Volevo scusarmi se l'aggiornamento è
arrivato con una settimana di ritardo in più, ma volevo far svolgere la
giornata speciale in un solo capitolo -anche a sottolinearne l'importanza e non
dividere ciò che potremmo definire gli ultimi sprazzi di "innocenza"
e spensieratezza . Ovviamente , il solito spazio non bastava per quello che volevo esprimere e per occupare i personaggi un'intera
giornata.
Inoltre , questo è un capitolo che mi
sta particolarmente a cuore, in quanto , diciamocelo, in quanti hanno sognato
almeno una volta di fare qualcosa con i nostri due beniamini?
Quindi, e questo è un altro motivo del
ritardo, volevo rendere al meglio cosa significa per me spendere un giorno
intero con Oscar e Andrè .
Per quanto riguarda il mio pensiero
personale alla fine dello scorso capitolo, mi dispiace che le mie parole
possano essere state fraintese e può darsi che mi sia spiegata male io.
Comunque volevo ringraziarvi ancora
tutte/tutti perché mi state accompagnando e aiutando in questa mia avventura.
Per quanto riguarda il terminare la
storia, era riferita a qualche critica ricevuta,niente di più…..questi sono
altri discorsi.
Quindi grazie ancora a tutti quelli
che mi sostengono e per l’attenzione.
Buona lettura :)
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Buio.
Tutto è immobile......
Sento solo dei lievi sussurri in
lontananza.......
< Shh...... fai piano, sennò la
svegli.... >
< Va bene ,Oscar , ma con questa
oscurità non vedo più in là della mia mano... Rischio di andare a sbattere
contro i mobili.... > .
THUD!
< Auch! Il mio piede ! >
< Andrè ! Che ti avevo detto? Così
rovinerai la solita sorpresa. >
< Ma sei sicura che sia veramente
tutto necessario ? >
< Ha accennato di passare la giornata
come hai vecchi tempi ed è quello che si farà. Quindi adesso sta zitto... >
.
....Rumori di passi leggeri accanto al
mio letto.....poi....
< Ehm,ehm.... Mademoiselle Ester...
le prime luci dell'alba hanno già accarezzato l'orizzonte da un pezzo. Si
prevede un giorno baciato dal sole ed esule da qualsiasi nuvola portatrice di
pioggia.
Adesso è tempo che vi alziate ,vi
prepariate e scendiate a fare una lauta colazione .
Oggi sarete molto impegnata..... >.
Debolmente, riesco a schiudere le
palpebre ,ma subitamente le riserro poichè i fasci dorati di Apollo sono
riusciti ad entrare nella mia camera .
Infatti ho potuto scorgere il mio
amico, intento a spostare le nere e pesanti tende delle finestre . Tuttavia si
fa strada in me la curiosità per le parole della ragazza e ,nonostante le
titubanze iniziali, lascio finalmente che le due stelle celesti illuminino il
mio volto.
Stupore, meraviglia, sbigottimento....
tanti sinonimi di un sentimento che è scoppiato in me alla vista dei miei due
amici, ma soprattutto di Oscar.
Quest'ultima è vestita in abiti
borghesi ,che sembrerebbero essere stati presi dal suo attendente...ma non ne
sono certa.....
Rimango paralizzata e sgrano gli
occhi, ancora più perplessa da ciò che ,come una cascata azzurra , è poggiato
sulle braccia della bionda eroina.
Il mio profondo silenzio sollecita
tale esortazione:
< Come? Cosa fa ancora impalata
sotto le coperte? Su ,su ....non c'è tempo da perdere.......
Andrè, ti prego di uscire...devo aiutare
Mademoiselle ad indossare questo vestito. > .
Con un cenno del capo , il ragazzo si
eclissa dietro la porta .
Ancora frastornata e confusa da un
simile comportamento, non mi accorgo della velocità e della maestria con cui
una veste azzurrina , splendida nella sua semplicità,ma al contempo degna di
una baronessa, viene abbottonato dietro la mia schiena.
Rinsavisco dal torpore allorchè viene
fatta riflettere la mia immagine nello specchio.
Davanti a me non c'è più la ragazzina
abituata a fare le veci della cameriera, ma una giovane donna aristocratica
dallo sguardo un pò perplesso.
Il flusso dei miei pensieri viene però
interrotto dalla voce di Oscar, che nel frattempo si è posta dietro le mie
spalle.....
< Allora? Non ti è piaciuta la tua
solita sorpresa? Ti vedo contraddetta........ Eppure, fino a qualche anno fa,
quando si decideva di riservarci del tempo ,solo per noi tre, quasi non ci
dormivi la notte ,sapendo quel che sarabbe successo la mattina seguente.
