciso di unire i letti e forse dopo quel momento Junhong aveva cominciato a provare qualcosa che non sapeva definire.
Dopo averci dormito ‘nello stesso letto’ non poteva più separarsene.
Lo seguiva ovunque, ma non era l’unico a farlo: Jongup piaceva a tutti, nessuno escluso.
 
 
“Youngjae, che hai fatto?”
“Niente, sono solo stanco”
“Sei sicuro?”
“Sì. E ho sonno…scusa se non sono di compagnia stasera”
“Non ti preoccupare…”
 
 
Himchan girò la testa: Yongguk lo stava fissando “Che c’è?”
“Non riesco a dormire”
“È per via della luce?”
“Può darsi…se per un giorno dormissimo con la luce spenta?”
“Impossibile. Non ce la faccio”
Bang sbuffò “Comunque se non dormi mai con la luce spenta avrai per sempre paura del buio”
“…”
“Himchan…a te piaceJongup?”
 
 
“Jongup…”
“…”
“Jongup stai dormendo?”
“…”
Starà dormendo davvero o farà finta?
Junhong si alzò a sedere, poi si affacciò in modo da poter vedere il viso di Moon: sembrava stesse dormendo.
 
 
“Come?”
“Credo che ormai non ci sia più bisogno di nasconderlo…se non ti piace, beh, sei counque fissato con lui”
Himchan mise da parte il portatile “Si…si vede così tanto che mi piace?”
Bang vide il viso di Kim addolcirsi e sentì il mondo fermarsi “Allora avevo ragione…” sussurrò.
“Io…non posso farci più niente ormai. Mi piace tanto, ma non volevo dirlo a nessuno…so…so che siamo amici, ma se ti avessi detto che mi piaceva…ecco…non so come l’avresti presa…non…non sei arrabbiato?”
“Se ti piace davvero…non posso farci niente”
Himchan sospirò “Mi sono liberato di un enorme peso…averlo detto a te…”
“…”
“Yongguk?”
“Sì?”
Kim si grattò la nuca “Credi che dovrei dirglielo?”
 
 
Zelo restò qualche minuto in quella scomoda posizione, infine, il cuore che gli martellava nel cervello si abbassò fino al viso dell’amico e, tremando, posò un bacio sulla guancia destra di Jongup.
Il suo corpo venne scosso da un lungo fremito, allora ritornò al suo posto e aspettò di poter abbracciare Jongup nei suoi sogni.
 
 
Bang sentì il proprio cuore frantumarsi.
“Allora, Gukkie, pensi che dovrei dirglielo?”
E ai cocci che ricoprivano il suo cuore si sostituì un involucro nero “Fai quello che vuoi. E comunque dovresti imparare a dormire con la luce spenta: ormai sei già un uomo” e girò di nuovo a Himchan la schiena, mentre cercava inutilmente di riattaccare i cocci del suo cuore di porcellana.
 
 
“Youngjae, che hai fatto? Anche oggi sei stanco?”
Yoo annuì “Scusa…non so cosa mi prenda”
Daehyun si grattò la testa “Guarda che se vuoi parlarmi puoi farlo. Siamo amici, no?”
Youngjae incrociò gli occhi di Daehyun.
 
Aveva provato a fare finta di niente, ma quando restava solo con Daehyun non riusciva a farcela: sentiva che doveva dirgli che gli piaceva, senza aggiungere ‘scherzavo’. Non era giusto nei suoi confronti tenerglielo nascosto. E comunque ormai sapeva quale sarebbe stata la risposta di Daehyun.
 
 
“Jonguppie!”
“Himchannie hyung…ti dispiace non saltarmi sempre sulle spalle?”
“Oh…certo. Scusa”
“Avevi bisogno di qualcosa?”
Kim piegò il viso da un lato e rimase così alcuni secondi; poi sorrise al più piccolo e se lo trascinò dietro.
Hyung... dove mi stai portando?”
Himchan continuò a camminare.
 
