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Autore: ichigo_sakura    18/11/2012    3 recensioni
31 ottobre. Una notte strana, annuncia la fine dell'estate e l'inizio dell'inverno, (si lo so che in realtà c'è di mezzo l'autunno, ma a me non piacciono le stagioni intermedie :p)c'è chi dice che tutto può accadere in questa notte speciale, addirittura si crede che tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti si apra un varco cosicché i nostri cari possano accompagnarci, se siamo stati rispettosi nei loro confronti, verso una stagione fortunata. Non è vero. La fortuna non esiste, te la crei da solo facendo le scelte giuste, ma in una splendida notte di fine estate chiunque rivolga lo sguardo al cielo pensa, in cuor suo, di essere almeno un po' fortunato...
Anche se da questo breve trafiletto non si capisce la storia tratta della storia d'amore tra Strawberry e Kisshu
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Strawberry sentì un brivido gelido percorrerle la schiena. La finestra era aperta.
§ Eppure ero sicura… L’avevo chiusa… § decise che non avrebbe avuto importanza, in fondo era una ragazza sbadata, se ne sarebbe potuta tranquillamente scordare.
Si preparò per andare a scuola con la divisa grigia, si legò i capelli in due semplici codini e uscì, non prima di aver dato un’ultima occhiata alla scatoletta rossa che giaceva sul comodino…
§ Non importa! § decise infine.
 
A scuola tutto era normale… stranamente normale, sembrava che mancasse qualcosa… un particolare che però avrebbe fatto la differenza.
Lei e Kisshu si parlavano normalmente, quasi non fosse successo nulla, la sera precedente. Ridevano e scherzavano quasi si fossero legati ancora di più e indissolubilmente. 
-Allora… come ti senti…?- chiese Kisshu accarezzandogli la testa sfoderando un sorriso brillante con in canini aguzzi ben in vista.
-Bene, ora sto bene…- disse lasciandosi coccolare da quelle lievi carezze –Mi dispiace per essere svenuta!- disse quasi se ne fosse ricordata solo in quel momento, alzando la testa di scatto imbarazzata.
-Shhh, micetta! Non m’importa, ho passato una stupenda serata… fosse per me saresti potuta svenire centinaia di volte… perché…- e qui trasformò il suo bel sorriso in uno ancora più bello con sfondo malizioso –poi sono stato ancora io a portarti a casa in braccio… proprio come fossi una sposa!- Strawberry avvampò, oltretutto si era accorta che li stavano guardando tutti in classe, anche il professore che era entrato da poco.
-Ikisatashi! Quando ti deciderai ad indossare la divisa?- chiese il prof leggermente spazientito.
Effettivamente Kisshu, non l’indossava. Portava un paio di Jeans larghi tutti strappati una felpa marrone e la giacca di pelle esattamente come quando si erano incontrati… Ma il suo volto non era lo stesso: era tirato e dimagrito, la pelle era ancora più bianca di quando si erano conosciuti, due piccole occhiaie si erano ormai formate sotto i suoi lucenti occhi ambrati, solo una cosa era rimasta la stessa, appunto i suoi bellissimi occhi, che ancora risplendevano di luce propria e ipnotici attiravano costantemente l’attenzione della nostra Strawberry, che ormai era davvero preoccupata…
§ Cosa gli starà succedendo…? § era la domanda che spesso le si annidava in testa e non si smuoveva.
Il fatto è che Kisshu non sapeva cosa, come fare affinché Strawberry si ricordasse di lui.  Notte dopo notte, perdeva sonno e si trascinava fuori dal suo appartamento, percorreva una lunga strada e, arrampicandosi sul suo balcone come un principe che va a salvare la sua bella principessa nella torre più alta del castello, scostava leggermente la finestra e la osservava con gli occhi di un uomo che dopo tanto vagare nel deserto trovava un’oasi… non un’allucinazione, ma un’oasi vera, fresca e piena di vita. Nonostante questo, però, non si poteva permettere di prenderla con comodità, aveva un ultimatum previsto per il venticinque dicembre che sembrava non volersi far attendere. In alcuni momenti aveva pure pensato di ricorrere ai mezzucci di Pai, per farsi dire “ti amo”, ma al pensiero rabbrividiva… le aveva fatto già così tanto del male nella vita precedente, che ora che gli era stato concesso di rimediare, non l’avrebbe mai più ingannata.
 
