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Autore: astarte90    17/11/2012    3 recensioni
E se un desiderio avesse il potere di cambiare il corso degli eventi?
[Importante: storia sospesa a tempo indeterminato per calo di ispirazione ed impiego delle forze dell' autrice in un' altra Ff. Scusate l' inconveniente e abbiate pazienza.]
Genere: Introspettivo, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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cap13

Volevo scusarmi se l'aggiornamento è arrivato con una settimana di ritardo in più, ma volevo far svolgere la giornata speciale in un solo capitolo -anche a sottolinearne l'importanza e non dividere ciò che potremmo definire gli ultimi sprazzi di "innocenza" e spensieratezza . Ovviamente , il solito spazio non bastava per  quello che volevo esprimere  e per occupare i personaggi un'intera giornata.

Inoltre , questo è un capitolo che mi sta particolarmente a cuore, in quanto , diciamocelo, in quanti hanno sognato almeno una volta di fare qualcosa con i nostri due beniamini?

Quindi, e questo è un altro motivo del ritardo, volevo rendere al meglio cosa significa per me spendere un giorno intero con Oscar e Andrè .

Per quanto riguarda il mio pensiero personale alla fine dello scorso capitolo, mi dispiace che le mie parole possano essere state fraintese e può darsi che mi sia spiegata male io.

Comunque volevo ringraziarvi ancora tutte/tutti perché mi state accompagnando e aiutando in questa mia avventura.

Per quanto riguarda il terminare la storia, era riferita a qualche critica ricevuta,niente di più…..questi sono altri discorsi.

Quindi grazie ancora a tutti quelli che mi sostengono e per l’attenzione.

Buona lettura  :)

 

 

 

 

 

 

 

******************************************

 

 

 

Buio.

Tutto è immobile......

Sento solo dei lievi sussurri in lontananza.......

 

 

< Shh...... fai piano, sennò la svegli.... >

< Va bene ,Oscar , ma con questa oscurità non vedo più in là della mia mano... Rischio di andare a sbattere contro i mobili.... > .

 

THUD!

 

< Auch! Il mio piede ! >

< Andrè ! Che ti avevo detto? Così rovinerai la solita sorpresa. >

< Ma sei sicura che sia veramente tutto necessario ? >

< Ha accennato di passare la giornata come hai vecchi tempi ed è quello che si farà. Quindi adesso sta zitto... > .

 

 

....Rumori di passi leggeri accanto al mio letto.....poi....

< Ehm,ehm.... Mademoiselle Ester... le prime luci dell'alba hanno già accarezzato l'orizzonte da un pezzo. Si prevede un giorno baciato dal sole ed esule da qualsiasi nuvola portatrice di pioggia.

Adesso è tempo che vi alziate ,vi prepariate e scendiate a fare una lauta colazione .

Oggi sarete molto impegnata..... >.

 

Debolmente, riesco a schiudere le palpebre ,ma subitamente le riserro poichè i fasci dorati di Apollo sono riusciti ad entrare nella mia camera .

Infatti ho potuto scorgere il mio amico, intento a spostare le nere e pesanti tende delle finestre . Tuttavia si fa strada in me la curiosità per le parole della ragazza e ,nonostante le titubanze iniziali, lascio finalmente che le due stelle celesti illuminino il mio volto.

 

Stupore, meraviglia, sbigottimento.... tanti sinonimi di un sentimento che è scoppiato in me alla vista dei miei due amici, ma soprattutto di Oscar.

Quest'ultima è vestita in abiti borghesi ,che sembrerebbero essere stati presi dal suo attendente...ma non ne sono certa.....

Rimango paralizzata e sgrano gli occhi, ancora più perplessa da ciò che ,come una cascata azzurra , è poggiato sulle braccia della bionda eroina.

Il mio profondo silenzio sollecita tale esortazione:

< Come? Cosa fa ancora impalata sotto le coperte? Su ,su ....non c'è tempo da perdere.......

Andrè, ti prego di uscire...devo aiutare Mademoiselle ad indossare questo vestito. > .

Con un cenno del capo , il ragazzo si eclissa dietro la porta .

 

Ancora frastornata e confusa da un simile comportamento, non mi accorgo della velocità e della maestria con cui una veste azzurrina , splendida nella sua semplicità,ma al contempo degna di una baronessa, viene abbottonato dietro la mia schiena.

Rinsavisco dal torpore allorchè viene fatta riflettere la mia immagine nello specchio.

Davanti a me non c'è più la ragazzina abituata a fare le veci della cameriera, ma una giovane donna aristocratica dallo sguardo un pò perplesso.

