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Autore: dreamyD    18/11/2012    8 recensioni
Ennesima storia sui Malandrini come ne ho lette tante ma, dato che non posso conoscerle tutte, mi scuso se dovessero esserci delle somiglianze con altre storie. giuro che questa è tutta farina del mio sacco ma che ne so se magari qualcuno non ha un sacco simile al mio? Vorrei riuscire a raccontare la storia dei miei Malandrini dal primo al settimo anno e magari anche dopo chissà... Recensite grazie *dD*
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
Capitoli:
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Tante tante cose...

(Maggio-Giugno '73)

 

 

 

 

Stavano camminando allegramente quando la depressa e arrabbiata squadra Serpeverde li superò, ancora con la divisa, e circondata da diversi compagni di Casa che guardarono con odio i quattro Grifondoro.

Huges passando sputò a terra e Carson sembrò voler picchiare Sirius che rideva. Solo Lestrange però si fermò accanto a loro e sfoderò un ghigno freddo e allucinato.

«Ridi Black, ridi pure. E anche tu Potter, goditi quanto puoi la tua misera vita di perdente idiota, Traditore del tuo Sangue! Divertiti con una piccola mezzosangue e un ciccione incapace. Ma quando il Signore Oscuro vi spazzerà via tutti sarò io a ridere!» poi diede una forte spinta a Sirius che barcollò e, per non cadere, si appoggiò per sbaglio al braccio di James che gemette rumorosamente. Lestrange si allontanò ghignando.

«Scusami Jamie! Non volevo!» si scusò Sirius, massaggiandosi il centro del petto dove il Serpeverde lo aveva colpito.

«Non è...niente...» mugolò James. Appena ebbe detto quelle parole però barcollò e Sirius dovette sporgersi per afferrarlo e non farlo cadere a terra.

«Portiamolo in Infermeria Sir!» disse stridula Sunshine, aiutando l'amico a sostenere James che protestava debolmente, dicendo che era capacissimo di arrivarci da solo.

Quando finalmente arrivarono in Infermeria, James si reggeva bene sulle gambe, anche se Sunshine continuava a fissarlo preoccupata e Sirius faceva finta di niente, ma in realtà era pronto ad afferrare il suo migliore amico al volo.

«Ragazzi che fate qui? Siete venuti a trovarmi? Ho sentito la cronaca, complimenti James!» li salutò Remus appena entrarono.

«Sono stato bravo vero?» chiese soddisfatto Sirius.

«No, Sirius, non sei stato bravo, ma è stato divertente. Solo non ho capito che cosa è successo a metà...Jamie?» Remus si interruppe a metà, vedendo James che si lasciava cadere su un letto stringendo i denti e chiudendo gli occhi.

«Jones gli ha rotto un braccio con un bolide. E poi l'ha colpito ancora di striscio su una spalla.» lo informò tranquillamente Sirius.

«COSA?» sbottò Remus drizzandosi sul letto.

«Cos'è questa confusione? Che cosa succede signor Potter?» Madama Chips era uscita dal suo ufficio e già si muoveva decisa verso James. «Braccio rotto e spalla contusa.» dichiarò un attimo dopo, sfilando la benda che aveva fatto apparire con la magia Sunshine. «Chi ha fatto questa fasciatura?»

«Lei.» disse Sirius, indicando con un cenno della testa Sunshine che arrossì.

«Brava ragazza. Sempre detto che il Quidditch è uno sport pericoloso! Ancora non capisco perchè Silente lasci che dei bambini come voi lo pratichino!» borbottò Madama Chips sistemando con un colpo di bacchetta la spalla di James e andando a prendere una pozione da un grosso armadio alla parete.

«Il Quidditch non è pericoloso! Io sto benissimo!» protestò James.

«Certo certo signor Potter. Beva questo.» e senza dargli il tempo di replicare gli ficcò in bocca un grosso cucchiaio pieno di una curiosa pozione verdastra.

«Puah! Ma che è?» chiese schifato James appena fu di nuovo capace di parlare.

«Zitto e vedi di riposarti! Signor Lupin, prenda la sua pozione!» poi senza aggiungere altro la donna se ne andò ticchettando.

«Se pensi che la tua faccia schifo non hai mai assaggiato la mia! Sun me la passi?» fece Remus con una smorfia, indicando una boccetta con un bicchierino affianco, posata sul comodino.

«Certo.» acconsentì Sunshine riempiendo il bicchierino e passandolo a Remus.

«Cos'è?» chiese curioso Sirius annusando la bottiglietta e ritirandosi subito storcendo il naso.

«Puah!» sbottò Remus storcendo la bocca dopo aver bevuto tutto il contenuto del bicchiere. «Niente di che. Mi rimette in forma dopo la Luna Piena. Ma fa schifo.»

«Ah.» Sirius lasciò cadere l'argomento e si sedette con gli occhi chiuse su una sedia accanto al letto di James.

