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Autore: Allegra_    18/11/2012    2 recensioni
"Noemi, per tutti conosciuta come Noe, è una sedicenne fiorentina che ha solo un pilastro portante nella sua vita: l'amore che provano verso di lei i suoi amici ed i suoi familiari, i quali la sostengono sempre e la accompagnano in ogni sua mossa.
Ma il suo equilibrio inizierà a rompersi man mano dopo la separazione dei suoi genitori ed il suo trasferimento a Torino, città nella quale Noe imparerà cosa significa amare ed essere amata davvero."
Spero vi piaccia, mi sono impegnata davvero molto per scriverla, quindi lasciate una recensione se avete cinque minuti, ve ne sarò grata
Genere: Commedia, Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 16 : Se Provi A Volare

Sgattaiolai in punta di piedi fino al letto matrimoniale della camera accanto alla mia.
<< Che succede tesoro ?? >> mi domandò con voce dolce la donna distesa sotto il pesante piumone.
<< Ho fatto un brutto sogno, ho paura di rimanere in camera mia con i mostri >> mormorai spaventata sentendo gli occhi inumidirsi.
<< Vieni qui >> sussurrò mia madre attenta a non svegliare mio padre disteso accanto a lei.
Mi prese in braccio e mi fece accoccolare accanto a lei, stringendomi forte e accarezzandomi i capelli dolcemente.
<< Ti rivelo un segreto Noe >> si avvicinò al mio orecchio per poi dire piano quelle parole che ero certa avrei ricordato per sempre.
<< Quando senti le gambe tremare e il cuore ti batte forte, quando hai tanta paura che ti senti mancare il fiato, prendi per mano la persona che ti fa sentire bene e tienila stretta.
Immagina di volare in un posto perfetto, sulle ali della felicità, e ricordati che c’è sempre qualche stella lì in alto per te che ti ospiterà e ti riporterà il sorriso. >>
Intrecciò le sue dita con le mie e io mi lasciai cullare da quella persona che si, mi faceva stare bene, ed ero certa mi avrebbe aiutata a sconfiggere qualunque mostro mi avesse attaccata.
Sempre.

***

Con la testa ancora per metà nascosta nell’incavo del suo collo, stringevo Francesco a me come se ciò avesse potuto mettere fine a tutto il dolore e l’angoscia che provavo.
Lui invece mi accarezzava dolcemente la schiena lasciandomi dei leggeri baci tra i capelli per calmarmi.
<< Che cosa è successo ?? >> mi domandò ad un tratto cercando di apparire meno ficcanaso possibile.
<< Va tutto male >> singhiozzai senza riuscire a guardarlo negli occhi << Tutto >> aggiunsi subito dopo a sottolineare il concetto.
<< Non è vero >> esclamò convinto portando una mano sul mio viso e facendomi voltare << Non è vero che va tutto male >>
Puntò il suo sguardo nel mio in modo serio facendomi sciogliere di colpo, tanto che fui costretta a distogliere il mio.
<< Cos’è che dovrebbe convincermi di questo ?? >> bofonchiai sicura che non mi sentisse.
<< Io >> rispose invece alzandomi il mento con due dita e costringendomi a guardarlo << Io sono qui con te >>
Accennai un sorriso ironico per poi esclamare << Ci sei quando non ci sono Marielle Saressa da poter sbaciucchiare >>
<< Non dire stupidaggini >> disse serio << Lei non centra, si tratta di me e di te, del nostro rapporto >>
E nonostante mi fossi sciolta letteralmente a quelle parole, non riuscii a tenere a freno quella mia inutile linguaccia.
<< E da quando io e te abbiamo un rapporto ?? >> domandai prendendo in giro lui, ma indirettamente prendendo in giro anche i miei sentimenti.
<< Da quando ci siamo baciati per la prima volta >> esclamò convinto e serio come non l’avevo mai visto, guardandomi dritta negli occhi.
<< Ad una festa, quando a quello stupido gioco ci dissero di rimanere da soli al piano di sopra, io mi avvicinai a te e ti baciai, e tu rispondesti subito con più trasporto di quanto avevo calcolato. >> aggiunse poi portandomi un dubbio alla mente.
<< Calcolato ?? >> gli chiesi stupita.
<< Perché, tu pensavi che non volessi averti dalla prima volta che ti ho vista, quella mattina che ti eri appena trasferita ??? >> sorrise divertito lasciandomi del tutto senza parole.
Sorpresa del fatto che avesse da sempre provato un attrazione nei miei confronti, ancora più innamorata sapendo che ricordava in tutto e per tutto ciò che era successo tra noi due in quelle poche settimane.
Strano come da un discorso sui miei drammi psicologici si fosse passato a parlare di noi due, ma decisamente molto meglio.
Fece per dire qualcosa quando la campanella segnò l’inizio delle lezioni, ovvero ci avvisò che dovevamo entrare in classe, come se non ne fossimo stati già al corrente.
E solo in quel momento mi accorsi che eravamo rimasti quasi per 10 minuti abbracciati in mezzo al corridoio, agli occhi di moltissimi studenti che forse avevano creduto fossimo una coppia … ma così non era, mio malgrado.
<< Io ci sono quando hai bisogno di me, ricordalo >> mi sussurrò all’orecchio concludendo il nostro magnifico abbraccio, e anche il nostro discorso.
Ho sempre bisogno di te,avrei voluto rispondere, ma invece dalle mie labbra uscì soltanto un leggero mormorio << Ok … >>
Fece per aprire la porta dell’aula, quando si voltò verso di me nuovamente, ancora imbambolata in mezzo al corridoio come un’idiota.
<< Ah Noe >> sorrise leggermente << Anche vestita e struccata in quel modo sei sempre bellissima >>
Ed entrò lasciandomi da sola con il mio battito cardiaco accelerato.

