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Autore: Grapes_    17/11/2012    5 recensioni
Mi fissa una spalla. Poi allunga una mano e afferra qualcosa e lo strappa con un gesto secco. Gli guardo una mano: “Avevi ancora questa.” dice sventolando l’etichetta. Deve essere della felpa, è nuova..
“15 euro -legge– sei una persona poco costosa!” mi sorride e sorrido anch’io, ma sappiamo tutti e due che quindici è il prezzo della felpa, non il mio.
Tira fuori il portafoglio dalla tasca, e ne estrae 15 euro e me li porge.
“Ma che fai?”
“Sul cartellino c’è scritto 15, questi sono quanto c’è scritto lì sopra. Quindi facciamo così, prendili.” Me li mette in mano. “Ma che significa?” “Che ti ho appena comprato” “Cosa?! E con questo?” “Molla tutto e vieni da me, mi hai accennato qualcosa sulla tua situazione familiare quindi vieni a stare da me, posso aiutarti in quanto amico.”
“Vuoi dire venire a stare da te,ma significa anche venire a stare da Luigi, Enrico, Elmo e Zayn nonsotradurreilnome Malik!”
“Sì. Pensaci!”
Niall, tu sei fuori di testa.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2.


















A sentire le parole dell prof, tutti si zittiscono improvvisamente, e ognuno si ferma, immobile come una statua.
Poi lentamente una figura sfila dalla porta ed entra in classe. Un ragazzo.
Menomale che doveva essere basso, magro e con i denti storti…
Fa la sua entrata questo tipo alto, con un buon portamento, magro, pelle chiara, pallida, capelli castano – biondo, più biondi sul ciuffo che sulla nuca. E’ un finto biondo. Ma con degli occhi talmente blu che li riconosco io dal mio posto in terza fila. Non è proprio quello che immaginavo.  Sorride timidamente e il suo sorriso è una cosa che vorresti assolutamente rivedere, e rivedere e rivedere e rivedere.
“Questo è Niall Horan, si è trasferito due mesi fa, conosce l’italiano ma ha ancora qualche piccola difficoltà. Starà in questa classe se tutto procede bene. Bisogna farlo sentire a proprio agio, non escludetelo. È inglese” lo presenta la prof, con una mano dietro la schiena di lui e un sorriso di plastica dipinto in volto.
“Irlandese” la corregge il tipo,e alcuni si mettono a ridere. Lei alza gli occhi al cielo e lui si va a sedere, chissà perché, l’unico posto vuoto che si è appena liberato è vicino a Flavia Montalti, in ultima fila. Una sua amica è sfrecciata via per lasciare il posto al nuovo arrivato.
Lui si va a sedere lì, non trovando alternative.
“H E L L O” scandisce lei, come se dovesse parlare con un alfabeta che non capisce niente. “DU-IU-SPIK-INGLISH?” sillaba. Sorrido, è ridicola come sempre.
“Guarda che lo so l’italiano, dolcezza” le sorride lui. Lei sorride di rimando un po’ irritata. Dolcezza? Ma chi si crede di essere, Dio a chiamare la gente ‘dolcezza’? Già lo odio.
Adesso diventeranno amici. Lei gli farà i servizi, lui poi diventerà membro del gruppo di quelli della mia classe, tipo Harry, Zayn, e gli altri montati, e scoprirò che dietro quel bel faccino da angioletto c’è il solito stronzo. Elementare Watson.
“Nonononononononono!” esclama la prof avvicinandosi ai due correndo goffamente, mantenendosi i capelli raccolti in uno chignon basso. “Vicino alla Montalti, no. Non impari l’italiano così!” tutti scoppiano a ridere, e la prof intanto fa alzare Niall che la guarda un po’ stranito, e ridacchio anch’io, rigirandomi e costringendomi a ignorarli. Chissene importa, dopo tutto. È solo il solito montato.
“Più che altro, mettiti vicino a Emily. Lei ti farà da traduttrice, dato che è metà Inglese”
Cosa?! Ho sentito bene? Cala il silenzio in classe. Mi giro lentamente.
“Prof, ma perché proprio io? Cioè, è indispensabile? Non credo di essere adatta, Flavia è perfetta” la indico con la penna con nonchalance e lei si attorciglia una ciocca ramata.