«Sentite...io...» Sirius riaprì gli occhi e vide la faccia rossa di Remus e il suo disagio, mentre quello si passava tra le mani il lenzuolo.

«Se stai per tirare fuori di nuovo il discorso del mostro risparmiatelo, per favore! E smettila!» lo interruppe subito Sunshine con la fronte aggrottata e gli occhi che mandavano scintille.

«Io non la contraddirei se fossi in te...» suggerì ghignando Sirius prima di richiudere gli occhi.

«Ma io...» riprovò Remus.

«Basta Remus!» Sirius spalancò gli occhi stupefatto, perchè la rase, detta con rabbia e decisione non era venuta da Sunshine bensì da James. «Tu non sei un mostro. Non devi preoccuparti per noi e noi siamo tuoi amici. Punto! Hai solo un...piccolo problema peloso ok? Che cosa dovremmo fare allora quando le ragazze hanno le loro cose? Isolarle e chiamarle mostri?»

Remus diventò di fuoco a quelle parole.

«Ma non è la stessa cosa! Io una volta al mese divento una bestia orrenda assetata di sangue!»

«No invece! Una volta al mese una bestia si impossessa del tuo corpo, ma non è Remus. Tu hai solo quel piccolo problema peloso, come ha detto James.» intervenne Sunshine.

«Ma voi non capite...» tentò ancora Remus.

«Senti Lupin!» si inserì Sirius. «Se vuoi restare da solo e isolato dillo chiaro e tondo e sarà fatto. Se invece vuoi avere degli amici che ti considerano una persona normale con un piccolo problema, smettila di farti tutte 'ste fisse mentali e lasciaci respirare e essere tuoi amici. Punto!»

Remus ammutolì, insieme agli altri.

«Io l'ho sempre detto che il nostro SirSir è una persona tanto dolce!» pigolò James con voce acuta, sporgendosi per cercare di abbracciare Sirius che si spostò con violenza, quasi cadendo dalla sedia. Sunshine scoppiò a ridere e il momento di tensione passò.

«Ok, grazie ragazzi. Ora la smetto.» gli altri annuirono soddisfatti alle parole di Remus. Sapevano che probabilmente lui avrebbe continuato a pensare quelle cose dentro di sé, ma adesso non disperavano più di fargli cambiare idea e soprattutto non dovevano più sentirle ogni dieci secondi, e questa era già una gran cosa.

Poi Sirius e James si impegnarono a fare gli occhi dolci e a lusingare Madama Chips finchè lei non lascio libero Remus, con suo grande rammarico. Quando finalmente entrarono in Sala Comune, James ancora con la divisa della squadra addosso e un braccio fasciato strettamente, anche se già in via di guarigione, scoprirono che assomigliava a una specie di bolgia infernale molto allegra.

C'era una confusione tremenda: tutti urlavano, cantavano, la musica era assordante, le risate infinite, la Burrobirra, e anche altre cose molto meno innocenti, giravano come acqua nei bicchieri e Peter si era dato da fare per riempire un tavolo con dolci e delizie a non finire. In più il fatto che praticamente tutti i Grifondoro fossero ammassati uno contro l'altro a ballare e a chiacchierare, urtandosi e spingendosi, e che le pareti fossero rosso fuoco non contribuiva ad alleviare questa sensazione.

Remus fece subito una smorfia, girandosi come per scappare via, ma James fu più veloce e, afferrandolo per un braccio lo condusse dritto dritto nel cuore del caos, seguito da Sirius.

«James! Guardate chi è arrivato finalmente?? Il nostro Cercatore d'oro!! » urlò Jasons appena vide James, che continuava a tenere Remus per un braccio, tirandolo in mezzo al suo gruppetto di ammiratori.

«Ehi Andrew! Ciao! Bella festa!» gridò in risposta James, per farsi sentire sopra la confusione.

«Vero?» poi Oliver Stenton e Hugo Smiths afferrarono James e lo fecero salire in piedi su un tavolo, tra le smorfie di riprovazione di Lily, seduta lì vicino.

La folla si scatenò alla sua vista, lanciandosi in lodi sperticate e grida di giubilo, scandendo il suo nome.

Alla fine Sirius riuscì a tirare giù di nuovo James e a trascinarlo via di lì.

«Fiuuu! Grazie Sir! Ok, amo queste cose, ma cominciavo a sentirmi un po' oppresso lì sopra.» disse con un sorriso James, poi, come se niente fosse, si rilanciò in mezzo alla folla per recuperare qualcosa da bere.

«Ehi Evans, che fai? Ti diverti?» chiese passando vicino a Lily.

«Vattene Potter. Vai a darti arie con le tue smorfiose ammiratrici!» ribatté seccamente lei.

«Sei gelosa Evans?» domandò malizioso James.

