Videogiochi > Mario Bros
Segui la storia  |       
Autore: koopafreak    18/11/2012    2 recensioni
Una serie di episodi indipendenti l'uno dall'altro e di estensione variabile dedicati ai miei regnanti preferiti. Alcuni di essi saranno frutto della mia fantasia, altri tratti direttamente dalla serie originale e presentati attraverso gli occhi dei protagonisti. Ognuno abbraccerà sfumature diverse e mi limito ad indicare la raccolta come generale perché non mi è possibile conciliarli tutti sotto un unico genere. Forse appena un pizzico, giusto una spolverata di BowserxPeach qua e là.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Bowser, Peach, Sorpresa
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
l

Tutti tra i partecipanti erano a conoscenza del lato nascosto della Brawl che trovava la sua libera manifestazione solamente nell'appartata riservatezza delle ore scure, al di fuori degli obbiettivi lucenti delle spie televisive e degli stadi generalmente destinati ad ospitare le lotte secondo il rigido codice d'onore. Chiunque poco a poco ne aveva appreso l'illecita esistenza, o direttamente da coloro che ne erano stati gli artefici ai suoi primordi oppure avendone carpito per caso in un secondo momento gli sfuggenti sussurri tra un match e l'altro.

È uno spettacolo indegno, non c'è motivo di restare a guardare. Saresti l'ultima persona che vorrebbe averci qualcosa a che fare.

Si mormorava ultimamente che quella fosse la vera Brawl: quella che non si dava in pasto al pubblico capriccioso perché creata dai Brawlers per i Brawlers; quella dove non vigevano leggi ed etiche a tutela degli sconfitti ed a freno dei vincitori; quella in cui si potevano regolare a proprio piacimento i conti in sospeso covati dopo gli scontri mattutini e nella quale non si negava a nessuno il piacere di sfogare la furia che non si aveva trovato modo di sedare nella giornata.

Non ne vale la pena, ma se è ciò che vogliono che continuino pure. Non dargli la soddisfazione di vedere anche te là in mezzo.

Altri al contrario affermavano con amarezza che fosse invece la vergogna della tradizione della Brawl e che ad ogni incontro, nella debole luce dei sotterranei, la sua essenza si annullasse e venisse denigrata al livello di una volgare quanto spietata scazzottata senza prestigio né controllo. Eppure nessuno si era mai fatto avanti per denunciare la cosa, lasciando che la frequenza degli scontri clandestini aumentasse inesorabile nel tempo e nel silenzio fino a consolidarsi ad un raduno quasi ogni notte, mentre alcuni dei veterani tra i diffidenti parevano intanto aver trovato un qualche compromesso nella loro inflessibile morale per acconsentire ad offrire anche il proprio di contributo in più di un duello, quando altri invece si limitavano per lo meno ad assistervi. Qualunque ragione ognuno avesse per entrarvi, la Brawl notturna lo accoglieva a braccia aperte come un figliol prodigo ed il numero degli incontri cresceva di pari passo con la loro brutalità.

Se questa cosa trapelasse in giro, la Brawl sarebbe cancellata definitivamente. Possibile che non gliene importi nulla in fondo?

Nonostante la condivisa consapevolezza tra i ligi al costume di stare infrangendo un antico tabù, c'era un fascino tanto insidioso in quell'illegittima Brawl da riuscir ad evocare su di sé sia il giudizio che allo stesso tempo l'interesse dei concorrenti soggetti all'attrazione di una nuova sfida, al brivido del vero rischio e, segretamente, alla possibilità di sfiorare un limite proibito dove qualsivoglia colpo, scorrettezza e vendetta erano tacitamente consentiti. E ad ogni calar delle tenebre quel richiamo diveniva ancora più insistente mentre urla esultanti e ruggiti bestiali dal sottosuolo fendevano l'aria.

Cos'è che li ha cambiati? O forse è solo una parte di loro che è finalmente uscita alla luce... Abbiamo tutti un volto nascosto che magari nemmeno conosciamo.

