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Autore: _giuliaswag    17/11/2012    0 recensioni
Nicole Wilson è una ragazza diciassettenne con un passato molto travagliato, a causa di una complicata e dolorosa situazione familiare.
Un giorno, dopo quattro lunghissimi anni, rincontrerà una persona a lei molto cara, e l'arrivo di questa le stravolgerà tutto.
Nicole ritoverà Justin Bieber, il suo migliore amico, nonchè popstar di fama internazionale, con il quale poi farà i passi forse più importanti della sua vita.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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*JUSTIN*
Un insolito profumo, proveniente dalla cucina, distolse la mia attenzione. Chiusi il getto d'acqua della doccia ed uscii per vestirmi.
Presi il pantalone di una tuta e lo infilai, dopodichè scesi per vedere cosa stava succedendo.

Nicole era alle prese con i suoi famosissimi e buonissimi biscotti alle gocce di cioccolata. Non si accorse della mia presenza, perciò quatto quatto mi avvicinai alla sua schiena e la abbracciai, cingendole la vita.

Si spaventò, e sorpresa si girò verso di me, sporcandomi il viso di farina.
J:'Come mai ti sei data ai biscotti? Di solito li fai per Natale!'
N:'Ne avevo voglia...'
disse sfiorandomi le labbra. La strinsi ancora di più a me e la baciai con passione.

All'improvviso sentimmo delle voci avvicinarsi a noi, ma non facemmo in tempo a staccarci che ci videro. Fortunatamente erano le sue amiche, che sbalordite lasciarono cadere a terra le loro borse.

M:'E da quando........?!?' Chiese Meddy a bocca aperta.
N:'Ehm.. Da ieri sera.' Le rispose Nicole ridendo. Si abbracciarono tutte e quattro e Nicole le lasciò andare a sistemarsi nella stanza.

Tornò da me e mi sorrise. La presi in braccio e la baciai dolcemente. Cazzo, se era bella. Una dea.
Scese dal bancone e tornò a cucinare i suoi biscotti, mentre io iniziai a navigare un pò su twitter.

Tutto ad un tratto, scese Abby, tutta elettrizzata e contenta.
A:'Stasera John dà una festa qui vicino, che fate venite con noi?'
J:'Volentieri!' Dissi entusiasto.
N:'John?' Disse Giulia un pò contraria.
A:'E dai Nicki, che ti importa. Fregatene, è una festa, fai finta di esserti imbucata, non lo conosci.'
N:'Ma tu sai che sa essere peggio di uno stalker, è ossessionato ancora da me!' Disse impercettibilmente, quasi stretto tra i denti.
A:'Su via, c'è anche Justin.'

Nicole sbuffò e acconsentì anche lei.

J:'Chi è John? Perchè hai paura di lui?' Chiesi preoccupato.
N:'Ma, niente, una storia lunga.' Disse infornando i biscotti.
J:'Abbiamo tutto il tempo che vuoi.' Ribattei sicuro.
Sospirò e si sedette davanti a me, con un bicchiere di thè freddo in mano.
N:'Al terzo anno di liceo ho iniziato a frequentare una comitiva di amici sbagliati. Molti si drogavano, tutti bevevano e fumavano come matti. Insomma, ero solita uscire con quei tipi dai lobi bucati, piercing e tatuaggi ovunque, mi hai capito no.'
J:'Ce li ho bene impressi nella mente.'

