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Autore: telesette    19/11/2012    1 recensioni
Ormai agli studi cinematografici BRYANT non si parlava d'altro che del prossimo film della loro attrice di punta.
La trama in sé non aveva nulla di così straordinario quanto la scelta dei protagonisti: Pai Chan ( la stella dei film d'azione ) e Jacky Bryant ( la stella delle gare di Formula Indy ). Era noto che, sia a causa delle riviste di gossip che a certi pettegolezzi, l'idea di tale coppia piaceva molto al pubblico. La produzione non aveva dubbi che, una volta nelle sale cinematografiche, il film avrebbe battuto ogni record di incassi. Visto anzi come i fans avevano accolto l'idea, nella sceneggiatura erano state inserite molte scene "romantiche"...
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Luci... Motore... AZIONE !!!

***

 

Il biondo campione di gare automobilistiche, Jack Madison, si trova rapito dai responsabili di un giro di scommesse clandestine. Il Gran Premio di South Valley, dove Jack era appunto tra i favoriti, doveva essere trasformato nel più grosso e sporco affare del secolo. Michael Corgan, capo del racket esteso su tutta la costa meridionale degli Stati Uniti, aveva provato a convincere Madison affinché accettasse di perdere la corsa con le buone... Purtroppo Jack era alquanto ostinato e, ignorando gli avvertimenti, Corgan aveva organizzato il rapimento per toglierlo di mezzo.
Ignorando da quanto tempo ormai avesse perso conoscenza, Jack aprì finalmente gli occhi e si ritrovò ammanettato contro una solida parete di mattoni, in un luogo che aveva tutta l'aria di essere una specie di seminterrato. La testa gli faceva male, come se un nugolo di vespe infuriate vi avesse fatto dentro il nido, e tuttavia riuscì faticosamente a distinguere qualcosa nell'ambiente illuminato da alcune lampade al neon.

- Ben svegliato, Madison - esclamò un uomo con voce forte e piena di sarcasmo.
- Co... Corgan - mormorò appena Jack, riconoscendo l'interlocutore non appena questi si fece avanti sotto la luce.

Corgan sorrise cinicamente, ricambiando l'espressione del giovane pilota con una di freddo cinismo.

- Ti avevo avvertito di lasciar perdere la gara di domenica - esclamò, tirando una boccata di fumo dalla sigaretta. - Ora invece, per colpa della tua cocciutaggine, non correrai mai più in vita tua!
- Ch... Che tu sia maledetto - sibilò Jack tra i denti, guardandolo rabbiosamente.
- Gli affari sono affari, Jack - fece impassibile Corgan, mollandogli un leggero schiaffetto sulla guancia. - Avresti dovuto darmi retta, quando te ne ho dato l'opportunità...
- Va al diavolo!

Malgrado le solide manette che gli serravano i polsi, Jack tese i muscoli fino allo spasmo costringendo Corgan ad indietreggiare per istinto. Il boss aggrottò le sopracciglia con irritazione, incapace di tollerare quel suo atteggiamento così dannatamente sfrontato, e subito schioccò le dita in direzione di uno degli uomini alle sue spalle.

- Kurt - esclamò. - Vedi se riesci a calmargli i bollenti spiriti con un'altra bella ripassata!
- Con molto piacere, signore - rispose l'altro, sollevando fiero un pugno di ferro che scintillava minacciosamente alla luce delle lampade.

Jack riuscì ad intravedere altri dieci o quindici individui, tutti armati di spranghe e altri aggeggi metallici, e non c'era dubbio sul fatto che costoro avessero tutta l'intenzione di farlo a pezzi...
Proprio in quel momento, con un grido fortissimo e un rumore assordante di vetri frantumati, qualcuno si fiondò all'interno dello scantinato e si parò davanti al povero Jacky, atterrando al suolo con un agile balzo.

***

- Perfetto, tieni l'inquadratura sul volto adesso - fece il regista, rivolgendosi sottovoce al cameraman. - Zooma sugli occhi, mettili bene a fuoco per due secondi, dopodiché falle un primo piano quando si mette in guardia...
- D'accordo!

***

Corgan e i suoi, chiaramente sorpresi dall'improvvisa interruzione, rimasero sconcertati nel vedersi davanti una graziosa e avvenente fanciulla. Costei era vestita in modo tipicamente orientale, con capelli scuri raccolti in due lunghe trecce, e il suo sguardo non prometteva niente di buono.