Il flusso dei miei pensieri viene però interrotto dalla voce di Oscar, che nel frattempo si è posta dietro le mie spalle.....

< Allora? Non ti è piaciuta la tua solita sorpresa? Ti vedo contraddetta........ Eppure, fino a qualche anno fa, quando si decideva di riservarci del tempo ,solo per noi tre, quasi non ci dormivi la notte ,sapendo quel che sarabbe successo la mattina seguente.

Ahh... non scorderò mai la luce dei tuoi occhi la prima volta....

Tremavi estasiata come una fanciulla al primo ballo di corte.

Ti portai un abito color avorio ad ampie maniche.....lo rubai nel cassettone dove la povera Nanny conserva le sue creazioni. Spera ancor oggi che io abbandoni l'uniforme......

Ma ... Ester..... Sei sicura di stare bene? >.

Sicuramente questa domanda è la giusta reazione al mio sguardo assorto, perso chissà in quale ragionamento contorto.

Tuttavia mi desto all'improvviso , scuotendo brevemente il mio corpo come in preda ad una leggera crisi epilettica.

Riesco a  reimpossessarmi di un barlume di lucidità, cosa che, oltre allo stupore, fa crescere in me anche la paura e la preoccupazione per l'assoluta novità degli eventi.

Infatti ,come è accaduto spesso in passato e soprattutto all'inizio, le abitudini, le conoscenze della Ester settecentesca stanno per scontrarsi inevitabilmente con quelle della Ester del nuovo millennio.

Solo la fortuna e una buona dose di autocontrollo mi hanno permesso di uscire indenne da tanto sottili, quanto mortali trappole.

Ma stavolta è diverso.

In questi mesi ho potuto conoscere più a fondo i  miei cari amici, cogliere le sfumature dei loro caratteri, capirne i gesti e le azioni , soffrire e gioire per le loro disavventure e successi .

Ho davvero toccato con mano il loro mondo e tutto ciò che ad esso è connesso, quasi riuscendo, come in un sogno, a dimenticare chi sono in realtà, ma non la mia missione.

Tuttavia adesso sto fremendo, sentendo così vicino il corpo di Oscar e i suoi occhi cristallini puntati nei miei, in cerca di una risposta che tarda a venire.

E intanto l'odor di panico ha pervaso fino alla loro saturazione i miei polmoni, soffocandomi.

In modo repentino e del tutto inaspettato, rifuggo quel contatto , andando a poggiare le mie mani su un vecchio cassettone dall'altra parte della stanza .

Inspiro profondamente ,mentre piccole gocce di gelido sudore imperlano la mia fronte.

Tossisco.

Porto una mano all'altezza del cuore, forse per constatare che sta pulsando all'impazzata , forse per far cessare siffatto movimento frenetico.

Fatto sta che sono ancora girata di spalle , quando Madamigella, con passo fermo, tenta di raggiungermi.

Tuttavia allungo il braccio nella sua direzione ,in maniera tale da costruire una barriera invalicabile tra me e lei.

Sebbene tale mia volontà di instituire uno spazio immaginario venga rispettata, per non fomentare sospetti più gravi esordisco:

< No...non ti preoccupare,Oscar...sto...sto bene... è solo che non ho dormito bene stanotte...chissà...forse in vista di questo giorno, non so.....magari.... >.

Il mio discorso viene però interrotto,in quanto il polso del mio arto alzato è stato catturato dalle dita della mia eroina .

Prima che io possa prenderne coscienza , percepisco la sua calda mano sulla parte alta del mio volto, ancora freddo per l'intensa emozione .

Rimaniamo in questa posizione per alcuni secondi, ma che per me sembrano ore tanto il suo gesto mi ha colto alla sprovvista.

 

< A me non sembra > afferma lei, scrutandomi con cipiglio serio < Il tuo viso è pallido ed emaciato come un cencio. Sarà meglio che chiami il medico....

Mi sa che dovremo procrastinare la nostra gita. > .

 

A queste ultime, sentenziose parole, la mia persona viene ravvivata da una nuova, potente forza , che sorprende persino me stessa ,oltre che la ragazza.

Infatti ,in un millesimo di secondo sia l'angoscia che i tremori vengono sostituiti da un ardore e determinazione simile ,che sulle mie guance si dipinge il rosso del sole ed il mio sguardo scaglia tanti dardi fiammeggianti.

Mi oppongo categorica:

< Eh,no! Che diamine..... ho atteso questo giorno da non si sa quanto tempo ..... Mi sono scervellata tutta la sera precedente e buona parte della notte per organizzare una sorpresa sufficientemente decente e > avvicinandomi alla finestra < inoltre non ci possono essere condizioni atmosferiche migliori di queste...... Neanche una nuvola all'orizzonte......

