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Autore: puffoletta    06/06/2007    6 recensioni
Bella non potrebbe essere più felice: sta con la persona che ama, e finalmente è arrivato anche il giorno dei diplomi. Questo significa che potrà diventare un vampiro e vivere per l'eternità con Edward. Ma cosa succederebbe se in città arrivasse un'affascinante vampira unita a lui da un morboso legame fatto di amore e dolore? E se Edward fosse costretto a lasciare di nuovo la città senza capire il vero pericolo che si cela dietro alla vampira?
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Shadow

Secondo capitolo: la grotta

Parcheggiammo vicino ad una altissima scogliera, molto simile a quella da cui mi ero buttata qualche mese prima.

Il mare era scurissimo e profondo, ma calmo, e le piccole onde che si gettavano sulle pareti di pietra formavano schizzi bianchi e spumosi.

Appena uscita dalla macchina, l’odore salmastro mi travolse subito. Era piacevole, un gradevole cambiamento dall’aroma proveniente dall’umida foresta che circondava Forks, così inspirai profondamente.

Edward mi condusse in una grotta a pochi metri dal mare, nascosta dagli scogli.

Il tragitto per raggiungerla fu lungo e difficile, mi sembrava un percorso a ostacoli, in cui sassolini e ramoscelli ce la mettevano tutta per farmi inciampare, soprattutto alla fine: disseminate qua e là c’erano delle piccole pozze d’acqua che mi costringevano a superarle saltando, ma all’ennesima volta che Edward mi salvò da una rovinosa caduta mi arresi e mi feci trasportare sulle sue spalle, cosa che in fondo non dispiaque a nessuno dei due.

Giungemmo in un attimo a destinazione: la grotta era piuttosto grande, due volte l’enorme salone dei Cullen, e la parete di fondo era completamente nascosta dal buio.

Il pavimento roccioso era liscio e levigato, simbolo di un evidente erosione da parte delle onde marine.

-qui ci arrivano le onde?- chiesi

-Solo durante l’alta marea, stai tranquilla.- mi rassicurò lui -Allora, ci cambiamo?-

Ognuno scelse un angolo diverso della grotta per cambiarsi, io mi diressi in un luogo abbastanza nascosto sulla destra, ed Edward andò alla parete opposta.

Mi chinai e feci per aprire lo zaino, ma mi accorsi che si era bloccato: tra la cerniera erano finiti dei fili del mio asciugamano e ora non riuscivo ad aprirlo.

Mentre mi sforzavo con tutta me stessa sentii la voce di Edward dietro di me chiedermi gentilmente:- Devo darti una mano?-

Mi voltai, e rimasi a bocca aperta.

Davanti a me, a sorridermi premurosamente c’era lui, vestito solo del costume che gli arrivava a metà coscia.

Era nero, attillato, e con delle righette rosse ai lati. Raramente lo avevo visto a torso nudo, e mai così.

Con quella pelle bianca e dura come il marmo, i muscoli delle braccia e del petto e i bicipiti tesi, sembrava una statua; impossibile da credere che quella statua, frutto della genialità scultorea di qualche artista mi stesse chiedendo se avevo bisogno di una mano, come se nulla fosse.

Se vestito come al solito poteva sembrare una persona “normale”, per quanto gli fosse possibile, ora l’Edward davanti a me sembrava un bellissimo sogno.

Evidentemente si accorse del mio stupore, perché chinò il capo, irritato.

-Bella…. Mi fai sentire…. Diverso.- disse cupo. Io, per quanto difficile, distolsi lo sguardo e mi riconcentrai sulla cerniera ancora incastrata.

-Si, grazie.- risposi senza voltarmi, certa che se l’avessi fatto, mi sarei di nuovo persa nella sua bellezza.

Lui si avvicinò cauto e, chinatosi, in un attimo risistemò lo zaino. Si rialzò, ancora teso e silenzioso, e non potei fare a meno di sentirmi responsabile.

-Scusa.- sussurrai con un filo di voce, sicura che mi sentisse perfettamente.

-Di niente.- era ancora irritato, ma lentamente vidi delinearsi sul suo volto un sorriso malizioso:- Ora sono proprio curioso di vedere te in costume!-  

Appena lo tirai fuori, lui, da vero gentiluomo, si voltò e si rigirò al mio tacito consenso non appena finii di allacciarmelo ai fianchi.