«Potter vattene prima che ti lanci qualcosa. E vattene molto lontano magari.»

«Ma come sei acida! Volevi forse che vincessero le Serpi?»

«Qualunque cosa, pur di scalfire almeno un po' il tuo ego spropositato e far sparire quel tuo sorrisino presuntuoso dalla faccia.» poi con una smorfia di disprezzo Lily si alzò e se ne andò, diretta ai Dormitori.

«Non ti andrà mai bene con lei, Jamie, mi dispiace!» ghignò Sirius che gli era arrivato alle spalle e aveva ascoltato l'ultima parte della conversazione.

«E stai zitto Sir!» poi, mettendo il broncio, James afferrò con decisione un bicchiere di Burrobirra e la buttò giù tutta d'un colpo.

Immediatamente strizzò gli occhi e si mise a tossire.

«Ma che era?» domandò con voce strozzata, guardando con gli occhi che gli lacrimavano il bicchiere ormai vuoto.

Sirius afferrò un bicchiere uguale e annusò sospettoso il contenuto, poi diede un piccolo sorso.

«Ah! Hai conosciuto il Whisky Incendiario amico! Salute!» poi Sirius alzò il bicchiere e bevve tutto d'un fiato, per poi tossire convulsamente tra le risate.

«Godric! È stato spaventoso! Ma buono però!» stabilì dopo che ebbe ripreso fiato.

«CHE COSA STATE BEVENDO??» la voce di Sunshine li fece girare entrambi, l'aria colpevole e lo sguardo basso. La ragazza stava di fronte a loro, le mani sui fianchi e l'espressione sospettosa.

«Niente Sun, niente. Non preoccuparti.» fece con nonchalance Sirius, posando distrattamente il bicchiere dietro di lui.

«Vedete di non combinare nulla, capito? Io vado a letto.» e, addolcito lo sguardo, Sunshine diede un bacio sulla guancia a James e una carezza sulla spalla di Sirius.

«Buonanotte Sunny.» «Buonanotte Raggio di Sole.» salutarono i due, scambiandosi un occhiata...bè..Malandrina!

«Se vedete Remus salutatemelo, ma immagino che sarà già scappato. Buonanotte e non fate tardi!» e dopo un'ultima occhiata severa Sunshine si girò e sparì nella folla.

I due controllarono che fosse davvero andata nel Dormitorio e poi si sorrisero e afferrarono simultaneamente un altro bicchiere sospetto.

 

**

 

Maggio passò tra numerose sfuriate della Evans, che sembrava essere sempre appostata dove i Malandrini stavano per combinare qualche casino e puntualmente li sgridava, Sirius e James le facevano saltare i nervi e finivano per farle raggiungere gli ultrasuoni, tanto stridule e furiose diventavano le sue urla. Se poi c'era di mezzo qualche bello scherzo a Mocciosus...bè allora lì ci si poteva sedere con un sacchetto di pop-corn e osservare la furia strapazzare Black e Potter che, nonostante tutto, non smettevano di sorridere e darle fastidio.

Man mano che giugno si avvicinava la tensione diventava palpabile: i professori caricavano di compiti gli studenti per prepararli agli esami ormai incombenti, il sole cercava di attirare i ragazzi, che se ne stavano seduti sudando sui libri, chiamandoli ad assaporare l'aria che sapeva ormai d'estate e l'acqua fresca del lago, ma questi non potevano muoversi e accumulavano nervosismo. Gli studenti dei G.U.F.O. o dei M.A.G.O. erano sempre più irritabili e assegnavano severe punizioni a chi disturbava la quiete pubblica. Ovviamente Sirius e James, che si ritenevano troppo intelligenti e perfetti per rovinarsi studiando, passavano il tempo a fare i soliti scherzi, a ridere e a fare casino, con la conseguenza che erano più spesso in punizione che liberi e che la clessidra di Grifondoro si svuotava rapidamente, nonostante il netto vantaggio accumulato con la vittoria a Quidditch.

Se si aggiungeva che anche Remus era sull'orlo dell'isteria poiché si era reso conto di essere indietro con il suo programma di ripasso, che Sunshine era stata contagiata da lui e da Lily, altrettanto isterica, e che quindi era più nervosa che mai...bè i due decisero che era salutare per tutti se avessero passato i pomeriggi con i piedi a mollo nel Lago o all'ombra di qualche albero del parco, piuttosto che in Sala Comune.

Un pomeriggio erano tutti e cinque sotto a un bel tiglio che li ombreggiava, riparandoli dai caldi raggi del sole.

Sirius sonnecchiava, perdendosi nei giochi di luce che il sole creava tra le foglie, James giocherellava con dei rametti e il suo boccino, quello che aveva tanto rischiato nella festa di Frank, Peter cercava di capire Trasfigurazione che Remus gli stava spiegando e Sunshine ripassava Pozioni, immersa nel libro di testo, distesa a pancia ingiù sull'erba.