Ora , per dei miei sciocchi e trascurabili mancamenti non si può e non si deve cancellare i nostri impegni, chiaro? > .

Stringo i pugni sui fianchi, mentre atteggio il mio viso a guisa di bambina imbronciata perchè non può mangiare il suo gelato preferito.

Grazie al mio contegno, non certo degno di una ragazza di venti anni, ma molto utile e funzionale in questo momento, vedo passare Madamigella da uno stato di pura meraviglia ad uno più disinvolto e ,a mio dire, rincuorante.

Difatti ella comincia a ridere a crepapelle, portandosi un palmo sulla fronte e scuotendo meccanicamente il capo .....

< Ahahah..... Oddio, Ester..... quando ti metti in testa una cosa, è difficile farti cambiare idea.....sei proprio testarda...sì..... testarda come un mulo, ahahah..... Comunque va bene, asseconderò la tua scelta. Se però sentirò anche un minimo colpo di tosse, preparati a tornare sotto le coperte di questo letto.

Dai... scendiamo a fare colazione ..... > .

 

Le mie labbra si sciolgono in un profondo sorriso , sia per come si è risolta momentaneamente la questione, sia per la reazione della mia amica.

Copro velocemente la distanza che mi separa dall'entrata come se stessi camminando sulle nuvole e ,dopo averla varcata, in un battibaleno mi ritrovo assieme a Madamigella e ad Andrè nella saletta dove mi ero addormentata la sera prima.....

Soltanto che ,al posto degli argenti , ci sono torte di molti tipi e brioches, sicuramente dolci creazioni della cara nonna.

Da vero gentleman,il ragazzo mi sposta la sedia, permettendomi di sedere.

Ancora più disorientata e confusa, sposto lo sguardo ora sui miei due commensali, ora sulle più svariate leccornie che, simili a tante composizioni floreali, decorano la linda tovaglia.

Nel mio cervello stanno frullando e vagando i soliti,incessanti pensieri: "Che cosa facevano i tre prima della mia venuta? E soprattutto.... Cosa mi aspetta ora? ".

Vedendomi assorta nel mio insolito silenzio, il mio amico , sventagliandomi davanti le sue dita, irrompe nella mia catalessi:

< Youhou....... Stellina....Che sei su un altro pianeta?  Ti prego di tornare tra noi.......

Guarda che ti metto in sella a Bucefalo, così ti svegli sul serio....ahahah..... > .

Ed io, divenendo rossa in viso, farfuglio....

< Ehm,ehm.....Oddio, scusatemi tanto.....chissà a cosa stavo pensando.... eppure non tocco più la bottiglia da un bel pezzo...va,beh.... lasciamo stare. Ho giusto una fame da lupi... >

< Ecco, lo sapevo...la mancanza di zuccheri ti fa lavorare meno e peggio il cervellino che ti ritrovi, ihihihih..... > .

E Oscar, interrompendolo:

< Andrè! Invece di sproloquiare su qualità che a tuo parere sono dubbie in Ester, ma che in realtà ella ha dimostrato chiaramente di saperne usufruire più di te, perchè non la servi? >

< Agli ordini! Allora cara, cosa vorresti per colazione? >.

Noto un sorrisetto maligno sulla bocca del ragazzo , il che mi fa pensare che aspetti una mossa falsa da parte mia per poter riiniziare con le sue frecciatine sarcastiche.

Strano a dirsi,ma col fatto che è una giornata particolare ,pare che la sua vena ironica si sia ingrossata a dismisura ...o è solo una mia impressione?

Tuttavia non è questo il problema che maggiormente mi blocca nel poter controbattere efficacemente , ma bensì un dubbio atroce:

" Cosa risponderebbe la vera cameriera ? ".

Ciononostante , la furbizia e il colpo di genio aiutano gli impavidi e , fidandomi del mio istinto, replico coprendomi gli occhi con una mano:

< Una fetta del mio dolce preferito,grazie.......dovresti saperlo,ormai.......  >.

 Queste parole spiazzano leggermente l'attendente e lo noto dal tempo che passa tra la mia richiesta e l'effettivo adempimento di quest'ultima .

Solo la voce di Madamigella riesce a scandire tale lasso.

Difatti, modulando il tono come per redarguire un bambino dispettoso, apostrofa il suo amico d'infanzia....

< Ehi! Basta scherzi......lo sai che odia il profiteroles....devi porgerle quest'altra..... >

< E dai ,Oscar, devo vendicarmi..... >

< Finchè ci sono qui io , no....

Su, abbiamo altro da fare.... Non abbiamo a disposizione tante ore di luce, ricordatelo..... >

< Uff.....Toh, eccoti accontentata. > .

