Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: _Renegade_    17/11/2012    2 recensioni
Questa storia parla della 11° edizione degli Hunger Games, e di come la protagonista affronti la difficile situazione dei distretti nei primi anni dopo i Giorni Bui e la "novità" di questi giochi. Ha le idee chiare su cosa fare del suo futuro. Ma non sempre le cose vanno come previsto...
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
- Leavy...! - sento mia madre che mi chiama dal piano di sotto; ancora sotto le coperte del mio letto guardo l'orologio appeso alla parete della mia stanza: sono le 10 del mattino.
La mietitura inizierà tra un'ora. Devo sbrigarmi se non voglio fare tardi, perciò mi alzo senza troppe storie e mi infilo nel vestito bianco che è pronto per l'occasione già da mesi. 
Scendo in cucina e questa mattina c'è anche mio padre che, come tutti gli abitanti di Panem, oggi non lavora per assistere alla mietitura. La tavola è già apparecchiata per il pranzo. Ci sono tre piatti. Mi si stringe lo stomaco all'idea che il mio posto rimarrà vuoto questo pomeriggio. Mamma mi osserva con un'espressione strana, sembra quasi sofferente, e a questo pensiero il mio stomaco freme di nuovo. Il silenzio mi è quasi doloroso, sono tentata di romperlo per dirgli che quel terzo piatto è inutile perché non mangerò più con loro per un bel po' di tempo. Forse mai più. Ma non posso. 
Mamma mi si avvicina e mi abbraccia forte, lo ha fatto anche gli anni precedenti prima delle altre mietiture, ma questa volta è diverso; io sono decisa ad entrare nell'arena, e forse anche lei ha percepito qualcosa di diverso nell'aria perché la sua stretta mi pare più salda delle altre volte; dopo qualche minuto l'abbraccio si scioglie ed è il turno di papà che mi stritola tra le sue braccia forti da operaio. Poi mia madre dice qualcosa che mi fa stare ancora più male - Sono sicura che ci rivedremo per pranzo Leavy, ti vogliamo bene lo sai-
E invece no... Mi dispiace tanto mamma...Mi sento un nodo in gola. 
Deve aver palpato il mio nervosismo nell'aria ma non può immaginare come questa sua semplice frase mi riempa di sensi di colpa. Annuisco e aggiungo
- Sarà meglio andare ora.
Ci incamminiamo tutti e tre verso la piazza principale dove si svolgerà la cerimonia; il tragitto dura pochi minuti che mi sembrano infiniti. Sembra che la piazza si allontani ad ogni passo invece di avvicinarsi. 
Mentre i miei vanno verso il lato riservato ai parenti io mi metto in coda per il piccolo prelievo di sangue, appena una goccia con cui prenderanno le mie impronte digitali. Mi avvio verso il gruppo delle mie coetanee e attendo fino a quando non cala il silenzio. 
Tutti fissano il grande palco che è stato allestito sotto il municipio della città e su cui sono già presenti il sindaco e sua moglie, ma non i figli, che possono diventare tributi come tutti noi. Nel silenzio risuona un rumore di passi, e subito dopo appare Floria, una donnina dall'ovvia provenienza; porta un vestitino di un verde innaturalmente acceso, i capelli sono cotonati e di un verde simile al colore dell'erba appena nata; da dove potrebbe venire se non da Capitol City? Si avvicina al microfono che sta al centro del palco e con un sorriso smagliante dice - Benvenuti! Oggi sceglieremo i due coraggiosi rappresentanti nel nostro amato distretto 2 per l'11° edizione degli Hunger Games! - dalla sua voce traspare una forte emozione, ma è più che ovvio che è l'unica ad essere eccitata. Un pacificatore si avvicina portando con se una boccia di vetro. Su un fianco c'è scritto "Maschi"; Floria annuncia -Vediamo chi è il nostro grand'uomo!- quindi infila il braccio nella boccia e, dopo aver mescolato per bene i biglietti, pesca. Poi ad alta voce legge - Joseph Foes - Il nome non mi dice niente. Una ragazza davanti a me scoppia in lacrime e la sua vicina prova a consolarla; la sorella di Joseph immagino... Il ragazzo si avvicina al palco camminando lentamente, comincio a valutare il mio avversario: è alto, e ora che lo vedo credo di averlo visto a scuola qualche volta; deve aver 17 anni, ha i capelli e occhi castani; potrebbe essere pericoloso ma non letale di certo. Ha uno sguardo che è un misto tra spaventato e sconvolto. Floria gli mette una mano intorno alle spalle e gli fa segno di stare accanto a lei.
Ed ora è il momento.
Il pacificatore porta la boccia con su scritto "Ragazze" e Floria ci immerge il braccio come ha fatto prima. 
Sono già pronta ad incamminarmi verso il palco.
Torna al microfono.
Muovo il primo passo.
Legge.
Non sono io.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: _Renegade_