Si sentivano altri studenti ridere o ripassare a voce alta, quindi all'inizio nessuno si curò delle voci che si avvicinavano, finchè James non notò Sirius che si drizzava d scatto e si guardava attorno come in cerca di qualcosa.

«Che succede Sir?» chiese curioso, spostando anche l'attenzione degli altri sul ragazzo, che si era alzato su un ginocchio e aveva lo sguardo fisso su un gruppetto di cinque o sei ragazzi che si avvicinavano.

«Regulus.» rispose quello, indicando con un cenno della testa dei capelli neri nel gruppo. Poi però, sentendosi osservato, Sirius alzò le spalle e tornò a distendersi, come se nulla fosse. Chiuse gli occhi, facendo finta di tornare a sonnecchiare, giusto per allontanare gli occhi degli amici da lui, ma cercò di aprire bene le orecchie, per afferrare i discorsi del fratello. Niente.

«Ehi ragazzi, ci venite quest'estate a casa mia?» chiese in quel momento James, che era stato fin a quel punto anche troppo silenzioso per i suoi standard.

«Io non so. Volevo passare l'estate a casa con Angie e con la zia. Sai lei sta diventando anziana e ha anche la sua famiglia e non vorrei che si dovesse preoccupare anche d'estate di Angela. Però devo ancora decidere.» disse Sunshine, senza staccare gli occhi dalla descrizione di una pozione particolarmente complicata.

«Capito. Bè sappi che mi farebbe felice! Tu Rem?» fece ancora James spostando lo sguardo su Remus.

«Non so. Sai non vorrei disturbare...» James alzò gli occhi al cielo a quelle parole. «E poi non so se mi danno il permesso, però sarebbe divertente. Ci penserò. E grazie per l'invito comunque!»

«Perchè devi essere sempre così formale e gentile Rem? Tu ci vieni vero Pete?» James fece gli occhi da cucciolo e Peter arrossì.

«C-chiederò a mamma se posso venire! Mi d-darà il p-permesso di s-sicuro!»

James fece un sorriso gigante e si rivolse a Sirius.

«Tu ci vieni vero Sir? Ci vieni ci vieni?»

Sirius però non fece in tempo a rispondere che qualcun'altro lo fece per lui.

«No, lui non viene Potter.» Sirius si era distratto ascoltando l'amico e non si era accorto che il gruppo di Serpeverde tra cui suo fratello si erano avvicinati a loro e ora erano alle loro spalle. Era stato proprio Regulus a rispondere con un ghigno, mentre altri due, Nott e Avery se non sbagliava, ridevano come idioti.

«Ciao Reggy! Come mai non posso andare?» chiese Sirius, usando di proposito il nomignolo tanto odiato dal fratello, che lui gli aveva affibbiato anni prima, e parlando con voce infantile per farlo arrabbiare. Però suo fratello mantenne un aria composta e fredda, solo il ghigno si congelò, mostrando la sua irritazione.

«Hai altro da fare a casa. Mamma ti aspetta...a braccia aperte se capisci che intendo.» i cretini dietro a Regulus risero ancora, mentre McCroy, che in un primo momento non aveva notato, sfoderava un ghigno soddisfatto e appoggiava una mano sulla spalla di Regulus.

Forse fu quella vista, o forse il pensiero di tutto ciò che lo aspettava a casa, ma Sirius non riuscì a trattenersi e sfoderò la bacchetta.

«Che vuoi fare Sir? Attaccarmi?» chiese Regulus con fare annoiato. Sirius però si accorse che la sua mano si spostava impercettibilmente nelle tasche, probabilmente per essere pronto a difendersi.

Sunshine si alzò in piedi e Remus, che si era avvicinato, appoggiò una mano sul braccio di Sirius, cercando di avvertirlo di on combinare niente con lo sguardo, James al contrario sorrideva maligno e aveva sfoderato a sua volta la bacchetta.

«Potrei farlo davvero sai? Tanto che avrei da perdere?» chiese sarcastico Sirius, ignorando Remus e Sunshine.

«Oh non so...magari un braccio?» lo provocò Avery, avvicinandosi di più a Regulus come per proteggerlo.

«Me lo mordi? Perchè sai, ho sentito dire che non sai nemmeno come si tiene una bacchetta...figuriamoci usarla!» ribatté Sirius, strappando una risata a James.

«Grifone bastardo!» ruggì Avery, scattando in avanti. McCroy però lo gelò con uno sguardo e Regulus spostò il suo, ancora apparentemente annoiato, dalla bacchetta di Sirius a quella di James.

«Adesso ti serve un secondo per attaccarmi, Sirius? E, per rispondere alla tua domanda, hai molto da perdere. Come prima cose una famiglia.»