Ahh... non scorderò mai la luce dei
tuoi occhi la prima volta....
Tremavi estasiata come una fanciulla
al primo ballo di corte.
Ti portai un abito color avorio ad
ampie maniche.....lo rubai nel cassettone dove la povera Nanny conserva le sue
creazioni. Spera ancor oggi che io abbandoni l'uniforme......
Ma ... Ester..... Sei sicura di stare
bene? >.
Sicuramente questa domanda è la giusta
reazione al mio sguardo assorto, perso chissà in quale ragionamento contorto.
Tuttavia mi desto all'improvviso ,
scuotendo brevemente il mio corpo come in preda ad una leggera crisi
epilettica.
Riesco a reimpossessarmi di un barlume di lucidità,
cosa che, oltre allo stupore, fa crescere in me anche la paura e la
preoccupazione per l'assoluta novità degli eventi.
Infatti ,come è accaduto spesso in
passato e soprattutto all'inizio, le abitudini, le conoscenze della Ester
settecentesca stanno per scontrarsi inevitabilmente con quelle della Ester del
nuovo millennio.
Solo la fortuna e una buona dose di
autocontrollo mi hanno permesso di uscire indenne da tanto sottili, quanto
mortali trappole.
Ma stavolta è diverso.
In questi mesi ho potuto conoscere più
a fondo i miei cari amici, cogliere le
sfumature dei loro caratteri, capirne i gesti e le azioni , soffrire e gioire
per le loro disavventure e successi .
Ho davvero toccato con mano il loro
mondo e tutto ciò che ad esso è connesso, quasi riuscendo, come in un sogno, a
dimenticare chi sono in realtà, ma non la mia missione.
Tuttavia adesso sto fremendo, sentendo
così vicino il corpo di Oscar e i suoi occhi cristallini puntati nei miei, in
cerca di una risposta che tarda a venire.
E intanto l'odor di panico ha pervaso
fino alla loro saturazione i miei polmoni, soffocandomi.
In modo repentino e del tutto
inaspettato, rifuggo quel contatto , andando a poggiare le mie mani su un
vecchio cassettone dall'altra parte della stanza .
Inspiro profondamente ,mentre piccole
gocce di gelido sudore imperlano la mia fronte.
Tossisco.
Porto una mano all'altezza del cuore,
forse per constatare che sta pulsando all'impazzata , forse per far cessare
siffatto movimento frenetico.
Fatto sta che sono ancora girata di
spalle , quando Madamigella, con passo fermo, tenta di raggiungermi.
Tuttavia allungo il braccio nella sua
direzione ,in maniera tale da costruire una barriera invalicabile tra me e lei.
Sebbene tale mia volontà di instituire
uno spazio immaginario venga rispettata, per non fomentare sospetti più gravi
esordisco:
< No...non ti
preoccupare,Oscar...sto...sto bene... è solo che non ho dormito bene stanotte...chissà...forse
in vista di questo giorno, non so.....magari.... >.
Il mio discorso viene però
interrotto,in quanto il polso del mio arto alzato è stato catturato dalle dita
della mia eroina .
Prima che io possa prenderne coscienza
, percepisco la sua calda mano sulla parte alta del mio volto, ancora freddo
per l'intensa emozione .
Rimaniamo in questa posizione per
alcuni secondi, ma che per me sembrano ore tanto il suo gesto mi ha colto alla
sprovvista.
< A me non sembra > afferma lei,
scrutandomi con cipiglio serio < Il tuo viso è pallido ed emaciato come un
cencio. Sarà meglio che chiami il medico....
Mi sa che dovremo procrastinare la
nostra gita. > .
A queste ultime, sentenziose parole,
la mia persona viene ravvivata da una nuova, potente forza , che sorprende
persino me stessa ,oltre che la ragazza.
Infatti ,in un millesimo di secondo
sia l'angoscia che i tremori vengono sostituiti da un ardore e determinazione
simile ,che sulle mie guance si dipinge il rosso del sole ed il mio sguardo
scaglia tanti dardi fiammeggianti.
Mi oppongo categorica:
< Eh,no! Che diamine..... ho atteso
questo giorno da non si sa quanto tempo ..... Mi sono scervellata tutta la sera
precedente e buona parte della notte per organizzare una sorpresa
sufficientemente decente e > avvicinandomi alla finestra < inoltre non ci
possono essere condizioni atmosferiche migliori di queste...... Neanche una
nuvola all'orizzonte......
Ora , per dei miei sciocchi e
trascurabili mancamenti non si può e non si deve cancellare i nostri impegni,
chiaro? > .
Stringo i pugni sui fianchi, mentre
atteggio il mio viso a guisa di bambina imbronciata perchè non può mangiare il
suo gelato preferito.