***

L’ora di educazione fisica era l’ultima prima delle vacanze di Natale, e fortunatamente per me il professore ci aveva dato libera scelta su cosa fare, compreso stare sedute a guardare i ragazzi giocare a calcio.
Inutile dire che io, Mic e quasi tutte le altre mie compagne di classe avevamo approfittato di questa suo improvviso atto di generosità, e ci eravamo accomodate ai margini della palestra.
Le mie amiche si erano dedicate al cheerleding, mentre io preferivo di gran lunga perdermi con la mente tra le parole ripetute dal mio Ipod, e osservare i miei compagni di classe correre sudati dietro a quell’inutile palla bianconera.
Parecchio ostile nei confronti del calcio, credo si sia capito com’ero.
In quel momento partì la nostra canzone, mia e di Dodo, quella che due giorni dopo avremmo dovuto cantare di fronte agli spettatori di un intero liceo.
Ciò mi fece venire alla mente che il giorno dopo ci sarebbe stato il famoso pranzo di classe per festeggiare il Natale alle porte .
Chissà come sarebbe stato mangiare tutti quanti insieme, genitori compresi.
Speravo solo nessuno avrebbe domandato dove fosse mia madre o cose simili, sarebbe stato davvero troppo da sopportare.
La sera prima avevo avuto un vero colpo al cuore al risentire la sua voce, anche se soltanto tramite un telefono, ed un altro l’avevo avuto quando ad un tratto avevo deciso di chiudere la conversazione, senza neppure avere il coraggio di dirle qualcosa.
Perché ciò che avrei voluto strillare contro, ero convinta che lo sapesse già, e perché nonostante mi mostrassi eternamente convinta e sicura, non avevo la forza di parlarle dopo aver pianto due mesi per lei.
Ed era ironico come non appena il sole ricominciasse a sorgesse, la pioggia tornasse impetuosa riportando con sé tutti gli enormi ed oscuri nubi.
Sentii una lacrima scendere lungo la mia gota.
<< Hey Noe, che succede ?? >> mi domandò Mic togliendomi bruscamente una cuffietta dall’orecchio.
<< Nulla >> sussurrai appena senza fiato, tornando in un attimo ad isolarmi nel mio mondo fatto di pensieri e musica.
Se provi a volare partì proprio in quel momento, costringendomi a ricordare che quelle parole erano le stesse che mia madre più volte mi ripeteva.
Troppo sincere, troppo profonde, troppo vere, troppo lontane da quella che ormai era la mia realtà.
Arrivata al ritornello non ne potei più e corsi istintivamente fuori dalla palestra, verso l’atrio del liceo che fortunatamente a quell’ora era vuoto.
Cuffie lanciate per aria, ma le parole continuavano a rimbombarmi nella testa, quasi non volessero lasciarmi andare.
Chiusi gli occhi ed istintivamente mi portai una mano all’altezza del cuore, consapevole che tutto quel dolore non mi si addiceva affatto.
E ancora una volta mi chiesi il perché tutto ciò stesse succedendo a me e perché in quella maniera così irruente.
Un tocco sulla spalla mi fece voltare di scatto e riaprire gli occhi, trovandomi davanti il muscoloso e scultoreo corpo di Stefano.
E senza dire parole mi avvolse tra le sue braccia e mi strinse a sé, come se non avesse bisogno di sapere nulla, ma volesse soltanto starmi accanto.
Mi accarezzò le braccia dolcemente a rassicurarmi, mentre io cominciavo a piangere sempre più pesantemente.
E ad un tratto mi allontanò dal suo corpo soltanto per guardarmi negli occhi, incrociando l’azzurro blu dei miei con l’azzurro grigio dei suoi.
Ed era magico quello sguardo, magico quanto rassicurante.
Senza che battessi ciglio si avvicinò al mio volto e baciò un punto della mia gota dove una lacrima stava scendendo lenta.
Sussultai mentre lui continuò a fare lo stesso su tutto il viso, in una maniera talmente dolce da non sembrare neppure reale.