«Io non ho secondi, Reg, ma solo amici. Tu hai solo sgherri e McCroy, che è un viscido idiota, mi sembra.» contrattaccò Sirius, evitando la seconda parte della risposta di Regulus.

«Sirius, andiamo via.» intervenne in quel momento Sunshine, mettendosi tra lui e i Serpeverde e afferrandolo per una manica.

«Ascolta la mezzosangue e scappa Black!» disse McCroy, infastidito per l'insulto.

«NON CHIAMARLA COSI'!» esplosero contemporaneamente James e Sirius, avanzando di un passo.

«Sirius, Jamie, basta! Andiamo via, per favore!» gemette Sunshine, che vedeva lo scontro sempre più vicino.

«Io chiamo la feccia come mi pare e piace!» disse gelido McCroy.

Sirius alzò di più la bacchetta. Regulus estrasse la sua. Avery e Nott ghignarono. James si avvicinò di più a Sirius, parandosi davanti a Sunshine.

«Buongiorno professoressa McGranitt!» salutò in quel momento con voce pacata Remus.

Tutti si gelarono e rinfoderarono le bacchette. I Serpeverde si guardarono attorno con ansia e arretrarono di un passo. Poi videro che nel prato c'era la professoressa quanto c'era un troll di montagna.

«Stupido imbroglione!!» esplose Nott, cercando di avventarsi su Remus mentre Sirius e James ridevano. Sirius fece un incantesimo di inciampo a Nott e questo cadde lungo disteso a terra.

«Andiamocene. Non voglio più parlare con il mio caro fratello finchè non sarà disteso a piangere a terra dopo che mia madre l'avrà Cruciato.» e, senza degnare nessuno di un altro sguardo, Regulus si girò, seguito con riluttanza dagli altri.

Sirius rimase immobile, digrignando i denti con un inquietante scricchiolio e stringendo la bacchetta talmente tanto che Peter aveva paura di vederla andare in mille pezzi.

«Sir...ehi stai bene?» chiese cautamente Sunshine, stringendogli dolcemente un braccio.

Sirius volse gli occhi su di lei ma non la guardava davvero.

«Sì Sun...tutto bene.» disse con voce atona, lo sguardo ancora lontano.

«Sirius Black, guardami ora!» esclamò lei, senza lasciare il suo braccio.

Sirius si riscosse e la guardò. Si perse in quegli occhi blu e poi riemerse, accorgendosi di aver trattenuto il fiato. Lo lasciò andare con un sospiro.

«Certo piccolo Raggio di Sole. Tutto alla grande.» Sunshine sorrise, da quanto tempo non la chiamava così?, poi pensò di non lasciarlo andare finchè non avesse detto ciò che lo preoccupava, ma alla fine decise di lasciare perdere.

«Ok Sir. Comunque noi siamo qui.» e, riaprendo il libro, si rimise a leggere seduta a terra, la schiena contro il tronco, come se non fosse successo niente.

Sirius si distese di nuovo, ma non riusciva a trovare la tranquillità di prima. Voleva andare da James. Ne aveva bisogno. Ma naturalmente la sua dolce mammina faceva di tutto per soffocarlo. Letteralmente. Si sentiva mancare l'aria, lo spazio. Il sole gli sembrava freddo, la luce accecante e fastidiosa, il prato scomodo e duro. Era come se i Serpeverde fossero stati una corrente gelata che aveva distrutto la sua piccola bolla di felicità. E adesso sembrava tutto così assurdo. Perchè avrebbe dovuto pensare agli esami, anzi, continuare a non pensarci, stare l' a godersi il sole, fare finta di ridere delle scemenze di James, se appena fosse tornato a casa la prima cosa che avrebbe sentito sarebbero stati insulti, o peggio un bel “Crucio” come si deve? O magari sarebbero stati così gentili da farlo arrivare prima nella Sala dell'Arazzo prima di punirlo. O magari suo padre avrebbe tolto l'incombenza a sua madre e l'avrebbe picchiato. Alla babbana magari. O magari...

«Sirius, smettila!» la voce di Sunshine si inserì nei suoi pensieri confusi, riportandolo alla realtà. Si accorse di stare torturando una povera foglia, ormai ridotta in pezzi, come altre tre a terra lì vicino. Tremava, e di sicuro non per il freddo dato che il sole era caldo tanto quanto prima. Remus lo fissava preoccupato, ma con una nota consolante negli occhi. James sembrava non essersi accorto di nulla e guardava Sunshine perplesso, come anche Peter. Invece Sunshine aveva chiuso il libro di colpo e gli si era avvicinata, carponi, afferrandogli le mani e salvando l'ennesima foglia che stava per essere ridotta in pezzi.

«Sirius per favore, smettila.» disse di nuovo la ragazza, questa volta più dolce.

«Di fare che cosa? Respirare?» chiese beffardo Sirius, senza pensare che non era colpa sua se si sentiva così.