Grazie al mio contegno, non certo
degno di una ragazza di venti anni, ma molto utile e funzionale in questo
momento, vedo passare Madamigella da uno stato di pura meraviglia ad uno più
disinvolto e ,a mio dire, rincuorante.
Difatti ella comincia a ridere a
crepapelle, portandosi un palmo sulla fronte e scuotendo meccanicamente il capo
.....
< Ahahah..... Oddio, Ester.....
quando ti metti in testa una cosa, è difficile farti cambiare idea.....sei
proprio testarda...sì..... testarda come un mulo, ahahah..... Comunque va bene,
asseconderò la tua scelta. Se però sentirò anche un minimo colpo di tosse,
preparati a tornare sotto le coperte di questo letto.
Dai... scendiamo a fare colazione
..... > .
Le mie labbra si sciolgono in un
profondo sorriso , sia per come si è risolta momentaneamente la questione, sia
per la reazione della mia amica.
Copro velocemente la distanza che mi
separa dall'entrata come se stessi camminando sulle nuvole e ,dopo averla
varcata, in un battibaleno mi ritrovo assieme a Madamigella e ad Andrè nella
saletta dove mi ero addormentata la sera prima.....
Soltanto che ,al posto degli argenti ,
ci sono torte di molti tipi e brioches, sicuramente dolci creazioni della cara
nonna.
Da vero gentleman,il ragazzo mi sposta
la sedia, permettendomi di sedere.
Ancora più disorientata e confusa,
sposto lo sguardo ora sui miei due commensali, ora sulle più svariate leccornie
che, simili a tante composizioni floreali, decorano la linda tovaglia.
Nel mio cervello stanno frullando e
vagando i soliti,incessanti pensieri: "Che cosa facevano i tre prima della
mia venuta? E soprattutto.... Cosa mi aspetta ora? ".
Vedendomi assorta nel mio insolito
silenzio, il mio amico , sventagliandomi davanti le sue dita, irrompe nella mia
catalessi:
< Youhou....... Stellina....Che sei
su un altro pianeta? Ti prego di tornare
tra noi.......
Guarda che ti metto in sella a
Bucefalo, così ti svegli sul serio....ahahah..... > .
Ed io, divenendo rossa in viso,
farfuglio....
< Ehm,ehm.....Oddio, scusatemi
tanto.....chissà a cosa stavo pensando.... eppure non tocco più la bottiglia da
un bel pezzo...va,beh.... lasciamo stare. Ho giusto una fame da lupi... >
< Ecco, lo sapevo...la mancanza di
zuccheri ti fa lavorare meno e peggio il cervellino che ti ritrovi,
ihihihih..... > .
E Oscar, interrompendolo:
< Andrè! Invece di sproloquiare su
qualità che a tuo parere sono dubbie in Ester, ma che in realtà ella ha
dimostrato chiaramente di saperne usufruire più di te, perchè non la servi?
>
< Agli ordini! Allora cara, cosa
vorresti per colazione? >.
Noto un sorrisetto maligno sulla bocca
del ragazzo , il che mi fa pensare che aspetti una mossa falsa da parte mia per
poter riiniziare con le sue frecciatine sarcastiche.
Strano a dirsi,ma col fatto che è una
giornata particolare ,pare che la sua vena ironica si sia ingrossata a
dismisura ...o è solo una mia impressione?
Tuttavia non è questo il problema che
maggiormente mi blocca nel poter controbattere efficacemente , ma bensì un
dubbio atroce:
" Cosa risponderebbe la vera
cameriera ? ".
Ciononostante , la furbizia e il colpo
di genio aiutano gli impavidi e , fidandomi del mio istinto, replico coprendomi
gli occhi con una mano:
< Una fetta del mio dolce
preferito,grazie.......dovresti saperlo,ormai....... >.
Queste parole spiazzano leggermente l'attendente
e lo noto dal tempo che passa tra la mia richiesta e l'effettivo adempimento di
quest'ultima .
Solo la voce di Madamigella riesce a
scandire tale lasso.
Difatti, modulando il tono come per
redarguire un bambino dispettoso, apostrofa il suo amico d'infanzia....
< Ehi! Basta scherzi......lo sai
che odia il profiteroles....devi porgerle quest'altra..... >
< E dai ,Oscar, devo
vendicarmi..... >
< Finchè ci sono qui io , no....
Su, abbiamo altro da fare.... Non
abbiamo a disposizione tante ore di luce, ricordatelo..... >
< Uff.....Toh, eccoti accontentata.
> .
Apro lentamente le palpebre , per
gustare sia la visione che si sta schiudendo a me ,sia l'ulteriore sconfitta
del ragazzo.
