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Autore: Pando91    04/06/2007    5 recensioni


[Fanfiction interrotta, perchè non trovo il tempo necessario, mi scuso...!]

Si sedette sul divano, piangendo tra le braccia di Hermione....
E lei che lo accolse, con le lacrime che le rigavano incessantemente il viso.
Gli accarezzò i capelli, e gli diede un bacio sulla fronte.
Lui continuò ad essere scosso da piccoli singhiozzi..stettero lì per circa un'ora...poi Harry si staccò dal suo abbraccio.
"Scusa.." disse lui, guardandola fissa negli occhi
"E di cosa? Harry, era questo che volevo. Volevo farti capire che ne valeva ancora la pena di piangere, che vale ancora la pena di vivere e di combattere...Non servirebbe a niente nascondersi dietro a una porta di legno per restarci per tutta la vita..." concluse lei, un piccolo sorriso increspò le labbra della ragazza
"Grazie..." rispose lui.

Nuova fan fiction..spero vi piaccia...vi prego...lasciate delle recensioni..mi servono per sapere come sono andata..grazie!^^
Genere: Romantico, Triste, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Hermione
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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E dopo sette capitoli è arrivato il momento fatidico

E dopo sette capitoli è arrivato il momento fatidico!!!! Un bacetto piccolo piccolo!

 

Spero che vi piaccia.

 

Ringraziamenti:

 

 

Dreamer1989: Quello di Hermione è un male passeggero dovuto allo stress. L’ ho introdotto solamente per Draco, che nel settimo capitolo risulta premuroso. Se lo meritava..povero! Grazie ancora per recensire ogni volta che aggiorno. Sono contenta che ti piaccia e grazie per i complimenti!

 

argentlam: Già..bè..questo capitolo penso che trasmetta un messaggio abbastanza chiaro. Spero che continui a piacerti e grazie per recensire tutte le volte! Grazie =D

 

Giorgia: Povera te davvero…!!! Comunque mi è sempre piaciuto Draco, sempre. Anche se insopportabile, irritante, scorbutico e “razzista”, l’ ho sempre amato. Per questo non riuscirei mai a scrivere qualcosa che lo faccia essere ancora  più cattivo di quello che risulta nei libri. Comunque grazie ancora per recensire tutti gli aggiornamenti. Spero che questo ti piaccia. Grazie!

 

granger90: è vero, la scena è molto carina. Draco se lo meritava. Grazie per i complimenti. Spero che questo ti piaccia.

 

emma: Adoro Draco nel capitolo scorso!!!!! Nulla in confronto a Harry..anche questo è vero!!! Grazie per la recensione!!! Spero che questo capitolo ti piaccia!!!!

 

 

 

 

Ottavo capitolo:

 

 

 

 

Hermione dopo poche ore di convalescenza ritornò nella Sala Comune dei Grifondoro. Madama Chip aveva detto che i sintomi erano di un calo di zuccheri dovuti a stress e le consigliò, o per meglio dire, “ordinò”, di mettersi a letto e di riposarsi per la durata della giornata che aveva di fronte. Harry era venuta a prenderla in infermeria appena saputa la notizia delle dimissioni e l’aveva accompagnata fino alla Sala Comune, con gentilezza e accuratezza. Hermione ne fu molto contenta. Nonostante Harry sia sempre stato un ragazzo educato, le sembrava che in quei gesti ci fosse qualcosa di più dell’essere solamente gentile: fantasie da “innamorati”, si disse.

 

Si, alla fine l’aveva capito.

 

Il soggiorno in infermeria le aveva dato modo di pensare alle varie cose accadute. E si poté solo chiedere come avesse fatto a non capirlo subito. Comunque non era una bella sensazione, e sinceramente sperava che quel sentimento svanisse, in modo da lasciarle solo un ricordo di quelle emozioni provate.

Harry però, dopo essere rimasta con lei per alcuni minuti, si ricordò di avere un appuntamento importante. In tutta fretta le diede un dolce bacio sulla fronte e poi sparì dietro la Signora Grassa.

La sua mancanza si fece prepotentemente largo tra le varie emozioni che le facevano dolere lo stomaco.

 

Che appuntamento era?

 

Distesa sul divano, dopo un’oretta circa si addormentò, lasciando la terra per il mondo dei sogni.