Alcune ragazze si sussurrano cose all’orecchio.
Sospetto che siano cattiverie sul mio conto, molto probabile, non ho molti amici, oppure non capiscono perché io non voglia stare vicino a lui. La loro mente sta elaborando pensieri del tipo ‘è figo, perché non ci vuole andare vicino?’
“Sì ma se lui non sa qualche parola puoi insegnargliela, essendo della sua stessa lingua” ribatte la prof.
“Ma Prof c’è differenza tra l’Inglese e l’Irlandese” cerco di convincerla, e poi non voglio fare questa cosa. Non voglio proprio avere a che fare con lui, è sicuramente antipatico e stupido. Quelli belli, il più delle volte, non sono con i piedi per terra, l’ho imparato a mie spese. Riferimenti puramente casuali a Harry, Zayn, e i loro amici Liam, Louis.  Non voglio proprio averci a che fare con questo
 “Solo l’accento e poco altro, comunque non discutere, Lloyd, ora tu e Horan vi sedete in quei due banchi laggiù e li insegni qualcosa della nostra grammatica, qualcosa che non sa” ribatte indicando due banchi piccoli nell’angolo della classe, usati per le punizioni, e mi arrendo, impotente. Sbuffo e prendo il mio libro e il mio astuccio e vado in uno dei due banchi in fondo. Si alza anche lui e mi segue.
“Ciao, bella” mi dice sorridendo bellamente. Roteo gli occhi, bella? L’ho già detto che si crede Dio a chiamare le ragazze così? Due mesi in Italia, ma ha già capito tutto della vita.
“Allora dimmi, che cosa non sai dell’italiano?” gli domando fissando il mio libro. Voglio tagliarla corta, prima finisce l’ora prima torno al mio posto.
Non mi risponde, allora alzo lo sguardo, incrocio i suoi occhi blu splendente che mi fissano in combutta con il sorriso, e lo fisso intensamente, “So tell me what you don’t know or don’t understand about Italian Language and I traslate you” traduco in Inglese, che magari capisce. Il mio cognome ‘Lloyd’ che è tipicamente inglese, deriva dal fatto che, ho origini inglesi. Ma sono nata e cresciuta in Italia, conosco l’inglese perché quando vado dai miei nonni paterni in Inghilterra lo parliamo, ma sono Italiana. La prof ancora non l’ha capito. Mi fissa ancora. “Oh ci fai o ci sei?” mi inizio ad alterare.
“Sei inglese anche tu?” mi domanda, in italiano. No amore non ci siamo capiti, non voglio parlare di me, ma del tuo italiano.
“No” rispondo solo.
“Ma il tuo nome dice l’incontrario
 “Si dice contrario. Ci, o, enne, ti, erre, a, erre, i, o. contrario, scrivitelo”
“Allora?” insiste ignorando quello che ho risposto, ma io non voglio parlare. Non sta scrivendo niente, adesso mi arrabbio.
“Mio padre ha radici inglesi e deriva da lui il cognome, contento? Ora per favore studiamo, non ho voglia di far amicizia” spiego velocemente muovendo una mano davanti al viso, “Ad esempio li sai i verbi irregolari?” li domando, i verbi stanno alla base della lingua italiana. Gli irregolari, poi.
Lo osservo con uno sguardo interrogativo. “Oh?” muovo una mano davanti ai suoi occhi, ma perché mi fissa?
“Perché mi fissi?”
“Sei bella” non sono bella..
“Risposta sbagliata, la penitenza è: studiamo i verbi irregolari!” replico con entusiasmo.
Ride un po’, e la sua risata, mi piace.
“Ma perché non vuoi parlare? Non credo che ti piacce davvero studiare, so l’italiano, parliamo di qualcosaltro!” dice con un sorriso, per niente scocciato. Io fossi in lui già mi odierei, anche da questa piccola conversazione che stiamo avendo.
“Ha detto di farti esercitare, sto facendo ciò che devo…” la taglio corta.
“Fammi esercitare parlare un po’, ho bisogno di imparare la pronuncia!” ammica lui in risposta.
Sorrido un pochino “Va bene”, dico.
“Sei nata in Inghilterra?” mi domanda.
“No, sono nata in Italia. Ma le mie radici vengono da lì, quindi ho preso il cognome dai miei nonni, che vivono a Londra. Tu sei nato in Irlanda?”