Ganondorf e Wolf O'Donnell ne erano stati gli orgogliosi fondatori e non mancavano di presiedere ad una sola lotta immobili ai loro posti come sfingi, quando non era il loro turno a combattere, osservando compiaciuti la loro creazione crescere e brulicare di vita dentro ed intorno al ring. Al loro seguito si erano aggregati Wario, Donkey, Diddy Kong e Bowser: prevedibili seguaci mossi dalla voglia di menare le mani più del concesso, o di sfogare il loro rancore nel caso dell'ultimo dei quattro che ancora ne serbava in abbondanza verso il Re delle Gerudo dopo il suo tradimento.

E basta premere il grilletto giusto per lasciare che emerga. Anche i più insospettabili finiscono per sorprenderci...

Samus era stata un gradito acquisto e diventata una dei frequentanti più assidui che non aveva mai declinato uno scontro. Unica esponente del gentil sesso nel giro, l'orgogliosa cacciatrice di taglie si era da subito conquistata la sua posizione con uno dei numeri di vittorie più alti e si contavano sulle dita di una mano quelli che avevano ancora il coraggio di competere con lei. Seguendo il suo esempio si era aggiunto Meta Knight, anch'egli costruitosi in breve la sua fama nel circolo clandestino, la cui sagoma pipistrellesca sorvegliava sinistra il ring dagli angoli scuri dell'improvvisata arena ed il lato selvaggio del cavaliere che nessun codice era riuscito a domare gridava implacabile dietro la maschera di ferro. La sua lama aveva lasciato il segno su tutti i partecipanti ed attendeva impaziente la sua prossima offerta.

Credono più nella Brawl che ci aveva tenuti uniti da sempre? O è diventata solo una copertura di quel nuovo gioco?

Del team Star Fox, Falco Lombardi raramente giocava un ruolo negli scontri ma sovente si potevano scorgere le sue penne blu nei pressi del ring, osservando i duelli con vivido interesse e lanciando occhiate di sfida verso Wolf. Re Dedede al contrario non aveva manifestato alcuna volontà di partecipare ai match di persona, ma era ormai divenuto un elemento costante tra gli spettatori insieme alla nota conosciuta della sua voce nella cacofonia del tifo. Eppure tutti continuavano a chiedersi quando il pesante martello del pinguino si sarebbe finalmente abbattuto su qualcuno, fremente nell'attesa sulla spalla del suo proprietario.

Siamo ancora così uniti come lo eravamo al principio? O abbiamo già cominciato a guardarci con diffidenza senza rendercene conto? C'è una quiete che si rompe solo di notte ultimamente.

Anche tra i pokémon si era sparsa presto la voce e quella del silenzioso Lucario era diventata una presenza consueta sia tra il pubblico che nei combattimenti, distinta nella massa dal luccichio minaccioso dei suoi occhi affilati, accompagnato dall'imponente figura di Charizard il cui allenatore si era categoricamente rifiutato di esporre la sua squadra nelle lotte illecite e non era all'oscuro di tale diserzione. Tuttavia non possedeva ancora abbastanza medaglie per ottenere il completo rispetto del drago, al quale non riusciva ad impedire di fare di testa propria quando voleva. Curiosamente anche Jigglypuff si era fatta avanti una notte e contro ogni aspettativa aveva anche dato un discreto spettacolo nell'arena, ma il morale del pubblico aveva subito un repentino rovesciamento quando il pokémon aveva deciso di coronare la sua vincita deliziandoli col suo canto. Il disappunto dovuto allo svenimento di massa protratto per l'intera notte, mandando a monte tutti gli incontri seguenti, unito poi alla stizza di essersi ritrovati pure la faccia piena di scarabocchi, avevano condotto alla decisione unanime di bandire definitivamente Jigglypuff dai sotterranei: quella era stata la prima ed era anche l'unica regola che vigeva nella nuova Brawl.

Può darsi che presto si stancheranno e tutto ritornerà come prima. O forse siamo solo agli inizi...