 

Apro lentamente le palpebre , per gustare sia la visione che si sta schiudendo a me ,sia l'ulteriore sconfitta del ragazzo.

Difatti quest'ultimo è seduto poco lontano da me e , con le braccia conserte , ha il viso rivolto dalla parte opposta, come per esprimere il suo disappunto per la beffa rovinata.

Tuttavia non mi soffermo oltre nel contemplare Andrè e , allietata dal profumo , abbasso lo sguardo su quel che si rivela essere una semplice crostata alla frutta invernale.

Devo ammettere con una certa sincerità che , almeno su un punto, o ,per meglio dire, un dolce,siamo d'accordo, io e la ragazza francese.

Non mi faccio pregare e con la forchetta trincio il primissimo ,succulento boccone.

Il tempo ,di cui necessito per assaporare questo piccolo pezzetto di paradiso, mi permette di riflettere sulla situazione e su come poter capovolgerla a mio vantaggio.

Comunque è proprio vero..... lo zucchero mette in moto il cervello....

 

 

Dopo aver posto, come il galateo richiede, le posate sulle quattro e venti sul piatto vuoto , domando con una certa malizia:

< Sentite......mi è sorto un dubbio.

Ecco....volevo sapere cosa avete escogitato per oggi.... perchè anche io avrei pianificato una serie di attività e non vorrei che cozzassero con le vostre idee...... > .

Sebbene il quesito sia alquanto bizzarro, Madamigella non si scompone e ,anzi, mostrandosi sempre tranquilla e pacata nei movimenti, fuga qualsiasi mia incertezza:

< Beh...mi sembra una preoccupazione più che lecita.

Ma per non sciuparti la sorpresa, visto che stavolta sarà tutto diverso, ti basti sapere che la mattinata e il pranzo saranno sotto il nostro stretto controllo > indica Andrè < mentre nel pomeriggio e a cena avrai te carta bianca.

Penso sia una bipartizione della giornata piuttosto equa .

In fondo hai  dimostrato una certa inventiva ed è sempre stato così, fin dalla prima volta........ > .

 

Dentro di me tiro un sospiro di sollievo e finalmente posso vivere a pieno e senza il minimo senso di paura questa domenica particolare .

Terminato il pasto, colgo il cenno dei due e li seguo.

Il loro passo mi conduce fuori dalla villa ed è solo in questo momento che posso scorgere una carrozza semplice, senza stemma ,ma con il suo nocchiero , che ci aspetta nel piazzale.

Guardo basita Oscar, la quale non si cura del mio stato d'animo in tumulto e ,insieme al suo fedele attendente, si pone ad uno dei lati dello sportello.

Porgendomi una delle sue eburnee mani, afferma:

< Prego, Mademoiselle Ester, la vettura è pronta.....

Attende solo che voi ci saliate e sarà in grado di farvi vedere le meraviglie del mondo al di fuori di un cancello.

Oggi potrete avere questo potere...... > .

 

Divengo preda di un 'eccitazione inaspettata , mentre i miei denti fanno capolino dal sorriso entusiasta che si è impossessato delle mie labbra .

Non me lo faccio ripetere due volte e in quattro e quattr'otto prendo posto su uno dei due sedili, mentre i due occupano quello opposto al mio.

 

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L'opaca luce mattutina ci accompagna,mentre i suoi riflessi sulla foresta ai lati della strada rendono ancora più ovattato questo magnifico sogno.

I colori e i suoni del bosco che si sta piano piano svegliando mi ipnotizzano, facendomi rimanere con il viso costantemente affacciato al finestrino.

Chiudo gli occhi, abbandonandomi a sensazioni nuove e indescrivibili.

Tuttavia , tale idillio svanisce , appena odo la domanda inaspettata di Oscar.

Infatti bisogna giustamente informare il cocchiere sulla nostra meta.

Senza la minima esitazione,articolo con la voce spezzata dall'emozione un unico,chiaro nome.

 

Parigi.

 

*******************

 

Percorriamo tutta la città, passando anche su quel pezzo di strada maledetto di qualche mese fa .

Tuttavia i lungo Senna della Île de la Citè illuminati dal sole non emanano più quel senso di mistero e di inquietudine che l'oscurità di quella notte ,invece, avvolgeva.

Ascoltando una mia supplica, Madamigella mi permette di visitare la cattedrale .

 

 

Grande è lo stupore e la meraviglia che si impossessano di me mentre varco la soglia.

Infatti il mio sguardo non si era mai posato sulle immense vetrate, animate dalle veste del più grande astro, ma soprattutto su Notre Dame.

