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Autore: kannuki    19/11/2012    3 recensioni
“Non voglio uccidere nessuno... mai più...”
Ma sì, ma sì. Era sempre l'ultima sigaretta, l'ultimo bicchiere, l'ultimo amore. Klaus sogghignò. C'era sempre qualcosa o qualcuno per cui resistere. La principessina di Mystic Falls non era dissimile da qualsiasi altro vampiro. Credono sempre di essere speciali. Diversi. Giurano e spergiurano sulla prima e ultima volta. E poi cadono tutti.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Klaus, Stefan Salvatore
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Era uno scherzo stupido che non riusciva a capire? Perché sua sorella usciva con Caroline e tornava a casa accompagnata dal principe del male?!

Non farlo entrare” sussurrò Elena doppiandolo.

Klaus grattò la mandibola e occhieggiò il ragazzino fermo sulla porta di casa. “Obbedisci sempre agli ordini di tua sorella?”

Quasi sempre” mormorò facendo un passo indietro.

Un giorno, Jeremy Gilbert avrebbe ingrassato i vermi della terra. Doveva solo pazientare. Klaus gli scoccò un'altra occhiata e guardò il dondolo sotto il portico. Vi sedette, preparandosi ad una lunga attesa.

Jeremy chiuse la porta e saltò al piano superiore. Aveva mezz'ora di ritardo e Matt lo aveva già chiamato due volte, ma non poteva andarsene, lasciando sua sorella con quell'essere.

Cosa ci fa di nuovo qui?!”

Sguardo colpevole. Elena lo sbatté fuori dalla stanza e Jeremy barcollò nel corridoio “ora mi costringi a chiamare Damon” dichiarò con voce ferma. “Ho già il telefono in mano!”

Nessuna risposta. Jeremy sbuffò all'ennesimo sms di Matt ed Elena ne approfittò per schizzare via.

Andiamo?!”

Ci aveva messo poco, oppure era entrato in trance e non si era accorto del tempo che passava. Bel vestitino. Corto. “Esci così?” chiese e la stessa domanda risuonò alle spalle di Elena con maggiore enfasi. La ragazza li guardò a turno, scioccata. Non se l'aspettava nel fratello e meno che mai... “Oh, ma dai...” mormorò indossando la giacchetta di pelle. “In discoteca si muore di caldo.”

Non poteva che essere d'accordo. Le gambe di Elena brillavano nel buio. Bello stacco. Klaus si schiarì la voce e scrollò il capo.

Non costringermi a fare quella telefonata! Elena!”

Jeremy si arrestò sulla porta ed Elena camminò a testa alta lungo il vialetto senza mai voltarsi. Il ragazzo fissò il vampiro con odio e timore. “Non farle del male. Per favore.”

Ti stai confondendo con i Salvatore” mormorò scendendo un gradino lentamente. “Io non l'avrei mai costretta a bere sangue animale.”

Non... non va bene?”

Aveva comprensione per le creature stupide. Klaus lo guardò, pensando che la sua breve vita si sarebbe spenta da lì a poco e sorrise, paziente. “No. Non va bene, ragazzo.”

500 miles (I gonna be) - The Proclaimers

Non indossare i tuoi vestiti migliori, le prime volte.”

Elena guardò immusonita le gocce di sangue che macchiavano l'orlo del vestito e ringraziò il colore scuro del tessuto e le luci incerte del locale che ne mascheravano la presenza. “Dovrei imparare ad ascoltare Damon...”

Si era completamente scordato di lui, tutto preso ad ammirarla divorare malcapitati. E a guardarle le gambe. “Vogliamo spostarci in un luogo più tranquillo?”

Elena alzò gli occhi dalla macchietta. La musica la svagava e la tranquillizzava fra un morso e l'altro. L'importante era non uccidere nessuno. “Mi piace troppo, questa canzone. Andiamo a ballare!”