Difatti quest'ultimo è seduto poco
lontano da me e , con le braccia conserte , ha il viso rivolto dalla parte
opposta, come per esprimere il suo disappunto per la beffa rovinata.
Tuttavia non mi soffermo oltre nel
contemplare Andrè e , allietata dal profumo , abbasso lo sguardo su quel che si
rivela essere una semplice crostata alla frutta invernale.
Devo ammettere con una certa sincerità
che , almeno su un punto, o ,per meglio dire, un dolce,siamo d'accordo, io e la
ragazza francese.
Non mi faccio pregare e con la
forchetta trincio il primissimo ,succulento boccone.
Il tempo ,di cui necessito per
assaporare questo piccolo pezzetto di paradiso, mi permette di riflettere sulla
situazione e su come poter capovolgerla a mio vantaggio.
Comunque è proprio vero..... lo
zucchero mette in moto il cervello....
Dopo aver posto, come il galateo
richiede, le posate sulle quattro e venti sul piatto vuoto , domando con una
certa malizia:
< Sentite......mi è sorto un
dubbio.
Ecco....volevo sapere cosa avete
escogitato per oggi.... perchè anche io avrei pianificato una serie di attività
e non vorrei che cozzassero con le vostre idee...... > .
Sebbene il quesito sia alquanto
bizzarro, Madamigella non si scompone e ,anzi, mostrandosi sempre tranquilla e pacata
nei movimenti, fuga qualsiasi mia incertezza:
< Beh...mi sembra una
preoccupazione più che lecita.
Ma per non sciuparti la sorpresa,
visto che stavolta sarà tutto diverso, ti basti sapere che la mattinata e il
pranzo saranno sotto il nostro stretto controllo > indica Andrè < mentre
nel pomeriggio e a cena avrai te carta bianca.
Penso sia una bipartizione della
giornata piuttosto equa .
In fondo hai dimostrato una certa inventiva ed è sempre
stato così, fin dalla prima volta........ > .
Dentro di me tiro un sospiro di
sollievo e finalmente posso vivere a pieno e senza il minimo senso di paura
questa domenica particolare .
Terminato il pasto, colgo il cenno dei
due e li seguo.
Il loro passo mi conduce fuori dalla
villa ed è solo in questo momento che posso scorgere una carrozza semplice,
senza stemma ,ma con il suo nocchiero , che ci aspetta nel piazzale.
Guardo basita Oscar, la quale non si
cura del mio stato d'animo in tumulto e ,insieme al suo fedele attendente, si
pone ad uno dei lati dello sportello.
Porgendomi una delle sue eburnee mani,
afferma:
< Prego, Mademoiselle Ester, la
vettura è pronta.....
Attende solo che voi ci saliate e sarà
in grado di farvi vedere le meraviglie del mondo al di fuori di un cancello.
Oggi potrete avere questo potere......
> .
Divengo preda di un 'eccitazione
inaspettata , mentre i miei denti fanno capolino dal sorriso entusiasta che si
è impossessato delle mie labbra .
Non me lo faccio ripetere due volte e
in quattro e quattr'otto prendo posto su uno dei due sedili, mentre i due
occupano quello opposto al mio.
************************************************
L'opaca luce mattutina ci
accompagna,mentre i suoi riflessi sulla foresta ai lati della strada rendono
ancora più ovattato questo magnifico sogno.
I colori e i suoni del bosco che si
sta piano piano svegliando mi ipnotizzano, facendomi rimanere con il viso
costantemente affacciato al finestrino.
Chiudo gli occhi, abbandonandomi a
sensazioni nuove e indescrivibili.
Tuttavia , tale idillio svanisce ,
appena odo la domanda inaspettata di Oscar.
Infatti bisogna giustamente informare
il cocchiere sulla nostra meta.
Senza la minima esitazione,articolo
con la voce spezzata dall'emozione un unico,chiaro nome.
Parigi.
*******************
Percorriamo tutta la città, passando
anche su quel pezzo di strada maledetto di qualche mese fa .
Tuttavia i lungo Senna della Île de la
Citè illuminati dal sole non emanano più quel senso di mistero e di
inquietudine che l'oscurità di quella notte ,invece, avvolgeva.
Ascoltando una mia supplica,
Madamigella mi permette di visitare la cattedrale .
Grande è lo stupore e la meraviglia
che si impossessano di me mentre varco la soglia.
Infatti il mio sguardo non si era mai
posato sulle immense vetrate, animate dalle veste del più grande astro, ma
soprattutto su Notre Dame.
Infatti ,mai prima d'ora ho potuto
vedere di persona ,toccare con mano, ciò che ho conosciuto solo attraverso
delle fotografie.
