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Autore: aduah    06/06/2007    4 recensioni
Revenge, la vendetta.
Sourness, l'acidità.
Vanity, la vanità.
Pleasure, il piacere.
Hate, l'odio.
Perdition, la perdizione.
Chi ha creato questi nuovi Homunculus, e a quale fine?
Genere: Malinconico, Mistero, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Nuovo personaggio, Roy Mustang, Un pò tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Along The Way Grazie x i commenti della storia, almeno so che vi piace. E so che vale la pena scrivere! Ma in fondo non è detto che piaccia solo a chi commenta, quindi...
Continuiamo, sarà un po' lunga, ma se ce la faccio farò un capitolo al giorno salvo complicazioni (il computer è conteso fra mia mamma, mia zia e "ganzo" di mia mamma).
Ma basta FAINATE! Let’s go! Buona lettura!


Capitolo 2: ALONG THE WAY
Il sole non accennava ad uscire, anzi, sembrava proprio che andasse per piovere.
La strada era deserta, probabilmente tutti avevano capito come sarebbe andata a finire. Ad essere sinceri qualcuno su quella strada c'era.
Camminava solitario, senza mai voltarsi indietro, perchè per lui il passato non era più importante, contava solo il presente, il suo scopo.
La vendetta.
Revenge sapeva qual'era il suo scopo, ma allora perchè sentiva che c'era qualcos’altro.
Quando era ancora Edward aveva scoperto che gli homunculus nascono da una trasmutazione umana fallita... qualcuno lo aveva riportato in vita, ma perchè?
Ormai erano passati centovent’anni da quando era stato creato. La sua missione non poteva più avvenire giacché chi doveva uccidere per forza era morto di vecchiaia. Ma poteva in ogni caso rifarsi su eventuali parenti, chissà se ne aveva...
-Ma certo che ne avrà, con tutte le troie con cui è stato vuoi che non abbia mai lasciato un ricordino?- (piccola vendetta personale dell'autrice  nd>v<)
Un'altra cosa lo premeva: perchè era lì, in vita, qual'era il suo scopo? E soprattutto... Era solo o c'erano anche altri come lui?
Si tolse gli occhiali e si sfregò gli occhi, lucidi per la stanchezza. Guardò in alto e una goccia d'acqua bagnò la sua guancia. Il tempo non avrebbe retto ancora per molto. Si rimise gli occhiali, si aggiustò la giacca che portava e riprese il suo cammino, mentre un fulmine squarciò il cielo piangente, accompagnando la sua partenza.
In tutti quegli anni non aveva fatto altro che accrescere il suo potere di pietra filosofale, impadronendosi della vita di molte persone, più che altro impiccioni.
Coloro che avevano fatto troppe domande, o fatto riferimenti al passato.
Con la pioggia che ormai lo aveva raggiunto, scorse a qualche miglio da lui un edificio, dalla forma probabilmente una stazione di servizio.
Accelerò di poco il passo e la raggiunse; proprio una stazione di servizio.
Entrò nel bar. Come si aspettava di trovare in un luogo isolato nel deserto come quello, c'erano unicamente tipi molto grossi e dall'espressione truce, oltre la barista. Saranno stati venti o più.
Non badò molto a loro, si sedette davanti al balcone, ed iniziò a fissare un punto morto di quel legno pieno di graffi e di tarli.
-Cosa ti offro, bello?- chiese la barista con tono scocciato.
Revenge non rispose, continuava a fissare quel punto morto immerso nei suoi pensieri.
-Ehi! Ma dico, sei sordo? Ti ho chiesto che bevi!-
Ancora nessuna risposta.
-Ehi bello! Se vuoi stare qua o compri o fuori, e non me ne frega se piove a dirotto!-
-Chetati!-
-Cosa?-
-Stai zitta, brutta puttana!-
Sulla faccia della barista comparve una smorfia a metà fra l'offeso e l'arrabbiato. Stava per ribattere quando tre uomini seduti ai tavoli si alzarono e si appostarono dietro Revenge, con aria minacciosa.
-Ehi amico, non ci si rivolge così ad una donna...-
L’homunculus si girò e fissò il tipo che lo aveva richiamato senza fare una piega. I loro sguardi si incrociarono, Revenge restva impassibile, mentre l'altro cominciava a vacillare. Per non perdere la sua freddezza, questi inspirò profondamente e rombò:
-A... allora? Hai intenzioni di scusarti, piccoletto?