“Sono di un paesino piccolo dell’Irlanda, nato e cresciuta lì da due mesi e qualcosa ma per trovare lavoro fuori, genitori sono trasferiti in Italia” sorride.
“Perché proprio Cesena?” L’italiano lo sa. Con un po’ di errori, ma lo sa.
“Come si dice my relatives?” dice, e spinge sull’ultima parola un fortissimo accento irlandese.
“Parenti”.
“Ho pochi parenti in Cesena” ammicca.
Accenno un sorriso. Forse non è antipatico, anzi. Ma anche Harry sembrava simpatico, all’inizio… e guarda adesso.
Apre la bocca per farmi un’altra domanda, suppongo, ma il suono della campanella lo interrompe, così semplicemente sorride, e io mi alzo frettolosamente per tornare al mio posto, e non dico parola. È intervallo.
Mentre torno alla mia terza fila Harry, - seguito da Zayn, che però non mi calcola, - mi passa di fianco e sbatte di proposito la sua spalla contro la mia, sorridendo sotto i baffi. Sbuffo scocciata.
Questo gesto non mi fa più salire i brividi lungo la schiena.
Mi giro per vedere Harry e Zayn si avvicinano a Niall e prima fanno un sorriso, poi iniziano a parlare. Lo ingloberanno nel loro gruppo, lo sento.
Ora con Niall siamo sette inglesi a scuola: Io, - che poi non lo sono realmente, ma dettagli -, Harry, Zayn, Liam Payne, Louis Tomlinson che sono nell’altra quinta, e sono tutti amici. Tutti trasferiti qui.
Comunque sono un po’ tutto come Harry. No dai, come Harry è esagerato. Come Zayn, ovvero, ci evitiamo e non parliamo. Tutti antipatici.
Appoggio l’astuccio sul banco, molto lentamente.
Non vedo l’ora che l’intervallo finisca. Non ho nessuno con cui passarlo.
Non vedo l’ora che riprenda la lezione. Prima inizia prima finisce.
Prima finisce prima inizia la successiva, e così via, fino a che non torno a casa.
Stasera c’è Justin su MTV, la mia vita, l’unico che riesce a farmi sorridere quando nessuno ce la fa… qualcosa di indispensabile. Ma nessuno riesce a capire questo, nessuno. Sei una ragazza, ascolti Justin Bieber? Bimba minchia. Sei un ragazzo, ascolti Justin Bieber? Frocio. Eh, la società Italiana.
 
Esco da scuola, il sole risplende come a voler dare l’idea che oggi è una bella giornata, e un chiacchiericcio di studenti si leva all’uscita da scuola, in mezzo alle scale e subito sotto, e io torno a casa.
Scendo le scale e subito sotto trovo Harry, Zayn, Liam, Louis e Niall che parlano. Niall mi riconosce e mi saluta raggiante con una mano, mentre Harry mi sorride, un sorriso prepotente, più spinto sulla destra.
“Adesso nemmeno si saluta Lloyd?” mi dice sarcastico, lo fulmino con lo sguardo e lo ignoro.
 
“Ma li hai fatti i compiti?” e sono tre.
“Sì mamma” sbuffo esasperata portando gli occhi al cielo, e mi butto sul divano bianco opaco del nostro salotto, prendendo il telecomando in mano.
“Sicura sicura? Interrogazioni, compiti scritti, proprio tutto tutto?” e sono quattro.
“Tutto tutto”
“Guarda che se poi prendi un brutto voto…”
“Mamma ho fatto tutto! Alla perfezione, ok? Faccio sempre i compiti e lo sai, me lo ricordi ogni minuto” replico. La mia voglia di studiare è sempre pari a zero, ma mamma mi esaspera talmente tanto che la trovo, da qualche parte.
“Non scaldarti! Tengo molto al tuo rendimento…  non come quei genitori che se ne fregano della vita dei figli.. Volevo solo accertarmi che li avessi fatti… perché li hai fatti?” cinque!
La ignoro e metto su MTV.
C’è tipo uno speciale su Justin, un’intervista, la aspettavo da giorni, Yeah.
È in Tour in America e adesso a L.A sta facendo un’intervista.
Mi connetto su twitter e commento l’intervista. Ma quanto può essere spettacolare il suo sorriso?! Fjdjsl.