Infatti ,mai prima d'ora ho potuto vedere di persona ,toccare con mano, ciò che ho conosciuto solo attraverso delle fotografie.

Per un attimo mi dimentico dei miei due amici, ma il colpo di tosse del ragazzo mi fa tornare la mente alla realtà.

Mi giro subitamente e riesco a scorgere Madamigella mentre arpiona per il lembo della giacca il suo attendente.

Tuttavia ,un suo velato cenno mi fa capire espressamente che posso fruire di tutto il tempo che voglio.

 

Rimasta sola in mezzo alla navata centrale e immersa nel silenzio più assoluto  , disturbato e scandito solo dai rintocchi delle campane delle dieci, permetto ad un pensiero di impossessarsi di una piccola parte di me.

Mi avvicino di più all'abside,rimanendo però addossata ad una colonna .

Sebbene io non mi consideri particolarmente religiosa, ma nemmeno atea, in quanto credo che un qualcosa di superiore o di ultraterreno tenga in mano le redini del mondo, congiungo le mani, non come gesto ancestrale, ma per indirizzare e concentrare la mia forza spirituale.

Come se dovessi parlare ad un essere lontano,ma assai potente , reclino il capo e serro le palpebre, confidando in un sospiro paure ,incertezze, desideri, voleri.......

 

 

 

 

**************************

 

 

Abbandono la cattedrale, mentre piano piano piccoli gruppi di persone si stanno avvicinando per la funzione domenicale.

Un sorriso sereno mi dipinge le labbra, quasi a rimarcare che una certa pace interiore abbia lasciato traccia del suo passaggio.

 

Quiete e silenzio caratterizzano la mia figura per un bel tratto di strada , in cui,dallo spazio di un finestrino, posso rimirare palazzi,chiese, il museo del Louvre che già a quei tempi vantava di qualche opera d'arte , il Pantheon non ancora ultimato ......e infine Versailles.....

 

 

Facciamo fermare la carrozza poco distante dai famosi cancelli, noti in tutto il mondo per il colore dorato, le punte a forma di giglio, lo stemma reale ........

 

< Puoi entrare, se lo desideri....... Così vestita potresti essere scambiata per una nobile.... > afferma Oscar.

Tuttavia ,poichè il sole è ormai prossimo allo zenit , ma soprattutto perchè mi preme fare ben altro piuttosto che sprecare tempo prezioso per visitare luoghi troppo vasti e conservatisi fino ai giorni nostri, declino l'offerta.

Questo rifiuto viene enfatizzato dall'appunto minuscolo ,ma efficace del mio amico che, col suo solito tono un pò scherzoso, incita Madamigella a raggiungere l'ultima tappa della prima parte della giornata.

 

 

Infatti,da come ho potuto capire dalla direzione imboccata dalla vettura, stiamo percorrendo la strada verso la villa.

Ma ancora prima di raggiungere la cancellata principale, i miei due amici fanno bloccare i cavalli e dopo che siamo tutti  scesi, bendano i miei occhi , affinchè io non veda dove mi vogliono condurre.

 

Avanzando alla cieca , ho come unico punto di appoggio le mani dei due ragazzi, che, come lucciole in mezzo alla notte, mi guidano all'interno del bosco.

Con la vista oscurata , lascio che gli altri sensi  abbiano il sopravvento.

Così, sento che la mia pelle viene accarezzata dal calore del sole opaco, mentre i rumori della foresta si confondono con quello dei nostri passi , sebbene attutito dall'erba.

Finalmente , dopo una breve camminata dove ho rischiato di slogarmi una caviglia da quante volte ho urtato pietre e pietruzze, arriviamo alla nostra meta.

La benda viene lentamente sciolta e la visione scura viene piano piano sostituita dal verde dei prati, dall'azzurro di uno specchio d'acqua e dal candore di una tovaglia stesa sul terreno.

Su quest'ultima sono disposti tanti cestini, ognuno contenente leccornie diverse .

"Sicuramente ci avrà messo lo zampino la cara, dolce nonna......."

penso.

Nonostante il mio viso tradisca una grande felicità, non è il momento giusto per fare domande,poichè i nostri stomaci si sono espressi più eloquentemente di qualsiasi altro discorso........

 

 

 

 

 

Sorrisi, battute di spirito e aneddoti su eventi passati riempiono questo pranzo all'insegna dei bei tempi andati e nonostante una leggera brezza ci fa ricordare delle basse temperature di inizio febbraio,il buon cibo , ma soprattutto il buon vino temprano i nostri corpi.