Intrecciò le dita della sua mano con quelle della mia e non riuscii a fare a meno di sentirmi bene lì con lui, nonostante fossi in preda alle lacrime e in mezzo ad un atrio vuoto e freddo.
Ma, più tempo passavo accanto a lui, più iniziavo a sentire caldo.
<< Non ho idea di cosa sia successo >> sussurrò ad un tratto al mio orecchio, senza sciogliere il nostro abbraccio.
<< Ma fidati se ti dico che andrà tutto bene >> continuò lasciandomi un leggero bacio tra i capelli e facendomi sorridere.
Alzai la testa quel poco che bastava per fronteggiarlo, e gli dissi volendomi mostrare sicura, nonostante apparissi ugualmente titubante: << Mi fido di te >>
Abbassai lo sguardo fissando il pavimento, mentre lui portava le sue mani ai lati del mio viso.
<< Ma ho paura >> ammisi per una volta senza sentirmi stupida, perché sapevo che lui non avrebbe mai pensato nulla del genere.
<< Non devi. Ci sono io >> e quel suo tono fu talmente rassicurante da farmi dimenticare per un attimo di mia madre, di Fra’, di Hill e di tutto il resto.
Ma solo per un attimo, perché immediatamente i problemi ritornarono con più irruenza di prima.
<< Che ci fai qui ?? >> domandò Fra’ rivolgendosi al suo migliore amico per poi specificare arrabbiato << Che ci fai qui con lei ?? >>
E non chiedetemi da dove fosse uscito, perché sinceramente non avevo idea di come fosse arrivato fin dove eravamo noi senza che nessuno dei due l’avesse visto.
<< Parlavamo. >> rispose conciso Ste lasciandomi andare e guardando il moro dritto negli occhi << Non si può ?? >>
<< Oh, certo che si può >> rispose ovvio Francesco fulminandolo con lo sguardo << Ma non mi risulta che ci sia bisogno di stare spalmati a mò di sottiletta su un panino per farlo. >>
Stefano sbuffò sonoramente.
<< Hai finito con le scenate di gelosia senza senso ?? >> gli domandò scocciato incrociando le braccia al petto.
<< Piantala idiota, non sai di cosa stai parlando >> sbottò il ragazzo di fronte a lui posando poi il suo sguardo su di me.
Incapace di dire qualcosa me ne stavo ferma con qualche lacrima che continuava a scendermi, ma alla quale non facevo caso, mentre percepivo la tensione nascente tra i due.
Tutto a causa mia: avrei voluto sparire.
<< Qui l’unico che non lo sa sei tu, quindi non venire a rompere me che al contrario sono piuttosto cosciente di ciò che provo >> e no, non mi ero immaginata tutto: Stefano l’aveva detto davvero, davanti agli occhi increduli di Fra’ e quelli fuori dalle orbite della sottoscritta.
Dopo un primo momento di sgomento Francesco si riprese e domandò divertito << E sentiamo, che cosa proveresti ?? >>
Stefano sorrise sarcastico come se non aspettasse altro, per poi rispondere in una maniera tanto sicura e pungente che non gli si addiceva affatto, quasi cercasse di ferire il suo migliore amico con quella frase fin troppo sincera.
<< Sono innamorato di lei >>

 
Piccolo Angolo Di Luce:
Hola !!! Stavolta non ci ho messo tanto ad aggiornare, spero che questo vi faccia piacere.
Allora … il capitolo non è molto pieno di avvenimenti, ad eccezione dell’ultima parte che mi sembra abbastanza scoppiettante.
Stefano ha detto a Francesco che è innamorato di Noe … come reagirà lui ??
E cosa succederà nel prossimo capitolo al pranzo di Natale tra le famiglie e poi al saggio ??
Che ne pensate del rapporto che Noe ha con Fra’ e con Ste’ ??
Aspetto le vostre recensioni, vedrò d’aggiornare il prima possibile.
Un bacino <3
PS : Mi chiedevo se vi andasse di leggere una nuova long romantica che ho pubblicato (per ora solo il primo capitolo) si chiama A Ritmo Di Pugni E Baci, potete trovarla nel mio account, così come una poesia che si intitola Come Fuochi D’Artificio.
Grazie in anticipo :D
xoxo

   
 
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