Hyung…cosa ci facciamo…qui?”
“Cosa vuoi fare?”
“In realtà…non capisco perché siamo in bagno”
“Beh, mi sembra ovvio: ci facciamo il bagno insieme!”
“EH?” Jongup spalancò gli occhi “Hyung…è uno scherzo?”
Himchan scoppiò a ridere “Certo che ti sei spaventato!”
Jongup mostrò un timido sorriso “Pensavo fossi impazzito…”
“Sarò più grande di te, ma non sono ancora un vecchio rincitrullito!”
“Già…”
 
 
Daehyun si sedette accanto a Youngjae “Hey, mi dici cos’hai?”
Yoo alzò continuò a fissarlo.
“Dai, dimmi cos’hai…con me puoi confidarti su qualsiasi cosa!”
Allora gli occhi di Youngjae si arrossarono; Daehyun rimase un attimo immobile, poi scosse il compagno “Jae, è successo qualcosa di grave?”
Lui scosse la testa e qualche lacrima cominciò a scendere.
“Jae, mi sto preoccupando. Dimmi cos’hai”
Youngjae mosse le labbra e sospirò qualcosa che Jung non riuscì a captare “Cos’hai detto? Puoi ripetere?”
“Mi piaci” e le lacrime cominciarono a scendere copiose.
 
 
Himchan prese per mano Jongup “Vieni con me: devi aiutarmi a scegliere i vestiti da mettere per dopo”
“Ma perché io?”
“Perché…perché così mi va”
 
Entrarono nella stanza di Himchan ancora mano nella mano.
“Jongup…”
“Sì?”
Kim guardò gli occhi piccoli di Moon e lo spinse verso la porta.
 
 
Daehyun rimase un attimo immobile, poi cominciò a ridere piano “Guarda che non ci casco una seconda volta…”
Ma Youngjae non smetteva di piangere.
Daehyun continuò a ridere, ma il suo sorriso cominciò a spegnersi “Dai…non va bene scherzare sempre su queste cose…”
“…”
Youngjae si asciugò le lacrime e piantò i suoi occhi dentro quelli di Daehyun.
 
 
Himchan chiuse gli occhi e rimase così, a pochi attimi da Jongup; poi poggiò la sua testa sul petto di Moon. Scusa Jongup. Non ce la faccio più.
Strinse i polsi di Jongup “Jonguppie…tu mi vuoi bene, vero?”
Il più piccolo annuì senza capire dove Himchan volesse arrivare “Hyung, è successo qualcosa?” Voglio andarmene…non mi piace quest’atmosfera: Himchan hyungè strano…
Kim sfiorò le labbra di Jongup, poi premette le proprie labbra con gran desiderio contro quelle calde e tremanti di Moon.
 
Jongup sentì le labbra di Himchan sulle sue. Restò un attimo immobile, fissando un punto davanti a sé; poi spinse via Kim.
Una lacrima.
 
Himchan provò ad avventarsi nuovamente su Jongup.
 
Quando Jongup vide Himchan riavvicinarsi, alzò la mano destra e il suo palmo colpì con veemenza la guancia sinistra di Kim.
 
Himchan si toccò la guancia e guardò Jongup: aveva gli occhi rossi.
 
 
Daehyun si alzò dalla sedia, gli occhi fissi su quelli di Youngjae; non sapeva bene quali fossero i sentimenti che provava: rabbia? Stupore? Ribrezzo? Per chi poi? Per il suo amico? Non gli aveva fatto niente, se non essersi…dichiarato?
Aggrottò le sopracciglia e cominciò a scuotere la testa. No. Assolutamente. Non posso accettarlo…tutto ma non questo Youngjae. Dovevi tenertelo per te.
 
 
Jongup, gli occhi pieni di lacrime urlò “TI ODIO!” e lasciò la stanza.
 
Himchan non si mosse, ma cadde sulle proprie ginocchia e continuò a fissare la porta aperta, la porta dalla quale Jongup era fuggito.
 
Eccolo, l’ultimo disastro. Devo dire che ancora non mi convince questa fic, e questo capitolo è stato un parto faticoso –dire che ho cambiato più di due volte metà capitolo è poco-, ma forse è solo un blocco iniziale.
Beh, detto ciò, aggiungo che non mi aspettavo di ricevere recensioni già al primo capitolo, perciò ringrazio MesayumeKim, MomokaHappiness e ManuBlackVIP e chi mi segue.
Sarasvathi
  
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