N:'Ecco, in questa comitiva c'era John. John Brown. Ah, se era bello. Lo è tutt'ora, è davvero un bel ragazzo. Così, dopo qualche mese che abbiamo iniziato a conoscerci, iniziammo ad uscire sempre più spesso e soli. Finchè un giorno quasi non finimmo a letto insieme. Mi piaceva, ero letteralmente cotta. Adoravo tutto di lui, era quasi il ragazzo perfetto. Se non fosse per il fatto che era ossessivamente geloso. Non potevo allontanarmi due metri che subito ce l'avevo col fiato sul collo. Piano piano iniziava a diventare impossibile, tanto che ho dovuto lasciarlo, ma è stato così difficile liberarsi di lui. Ancora oggi ho il terrore di starci troppo, perchè tempo fa è arrivato a mettermi le mani addosso solamente perchè non lo avevo avvisato di dove stavo andando. Assurdo.'
Un pò sconvolto, le dissi:'Ma ora non state più insieme.'
N:'Lui è ancora innamorato perso di me, non ce la fa proprio a dimenticarmi. Ed io, per fortuna, ho cambiato città. Lui viene a Los Angeles solo qualche settimana durante l'estate, perciò il peggio passa. Ma vorrei evitarlo anche durante queste pochi giorni, lui è capace di tutto. Ecco perchè non voglio venire.'
J:'Hey, non sei obbligata.'
Dissi andandole vicino e accarezzandole un braccio. 'Possiamo benissimo rimanere a casa, io e te, soli soletti.' Continuai, sussurrandole all'orecchio.
La sentii rabbrividire.
Si girò sul mio viso per baciarmi, ma subito si staccò per il tremendo odore di bruciato che veniva dal forno.

N:'Oh, cazzo, no! Ci ho messo metà pomeriggio e sono andati a farsi fottere!' Disse lanciando la teglia nel lavandino.
Incrociò le braccia e tenne il muso, insoddisfatta. Mi misi di fronte a lei ridacchiando.
N:'Non c'è niente da ridere, c'avevo messo tanto amore.' Disse Nicole, lasciandosi scappare anche lei una risatina alla fine della frase.
J:'Dai su, hai una vita davanti per cuocere biscotti!'
N:'Ah, che ne sai tu.'
Disse, colpendomi con un piccolo schiaffetto sul braccio.

La trascinai sul divano e guardammo un pò di televisione.

*NICOLE*
Erano le nove e trenta di sera. Io con le ragazze ci stavamo preparando. Decisi di non vestirmi troppo vistosamente, perciò indossai un semplice vestitino a tubo nero con delle scarpe alte dello stesso colore, tutto accompagnato da una pochette nera e dorata. Una spruzzata di profumo ed ero pronta.

Justin mi stava aspettando sull'uscio della porta più bello che mai. Pantaloni blu, stretti sulle caviglie, supra basse di pelle, rigorosamente bianche come la sua maglietta a V di cotone. Immancabili le sue dog tag e la sua perfetta cresta all'insù. Oh, ed il suo profumo. Era meraviglioso. Non saprei dire di cosa sapeva. Era fresco, ma allo stesso tempo dolce. Un pò come limone e zucchero filato. Due sapori che combaciavano benissimo.

Lo guardai ed istintivamente sorrisi. Mi porse la mano, l'afferrai e ci dirigemmo fuori. Meddy, Abby e Christal erano già partite, così mi toccò, prima di uscire, lasciare un biglietto sotto la porta di casa per zia Perry, momentaneamente assente a causa di un impegno urgente di lavoro.

Arrivati davanti l'immensa casa di John, la tensione saliva. Non volevo che mi vedesse, specialmente con il mio nuovo 'ragazzo', soprattutto perchè era Justin Bieber.
Mi feci coraggio e misi piede nella villa. Certo non era niente male. Grande, piena di stanze. Addirittura dei tappeti elastici sul retro.

Iniziai subito a divertirmi, con il mio gruppo di amici. Si chiacchierò del più e del meno, di cosa si sarebbe fatto in futuro, i nostri progetti. Come sarebbe stata la vita ora che non avremmo più frequentato lo stesso liceo, visto che io mi ero trasferita.