«No, smettila di farti inutili giri mentali per quell'idiota di tuo fratello!» si inserì Remus.

«Da che pulpito, signor “sono un Lupo Mannaro! Non potrò mai avere amici, non avrò mai nessuna speranza, deprimiamoci e allontaniamo tutti!”» sputò velenoso Sirius. Remus si zittì e si ritrasse, un po' offeso un po' ferito.

«Non è colpa nostra Sirius! Smettila di fare così!» lo rimproverò Sunshine.

«Non è colpa vostra di essere assillanti? O forse di rompermi sempre le pluffe? Oppure di essere irritanti?» Sirius buttava fuori la rabbia, l'irritazione, la paura, sputandola contro gli amici, senza potersi trattenere.

«Io non sono irritante Sirius! E nemmeno assillante!» si lamentò James.

«Sì invece! Sei irritante, egocentrico, idiota e hai sempre la testa tra le nuvole o nel tuo mondo in cui tutti ti osannano!» fece Sirius, paurosamente simile ad una certa rossa quando si arrabbiava e insultava James.

James arrossì, poi impallidì e poi si girò dall'altra parte, offeso e arrabbiato.

«S-Sir...» tentò Peter.

«Parlami quando avrai imparato a pensare con la tua testa Peter! E quando saprai usare la bacchetta in modo decente!» e fuori tre.

Sirius si alzò, ignorando gli sguardi arrabbiati, offesi e lacrimosi rispettivamente di James, Remus e Peter, evitò di incontrare quelli blu di Sunshine e scappò via, in riva al lago.

Si sedette su un masso che sporgeva sull'acqua e si guardò attorno, cerando di mandare via quelle strane sensazioni, sensi di colpa misti a paura misti a irritazione misti a un non si sa che cosa che gli stringeva la gola fastidiosamente. Non avrebbe pianto, no no. La strana sensazione che pungeva gli occhi e stringeva a gola poteva anche andare a farsi fottere. Non avrebbe pianto.

All'improvviso si accorse che quel masso lo conosceva. L'anno prima avevano raccontato, lui e James, del loro scherzo a Mocciosus a Sunshine. E lui li aveva buttati in acqua. Sembrava passato così tanto tempo!

Si sentiva vecchio. Eppure 13 anni non erano poi così tanti! Quasi sorrise ripensando a quella strana giornata, e non si accorse di Sunshine che si sedeva acanto a lui.

«Mi fai paura quando fai così...» sussurrò la ragazza dopo un po'. Sirius la guardò e vide che sorrideva leggermente

«Così come?» chiese stupito Sirius, dimenticando la rabbia che aveva sfoderato poco prima.

«Prima ti comporti quasi da Serpe, poi vieni qui e ti trovo con un mezzo sorriso e l'aria da “Non so se voglio ridere o piangere”.» Sirius arrossì leggermente, maledicendosi perchè forse quella strana sensazione non era così nascosta come credeva. «Andiamo Sirius! Non fare il Black...»

«Vorrei ricordarti che io sono un Black...» borbottò Sirius, tornando ad osservare il lago per trattenere le lacrime e una risata un po' isterica.

«Sirius, non avere paura. Andrà tutto bene.» Sunshine appoggiò una mano sulla spalla di Sirius, accarezzandogli piano il braccio.

Sirius sorrise, un sorriso che sembrava più una smorfia, guardando un pesciolino che si faceva confuso mentre le lacrime gli appannavano la vista.

«Perchè devono sempre rovinare tutto?» chiese, imprecando mentalmente contro la sua voce, troppo rotta e triste.

«Andrà tutto bene. Ci siamo noi. Non avere paura. Non permettergli di toglierti anche la felicità che hai qui. Risolveremo tutto.» lo rassicurò Sunshine, cercando di non farsi contagiare dalla tristezza della voce dell'alto e di trattenere le lacrime.

Alla fine Sirius non si seppe più trattenere e la abbracciò, stringendola forte, lasciando che qualche lacrima cadesse, nascondendosi tra i capelli sciolti di lei.

«Ti voglio bene Sirius.» sussurrò Sunshine, facendo finta di non accorgersi della mano di lui che saliva ad asciugare ogni traccia di pianto dalle sue guance.

«Anche io Raggio di Sole. E adesso smettila di farmi sembrare una donnicciola come James!» Sunshine rise insieme a Sirius, poi lui le porse una mano, aiutandola ad alzarsi.

«Ehi Sun...»

«Mmm?»

«Grazie. Credi che dovrei scusarmi con loro?» Sirius indicò con un cenno della testa i ragazzi sotto all'albero.

«Immagino di sì.» ridacchiò Sunshine, facendo sospirare Sirius. Poi però il ragazzo sorrise Malandrino e si avviò dagli amici. All'ultimo momento spiccò una corsa e saltò in mezzo ai tre, che parlavano tre loro, ficcandosi le teste di James e Remus sotto al braccio e facendole cozzare tra loro e strofinando con un pugno la testa di Peter.