-Grazie…- disse lei al termine delle lezioni –Per esserti offerto di riaccompagnarmi a casa!- concluse infine senza guardarlo negli occhi.
-Non avrei mai potuto lasciarti andare a casa da sola… dopotutto, anche se ti ostini a negarlo se ancora convalescente quin…- ma fu interrotto da Strawberry che aumentò il passo e gli si piazzò davanti.
-Non mi trattare come una bambina! Me la potrei cavare benissimo anche da sola…! Non mi serve un babysitter!- si sentiva terribilmente in colpa… lui si occupava sempre di lei e non aveva mai fatto nulla per ricambiarlo… il suo volto s’infiammò nuovamente e per non farlo vedere a Kisshu lo abbassò velocemente.
-Io sono forte…! Quindi se vuoi andare…- disse titubante, a sua volta però fu interrotta da Kisshu che scoppiò in una risata macabra.
-Tu saresti forte?- Strawberry alzò lo sguardo e vide che gli occhi di lui erano diventati più intensi, ma non brillavano più… ora facevano paura.
-S…si…!- disse lei indietreggiando.
Kisshu avanzò a sua volta e mise le mani sul muro senza lasciare vie di scampo a Strawberry.
-Non dire scemenze!- gridò lui avvicinando la testa al suo collo e cominciando a baciarlo
-Kiss…hu… che fai!? Fermo!!!- disse lei cercando di divincolarsi. Si guardò intorno, la strada era deserta.
-Se quella volta, con quel tipo, non ci fossi stato io a quest’ora già non si parlerebbe più neppure del tuo funerale!- fece una breve pausa riprendendo a baciare con più foga quasi fossero morsi, il collo, la spalla il lobo delle orecchie. –Se ti dovesse capitare ancora? Prova a liberarti!- la istigò Kisshu afferrandole le braccia e stringendole.
Strawberry cercò di liberarsi ma fu tutto vano, iniziò ad avere davvero paura.
Kisshu lasciò le sue braccia e rimise le mani sul muro, smettendo anche di morderla –Io non ti farei mai del male… ma un altro al mio posto, pensa come sarebbe capace di ridurti!- le prese il mento tra le mani con delicatezza, asciugandole una lacrima che aveva iniziato a rigarle il volto.
Strawberry lo guardò, capendo che quello che le stava dicendo era vero, lui non le avrebbe fatto del male. Il pensiero la rese piena di felicità che si riversò in lacrime salate.
-Hai ragione… Kisshu…Io, IO…- il campanile sopra le loro teste suonò annunciando le sette e dieci di sera (non so se suonano a quell’ora… ma mi serve per farlo combaciare col capitolo precedente).
Kisshu non voleva illudersi, ma una parte si lui sperava che stesse per dire quelle parole… ma dalla bocca di lei non uscirono altro che urla.
-Strawberry!? Cosa ti prende!!??- chiese lui allarmato.
§ Non ho fatto nulla! Perché sta succedendo questo?? § si chiese prendendo in braccio la bella ragazza e cercando disperatamente aiuto.
 
<3
 
A casa di Paddy.
-Allora…? Lory si è ricordata qualcosa?- disse Tart all’interno del piccolo marchingegno.
-Non so… per il momento sta solo urlando di dolore…- disse seguito da un fruscio –Aspetta!- gridò lui –Mi ha visto! Corre verso di me…- Fece una breve pausa poi aggiunse in un sussurro –Mi ha chiamato per nome…- e Pai riagganciò.
-Senti Paddy…- chiese Tart –Lo possiamo prendere per un si?-
La piccola scimmietta annuì.
 
 
 
Siamo sempre più vicini alla fine ragazze!! Non vedo L’ora XD
Apparte questo, ho ricevuto proprio delle belle recensioni, e colgo l’occasione per ringraziarvi! Non solo voi, ma anche chi ha messo nelle preferite, nelle seguite la mia storia e chi legge la mia storia! Ringrazio *-* vi voglio bene!!!
Al prossimo capitolo
Ichigo_sakura <3
  
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