Mentre Hermione dormiva ancora, una pioggia si insinuò nel castello e nei dintorni, provocando diversi danni. Le nuvole cosparsero il cielo, colorandolo di grigio e nero. I lampi lo squartavano, creando voragini di diverse forme. Il vento continuava incessantemente a scuotere alberi, finestre lasciate aperte per dimenticanza e ogni oggetto veniva portato via.

Niente era mai accaduto ad Hogwarts da secoli.

 

Un brivido di freddo fece svegliare prepotentemente Hermione.

 

Quando aprì gli occhi, la prima cosa che vide fu un sorriso a lei familiare.

 

Si alzò a fatica, mettendosi seduta sul divano.

 

“Ehy”

 

Le disse Harry mettendole una coperta, per coprirla dal freddo.

 

“Ehy!”

 

Si stiracchiò le braccia e le gambe, riprendendosi pian piano dal sonnellino appena passato.

 

“Hai visto che tempo?”

 

Harry le indicò la finestra. Quando vide quella scena si strinse ancora di più nella coperta come se un secondo brivido di freddo l’avesse destata.

 

“Mamma mia!”

 

Esclamò la bruna rimanendo quasi a bocca aperta.

 

“Già, fa quasi paura. Ha detto Hagrid che non ce n’era uno così da secoli. Ma ha aggiunto che domani sarà tutto finito”

 

“Cos’è, Hagrid ha un pollicione che gli indica quando smetterà?”

 

Si sorprese di sé stessa per la domanda scherzosa.

 

Harry si mise a ridere, silenziosamente.

 

“A quanto pare!”

 

Anche lei si unì alle sue risate. Di certo la visione del pollicione del piede di Hagrid non era una bella cosa.

 

Hermione, quando ebbe finito di fissare la finestra, si ricordò dell’appuntamento.

 

“Allora, dove sei stato, che prima andavi così di fretta?”

 

“Avevo un appuntamento con Lumacorno. Volevo sapere qualcosa di più sull’Ordine, e dato che, oltre a voi, qua è l’unico che ne prende parte..”

 

“C’è anche Malf..”

 

Ma non riuscì a finire perché uno sguardo arrabbiato si insinuò negli occhi verdi del moro.

 

“Ok scusa”

 

La ragazza chinò la testa in segno di pace.

 

“Comunque dicevi?”

 

Continuò come se nulla fosse successo.

 

“Allora mi sembra molto strano: mi ha detto che non poteva riferirmi niente perché lui aveva missioni segrete da svolgere, a me sembra soltanto impazzito”

 

Harry era molto convinto della sua supposizione.

 

“Però è vero che ha altre missioni oltre partecipare all’Ordine. Comunque è molto cambiato, e sinceramente non vorrei scoprire che lui fosse sotto la Maledizione Imperius”

 

Hermione fece uno sguardo triste.

 

“Già, lo spero anche io. Sarebbe una perdita, ma soprattutto un pericolo”

 

Si guardarono per un attimo, poi distolsero lo sguardo, imbarazzati.

 

A Harry venne un’idea.

 

“Ascolta: che ne dici se, diciamo, lo andiamo a trovare ogni giorno?”

 

Hermione rimase a bocca aperta per diversi secondi. Il moro gliela richiuse, con dolcezza.

 

“Senti Harry..io non vorrei mettermi nei guai. E poi non credi che se si dovesse incontrare con qualcuno, lo farebbe in altri posti, invece che in un castello gremito di persone?”

 

“Su questo hai ragione, Hermione. Ma almeno provare”

 

Harry congiunse le mani in un gesto di preghiera. La bruna sbuffò.

 

“No, no e no”

 

****

 

 

Il giorno dopo il tempo era diventato normale, come Hagrid aveva supposto.

 

Alla fine Hermione, con grande disappunto, aveva accettato la proposta di Harry.

 

Riferirono il tutto a Ron, che eccitato, fece quasi cadere il succo di zucca sui pantaloni del moro.

 

“Sentite, io porterò sempre con me la Mappa dei Malandrini, in modo che possa controlla ogni volta che voglio”

 

Hermione storse il naso, ma non parlò.

 

“Cos’ hai?”

 

Disse Harry sbuffando.

 

“Niente, non mi sembra giusto, comunque..Fate voi”

 

“Dai, su, è per rendere la nostra vita un po’ più, come dire, avventurosa”

 

Ron fece un sorriso tirato, quando ebbe finito di sputacchiare porridge dappertutto.