Sai Fullmetal, più ti guardo e più vedo davanti a me un piccoletto senza speranza...


-Sai?- iniziò l’homunculus - sei proprio sfortunato...-
-Cosa?-
-E già. se tu mi avessi incontrato come Edwad Elric, a quest'ora saresti volato via dopo esserti beccato un calcio in faccia.... purtroppo però, tu hai davanti Revenge... non sopporto chi critica la mia altezza, non l' ho mai sopportato... -
Il tipo sollevò una sedia e glie la spaccò in testa, facendolo crollare al suolo sanguinante. Lui e gi altri due sorrisero compiaciuti e si avviarono verso il loro tavolo, ma qualcosa bloccò l'avanzamento a uno di loro.
Guardando a terra, egli si accorse di avere i piedi immersi in una starna sostanza nera, fredda e incorporea, che pian piano lo stava ricoprendo; seguendo quella roba, vide che essa proveniva dal corpo che aveva appena steso.
-È la legge dello scambio equivalente... tu mi hai tolto la vita... io allora mi prendo la tua!-
Tutti i presenti restarono sconcertati nel vedere rialzarsi l'ultimo arrivato, sebbene fosse coperto di sangue dalla testa ai piedi, e restarono impietriti nel vedere un loro compagno urlare e agitarsi per scampare a quel destino, con le lacrime agli occhi, invocando aiuto invano.
Il buio lo avvolse completamente.
Niente più urli...
Niente di niente...
Il corpo era sparito, scomparso dal locale.
Revenge richiamò le tenebre a se, si curò dalle ferite e scrutò i presenti, sorridendo compiaciuto.
-Qualcun' altro?-
-Che fine a fatto il capo?-
-È diventato un componente del mio corpo-
-Che?-
-Non è possibile!-
-È un demonio!-
-PRENDIAMOLO!-
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Continuava a piovere, senza accenno di arresto.
La strada era ancora deserta, nessuno si azzardava a percorrerla con quel tempo.
Dentro il locale era piombato il silenzio, fondamentalmente perchè non c'era rimasto più nessuno.
Revenge li aveva assorbiti tutti, ed ora era pronto per riprendere il cammino, ma una cosa sul balcone dei liquori attirò la sua attenzione: lo Scotch OldSilver del 1677. Lo prese, e ne versò un goccio dentro un bicchiere, poi stette a fissarlo a lungo, immerso nei suoi ricordi.

Lo Scotch OldSilver 1677 è il migliore che ci sia in circolazione, dovresti provarlo... ops, scusa, è vero, se bevi gli alcolici allora davvero che non crescerai mai, Fullmetal!


Lo bevette tutto d'un fiato.
-Aveva ragione Colonnello... davvero ottimo-
Posò il bicchiere e si rincamminò, la pioggia aveva iniziato a diminuire. Alla fine si fece notte, le nubi scomparvero, lasciando il campo libero a una marea di astri splendenti.
Revenge si fermò a guardarli, e un sorriso comparve sul suo volto.
-Da piccoli stavamo spesso a guardarle dalla finestra di camera nostra, ricordi?-
Quella voce... nei suoi pensieri era la voce più forte e più rara da sentire, ripetente una sola frase...

Fratellone, non mi abbandonare, ti prego!

Si voltò, e seduto su una roccia alla sua destra vide un ragazzino biondo, con gli occhi verdi e i capelli raccolti in un ciuffo, e con indosso dei vestiti neri.
Questi lo guardava divertito, poi con un salto scese dalla roccia e si pose davanti a lui scrutandolo da cima a fondo. Si fermò soprattutto sul collo.
-A quanto pare siamo nella stessa situazione...-
Sul braccio sinistro del ragazzo, il marchio raffigurante l'uroboro.
-Alphonse...-
-No, non più Alphonse ormai.... chiamami Sourness, fratellone-


Finito anche questo! Scusate ma delle informazioni me le sono dovute inventare, così la storia era più bella. La prossima volta cercherò informazioni veritiere... ma se si tratta di Roy posso inventarmi di tutto. Non è che lo odi.... MA MI STA SUL CULO!!!
Ok, ci si risente domani forse, devo vedere l'andazzo.
Baci Kissosi e in bocca al lupo per la vostra vita!
ADUAH >v<
  
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