Quando non c'era la luna ad illuminare le ore buie ed esalando energia negativa al suo passaggio, la scura silhouette del Link Ombra si infiltrava come un gatto nero tra i presenti e, né un respiro né uno sguardo intorno, saliva lesta sul ring puntando la sua spada indiscriminatamente contro chiunque avesse avuto davanti, reclamando avida una sfida dopo l'altra fino ai primi sprazzi di alba e l'inizio dell'altra Brawl che si avvicinava.

Anche se fosse non lasciarti immischiare. Non dare loro corda, sarebbe ancora peggio.

Captain Falcon, Solid Snake, Marth ed Ike erano stati tra gli ultimi Brawlers ad aver deciso di presenziare agli incontri e mentre i primi due parevano aver superato l'iniziale cautela e si lanciavano nella mischia qualora gli aggradasse, illuminando i sotterranei coi bagliori di esplosivi e fenici di fuoco, gli spadaccini erano ancora titubanti e seguivano l'esempio di Dedede, probabilmente attendendo anch'essi l'ora inevitabile in cui non avrebbero più resistito al tonante richiamo dell'arena.

I loro occhi sono diversi quando guardano nel ring. Le loro voci sono diverse. Non sembrano più gli stessi...

Pochi insomma erano rimasti coloro che desideravano non averci nulla a che fare e non vi si erano mai avvicinati dietro la spinta di quella malsana curiosità a cui gli altri avevano infine ceduto, almeno per il momento.

Non andare laggiù.

Peach scacciò le parole di Sheik e Mario con un movimento della mano. Sarebbero stati contrariati di saper che non aveva dato loro retta, forse più delusi in realtà, ma loro avevano visto e voleva vedere anche lei. Doveva farlo. Guardò i battenti di ferro rosi dalla ruggine, dando l'apparenza di vecchie ossa spolpate, spalancati ed abbandonati storti sulla parete in pietra, lanciò un'occhiata interrogativa sul pezzo di carta appiccicato sopra l'entrata con la sagoma rudimentalmente disegnata di Jigglypuff marcata da una retta rossa e si addentrò nel tunnel buio. L'odore di roccia e polvere era ancora molto forte dalla prima volta che quella zona era stata aperta e l'aria aveva cominciato a circolarvi insieme agli inattesi frequentanti, la cui rumorosa presenza si auto-annunciava con boati e grida furiose i cui echi si canalizzavano nel passaggio. Mano a mano che si avvicinava alla flebile luce in fondo e le pareti si mostravano agli occhi, Peach vi notò dei graffi all'altezza delle spalle e li sfiorò con la punta delle dita: li avrebbe riconosciuti ovunque. Bowser era passato di lì. E diverse volte, a giudicare dal numero delle scalfitture. Anche se già lo sapeva benissimo, quella conferma le diede un vago senso di amarezza. Non c'era da aspettarsi di meglio da lui. E a lei cosa gliene importava? Proprio niente! Esattamente, niente...

« Peach. »

La principessa si girò e si ritrovò di fronte a Samus in una di quelle rarissime occasioni in cui non indossava la sua armatura. Non l'aveva nemmeno sentita avvicinarsi. Si chiese quanti criminali aveva abbattuto in passato nella stessa maniera.

La cacciatrice la osservava con apparente calma e le iridi cristalline brillavano di una luce tutta loro col sangue Chozo che le scorreva nelle vene. Dal loro primo incontro nella Brawl ufficiale le due avevano stretto amicizia e Samus si era già dimostrata una gradita ospite nel Regno dei Funghi, ma negli ultimi tempi Peach non aveva più avuto modo di parlare con lei. « Sei qui per assistere all'incontro di questa notte? »

« Sono qui solo per curiosità » le rispose cordiale sotto il suo sguardo imperscrutabile.

« Forse non dovresti restare. » La durezza nella voce di quella replica confuse Peach.

« Non voglio disturbare. »

« Non è questo che intendo. Vedi... » Un fragore assordante interruppe Samus e le pareti tremarono mentre rumori violenti di colpi e crolli sovrastavano il tifo dei Brawlers.

La principessa ricondusse immediatamente a chi quell'inconfondibile ruggito appartenesse.