@itsEmily: ‘vedere Justin sorridere fa automaticamente sorridere me, anche quando non trovo la forza. #JustinonMTV’ tweet.
Ho subito qualche rt e qualche nei preferiti di alcune ragazze, che provano un po’ quello che provo io.
… “I want to say thank you so much to all beliebers in the world. You’re my smile, nothing is possible without you. Thank you, I love you” dice Justin e inizio a sentire gli occhi lucidi. La dolcezza.
“Ma che fai? Piangi?” mia mamma irrompe in salotto e rovina tutto, mi asciugo le lacrime di felicità, gioia, orgoglio… non so bene di cosa, lacrime per il mio idolo forse, comunque le asciugo in tempo, mi fissa. Poi guarda la TV. Vede Justin.
“Oddio, ancora stai fissata con quello?”
“Mamma, è importante per me, è il mio idolo”
“È il fenomeno del momento, piace a tutte per ora. Tra qualche anno nemmeno se ne parlerà” bene, ma io sono convinta che non lo lascerò mai, è una promessa.
“Io ci sarò per sempre”
“Tu non sai cosa stai dicendo” e se ne ritorna da dove è venuta, in cucina.
E tu non mi capisci.
 
12 settembre.
Aspetto il mio autobus alla fermata, il numero 11 che mi deve portare a scuola.
Adesso è quel periodo che la mattina fa un freddo cane e all’uscita da scuola è tempo di mettersi in costume.
Affondo il mento nella sciarpa che ho al collo.
“….Emily?” voce incerta, accento straniero.
Volto la testa.
Biondo, occhi azzurri, alto, sorriso smaliante. Niall?
“Niall?” rispondo allo stesso modo, con tono interrogativo.
“Buongiorno!” e allegria!
Sorrido in risposta e continuo ad aspettare silenziosamente il mio autobus.
“Anche tu l’11?” intelligentone, dobbiamo raggiungere lo stesso edificio.
Annuisco. Freeeeddo.
“Ma abiti qui vicino?” è uno spara domande questo ragazzo.
“Sì, poco più in là del supermercato, tu?” li indico la coop davanti a noi dall’altro lato della strada con un dito congelato che poi ritraggo subito e metto in tasca. La stazione bus è proprio lì di fronte, cioè qui.
“Verso il parco…” risponde, e ho già capito di quale parla, perché qui nel nostro quartiere ce n’è solo uno di grande che si nota, lo chiamano tutti parco ‘Bacino’ perché ha la forma di un grosso bacino, oppure di un’enorme buca, Parco La Buca.
Annuisco, ancora.
Non so più che dire e credo nemmeno lui così ce ne stiamo in silenzio, uno di fianco all’altro, ad aspettare.
Poco dopo l’11 arriva, Niall lo chiama allungando una mano e saliamo insieme, poi però lui si blocca e fa salire prima me, che accenno un sorriso.
“Che hai fatto ieri sera?” mi domanda, appena dentro. Un ragazzo loquace.
Gli dico che ho guardato tutto il tempo l’intervista di Justin Bieber? Che ascolto Justin Bieber? Che è la mia vita? Naa “Niente… tu?”
“Niente…” Be’, se io sto nascondendo qualcosa, anche lui lo sta facendo.
Sorrido un po’ in imbarazzo e arriviamo alla fermata della scuola, ma l’autista frenatroppo bruscamente e io con l’equilibrio di un elefante sulla wi fit, mi sbilancio e cado addosso al mio compagno…. 

Alohaaa
si vede che sto cercando di mettere un po' di suspance alla fine dei capitoli? no eh? vabbè io ci sto provando HAHAH
Conto di far uscire un po' le personalità dei protagonisti, nei prossimi capitoli... quella di Niall già un po' la vediamo: è allegro e spensierato, sorridente, sociale... insomma, Niall. 
Emily non vuole fare amicizia con lui e sembra lo eviti un po'. Ma le cose saranno più nitide al prossimo capitolo.
Nel prossimo ci metto gli altri 2/5 dei one direction cioè Liam e Louis che non sono ancora entrati in scena, ma comunque non avranno molte importanza nella storia, credo.
Be' ho finito ci sentiamo spero presto, la scuola mi tiene mooooolto occupata.
Seguitemi su twitter - @xgrapesforbreak ricambio se me lo chiedete.

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