Per un attimo mi dimentico dei miei
due amici, ma il colpo di tosse del ragazzo mi fa tornare la mente alla realtà.
Mi giro subitamente e riesco a
scorgere Madamigella mentre arpiona per il lembo della giacca il suo
attendente.
Tuttavia ,un suo velato cenno mi fa
capire espressamente che posso fruire di tutto il tempo che voglio.
Rimasta sola in mezzo alla navata
centrale e immersa nel silenzio più assoluto
, disturbato e scandito solo dai rintocchi delle campane delle dieci,
permetto ad un pensiero di impossessarsi di una piccola parte di me.
Mi avvicino di più
all'abside,rimanendo però addossata ad una colonna .
Sebbene io non mi consideri
particolarmente religiosa, ma nemmeno atea, in quanto credo che un qualcosa di
superiore o di ultraterreno tenga in mano le redini del mondo, congiungo le
mani, non come gesto ancestrale, ma per indirizzare e concentrare la mia forza
spirituale.
Come se dovessi parlare ad un essere
lontano,ma assai potente , reclino il capo e serro le palpebre, confidando in
un sospiro paure ,incertezze, desideri, voleri.......
**************************
Abbandono la cattedrale, mentre piano
piano piccoli gruppi di persone si stanno avvicinando per la funzione
domenicale.
Un sorriso sereno mi dipinge le
labbra, quasi a rimarcare che una certa pace interiore abbia lasciato traccia
del suo passaggio.
Quiete e silenzio caratterizzano la
mia figura per un bel tratto di strada , in cui,dallo spazio di un finestrino,
posso rimirare palazzi,chiese, il museo del Louvre che già a quei tempi vantava
di qualche opera d'arte , il Pantheon non ancora ultimato ......e infine
Versailles.....
Facciamo fermare la carrozza poco
distante dai famosi cancelli, noti in tutto il mondo per il colore dorato, le
punte a forma di giglio, lo stemma reale ........
< Puoi entrare, se lo
desideri....... Così vestita potresti essere scambiata per una nobile.... >
afferma Oscar.
Tuttavia ,poichè il sole è ormai
prossimo allo zenit , ma soprattutto perchè mi preme fare ben altro piuttosto
che sprecare tempo prezioso per visitare luoghi troppo vasti e conservatisi
fino ai giorni nostri, declino l'offerta.
Questo rifiuto viene enfatizzato
dall'appunto minuscolo ,ma efficace del mio amico che, col suo solito tono un
pò scherzoso, incita Madamigella a raggiungere l'ultima tappa della prima parte
della giornata.
Infatti,da come ho potuto capire dalla
direzione imboccata dalla vettura, stiamo percorrendo la strada verso la villa.
Ma ancora prima di raggiungere la
cancellata principale, i miei due amici fanno bloccare i cavalli e dopo che
siamo tutti scesi, bendano i miei occhi
, affinchè io non veda dove mi vogliono condurre.
Avanzando alla cieca , ho come unico
punto di appoggio le mani dei due ragazzi, che, come lucciole in mezzo alla
notte, mi guidano all'interno del bosco.
Con la vista oscurata , lascio che gli
altri sensi abbiano il sopravvento.
Così, sento che la mia pelle viene
accarezzata dal calore del sole opaco, mentre i rumori della foresta si
confondono con quello dei nostri passi , sebbene attutito dall'erba.
Finalmente , dopo una breve camminata
dove ho rischiato di slogarmi una caviglia da quante volte ho urtato pietre e
pietruzze, arriviamo alla nostra meta.
La benda viene lentamente sciolta e la
visione scura viene piano piano sostituita dal verde dei prati, dall'azzurro di
uno specchio d'acqua e dal candore di una tovaglia stesa sul terreno.
Su quest'ultima sono disposti tanti
cestini, ognuno contenente leccornie diverse .
"Sicuramente ci avrà messo lo zampino
la cara, dolce nonna......."
penso.
Nonostante il mio viso tradisca una
grande felicità, non è il momento giusto per fare domande,poichè i nostri
stomaci si sono espressi più eloquentemente di qualsiasi altro discorso........
Sorrisi, battute di spirito e aneddoti
su eventi passati riempiono questo pranzo all'insegna dei bei tempi andati e
nonostante una leggera brezza ci fa ricordare delle basse temperature di inizio
febbraio,il buon cibo , ma soprattutto il buon vino temprano i nostri corpi.
Tuttavia è proprio il nettare di Bacco
che ,inaspettatamente, infonde in me il torpore tipico di chi non regge l'alcol
e , senza che io me ne possa accorgere ,poggio la schiena sul tronco
dell'albero che durante il desinare fungeva da spalliera.......