Mi guardò per un attimo, poi alzò le sopracciglia e mi disse:- sei bellissima.-

Chinai lo sguardo per osservarmi meglio: indossavo il  mio costume preferito, rosso e semplice, che metteva in risalto la mia pelle pallida e i capelli scuri, ma non ero comunque niente di eccezionale, soprattutto se comparata al mio stupendo compagno.

Questa volta fui io ad alzare le sopracciglia, dubbiosa:- Grazie, ma non credo proprio.-

Edward sembrò sinceramente sorpreso.

- Perché?-

-Non penso di essere bellissima.-

-Ti sbagli.- scosse la testa, come per scacciare le mie parole.

-Io non sono che un’umana; tu, tu sei bellissimo. Non puoi immaginare come mi senta se mi comparo a te.- Anche se non lo dissi, sapendo che l’argomento lo avrebbe di certo turbato, questa dura affermazione era addolcita dal fatto che presto io e lui saremmo stati alla pari. Avevo deciso: quella sera avrei ritirato fuori la discussione che per parecchio tempo avevamo deciso di rinchiuderla in un cassetto, entrambi consapevoli della sua presenza nascosta.

Si avvicinò lentamente fino ad arrivarmi a pochi centimetri dal viso, e sfiorandomi le orecchie con le labbra, sussurrò:- e cosa ti fa pensare che io non mi senta nello stesso modo se mi confronto con te? Bella, dalla mia prospettiva, sei tu l’essere meraviglioso, e io quello assolutamente normale.- Mi sembrava impossibile che lui si ritenesse inferiore rispetto a me, ma non ribattei, e mi limitai a guardarlo negli occhi, nei quali vidi solo sincerità. Era inutile mettersi a discutere, e poi ero ansiosa di capire come si sarebbe svolta la giornata.

A risposta alla mia silenziosa richiesta, mi prese per mano e mi disse:- l’acqua dovrebbe essere calda.-

Ci avviammo verso l’uscita della grotta e ci fermammo in prossimità degli scogli bagnati dal mare. Io salii sopra uno di essi e osservai minuziosamente l’acqua, terrorizzata che fosse profonda o gelata.

Non sembrava molto alta, mi sarebbe arrivata più o meno al petto, e se mi basavo sulle previsioni di Edward, era anche calda.

-Bene.- dissi soddisfatta -Adesso mi ci vorrà mezz’ora prima di immergermi completamente!- forse anche di più, pensai tra me e me; quando si parlava di acqua diventavo terribilmente freddolosa.

Ad un certo punto, mentre stavo per chinarmi per scendere dallo scoglio, sentii due mani fredde posarsi sulla mia schiena e spingermi con forza verso il mare.

Inevitabilmente persi l’equilibrio e caddi in acqua; prima di essere risucchiata dal turbine salmastro dell’oceano, rivolsi una veloce occhiata ad Edward. E mi accorsi che rideva.

Fine del secondo capitolo

 

Allora, spero che il secondo capitolo sia stato di vostro gradimento! E’ breve rispetto al primo, e infatti all’inizio doveva comprendere altri pezzi, ma quando ho scritto la parte finale ho pensato di concluderla in questo modo un po’ enigmatico (Mi piace farvi prendere i colpi! Eheh! ^-^)

E ora, i ringraziamenti:

 

maura88: ciao, sono contenta che il primo capitolo ti sia piaciuto, spero che apprezzerai allo stesso modo quest’ultimo!

 

rosy61: carissima, eccoti Ed in costume! Beh, in effetti chi non sbaverebbe? :-D

 

sailormeila: ehi, sono contentissima che ti piaccia come scrivo….spero che continuerai a leggere e recensire!

 

Kikka_hachi: hai proprio ragione, Eddy al mare è proprio allettante! In effetti Mike è un poveraccio incompreso…. E io sinceramente lo odio!!! A presto continua a recensire!

 

Loner: grazie mille, sono contenta che ti piaccia! Purtroppo penso che adesso per un po’ non potrò più aggiornare, causa esami! Spero comunque di riuscire a scrivere il più in fretta possibile!

 

 

 

  
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