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Autore: Chibi_saru    05/06/2007    5 recensioni
[Per il compleanno di Draco <3] Come ha trascorso Draco i suoi compleanni?
Genere: Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I compleanni di Draco Malfoy


Il primo compleanno di cui Draco ha memoria si è svolto a Malfoy Manor. Draco era felice e suo padre era con lui, sua madre sorrideva tenendo in mano il costoso regalo che gli avevano fatto.
La casa era piena di bambini festanti a cui, Draco, non dava molta importanza, non comprendeva perché fossero tutti lì, nè chi fossero né perché avrebbe dovuto lasciare la compagnia dei suoi genitori per stare con loro.
Draco si limitava a guardarli dall’alto in basso stringendo a se l’orso gigante che gli era stato donato da uno degli amici di suo padre, uno di quelli che Draco proprio non sopportava.
Lucius Malfoy non l’aveva lasciato nemmeno un secondo e lui ne era felice e, quell’invidia che covava per quegli alti signori, si stava diradando lentamente.
Quel giorno era il giorno di Draco Malfoy e il suo biondo papà sarebbe stato con lui, che quei vecchiacci lo avessero voluto o meno.
Il primo compleanno di cui Draco ha memoria è stato uno dei suoi preferiti. Faceva 7 anni e si sentiva veramente pronto ad un nuovo anno.

*

Il compleanno seguente la torta aveva otto candeline ed erano alte, incredibilmente alte. Draco ghignava davanti a quelle otto torri ed era felice di essersi impuntato per avere una torta a forma di bacchetta.
Sua madre era accanto a lui e, nella foto magica che avevano fatto mentre lui spegneva le candeline lei sorrideva felice. Draco era stato un po’ con Pansy e Blaise cercando però, sempre, lo sguardo di suo padre attraverso la folla.
Lucius Malfoy parlava fitto fitto con il padre di Blaise e, qualche volta, si girava a guardarlo con fierezza e serenità.
Il regalo dei suoi genitori l’aveva scartato dopo la festa attorniato da entrambi, Lucius non aveva mai sorriso ma Draco non se ne era preoccupato.

*

Al suo nono compleanno la torta era una normale torta tonda e non c’era nessuna decorazione se non le nove candeline che si poggiavano su dei porta candeline verde-argento. Draco sorrideva mestamente davanti alle candeline e sua madre non sorrideva accanto a lui; nella foto in cui lui spegneva le candeline sua madre era lì, accanto a lui, ma gli sistemava il colletto della camicia con uno sguardo quasi infastidito.
Draco aveva passato tutta la serata con Pansy, Blaise, Tiger e Goyle; avevano scherzato, bevuto e parlato di tutte quelle cose che gli interessavano poco ma che, sapeva, dover farsi piacere.
Si erano rinchiusi in giardino e Draco non aveva mai guardato tra gli adulti che si erano riuniti nel grande salone.
Suo padre non c’era per una qualche ragione che non ricordava e che non gli interessava. Suo padre non c’era e, quello, era il suo compleanno. Il regalo dei suoi genitori l’aveva scartato assieme agli altri e l’aveva lasciato in un angolino assieme alla miriade di altre cianfrusaglie che, probabilmente, non avrebbe nemmeno toccato.
Quando suo padre era tornato, quella sera, non era venuto a scusarsi ma era andato in salotto, dove Draco l’aspettava sveglio, e gli aveva fatto gli auguri.
A Draco era bastato ed era andato a letto sereno.

*

Al suo decimo compleanno Draco aveva guardato la torta con lo stemma degli Slytherin e non aveva né sorriso né ghignato. Le candeline non c’erano poiché lui era ormai troppo grande e, di conseguenza, non c’è stata nessuna foto mentre spegneva delle candeline inesistenti.
Sua madre non era stata con lui, nemmeno un minuto, era stata davanti al camino mentre lui e i suoi amici volavano via fino ad arrivare a casa di Goyle.
Suo padre era uscito con i suoi amici e non era tornato a dormire, non gli aveva fatto gli auguri e, il regalo dei suoi genitori, Draco non l’aveva aperto.
Era rimasto tutto la serata fuori, con i suoi amici, e aveva dato il suo primo bacio a stampo a Pansy. Dopo quell’esperienza Draco aveva cominciato a capire che, in lui, c’era qualcosa che non andava.