 

“Se lo trovi avventuroso. Io lo trovo solamente sbagliato”

 

“Ne hai fatte tante di cose sbagliate con noi Hermione, questa non sarà né la prima né l’ultima”

 

Harry fece gli occhini dolci e la bruna abbassò l’ascia di guerra.

 

“Ok”

 

Si rimise a mangiare, con la testa bassa.

 

Il moro fece un gran sorriso.

 

Quel giorno stesso incominciarono a tenere d’occhio il professore. Facevano dei turni. Harry il mattino con Hermione. Ron voleva stare con Luna, quindi non era accessibile. La sera Harry e Ron, e il pomeriggio tutti e tre insieme.

 

Passarono i giorni e di Lumacorno avevano scoperto ben poco. E le cose che avevano scoperto erano futili.

 

Andava al bagno molte volte al giorno e la sera si vedeva con la professoressa di Aritmanzia. Non sapevano mai cosa facevano. Ma non diedero troppo peso a quel fatto. Succedeva due volte alla settimana.

 

Hermione aveva abbozzato l’ipotesi di un amore nato nella scuola, ma erano solo fantasie da ragazza.

 

Dopo un mese le loro ricerche non portarono a niente.

 

Una sera Ron arrivò da Quiddich stanco e sporco.

 

“Ho tutta la schiena a pezzi, non puoi andarci tu Hermione?”

 

La ragazza aveva accettato.

 

Harry era contento. Si accorse pian piano, in quei mesi, che gli piaceva molto stare in compagnia di Hermione. Sorrideva e la fissava, come un ebete. L’amore creava situazioni molto imbarazzanti.

Si diressero, con il mantello dell’invisibilità in mano, verso la Signora Grassa salutando energicamente un Ron, che dormiva già.

 

Ci si infilarono sotto, e incominciarono a percorrere i corridoi, nella scia abituale di Lumacorno, con la mappa in mano.

 

Le loro spalle a ogni passo si sfioravano. Erano in soggezione. Si scambiavano sguardi che lasciavano trasparire imbarazzo. Passarono pochi minuti che qualcosa li colpì alle spalle.

Harry prese Hermione e la protesse, appoggiandola al muro. Lumacorno si era girato giusto in tempo per vedere un Pix allontanarsi nel corridoio ancora illuminato. Dopo poco riprese il suo percorso.

I loro respiri erano l’uno di fronte all’altro. Harry si staccò dalla presa. Rimasero comunque ancora stretti in un abbraccio quasi soffocante. Si guardarono. Hermione lo guardava con occhi impauriti.

Lui, preso da una forza invisibile appoggiò lentamente le labbra sulle sue.

 

Non lo fece apposta.

 

Era solo che lei era così bella, a pochi centimetri dal suo mento, che non poté resistere.

 

Le loro bocche si confusero in un bacio casto, senza pretese.

 

Un bacio inaspettato, ma voluto.

 

Harry accarezzò i capelli bruni. Poi posò delicatamente una mano sulla sua spalla. Dei brividi lunghi e forti, continuavano a scorrere sulle schiene dei due.

 

Hermione gli cinse le mani dietro alla nuca.

 

Il bacio divenne più profondo.

 

A quel punto, come riscosso da uno stato di trance Harry riemerse dal mondo dei sogni.

 

Si staccò improvvisamente.

 

Si accorse che il Mantello dell’Invisibilità era scivolato per terra. Chiunque li avrebbe potuti vedere. Un senso di colpa crebbe nello stomaco nel moro. Prese da terra la Mappa del Malandrino anch’essa caduta, e raccolse il mantello.

 

“Scusa”

 

Il respiro adesso più leggero. Continuò.

 

“Io, non volevo. È stato uno sbaglio”

 

Hermione stette per sentirsi male. Si riprese. Aveva capito ormai che tra loro due non c’era più un’amicizia infantile. Lui provava le sue stesse e identiche cose.

 

Ma se voleva la guerra, lei gliel’avrebbe data.

 

“Hai ragione.”

 

Il suo tono distaccato e freddo fece trasalire un Harry ormai invisibile.

 

“Niente è successo”

 

Lei gli fece un sorriso tirato, quasi irritante.

 

Con passo malfermo tutti e due ripresero a camminare.

 

Avevano perso di vista Lumacorno.

 

 

****

 

 

 

  
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