*******************
Mi sveglio un pò frastornata circa due
ore dopo ,ma mi trattengo dall'esternare ad alta voce il mio disappunto per
aver perso tanto tempo poichè,con la coda dell'occhio, scorgo più avanti, in
riva al lago, Oscar e Andrè.
Chissà cosa si stanno
dicendo..........
Come sotto una forza magnetica, i miei
occhi non riescono a staccarsi da quella singolare ,ma assai familiare scena.
La luce che rende vivi i riflessi dei
capelli di Oscar ..........
Lo sguardo innamorato di Andrè, che però
non lascia trasparire nulla.....
Sembra tutto così perfetto...
Come vorrei che il tempo si fermasse
....
Erro di nuovo nei meandri
dell'immaginazione e rimango ancora una volta assorta , fissando la mia
attenzione sui ragazzi.
Ma ad un certo punto , questi ultimi
si accorgono del mio risveglio.
Come al solito il mio fratello
maggiore si premura di darmi il "buongiorno":
< Allora, stellina, che batti la
fiacca? Meno male che dovevi escogitare qualcosa di speciale ...... Hai dormito
per ben due ore.
Se questo è l'inizio, prevedo che ci
annoieremo a morte,ahahah.. >
< Umph, è stata colpa delle tue
chiacchiere. Mi hanno provocato una profonda sonnolenza .
Ah, ma non ti preoccupare, so io come
renderti movimentata la giornata. Intanto..... che ore sono?mmmmm......
dovrebbero essere passate le tre e mezzo. Mi sa che devo rivedere i miei
programmi.. >
e sempre pensando ad alta voce <
no.... quel che avevo in mente non si può fare.... troppo poco tempo........Ah,
sì! Trovato! > .
Rivolgendomi ai miei amici , li invito
ad aiutarmi a ripiegare la tovaglia e a
riunire insieme gli avanzi del delizioso pranzo.
Per ovvi motivi, il primo compito lo
assegno ai due .
Così, mentre cerco di rendere
trasportabili da una sola persona le stoviglie, i cestini e il resto del cibo,
mi gusto, deliziata , un piccolo spaccato di vita quotidiana assai inedito, ma
delicato nella sua semplicità.
In seguito ,ordino loro di seguirmi
alla villa, che ,alla fine dei salmi, è
relativamente lontana.
***********
Dopo aver poggiato gli oggetti in
cucina, sparisco in camera mia , lasciando i ragazzi alquanto basiti davanti
alla porta di ingresso.
Tuttavia il loro stupore cresce a
dismisura, allorchè mi vedono ricomparire in abiti maschili e con in mano tre
spade.
Enuncio:
< Finchè avremo abbastanza luce ,
vorrei che mi insegnaste , così che io possa almeno per una volta battermi con
voi.... >.
E il ragazzo:
< E a noi cosa
ne viene ? >
< Caro amico mio,vedo che
nonostante i nostri battibecchi tu non
hai imparato nulla..... anzi ,la tua malizia è paragonabile a quella di un bue
addormentato.
Credo che a Oscar farebbe piacere
avere un'allieva particolare e alle prime armi, cosa che potrebbe darti lo
spunto per qualche tua battuta salace. Capito il concetto? O devo spiegartelo di nuovo? >.
Touche.
Colpito e affondato.
Povero Andrè, stavolta l'ho proprio
svergognato.......
Ci spostiamo in giardino e Madamigella
inizia la sua lezione sotto l'occhio vigile dell'attendente, che ,
aspettando un mio qualsiasi passo falso,
si siede sul bordo della fontana.
Sfortunatamente per lui, già dai primi
momenti e dalle prime stoccate avverto un'insolita affinità tra me ed il ferro
che impugno.
Lascio basita la mia stessa eroina ,
che in tutta la sua vita non aveva mai incontrato qualcuno che, da principiante,
avesse saputo approcciarsi così bene con tale disciplina.
Riponendo estrema fiducia nelle
qualità, invito Oscar a combattere.
Per una buona mezz'ora si sentono le
strida metalliche delle nostre spade che si scontrano, intercalate, a volte,
dagli sbuffi del ragazzo e da frasi ,come : < Umph...e meno male che eri
alle prime armi . > o
< Ehi, e dove sta la mia fetta di
divertimento? >.
Dopo l'ennesima sua rimostranza,
decido di farlo partecipare.
Nonostante la sua vista compromessa,
egli si rivela un osso piuttosto duro e
, poichè fa maledettamente sul serio, mi mette in seria difficoltà.
Tuttavia la sua vendetta non tarda a
giungere.