Tuttavia è proprio il nettare di Bacco che ,inaspettatamente, infonde in me il torpore tipico di chi non regge l'alcol e , senza che io me ne possa accorgere ,poggio la schiena sul tronco dell'albero che durante il desinare fungeva da spalliera.......

 

 

 

 

*******************

 

 

Mi sveglio un pò frastornata circa due ore dopo ,ma mi trattengo dall'esternare ad alta voce il mio disappunto per aver perso tanto tempo poichè,con la coda dell'occhio, scorgo più avanti, in riva al lago, Oscar e Andrè.

Chissà cosa si stanno dicendo..........

 

Come sotto una forza magnetica, i miei occhi non riescono a staccarsi da quella singolare ,ma assai familiare scena.

La luce che rende vivi i riflessi dei capelli di Oscar ..........

Lo sguardo innamorato di Andrè, che però non lascia trasparire nulla.....

Sembra tutto così perfetto...

Come vorrei che il tempo si fermasse ....

 

Erro di nuovo nei meandri dell'immaginazione e rimango ancora una volta assorta , fissando la mia attenzione sui ragazzi.

Ma ad un certo punto , questi ultimi si accorgono del mio risveglio.

Come al solito il mio fratello maggiore si premura di darmi il "buongiorno":

< Allora, stellina, che batti la fiacca? Meno male che dovevi escogitare qualcosa di speciale ...... Hai dormito per ben due ore.

Se questo è l'inizio, prevedo che ci annoieremo a morte,ahahah.. >

< Umph, è stata colpa delle tue chiacchiere. Mi hanno provocato una profonda sonnolenza .

Ah, ma non ti preoccupare, so io come renderti movimentata la giornata. Intanto..... che ore sono?mmmmm...... dovrebbero essere passate le tre e mezzo. Mi sa che devo rivedere i miei programmi.. >

e sempre pensando ad alta voce < no.... quel che avevo in mente non si può fare.... troppo poco tempo........Ah, sì! Trovato! > .

 

Rivolgendomi ai miei amici , li invito ad aiutarmi a ripiegare la tovaglia  e a riunire insieme gli avanzi del delizioso pranzo.

Per ovvi motivi, il primo compito lo assegno ai due .

Così, mentre cerco di rendere trasportabili da una sola persona le stoviglie, i cestini e il resto del cibo, mi gusto, deliziata , un piccolo spaccato di vita quotidiana assai inedito, ma delicato nella sua semplicità.

In seguito ,ordino loro di seguirmi alla villa, che ,alla fine  dei salmi, è relativamente lontana.

 

 

***********

 

Dopo aver poggiato gli oggetti in cucina, sparisco in camera mia , lasciando i ragazzi alquanto basiti davanti alla porta di ingresso.

Tuttavia il loro stupore cresce a dismisura, allorchè mi vedono ricomparire in abiti maschili e con in mano tre spade.

Enuncio:

< Finchè avremo abbastanza luce , vorrei che mi insegnaste , così che io possa almeno per una volta battermi con voi.... >.

E il ragazzo:

< E a  noi cosa  ne viene ? >

< Caro amico mio,vedo che nonostante i nostri battibecchi  tu non hai imparato nulla..... anzi ,la tua malizia è paragonabile a quella di un bue addormentato.

Credo che a Oscar farebbe piacere avere un'allieva particolare e alle prime armi, cosa che potrebbe darti lo spunto per qualche tua battuta salace. Capito il concetto?  O devo spiegartelo di nuovo? >.

Touche.

Colpito e affondato.

Povero Andrè, stavolta l'ho proprio svergognato.......

 

Ci spostiamo in giardino e Madamigella inizia la sua lezione sotto l'occhio vigile dell'attendente, che , aspettando  un mio qualsiasi passo falso, si siede sul bordo della fontana.

Sfortunatamente per lui, già dai primi momenti e dalle prime stoccate avverto un'insolita affinità tra me ed il ferro che impugno.

Lascio basita la mia stessa eroina , che in tutta la sua vita non aveva mai incontrato qualcuno che, da principiante, avesse saputo approcciarsi così bene con tale disciplina.

Riponendo estrema fiducia nelle qualità, invito Oscar a combattere.

Per una buona mezz'ora si sentono le strida metalliche delle nostre spade che si scontrano, intercalate, a volte, dagli sbuffi del ragazzo e da frasi ,come : < Umph...e meno male che eri alle prime armi . > o

< Ehi, e dove sta la mia fetta di divertimento? >.

Dopo l'ennesima sua rimostranza, decido di farlo partecipare.

Nonostante la sua vista compromessa, egli si rivela un osso piuttosto  duro e , poichè fa maledettamente sul serio, mi mette in seria difficoltà.