Elena saltellò verso la parte centrale del locale e si esibì in una serie di piroette che Klaus osservò grattando un orecchio. Ma sì, non c'era nulla di male a concederle quello svago. Cantava, ballava, rideva e nessuno avrebbe mai accusato un angelo simile degli orrendi misfatti di alcuni minuti prima. Le persone nel locale erano aumentate e continuavo a spingerli uno addosso all'altra. Elena spostò i capelli dal collo. Aveva dieci centimetri quadri di stoffa addosso e stava sudando in modo impossibile! E quello chi era? Lo sconosciuto la stringeva alla vita e tutto quel contatto fisico la disturbava. Lo allontanò, puntando le mani contro le sue braccia e un nuovo spintone la catapultò contro un gruppetto di ragazze. Quando Elena riacquistò l'equilibrio e si guardò attorno, di Klaus non c'era traccia. Beh, era giusto che facessero un po' per uno, pensò sentendosi 'di troppo' in un luogo super affollato. Lo individuò dopo molti minuti, appollaiato sul collo di una biondina che le ricordava molto Caroline. Elena sospirò, sollevata. Per un attimo, aveva avuto l'impressione che la stesse circuendo. Voleva qualcosa da lei, non... lei. Klaus la vide da lontano e le strizzò l'occhio. Cos'erano diventati, complici di bevute? Ma che sfacciato, la mordeva di fronte a tut...

Elena restò imbambolata a guardarlo. Studiò come si muovevano le labbra sul collo, spiò la punta della lingua che lappò via le ultime gocce di sangue, e una scarica di eccitazione la riattivò interamente, le tolse il respiro e le fece tremare le gambe.

Ti ho preparato una sorpresa.”

Era il sussurro nel suo orecchio o la sorpresa, a farla rabbrividire? Ma quando l'aveva raggiunta e dov'era finita, la bionda? Elena lo sbirciò, ansiosa.

Cacciare è divertente, ma godersi la preda è la parte migliore. Non devi preoccuparti di sbarazzarti del corpo e puoi goderti il momento senza fretta.”

Senza fretta. Elena tremò e fissò il vuoto. “Non voglio uccidere nessuno.”

Non accadrà” bisbigliò prendendola per il polso. “Questa ressa mi sta stancando.”

Dove andiamo?”

A casa mia.”

Eh?! Elena sgranò gli occhi e si arrestò.

E' più semplice organizzare un banchetto in un'abitazione privata. Stefan, pardon... Damon non te l'ha detto?”

Quel lapsus era voluto? Le aveva stracciato il cuore solo a sentire i due nomi insieme. “Sì...”

E ti ha suggerito di non farne parola con Stefan...” insistette sbirciandola con la coda dell'occhio.

Elena annuì di nuovo, infilò la giacchetta e uscì nel parcheggio. La sensazione di proibito le piombò addosso, fermandone i passi. Klaus la tirò a se. Era il ritratto della serietà e sembrava anche un po' arrabbiato. “Come può pensare di aiutarti, se ti nasconde anche le nozioni più basilari?” mormorò con voce dura. “Ti sei affidata ad uno sciocco. Ti mostrerò la vera essenza del vampiro e prenderai la tua decisione.”

C-che decisione?”

Era priva di guardia e scoperta fino all'ultimo nervo. L'eccitazione gli montò addosso e gli tolse il respiro. “Entra in macchina.”

***

Basta, Elena” sussurrò senza muovere un dito per fermarla. “Lasciagli qualche goccia di sangue in corpo.”

Il cuore si stava fermando. Rallentava. Era sempre più... ecco. Aveva ucciso il suo quarto uomo. Imbrattata di sangue, Elena Gilbert era un bello spettacolo. Soprattutto mentre si leccava le dita e raccoglieva il sangue colato sul mento. “Hai bisogno di darti una ripulita, tesoro” mormorò notando il vestito lordo. Un altro tappeto difficile da smacchiare.

Elena lo sfilò dalla testa restando solo in mutandine e reggiseno. Il brandy gli andò di traverso. Klaus dondolò il bicchiere e si sedette sul divano, alle sue spalle.

La ragazza si voltò e la cortina di capelli scivolò via dalla schiena, mostrando il seno sorretto da un balconcino di raso nero che lo distrasse dalla lezione che aveva preparato. “Potrebbe capitare un periodo di magra, non devi sprecare tutto quel sangue...” rantolò scendendo con lo sguardo fino all'ombelico. “Hai capito?”

Ancora...”