*

Il suo undicesimo compleanno era avvenuto ad Hogwarts, in compagnia dei suoi compagni di casa e del suo padrino.
Era la fine della scuola e non c’era di che preoccuparsi per i compiti; avevano fatto una grande festa, i suoi erano venuti ed avevano partecipato alla festa parlando per la maggior parte del tempo con Severus.
Draco non ci aveva badato, non aveva aperto nemmeno un regalo di quelli che gli erano arrivati; si era chiuso in camera con Blaise e Pansy e si era ubriacato. Non ricordava altro di quella serata.
Il giorno dopo, quando si era svegliato, i suoi genitori se ne erano già andati.

*

Il suo dodicesimo compleanno non era stato che un mero ripetersi dell’undicesimo.
Aveva festeggiato nella sala comune con tutti i suoi amici, poi si era chiuso nella sua camera con Blaise, Pansy e, questa volta, Goyle e Tiger.
Erano rimasti chiusi lì tutta la sera ma, questa volta, Draco non si è ubriacato.
Aveva aspettato fino all’ultimo che i suoi genitori si facessero vedere. Aveva aspettato fino all’alba per vedere apparire un gufo alla sua finestra con un bigliettino d’auguri.

*

Il giorno del suo tredicesimo compleanno suo padre è venuto a scuola, quando gli aveva chiesto di sua madre aveva semplicemente scrollato le spalle e detto “E’ troppo occupata per venire qui”.
Ma Draco in fin dei conti era contento, suo padre era venuto no? Sarebbe rimasto lì come quando aveva sette anni e stringeva quell’orso di peluche che teneva ancora nascosto in camera. Erano questi i suoi pensieri anche se, la sua unica risposta fu un “Hn” scocciato.
Lucius però, arrivato nella sala comune verde-argento aveva semplicemente dato una pacca sulla spalla del figlio, aveva preso il suo capocasa sotto braccio e l’aveva letteralmente trascinato nell’ufficio di quest’ultimo.
Draco si era ubriacato quella sera e aveva tenuto la finestra della sua camera chiusa.

*
Erano venuti poi, senza che lui se ne accorgesse, i suoi quattordici anni. Ormai Draco non lo diceva più a nessuno il giorno del suo compleanno, continuava a ripetere che era troppo grande per festeggiarlo e c’era qualcosa di vero in questo. Il mondo stava diventando troppo grande per festeggiare qualcuno che compiva gli anni.
La voce che il signore oscuro si era risvegliato era dilagata ad una velocità impressionante e, il suo compleanno, era semplicemente andando in quarto piano.
Suo padre non sarebbe venuto, lui era mangiamorte prima che padre e anche prima che uomo; Severus era stato richiamato da qualcuno… se il Lord o Silente non lo sapeva nemmeno lui.
Blaise, Tiger e Goyle erano stati richiamati in casa, sempre a causa del ritorno del suo Signore.
Rimasero solo lui e Pansy.
Draco si ubriacò come ogni anno, lui e Pansy finirono a baciarsi nella camera del ragazzo.
Non andarono mai oltre perché Draco ebbe di nuovo quella sensazioni di sbagliato e semplicemente capì che Pansy, e forse tutte le donne, non facevano per lui.
Bevve ancora di più fino a svenire solo, il giorno del suo compleanno.

*

Il giorno in cui compiva quindici anni Draco è semplicemente scomparso.
Pansy, Blaise e Snape lo avevano cercato ovunque e, il biondo, semplicemente non si era trovato. Pansy aveva pianto, Blaise aveva sospirato e Snape aveva semplicemente alzato le spalle.
Draco non sapeva se i suoi erano venuti, né se gli avevano lasciato un regalo né, effettivamente, se lo avevano semplicemente pensato.
Si era rintanato nella torre di astronomia e vi era rimasto tutta la sera. Era quello che aveva progettato, gli andava bene, quello che semplicemente non capiva era perché era rimasto lì a guardare Harry Potter che piangeva.
Avrebbe dovuto andarsene o palesarsi e sfotterlo o qualunque altra cosa avrebbe fatto uno Slytherin e, soprattutto, un Malfoy.
Invece era rimasto lì e avrebbe voluto alzarsi e stringerlo, tanto per capire che, il giorno del suo compleanno, non era poi così terribilmente solo.