Tuttavia la sua vendetta non tarda a giungere.

Difatti, durante uno dei nostri scontri, mi ritrovo incastrata tra il corpo dell'attendente e il bordo della fontana.

Provo a scostarmi, ma ,anche grazie all'imbrunire che offusca la mia vista, metto un piede in fallo e subito il mio avversario coglie l'occasione.

Sento la sua gamba intrufolarsi dietro la mia caviglia e , facendo leva,mi fa scivolare all'indietro, regalandomi un bel bagno fuori stagione.

Mezza immersa nello specchio d'acqua, tento di replicare , ma l'affermazione di Andrè non permette risposte :

< In amore e in guerra tutto è permesso . > sentenzia lui , strizzando l'occhio.

Dentro di me già medito vendetta, certa che tale rivalsa giungerà presto.

Per il momento i giochi sono finiti e , anzi , devo far presto ad asciugarmi per non beccare un malanno.

Per questo do appuntamento ai due alle cinque e mezzo in cucina.

Come gli faccio notare, la giornata non è ancora terminata...

 

 

 

***************

 

 

Ovviamente, tutti ci dimostriamo puntuali.

Infatti, ci presentiamo all'ora stabilita nella stanza indicata ed in perfetto orario. Nè un minuto più ,nè un minuto meno.

Tuttavia è tangibile la curiosità di Oscar e Andrè, particolarmente stupiti dal luogo scelto per la prossima attività.

Ma ben presto sciolgo qualsiasi loro dubbio.

In poche parole spiego che ognuno dovrà preparare una pietanza per la cena , in una sorta di gara culinaria.

Al ragazzo affido il compito più difficile, ovvero presentare un dolce minimamente commestibile.

Grazie a questa specificazione, mi guadagno una delle occhiatacce più corrucciate che ho ricevuto dal  mio amico , ma non me  ne curo.

Al contrario, mi dedico sin da subito anima e corpo nel cucinare un piatto che lascerà tutti di stucco.

 

Mentre sono occupata a tritare il prezzemolo, sbircio furtivamente gli altri cuochi.

Il quadro che mi si presenta davanti è sia sbalorditivo, che comico.

Da una parte vedo Oscar , che con le sue dita sottili farcisce attentamente un fagiano, tenendo di fronte a sè una delle ricette della nonna.Dall'altra , Andrè si sta disperando  davanti ad un tavolo che definire caotico è  un eufemismo.

Infatti la farina la fa da padrona sugli altri ingredienti, imbiancandoli, e ci sono varie ciotole con composti informi e abbastanza equivoci all'interno.

Probabilmente, sono esperimenti riusciti male.

Il mio amico è fisso anche lui di fronte a un libro di cucina, ma il suo atteggiamento è diametralmente opposto a quello di Madamigella , in quanto percepisco una certa demoralizzazione nel suo stare corrucciato, amplificato dalle mani poste a cornice intorno al suo viso.

Sorrido tra me e me , pregustando la vittoria che in un certo senso ho già in pugno.

 

Ma purtroppo le sorprese non sono finite qui, poichè, dopo essermi assentata brevemente dalla stanza , al mio ritorno vedo i miei composti per tartine completamente pasticciati e mescolati tra di loro.

Sicura di sapere chi avesse sabotato le mie creazioni, guardo fiammeggiante verso il ragazzo dagli occhi verdi.

Tranquillo e sereno,  sta sbattendo con una forchetta quattro uova , fischiettando allegramente.

Tuttavia, proprio in questo momento trapassa la mia mente un atroce dubbio.

Possibile che Oscar non si sia accorta di nulla? E soprattutto.... perchè non è intervenuta?

 

Mentre mi frullano in testa queste semplici domande , vengo attirata dal movimento sussultorio delle spalle di Madamigella.

Mi avvicino lentamente per carpire il motivo di tale tremore e rimango sbigottita dall'apprendere che la causa è una risata malamente soffocata.

E' la goccia che fa traboccare il vaso, ma nonostante tutto, la vendetta deve essere ben calcolata e mai banale .

Così, prendo in mano un pugno di patè e lo scaglio sulla schiena di Andrè, nascondendomi poi dietro il bancone che separa i due ragazzi.

Ovviamente l'equivoco sortisce l'effetto desiderato .

Dire che quel che si scatena in seguito è il pandemonio , è troppo riduttivo.

Muri imbrattati delle più improbabili misture...

La farina che si confonde con l'aria....

Vestiti il cui colore originario non è più riconoscibile, perchè coperto da chissà quali cibi.....

 

Siffatto tiro al massacro non so quanto sia durato, ma avrei desiderato che si protraesse all'infinito.

Solo questo.