Difatti, durante uno dei nostri
scontri, mi ritrovo incastrata tra il corpo dell'attendente e il bordo della
fontana.
Provo a scostarmi, ma ,anche grazie
all'imbrunire che offusca la mia vista, metto un piede in fallo e subito il mio
avversario coglie l'occasione.
Sento la sua gamba intrufolarsi dietro
la mia caviglia e , facendo leva,mi fa scivolare all'indietro, regalandomi un
bel bagno fuori stagione.
Mezza immersa nello specchio d'acqua,
tento di replicare , ma l'affermazione di Andrè non permette risposte :
< In amore e in guerra tutto è
permesso . > sentenzia lui , strizzando l'occhio.
Dentro di me già medito vendetta,
certa che tale rivalsa giungerà presto.
Per il momento i giochi sono finiti e
, anzi , devo far presto ad asciugarmi per non beccare un malanno.
Per questo do appuntamento ai due alle
cinque e mezzo in cucina.
Come gli faccio notare, la giornata
non è ancora terminata...
***************
Ovviamente, tutti ci dimostriamo
puntuali.
Infatti, ci presentiamo all'ora
stabilita nella stanza indicata ed in perfetto orario. Nè un minuto più ,nè un
minuto meno.
Tuttavia è tangibile la curiosità di
Oscar e Andrè, particolarmente stupiti dal luogo scelto per la prossima
attività.
Ma ben presto sciolgo qualsiasi loro
dubbio.
In poche parole spiego che ognuno
dovrà preparare una pietanza per la cena , in una sorta di gara culinaria.
Al ragazzo affido il compito più
difficile, ovvero presentare un dolce minimamente commestibile.
Grazie a questa specificazione, mi
guadagno una delle occhiatacce più corrucciate che ho ricevuto dal mio amico , ma non me ne curo.
Al contrario, mi dedico sin da subito
anima e corpo nel cucinare un piatto che lascerà tutti di stucco.
Mentre sono occupata a tritare il
prezzemolo, sbircio furtivamente gli altri cuochi.
Il quadro che mi si presenta davanti è
sia sbalorditivo, che comico.
Da una parte vedo Oscar , che con le
sue dita sottili farcisce attentamente un fagiano, tenendo di fronte a sè una
delle ricette della nonna.Dall'altra , Andrè si sta disperando davanti ad un tavolo che definire caotico è un eufemismo.
Infatti la farina la fa da padrona
sugli altri ingredienti, imbiancandoli, e ci sono varie ciotole con composti
informi e abbastanza equivoci all'interno.
Probabilmente, sono esperimenti
riusciti male.
Il mio amico è fisso anche lui di
fronte a un libro di cucina, ma il suo atteggiamento è diametralmente opposto a
quello di Madamigella , in quanto percepisco una certa demoralizzazione nel suo
stare corrucciato, amplificato dalle mani poste a cornice intorno al suo viso.
Sorrido tra me e me , pregustando la
vittoria che in un certo senso ho già in pugno.
Ma purtroppo le sorprese non sono
finite qui, poichè, dopo essermi assentata brevemente dalla stanza , al mio
ritorno vedo i miei composti per tartine completamente pasticciati e mescolati
tra di loro.
Sicura di sapere chi avesse sabotato
le mie creazioni, guardo fiammeggiante verso il ragazzo dagli occhi verdi.
Tranquillo e sereno, sta sbattendo con una forchetta quattro uova
, fischiettando allegramente.
Tuttavia, proprio in questo momento
trapassa la mia mente un atroce dubbio.
Possibile che Oscar non si sia accorta
di nulla? E soprattutto.... perchè non è intervenuta?
Mentre mi frullano in testa queste
semplici domande , vengo attirata dal movimento sussultorio delle spalle di
Madamigella.
Mi avvicino lentamente per carpire il motivo
di tale tremore e rimango sbigottita dall'apprendere che la causa è una risata
malamente soffocata.
E' la goccia che fa traboccare il
vaso, ma nonostante tutto, la vendetta deve essere ben calcolata e mai banale .
Così, prendo in mano un pugno di patè
e lo scaglio sulla schiena di Andrè, nascondendomi poi dietro il bancone che
separa i due ragazzi.
Ovviamente l'equivoco sortisce
l'effetto desiderato .
Dire che quel che si scatena in
seguito è il pandemonio , è troppo riduttivo.
Muri imbrattati delle più improbabili
misture...
La farina che si confonde con
l'aria....
Vestiti il cui colore originario non è
più riconoscibile, perchè coperto da chissà quali cibi.....
Siffatto tiro al massacro non so
quanto sia durato, ma avrei desiderato che si protraesse all'infinito.
Solo questo.