Mi allontanai per prendere qualcosa da bere, quando ad un tratto sentii qualcuno afferrarmi il braccio.
Joh:'Ci rincontriamo, Wilsen.' disse John, ammiccando un sorrisetto malizioso.
N:'John, per favore.'
Joh:'Tranquilla, pollastrella, non ti faccio del male.'
Disse attirandomi a se.
Joh:'E' tanto che non ci vediamo, mi manca il tuo culetto bello sodo.' Disse tirandogli un leggero schiaffetto.
N:'John, lasciami.' Affermai dimenandomi inutilmente.
Joh:'STA CALMA.' Mi urlò contro, e mi portò al piano superiore con sè.

Mi sbattè su un letto delle tante stanze del corridoio, chiudendo, prima che io potessi scappare la camera, a chiave.
Si scaraventò sul letto, e cercò di immobilizzarmi per abusare di me. Per fortuna però, riuscii ad afferrare una scarpa e prima che potesse continuare il suo percorso dal seno fino ai miei slip, e potesse insinuarsi nella mia intimità. Gli centrai le palle.

Frettolosamente presi la chiave dal mobiletto e, senza fregarmene della scarpa che avevo lasciato con John, scesi di nuovo nel salotto, prendendo per mano Justin e trascinandolo fuori casa.

N:'Per favore, andiamo a casa.' Gli chiesi col fiatone ed estremamente agitata.
J:'Cos'è successo Nicki?'
N:'Justin, John.... John, stava per farmi del male ti prego andiamo via.' Dissi buttandomi fra le sue braccia. Mi abbracciò forte e mi diede un bacio sulla fronte.
J:'Tranquilla, sei al sicuro con me. Andiamo subito.'

Montammo in macchina e ci dirigemmo verso casa.
Spaventata, corsi in camera mia e mi accasciai sul letto.
Justin mi raggiunse in pochi secondi.

N:'Sapevo sarebbe stata una brutta idea.' Dissi rivolgendomi a lui.
J:'Mi dispiace, tesoro.'
N:'Anche a me.'
Affermai rannicchiando le gambe al petto e girandomi dall'altra parte.
Sentii le braccia di Justin cingermi la vita.

J:'Non devi farti sopraffare dalla paura. Rende tutto più difficile. Sii forte, cammina a testa alta. Vedrai che nessuno ti mette i piedi in testa.'
Mi voltai, incrociando i suoi occhi nocciola, sinceri e profondi.
N:'Come ho fatto tutto questo tempo senza di te?' Dissi accarezzandogli una guancia, con gli occhi lucidi.
J:'Come ho fatto IO, senza di te.'
N:'Oh, tu hai fatto benissimo. Sono io ad essere completamente persa senza te al mio fianco.'

Sorridemmo e lo baciai passionalmente.

N:'Sono stanchissima, queste scarpe poi sono scomodissime.' Dissi guardandole.
Justin si alzò e accuratamente volle spogliarmi. Ma non con malizia, nè desideroso di avermi sua. Mi spogliò con l'ingenuità di un bambino e con la premurosità di una mamma.
Prese una delle sue felpe e me la fece indossare, aiutandomi a metterla.

Poi si sdraiò di nuovo accanto a me, coprendo i nostri corpi con il lenzuolo.
N:'Grazie, Justin.' Dissi timidamente.
J:'Sai che per te andrei in cima al mondo. Questo è niente.'

Arrossi e gli lasciai un lieve bacio sulle labbra, dopodichè lo vidi sfoggiare uno dei migliori sorrisi sulla faccia della terra.
Era un'emozione unica, vederlo sorridere. Si accendeva qualcosa. Si, qualcosa di forte, di magico. Il suo sorriso accendeva il paradiso dentro di me.
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SCUSATE LA LUNGHISSIMA ATTESA MA STO AVENDO TANTISSIMI IMPEGNI, TRA SCUOLA, CRESIMA, STUDIO, SPORT, NON RIESCO A FARE TUTTO!
COMUNQUE ECCO L'UNDICESIMO CAPITOLO, SPERO VI PIACCIA!
SCUSATE SE CI SONO ERRORI, MA NON L'HO RILETTO!
RECENSITE E DITEMI COSA NE PENSATE (:

-Giulia c:
  
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