«Figurati Sirius, nessun problema! Uccidici pure!» fece James con tono melodrammatico. Gli altri risero e Remus scandì con le labbra a Sirius “Perdonato”. La sua strana risata, simile ad un latrato, risuonò a lungo, insieme a quelle degli altri Malandrini e di Sunshine.

 

**

 

Alla fine gli esami passarono senza danno, tranne che per Peter che si dovette far suggerire di nascosto da Remus un paio di volte e che quasi fece esplodere il suo calderone alla prova di Pozioni.

L'ultimo esame era Storia della Magia e Sirius lo passò dormendo.

Scrisse velocemente tutto quello che si ricordava su quelle assurde rivolte goblin e chissà che cos'altro che Remus gli aveva fatto imparare a forza, non che gli servisse aiuto dato che gli bastava sfogliare una volta il libro per ricordarsi almeno le cose generali, e poi aveva appoggiato la testa sul banco e si era addormentato. Due notti prima infatti c'era stata di nuovo la Luna Piena e lui e James, incapaci di starsene in Sala Comune ad aspettare avevano cercato di sgattaiolare fuori. Avevano però trovato il Portone chiuso e, dato che non avevano voglia di rischiare per uscire e poi non andare da Remus, si erano ritrovati nel Reparto Proibito della Biblioteca.

Si erano messi a curiosare tra i libri, senza sapere cosa stavano cercando, finchè Sirius non aveva incontrato un libro particolarmente spaventoso sui Lupi Mannari e i Vampiri.

«Ehi Jamie...secondo te esiste un modo per aiutare Remus senza farci uccidere?» aveva chiesto sottovoce all'amico.

«Potremmo cercarlo! Prendi quel libro e andiamocene forza.» avevano afferrato il libro e erano scappati via.

Il giorno dopo, durante una pausa tra un esame e l'altro, l'avevano sfogliato velocemente e avevano trovato molte cose. La più interessante era stata che i Lupi Mannari erano pericolosi solo per gli uomini e non per gli animali. Ma a cosa poteva servire? La sera prima quindi erano tornati in Biblioteca per rimettere al suo posto il libro e per vedere se c'era qualcos'altro, ma non erano riusciti a trovare niente. Agli altri non avevano detto assolutamente nulla.

Sirius stava sognando. O meglio, sembrava che la sua mente stesse tirando fuori ricordi a caso, così, come le pareva, tanto per passare il tempo.

Si rivide piccolo, mentre imparava a camminare, inciampare e cadere tra le braccia di Orion, che lo aveva afferrato appena in tempo.

Si rivide a cinque anni, ricevere la sua prima vera punizione, una giornata intera rinchiuso in camera, perchè aveva cercato di fare amicizia con dei babbani nella piazza di fronte a casa sua.

Si rivide giocare con Regulus, sul tappeto di una delle tante camere per gli ospiti.

Si rivide sgattaiolare via nella confusione di una festa, per andare ad assaggiare il gelato del babbano che lo vendeva da un buffo carretto nella piazza.

Poi rivide la prima litigata con Walburga perchè era un “dannato ribelle buono a nulla!”. La prima Cruciatus. Il primo giorno di scuola, con l'incontro con i Malandrini sul treno. La prima lezione di Difesa, con l'espressione viscida di Mocciosus e quella rapita della Evans. E poi la prima di Trasfigurazione. E fu lì che la sua memoria sembrava volerlo portare. Vide i banchi pieni di ragazzini che chiacchieravano tra loro e la cattedra vuota. Poi un gatto grigio, con dei strani segni attorno agli occhi, era saltato davanti alla cattedra e un attimo dopo si era trasformato nella McGranitt. Tutti avevano applaudito e la Evans le aveva chiesto come aveva fatto. La professoressa aveva risposto soddisfatta che lei era un Animagus, ossia poteva trasformarsi in un animale a suo piacimento, quando voleva e per tutto il tempo che voleva. Naturalmente bisognava essere iscritti ad un registro. E rivide sé stesso mezzo addormentato guardare fuori dalla finestra, disattento.

Poi Sirius si svegliò e capì che era la soluzione a tutti i loro problemi: Animagus.

 

**

«JAMES POTTER!! Aspettami!» Sirius gridava, spintonando chi gli stava attorno per raggiungere l'amico, alla fine dell'esame di Storia della Magia.

«Ehi Sir! Che c'è da urlare tanto? Hai fatto un brutto sogno?» evidentemente anche James si era accorto del suo sonnellino. Bè almeno lui adesso non aveva delle occhiaie pesanti come quelle dell'amico!
«No. Era solo un sonnellino di bellezza, sai per non avere le tue stesse occhiaie spaventose. Sembra quasi che tu ti sia messo a studiare fino a tardi! Comunque ho avuto una rivelazione!» lo informò Sirius eccitato, incapace di stare zitto.