Invece, stremati e prosciugati di
qualsiasi energia vitale , ci accasciamo a terra.
Ma sui nostri volti non è leggibile la
stanchezza , ma una profonda e sincera felicità.
Rimaniamo in silenzio, ma sereni,
guardandoci negli occhi l'un l'altro.
Alla fine ,però , faccio notare che
potremmo passare un brutto quarto d'ora se Nanny entrasse in cucina con il
cataclisma ancora visibile .
Concordando tutti con questo pensiero,
cominciamo di mala voglia a riportare l'ordine nella stanza , consci, fra
l'altro, che la cena sia stata irrimediabilmente compromessa.
Ma non hanno fatto i conti con la mia
inventiva e il senso pratico.
Infatti, mi dileguo per cinque minuti
con quattro grosse patate in mano.
Al mio ritorno, i due mi guardano
curiosi, ma , ahimè, non abbiamo tempo sufficiente per i convenevoli , e così
ci apprestiamo a compiere il nostro duro compito.
Finalmente, verso le otto e mezzo
riusciamo a dare alla cucina una parvenza d'ordine , sebbene minima per non
destare le mire omicide di Marron Glacè.
Contro qualsiasi loro aspettativa,
invito i miei amici a sedersi a tavola nella saletta attigua , dove stamani
abbiamo fatto colazione.
In men che non si dica, riesco ad
apparecchiare in tempo utile per servire ciò che un "focoso" cuoco mi
ha aiutato a preparare.
Infatti , stando molto attenta a non
ustionarmi, pongo su un vassoio i tuberi sporchi di cenere e , dopo averli
posti al centro della tavolata, li distribuisco equamente nei piatti.
Naturalmente attiro su di me gli occhi
stralunati di Oscar, ma non quelli di Andrè, che già si sta pregustando la
bontà della cena,
nonostante la semplicità e il fatto
che non sia degna di un nobile.
Con grande naturalezza, egli agguanta
una patata cotta sotto la cenere, la apre , spalmando poi un pò di burro .
Infine ,aggiunge il tocco finale,
ovvero un pizzico di sale.
Di riflesso e per imitazione,
Madamigella ricalca i gesti del ragazzo
e dopo il primo boccone il suo scetticismo sparisce all'istante.
A volte i sapori genuini e non
barocchi sono i migliori e sono quelli che conservi più gelosamente nella
memoria,proprio come un particolare profumo o una dolce melodia.
Logicamente il bis non può mancare e
la quarta patata viene nettamente tripartita.
Finalmente satolla, mi abbandono sulla
sedia , mentre i sintomi della stanchezza stanno facendo la loro comparsa sul
mio volto.
Ma prima di sventolare bandiera bianca
davanti a Morfeo, mi rimane ancora una cosa da fare.........chiamiamolo un
regalo per Andrè.....
Infatti , avendo riordinato le poche stoviglie usate, faccio accomodare i
due sulle poltrone accanto al fuoco , provvedendo di versargli in due bicchieri
del buon Brandy.
Successivamente, quasi per concludere
questa fantastica giornata e poter così ritirarmi nelle mie stanze , parlo
così:
< Per me è ora di andare a letto.
Devo confessarvi che oggi è stato un giorno molto intenso e pieno di sorprese,
ma anche tra i più belli e degni di ricordo della mia vita.
Voi non potete neanche immaginare cosa
mi avete donato concedendomi tutto questo tempo insieme a voi.
Prima un risveglio da sogno, poi il
viaggio a Parigi, il pranzo che sapeva di nostalgia,e il resto.......
Ecco....poche e infantili parole non
sono sufficienti per esprimere la mia estrema felicità e
gratitudine....anzi....credo che non basterebbero tutte le lingue del mondo.
Quindi che dire di più?....... Ah,
sì......certo.... beh.. Buonanotte... >
< Siamo noi che dobbiamo
ringraziare te , Ester. Ancora una volta ci hai meravigliato con la tua fervida
immaginazione ed originalità.
Anche per noi è stato un immenso
piacere trascorrere questo giorno assieme a te. Inoltre, il tuo discorso ha
espresso perfettamente la tua gioia , che , credimi, è speculare alla
nostra.....
Beh...Buonanotte anche a te. > conclude
Madamigella.
Prima di lasciare soli i due ragazzi,
riesco ad incrociare lo sguardo del mio amico, su cui posso leggere una
profonda gratitudine di cui solo noi conosciamo il motivo.
Troppo esausta per pensare,mi getto a
peso morto sul letto, lasciandomi vincere dal sonno.
Mi addormento, pensando che il mattino
seguente devo svegliarmi presto per salutare Andrè.
Ma nonostante tutto, sul mio viso
rimane un puro e dolce sorriso......