« Peach! » Samus le afferrò il braccio tentando di fermare la sua corsa ma la giovane monarca si liberò con forza, precipitandosi nel caos della Brawl sotterranea dove solo una regola che neanche sfiorava i match esisteva. Tenendo sollevato con entrambe le mani il suo vestito per non inciamparvi, Peach non dovette nemmeno avvicinarsi al ring per riuscire a vedere quando i due sfidanti erano talmente grandi da gettare ombre che si estendevano come vele scure sugli spettatori e sui muri freddi.

La forma mostruosa mezzo verro dalle zanne ricurve e mezzo lupo di Ganondorf latrò e si avventò di nuovo contro il suo avversario guidato unicamente dalla furia bestiale, sbavando e sbuffando carico di odio quando due mani artigliate lo afferrarono brutalmente per le affilate sporgenze ossee, bloccandole in tempo prima che affondassero nell'addome coperto di squame. Bowser ringhiò piegando il collo in avanti e Ganon avanzò facendo forza sui quarti posteriori e spingendo indietro il rivale che lasciava solchi nel suolo cercando di contrastarlo. La bocca del mostro dalla pelliccia scura si deformò in una smorfia che ricordava a malapena un sorriso nell'attimo in cui la resistenza di Bowser terminò con lo schianto del guscio contro la parete alle sue spalle, riversando una pioggia di polvere su entrambi. Un boato si alzò tra il pubblico insoddisfatto che l'incontro si sarebbe presto concluso. Cercando di portare a termine il proprio affondo, Ganon piantò gli artigli in una zampa del koopa che soffiò tra i denti strozzando un lamento. Peach sussultò sentendo lo stomaco stringersi mentre le prime lacrime per tanta brutalità minacciavano di scendere. Un ruggito sofferente risuonò nei sotterranei quando le unghie di Ganon aprirono uno squarcio lungo il quadricipite. Bowser stava per cedere, la zampa dilaniata non riusciva quasi più a sorreggerlo e le possenti braccia fremevano nel tentativo di impedire che le lunghe zanne del grottesco ibrido lo infilzassero. Gli artigli di Ganon colpirono ancora ed il koopa fu sul punto di soccombere.

Peach si sentì mancare e dovette poggiare una mano sulla parete macchiata di muffa per stabilizzarsi coprendosi la bocca. Lesse la rabbia velenosa negli occhi del drago, il suo odio, la follia che lo avevano condotto lì e soprattutto vi vide il bianco della paura, il dolore, il brivido che precedeva l'imminente sconfitta. Urlò così forte il suo nome che la gola le bruciò, ma tanto era intensa la confusione nell'arena da essere sicura che la sua voce non lo avesse raggiunto. Bowser invece la sentì. E reagì.

Sollevando le braccia con un immenso sforzo arrestò la carica di Ganondorf e quasi lo staccò da terra, mollando la presa su una delle zanne per poi assestargli un pugno sul ventre dove la vistosa cicatrice inferta dagli Antichi Saggi era esposta alla feroce controffensiva. Un secondo pugno cozzò contro il fianco del quadrupede, poi un terzo ed un quarto ancora più violento, buttandolo malamente a terra con un mugghio di dolore. Peach rimase pietrificata ed osservò il mostro corazzato di aculei avanzare zoppicando verso la fiera che riusciva a malapena a rimettersi sulle zampe esalando un rantolo cavernoso. Tossendo senza staccare gli occhi da quelli dell'avversario, Ganondorf si alzò sui gomiti e si preparò a difendersi con le poche forze che gli restavano nonostante l'affaticamento e l'evidente sofferenza. Era chiaro che l'esito dell'incontro si fosse ribaltato e che la vittoria se la fosse conquistata il koopa, ma nessuno lì dentro pareva intenzionato a dichiarare terminato il match allo stesso modo in cui il drago dal canto suo non manifestava alcuna volontà di fermarsi: proprio come aveva fatto Ganon. Il koopa si scagliò sull'avversario reclamando la sua vendetta mentre l'altro crollava pezzo per volta sotto i suoi colpi.