«Dimmi!» ordinò immediatamente James. Sirius però si guardò attorno e notò Mocciosus e la Evans poco lontano. Meglio non rischiare.

«Andiamo al lago.» Sirius afferrò James per un braccio e lo trascinò via, correndo e spintonando per farsi strada nella calca.

«Adesso me lo dici o hai intenzione di sballottarmi in giro ancora per molto?» domandò un po' scocciato James quando finalmente l'altro lo lasciò andare e si sedette sotto al solito albero.

Sirius prese un respiro profondo e sorrise.

«Animagus.» esclamò soddisfattissimo, mentre James lo guardava con aria perplessa. «Andiamo Jamie, svegliati! Noi diventiamo animali e poi ce ne andiamo in giro con Rem quanto vogliamo perchè non sarà più pericoloso per noi! Capisci?»

James si illuminò e fece un sorriso gigante, di quelli che sapeva fare solo lui, di quelli che lo facevano splendere e assomigliare ad un bambino felice e che sembravano spingere chi gli stava attorno a sorridere a sua volta.

«Sirius Black sei un genio! Ti amo!» dichiarò allegramente, abbracciando l'amico che però lo schivò ridendo.

«Per fortuna che non ti sente nessuno, finocchio che non sei altro!!» lo prese in giro ammiccando.

«Oh stai zitto! Sei un maledetto genio!! Come hai fatto a pensarci?»

«L'hai detto anche tu. Sono un genio! E poi è bastato un sonnellino...» spiegò sibillino Sirius. James gli saltò addosso e prese a picchiarlo per finta, cercando di farsi dire come aveva fatto, ma all'improvviso sentì Sirius bloccarsi sotto di lui.

«Ehi Sir che succede? Ti ho fatto male?» si preoccupò subito.

«Figurati mammoletta. Solo pensavo...e Pete? E Sun? Lo diciamo a loro?» domandò dubbioso Sirius.

«Non lo so. Immagino che prima dovremmo informarci se sia fattibile questa cosa e poi magari lo diciamo.» propose James.

Sirius però strinse le labbra.

«A Sun no.» dichiarò deciso, squadrando James come a sfidarlo di dire il contrario. Questo però assunse un'aria seria e annuì.

«Giusto. Rischia già troppo per conto suo. Non le diremo niente.»

I due si sorrisero e poi ricominciarono a giocare, rotolandosi tra l'erba e ridendo, come se non ci fosse niente di più divertente e rilassante che fare finta di picchiarsi selvaggiamente.

 

 

-Fine Capitolo-

 

 

 

Spazio dell'Autrice

Ooook questa volta non mi sento troppo in colpa dato che ho aggiornato prima del solito e poi questo è anche un capitolo abbastanza lungo e pieno di cose...no? Ok.

  1. Il discorsetto di Lestrange all'inizio l'ho buttato giù più che altro per far capire che anche se sembra tutto rose e fiori in realtà lì fuori si sta preparando una guerra. E anche se per ora non si sente ancora Voldemort sta già cominciando ad attirarsi attorno i suoi primi Mangiamorte, compresi i Lestrange. Almeno a mio parere.

  2. Remus è come sempre pieno delle sue fisse mentali, ma poverino, cosa volete farci? È fatto così!

  3. Regulus e Co. non sono andati a rompere ai Grifondoro solo così perchè non avevano niente da fare...cioè sì, anche per questo, ma Reg ha anche un altro motivo che spunterà fuori più avanti. Però come al solito la tensione e le frasi idiote e provocatorie di tutti portano quasi allo scontro. Capita.

  4. Finalmente il mio amore Sir ha avuto l'idea!! Sì, lo so, sto facendo fare a lui tutte le mosse tipo “Giuro solennemente di non avere buone intenzioni” o l'idea degli Animagus, ma lo amo troppo, è più forte di me! Devo dargli tutto quello che vuole, potete biasimarmi? Sì ok, potete. E così Sun è ancora più fuori dai Malandrini. Mi dispiace per chi ancora ci credeva, ma lei non ne farà parte. Forse forse se mi viene l'ispirazione potrebbe entrarci verso l'ultimo anno, ma non credo che lo farà. Lei è qualcosa a parte. Fondamentale, ma a parte.

  5. Grazissime (?) a chi ha recensito!! Hoshi Kudo, Annie98, Jeis, Alula_Black e la nuovissima ReginaBlack!!!! Vi voglio tanto tanto tantissimo bene!!

  6. Ormai non posso farne a meno! Anche questa volta questo è il tuo punto Ale!! Fate un applauso alla mia AleJackson, senza di lei sarebbe mille volte più difficile andare avanti con questa storia!!

E adesso basta, vi ho annoiati abbastanza!!
Bacionissimissimi

*dD*

 


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