Klaus si appiattì fra i cuscini mentre Elena gattonava verso di lui e lo 'puntava'. La fissò, dimenticando di battere le palpebre e di deglutire l'ultimo sorso di brandy. “Hai perso il controllo e hai ucciso tre uomini. Hai ancora fame?” mormorò aspettando la reazione. Doveva solo aspettare che lo assimilasse... ecco. Il suo sguardo era cambiato. La torbidezza dell'eccitazione lasciò il posto all'orrore e al disgusto.

Ho...”

... ucciso tre uomini” concluse con un sorriso sornione, posando il bicchiere e scivolando fino a lei. Sedette sul tappeto e la circondò con le gambe. “Ti ho avvertito, ho sentito il battito del cuore che rallentava, ho provato a fermarti ma tu mi hai detto di andare al diavolo” mentì voltandole la testa verso i tre corpi dissanguati. “Guarda come hai ridotto il tuo bel vestito. Cosa dirà Jeremy, quando ti vedrà tornare a casa?” Tremava sempre di più, doveva rincarare la dose. “Cosa dirà Stefan quando saprà...”

Non deve saperlo...” bisbigliò fra i denti, piangendo lacrime come una fontana getta acqua. “Io non volevo...”

L'hai sentito?”

L'ultimo sorso, il più inebriante.

Ti è piaciuto, vero?” bisbigliò stringendo le braccia attorno alle sue spalle.

Le sembrava di aver raggiunto il paradiso, tanta era la felicità provata in quel momento.

Klaus infilò le mani fra i suoi capelli e l'accarezzò. “Ho sempre pensato che fosse il motivo per cui uccidiamo” bisbigliò leccando uno sbuffo di sangue sul collo. E poi un altro, sotto l'orecchio destro e quel punto del mento che aveva dimenticato... e la goccia sulla fossetta che si intravedeva quando sorrideva...

Elena gemette e l'eccitazione che non era riuscita a sfogare, la spezzò in due. Incassò la testa nelle spalle ma Klaus le afferrò i capelli sotto la nuca e la voltò verso di se. Elena lo teneva lontano facendo perno con il braccio. Brava, ragazza, pensò mentre la pressione contro il torace diminuiva. Ansimava, le labbra aperte e disponibili. Vogliose. Un giglio non ha odore, così Elena Gilbert non aveva mai avuto alcuna attrattiva per lui. Ora emanava un profumo intenso, inebriante, stordente. La pelle era morbida, liscia e l'incavo della schiena si modellava sotto le sue mani. Tenere le distanze dalle vittime. Mai immischiarsi, pensò tirandole i capelli e facendola gemere. Non avrebbe sporcato il suo corpo con gli umori di Elena Gilbert. Nel suo piano, non c'era mai stato un punto che comprendesse la seduzione fisica, ma doveva decidere in fretta se proseguire nel diversivo e rielaborare la sua vendetta o... non esisteva 'o'. La sua mente non avrebbe retto gli omicidi e l'amplesso con un uomo che detestava.

Mi fai male...”

La mente di Klaus brillò come una bomba e restò immobile per una manciata scarsa di secondi. Il suo movimento fu talmente veloce che Elena capì a malapena quel che stava succedendo. La bocca era morbida, caldissima e la lingua si muoveva come un serpente impazzito attorno alla sua. Lo abbracciò e si lasciò abbracciare. Le gambe si incastrarono nella posizione più comoda e i due corpi si avvicinarono.

Non aveva mai sentito un abbandono simile, era pari solo all'arrendevolezza di una vittima in punto di morte. Era l'ebbrezza del sangue che la illanguidiva in quel modo?

Elena sollevò le braccia e le avvolse attorno al collo, scivolando le gambe ai lati del suo corpo. Stefan conosceva i suoi punti deboli, sapeva innescare l'autodistruzione... ma lui... non era Stefan...

Klaus fissò il punto di giunzione dei loro corpi e il piacere lo attraversò come una scarica elettrica. Le labbra di Elena lavoravano minuziosamente sul collo, presto l'avrebbe morso e allora... allora avrebbe dovuto... punirla... “sta lontana da me...” rantolò chiudendo gli occhi. Un calore intenso lo avvolse e lo trascinò fino in fondo. Lei aveva aperto la strada e lui l'aveva attraversata... maledetta donna! L'avrebbe fatta soffrire, avrebbe pianto tutte le sue lacrime... Klaus gemette e il corpo si raffreddò per un attimo, prima di esplodere in una bomba di calore liquido che gli spezzò il respiro. Elena lo morse ferocemente, il dolore lo stordì e la fiammata di ritorno di piacere gli increspò la pelle.

