HISCORDIA
anima senza dimora
Prologo
C'era un tempo in cui io vivevo ancora felice, in cui il mio cuore batteva nel petto e sussultava ad ogni emozione. C'era un tempo in cui avevo un futuro davanti a me e lottavo perché fosse sempre migliore.
A quei tempi mi piacevano le cose semplici. Mi piaceva preparare il caffè la mattina, sentire il suo aroma spandersi per la cucina ed entrarmi nelle narici. Mi piaceva fare lunghe passeggiate la sera, quando il sole stava per tramontare dietro i profili delle case, colorando il cielo di un insolito color rosa. Ma più di tutto mi piaceva far sorridere la gente, donare attimi di felicità non solo a me stessa, ma anche agli altri.
C'era chi collezionava francobolli, chi monetine. Io collezionavo sorrisi. Sorrisi tirati, sorrisi di gratitudine, sorrisi maliziosi e, più rari, i sorrisi di vera gioia. Per ottenerli cercavo di essere carina con tutti, di aiutare la gente come meglio potevo e la maggior parte delle volte non ricevevo solo la loro felicità, ma anche la mia. Amavo la vita più di ogni altra cosa.
Purtroppo, però, per quanto cerchiamo di tenerci strette le cose che amiamo, c'è sempre qualcuno pronto a portarcele vie, a strapparcele di mano. Non siamo nient'altro che pedine di un destino avverso e non possiamo fare altro che accettarlo.
Eppure a quei tempi non lo sapevo. Volevo solo aiutare gli altri, essere felice, non immaginavo che la mia propensione all'aiuto mi si sarebbe rivoltata contro. Forse tutto ciò poteva essere evitato, ma se tornassi indietro, non cambierei una virgola di ciò che ho fatto. Non ho rancore né pentimento per gli eventi di quella terribile notte di giugno.
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Angolo autrice:
questa storia ha partecipato al concorso "Leggi. Scrivi. Vinci un sogno" indetto da Fazi Editore. Purtroppo non ha vinto e perciò sono lieta di presentarvela :) Spero che vi sia gradita! Qualche parere in merito è sempre ben accetto! :)