*

Da quel giorno Draco non festeggiò nessun compleanno. Per i suoi sedici anni era occupato a correre e a salvarsi la vita, aveva appena aiutato ad uccidere Silente, il mondo magico lo odiava e, lui stesso, non era poi così fiero delle sue azioni.
Il giorno del suo diciassettesimo compleanno non lo ricordava, probabilmente era stato un altro di quei giorni pieni di sangue e di morte e di ferite. Non gli importava, davvero, ormai lui non provava assolutamente nulla, o quasi.
Il giorno del suo diciottesimo compleanno, e se lo ricordava bene – troppo bene -, Snape, il suo padrino, il suo unico amico, era morto.
Le sue ultime parole erano state “Buon compleanno, Draco” e lui avrebbe regalato a chiunque ogni suo merdosissimo compleanno per riavere indietro l’ex-insegnante di pozioni.
Non sapeva se era stato ucciso da un Auror o da un Mangiamorte o da un qualcosa, ora non aveva importanza, Draco semplicemente voleva che quella battaglia finisse e voleva che lo facesse come aveva sempre desiderato Severus.
Così il suo diciannovesimo compleanno lo passò alla sede dell’order, nessuno sapeva de suo compleanno perché erano tutti Gryffindor e lui non ci aveva mai parlato con i Gryffindor. Draco semplicemente rimase fermo, con un incantesimo che nascondeva la sua presenza, a guardare Harry Potter piangere, come al suo quinto anno.
Quella volta però, quando Potter si fu addormentato, Draco gli sfiorò una guancia e rapì l’ultima sua lacrima.
Per il suo ventesimo compleanno il Lord Oscuro era stato sconfitto ma, l’order, era ancora in piedi per scongiurare gli ultimi attacchi dei mangiamorte.
Il biondo era semplicemente seduto, con tutti gli altri, a bere un whisky incendiario e, tutto quell’alcool, gli faceva ricordare tutti i suoi compleanni a Hogwarts. Gli mancarono Pansy e Blaise e anche i suoi due gorilla ma sapeva che, anche pregando, loro non sarebbero tornati. Gli mancò Snape in maniera quasi soffocante e si stava già alzando – nessuno doveva vedere il suo dolore, nessuno – quando Potter gli aveva semplicemente preso il braccio.
«Buon compleanno, Draco»
Era la prima volta che, Potter – Harry – lo chiamava con il nome e, tutti, fecero lo stesso.
Al suo ventesimo compleanno Draco non si ubriacò, non aspettò una lettera da due morti e non baciò nessuna Pansy. Draco sorrise e spense due candeline.

*

Il ventunesimo compleanno di Draco non c’è stata nessuna torta, non era nella sede dell’order e guardava il camino della sua nuova casa.
Aveva acceso un incenso per Snape e ora pensava, semplicemente, pensava ai suoi compleanni passati e quelli che ricordava meglio erano solo tre.
«Draco…»
«Hn?»
«… vuoi rimanere lì ancora a lungo? Voglio festeggiare il tuo compleanno come si deve»
Malfoy guardò il camino e ripensò a quei tre compleanni che aveva passato con Harry, due di nascosto e uno in maniera plateale.
Draco semplicemente sorrise, strinse l’orso gigante che gli avevano regalato a sette anni e poi si alzò. Guardò il carrellino con i liquori e andò verso la camera da letto.
«Arrivo, Harry… arrivo»


Fine

Note: Per il compleanno di Dracchan <3 GYA *hugs* Mille di questi giorni Dray OçO e vai da Harry e forza.. festeggiate OçO *mette la telecamera*
  
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