La principessa fece guizzare disperata lo sguardo da uno all'altro su tutti i presenti, non ritrovando nemmeno un volto amico tra coloro che incitavano senza pietà coi pugni in alto o che sorvegliavano in silenzio il massacro. E in quell'oscuro guazzabuglio di emozioni che provava non c'era alcuna traccia di sollievo, avendo sì pregato per la sorte del koopa ma non avendo potuto impedire che quell'indegna esibizione di barbarie si concludesse comunque in un modo tanto orribile. Mario e Sheik avevano avuto ragione e lei non poteva che rendersene conto solamente in quel momento. Si girò ritrovandosi faccia a faccia con Samus. Non dissero nulla mentre la tensione nei loro sguardi mostrava in essi la frattura che si spaccò tra le due donne, distanziandole per sempre su due frangenti opposti. Poi Peach se ne andò. La cacciatrice non si guardò indietro.

Bowser sollevò la forma inerte di Ganon per il collo e si apprestò ad infliggere il colpo definitivo alzando l'altro braccio incoraggiato dalle grida dei Brawlers, ora acclamandolo e pretendendo la giusta fine di quell'incontro. Altri erano ansiosi di prendere il posto suo e del Signore del Male sul ring. Gettò un'occhiata sul pubblico in cerca di colei che credeva di aver udito un minuto prima nel chiasso assordante dei sotterranei, sperando di trovarla, sperando che avesse davvero gridato il suo nome e che non fosse stata una voce nella sua testa. Quella di Samus era la sola solita presenza femminile che scovò nel caos della Brawl. La delusione divenne tristezza e la tristezza divenne nuova rabbia. Ganondorf gorgogliò soffocando nella sua stretta e muovendosi debolmente, ghermendo l'avambraccio squamoso cogli artigli. Altre urla compiaciute annunciarono la conclusione del match quando la sua mano calò.

Wolf O'Donnell saltò nel ring e dichiarò Bowser ufficialmente vincitore passando sopra la figura esanime dello sfidante caduto ormai tornato alla sua forma originale, restando indifferente di fronte allo stato dell'altro cofondatore che venne trascinato fuori dallo spazio di gioco da Diddy Kong senza tante cerimonie. « I prossimi duellanti: il fiore della Brawl, la nostra femme fatale, Samus Aran! Ed il misterioso pilota di F-zero, secondo solo al riccio corridore Sonic in velocità, Captain Douglas Jay Falcon! »

Le labbra di Falcon si storsero in una smorfia rancorosa venendogli ricordato ancora una volta che qualcuno lo superava nella sola cosa per cui lui viveva sulle piste da corsa.

« Questa è l'unica vera Brawl » mormorò la cacciatrice innestando il suo cannone sul braccio destro. L'arma scattò saldandosi all'arto e cominciò a scaldarsi con un ronzio cupo. « Presto o tardi tutti lo accetteranno. »

Wolf riprese il proprio posto più in alto tra gli altri Brawlers e sorrise esponendo i canini affilati. « Cominciate. »


Nota d'autrice:

Nessun Brawler è deceduto durante la stesura di questa fan fiction! Ganondorf ha solo perso i sensi dopo averle prese di santa ragione e Diddy in questo momento gli sta somministrando un fungo curativo dalle scorte in comune per i feriti.

Ohhh, era da più di un mese che avevo quasi ultimato e lasciato in sospeso questo episodio e finalmente ce l'ho fatta! E' la prima one shot a sfondo dark che scrivo, senza dettagli scabrosi superflui: è già abbastanza deprimente così.
Forse un po' OOC? Mah, credete di conoscere i vostri personaggi preferiti così bene? Sicuri sicuri? No, non sto insinuando nulla.
Il vizio di Jigglypuff di scarabocchiare la faccia di chiunque osasse addormentarsi durante il suo canto, cioè tutti, mi ha sempre fatto ridere e la sua fama non è sicuramente migliorata nemmeno tra i Brawlers. Molti artisti restano per tutta la vita incompresi.

Grazie di aver letto questa shot :]



Koopafreak

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Mario Bros / Vai alla pagina dell'autore: koopafreak