Invece, stremati e prosciugati di qualsiasi energia vitale , ci accasciamo a terra.

Ma sui nostri volti non è leggibile la stanchezza , ma una profonda e sincera felicità.

Rimaniamo in silenzio, ma sereni, guardandoci negli occhi l'un l'altro.

Alla fine ,però , faccio notare che potremmo passare un brutto quarto d'ora se Nanny entrasse in cucina con il cataclisma ancora visibile .

Concordando tutti con questo pensiero, cominciamo di mala voglia a riportare l'ordine nella stanza , consci, fra l'altro, che la cena sia stata irrimediabilmente compromessa.

Ma non hanno fatto i conti con la mia inventiva e il senso pratico.

Infatti, mi dileguo per cinque minuti con quattro  grosse patate in mano.

Al mio ritorno, i due mi guardano curiosi, ma , ahimè, non abbiamo tempo sufficiente per i convenevoli , e così ci apprestiamo a compiere il nostro duro compito.

 

 

Finalmente, verso le otto e mezzo riusciamo a dare alla cucina una parvenza d'ordine , sebbene minima per non destare le mire omicide di Marron Glacè.

Contro qualsiasi loro aspettativa, invito i miei amici a sedersi a tavola nella saletta attigua , dove stamani abbiamo fatto colazione.

In men che non si dica, riesco ad apparecchiare in tempo utile per servire ciò che un "focoso" cuoco mi ha aiutato a preparare.

Infatti , stando molto attenta a non ustionarmi, pongo su un vassoio i tuberi sporchi di cenere e , dopo averli posti al centro della tavolata, li distribuisco equamente nei piatti.

Naturalmente attiro su di me gli occhi stralunati di Oscar, ma non quelli di Andrè, che già si sta pregustando la bontà della cena,

nonostante la semplicità e il fatto che non sia degna di un nobile.

Con grande naturalezza, egli agguanta una patata cotta sotto la cenere, la apre , spalmando poi un pò di burro .

Infine ,aggiunge il tocco finale, ovvero un pizzico di sale.

Di riflesso e per imitazione, Madamigella ricalca i gesti del ragazzo  e dopo il primo boccone il suo scetticismo sparisce all'istante.

 

A volte i sapori genuini e non barocchi sono i migliori e sono quelli che conservi più gelosamente nella memoria,proprio come un particolare profumo o una dolce melodia.

 

Logicamente il bis non può mancare e la quarta patata viene nettamente tripartita.

Finalmente satolla, mi abbandono sulla sedia , mentre i sintomi della stanchezza stanno facendo la loro comparsa sul mio volto.

Ma prima di sventolare bandiera bianca davanti a Morfeo, mi rimane ancora una cosa da fare.........chiamiamolo un regalo per Andrè.....

Infatti , avendo riordinato  le poche stoviglie usate, faccio accomodare i due sulle poltrone accanto al fuoco , provvedendo di versargli in due bicchieri del buon Brandy.

Successivamente, quasi per concludere questa fantastica giornata e poter così ritirarmi nelle mie stanze , parlo così:

< Per me è ora di andare a letto. Devo confessarvi che oggi è stato un giorno molto intenso e pieno di sorprese, ma anche tra i più belli e degni di ricordo della mia vita.

Voi non potete neanche immaginare cosa mi avete donato concedendomi tutto questo tempo insieme a voi.

Prima un risveglio da sogno, poi il viaggio a Parigi, il pranzo che sapeva di nostalgia,e il resto.......

Ecco....poche e infantili parole non sono sufficienti per esprimere la mia estrema felicità e gratitudine....anzi....credo che non basterebbero tutte le lingue del mondo.

Quindi che dire di più?....... Ah, sì......certo.... beh.. Buonanotte... >

< Siamo noi che dobbiamo ringraziare te , Ester. Ancora una volta ci hai meravigliato con la tua fervida immaginazione ed originalità.

Anche per noi è stato un immenso piacere trascorrere questo giorno assieme a te. Inoltre, il tuo discorso ha espresso perfettamente la tua gioia , che , credimi, è speculare alla nostra.....

Beh...Buonanotte anche a te. > conclude Madamigella.

 

Prima di lasciare soli i due ragazzi, riesco ad incrociare lo sguardo del mio amico, su cui posso leggere una profonda gratitudine di cui solo noi conosciamo il motivo.

 

 

Troppo esausta per pensare,mi getto a peso morto sul letto, lasciandomi vincere dal sonno.

Mi addormento, pensando che il mattino seguente devo svegliarmi presto per salutare Andrè.

Ma nonostante tutto, sul mio viso rimane un puro e dolce sorriso......

 

Continua.........

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