***

Rispiegamelo da capo.” Damon strofinò un dito sotto il labbro e lo passò sul naso. “Tua sorella ti prepara la colazione e tu piombi qui...”

Non focalizzarti sulla colazione! Ha un comportamento diverso dal solito!”

Il vampiro sbuffò annoiato e lo ignorò. “Che ha di tanto diverso?”

Sorride.”

Sorride.”

Stamattina ha acceso la radio... non lo fa più dalla morte dei nostri genitori! Mi ha preparato la colazione ed è andata a correre.”

Non fartene una malattia, sta superando la transizione.”

Jeremy cambiò gamba d'appoggio e passò la cartellina con i disegni sotto l'altro braccio, passandogli il sacco che aveva in mano. “L'aveva nascosto nei bidoni della spazzatura, ma l'ho trovato lo stesso.”

Ti metti a frugare nell'immondizia, ora?”

Avresti fatto lo stesso.”

Damon tirò fuori il vestito. C'era più sangue che tessuto e non si distingueva il colore originario. Un paio di scarpe, un tacco spezzato di netto. Il vampiro abbassò lo braccia e lo fissò. “E' normale sporcarsi un po', il tacco può essersi rotto in un tombino.”

E' uscita di nuovo con Klaus.”

Ah. L'aveva portata a divertirsi, pensò gettando il sacchetto in un angolo. Damon non si sentì in dovere di inventare scuse, ne di metterlo alla gogna. “Bene.”

Jeremy strabuzzò gli occhi e quando provò a parlare, balbettò. “B-bene?!”

Un vampiro appena nato ha bisogno di nutrirsi di sangue umano. Deve bere direttamente dalla vittima. C'è poco da fare, funziona così.”

Le avete fatto bere sangue di animale. Per quello stava male...”

Stefan è un idiota” dichiarò incrociando le braccia e passeggiando in direzione del camino spento. Il principe delle tenebre che si occupava disinteressatamente di qualcuno doveva ancora vederlo. “Klaus è più bravo di me nel costringere la gente a fare quello che non vuole.”

Ma non suona strano anche a te?”

Suona di marcio.” Una smorfia deturpò le labbra perfette di Damon. “Elena non ci vuole intorno, ultimamente. Ha – notizia del giorno! - mollato Stefan.”

Lo so. Me l'ha detto... prima... che quel tipo suonasse alla nostra porta.”

Mh. Marcio e con i vermi.

Elena ha ammesso di sentirsi sola... persa...”

Damon strinse gli occhi e trattenne il fiato, indeciso se prendere Elena per la collottola o incendiare direttamente casa Mikealsohn.

Ha fatto troppi riferimenti alla tua disponibilità nell'accettarla così com'è e sull'avversione di Stefan per la nuova natura.”

Gli ci vuole solo più tempo” borbotto scocciato. “Quei due torneranno a tubare fra qualche giorno e Klaus sarà solo un brutto ricordo.”

Jeremy si morse la lingua fino all'ultimo. “Voi...”

Quella nave è salpata molto tempo fa.”

Klaus la sta convincendo del contrario. Credo. Non so, è una sensazione.”

Mi piacciono, le sensazioni. Occhi aperti e controllala, nei limiti del possibile. Io farò altrettanto.”

Jeremy annuì e sospirò forte “ho anche sentito dire che Caroline lo ha minacciato...”

Barbie arrabbiata è un ottimo cane da guardia” sibilò pescando il cellulare dai cuscini del divano. “I suoi interrogatori sono magnifici.”

Hai mai visto Klaus impegnato in qualcosa che esulasse la vendetta?”

Non frequento la famiglia Mikealsohn quanto vorrei... è Rebekah quella fissata con i rapporti sociali.”

Non la vediamo da un po' o è solo una mia impressione?”

Da un bel po'. Forse aveva preso il volo come Elijah. “Continua con le impressioni mentre sguinzaglio Barbie.”

***

Ciao schiavo, il tuo padrone è in casa?”

L'ibrido si scostò dalla porta e Caroline sorrise acidamente. “Conosco uno che è riuscito a liberarsi dell'asservimento. Ci vuole solo un po' di buona volontà” dichiarò querula. “Iscriviti ai corsi del Martedì della parrocchia!”

La piccola squadra di quattro persone riprese il lavoro di smaltimento rifiuti e Klaus si versò da bere, rifilando uno sguardo annoiato alla nuova arrivata.

Che stai facendo?” domandò la ragazza arrestandosi sulla soglia del soggiorno.

Pulizie di primavera.”

Siamo in Novembre.”

Klaus la guardò apertamente e posò il bicchiere ancora pieno su tavolinetto. “Chi ti manda?”

Nessuno. Mi è arrivata una vocetta all'orecchio e volevo vedere con i miei occhi...”

... il casino combinato dalla tua amica Elena” concluse con un grugnito che a Caroline non piacque per niente. “Ha chiesto il mio aiuto.”

Opinabile” dichiarò incrociando le braccia. “Elena non è in forma, al momento, ma non suonerebbe mai a questa porta.” Nessun commento sagace. Caroline cominciò a dubitare delle sue illazioni. “Ha perso il controllo?”

Capita spesso.”

Perché era qui?”

Per un attimo, le era tremata la voce. Aveva paura di conoscere i dettagli del loro rapporto, pensò mascherando un sorriso. “Le ho solo concesso un po' di spazio. Sei d'accordo con me nel preferire un luogo chiuso in certe situazioni...”

Era una frecciatina all'avvenimento del bosco? Caroline ispirò e osservò il via vai degli ibridi. “E' stato carino carino da parte tua.”

Carino! Klaus quasi si strozzò. Non l'avrebbe detto, se avesse saputo come avevano passato la serata.

Tu non sei mai carino, sei marcio fino al midollo.”

Elena era ingorda e irrefrenabile come tutti i vampiri appena nati. Tornata in se, si era resa conto della situazione ed era scappata via, balbettando scuse ridicole. Nessuna riguardanti il morso.

Ehi, sto parlando con te!”

Aveva causato la sua stessa sconfitta con un atteggiamento sconsiderato dettato dalla porzione primitiva del cervello? Un uomo delle caverne avrebbe saputo fare meglio di lui. “Stefan potrebbe aiutarla a passare questo brutto momento” rispose con una noia bel lungi dal provare. “Sono tornati insieme?”

Caroline si scurì. Perché sapeva tutti i dettagli della sua vita privata? Elena non l'aveva detto neppure a lei, l'aveva dovuto apprendere da Damon. Quel sorrisetto compiacente non le piaceva proprio.

No? Forse il fratello è la scelta migliore...”

Cosa centra Damon?”

Le tremava di nuovo la voce. “Elena...” cominciò scegliendo accuratamente le parole “... è confusa.”

Rispondi alla mia domanda!”

Klaus cercò di non sorridere ma gli angoli della bocca si piegarono lo stesso. “Croce sul cuore, le ho dato la mia parola.” Negare una verità a Caroline Forbes era come gettare benzina sul fuoco. Klaus la vide avvampare e quando udì il suo respiro frettoloso, si affaccendò con le buste di plastica nere che giacevano ai suoi piedi. Quando l'attenzione si concentra su di te, devi allontanare i sospetti facendoli ricadere su qualcun altro. Damon Salvatore era perfetto per la parte. “La prossima volta che entrerai da quella porta millantando sciocchezze, ti assicurerò un posto in una di queste custodie” la minacciò senza neppure voltarsi. “Sono stato chiaro?”

Caroline si morse le labbra e una smorfia d'odio le attraversò il viso. Girò sui tacchi e sbatté la porta fragorosamente.

La sua visita aveva peggiorato il malumore preesistente. In una sola serata si era lasciato sedurre e mordere da Elena Gilbert. Bizzarro. C'è sempre un lato caotico che nessuno riesce a prevedere, nel piano migliore. Forse è quello che lo regolamenta dall'interno. Il caos.


  
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