- Kyo - esclamò Jack, riconoscendo la fidanzata nella sua inaspettata soccorritrice.
- Dannata impicciona - ruggì Corgan. - Non so come tu abbia fatto ad arrivare fin qui, ma ti assicuro che non uscirai viva da questo posto...
- Sei tu ad essere nei guai, Corgan - replicò dunque la fanciulla, sollevando fieramente lo sguardo e mettendosi in guardia. - Non ti perdonerò mai, te la farò pagare cara!
- Muovetevi idioti, che cosa state aspettando? Uccidetela!

Gli uomini di Corgan si lanciarono tutti insieme contro la fanciulla, ansiosi di eseguire l'ordine del loro capo, tuttavia quest'ultima si rivelò essere una combattente formidabile.
Kurt le venne addosso, cercando di spaccarle la testa con la sua mano guantata di ferro, tuttavia Kyo evitò il suo attacco semplicemente chinandosi verso il basso. Altri due provarono ad aggredirla, armati di spranghe e catene; ma lei riuscì a neutralizzare il primo con un calcio a spazzare, e il secondo con un colpo a piedi uniti subito dopo una verticale.

- Dannata - strillò Kurt furibondo, sferrando ancora il suo pugno a vuoto. - Io ti ammazzooo!

Kyo strinse gli occhi e, opponendo al braccio dell'avversario un preciso blocco di gomito, riuscì a sfruttare il suo stesso impeto. Kurt si ritrovò dunque proiettato a mezz'aria e scaraventato all'indietro da un poderoso calcio di rovescio. Con quella mossa, Kyo era riuscita a sbarazzarsi di quattro avversari insieme, usando il corpo di Kurt per abbattere gli altri tre dietro di lui come se fossero birilli.
Corgan osservò impallidito i suoi uomini, mentre questi venivano stesi uno dopo l'altro, e alla fine si ritrovò solo e tremante davanti a quella giovane furia scatenata.

- Sta... Sta lontana da me, non ti avvicinare - gemette Corgan, puntandole contro un revolver calibro '38. - Fa... Fai solo una mossa e sparo!

Kyo non batté ciglio.
L'espressione della ragazza era di marmo, con una luce fredda e severa negli occhi, tanto che lo stesso Corgan rimase come pietrificato. Malgrado le sue minacce infatti, il boss non riusciva nemmeno a premere il dito sul grilletto. Kyo si fece avanti, fino a trovarsi faccia a faccia con lui, e gli fece volar via di mano la pistola con un calcio.

- Non sei altro che un lurido verme schifoso - disse la ragazza con voce carica di disprezzo. - Prendi questo!

Il povero Corgan si ritrovò sollevato da terra, per effetto di un uppercut micidiale, e anche lui piombò nel mondo dei sogni assieme ai suoi scagnozzi.

- Jack - esclamò dunque Kyo, raccogliendo da terra la chiave delle manette e andando dunque a soccorrere il suo innamorato. - Stai bene?

Nonostante le percosse subite, Jack annuì debolmente con un sorriso.
Non appena Kyo lo ebbe liberato dalle manette, il giovane per poco non si accasciò in avanti sfinito. Fortunatamente Kyo riuscì a sostenerlo e, come lui si accinse ad abbracciarla, non poté fare a meno di arrossire vistosamente.

- Grazie Kyo - mormorò Jack, guardandola intensamente negli occhi. - Mi hai salvato la vita!
- Oh, Jack...

 

***

 

- STOP - urlò il regista. - Okay, bene così, pausa!

Senza farselo ripetere, Pai e Jacky si sciolsero l'uno dall'altra e sospirarono ambedue di sollievo.
Le riprese del film erano praticamente terminate: restava ancora da girare l'ultima scena, quella del "bacio finale" tra i due protagonisti, e Pai aveva una forte paura di sbagliare.

- Sei nervosa? - domandò Jacky.
- Un po' - ammise Pai sottovoce. - La verità è che temo di non essere proprio capace di...
- Rilassati - tagliò corto l'altro, poggiandole amichevolmente la mano sulla spalla. - Fin qui sei stata perfetta, continua così e andrà tutto benone!
- Ma Jacky, io...
- Okay ragazzi, ultimo ciak!

Il momento fatidico era giunto.
Ora Pai doveva dimostrare di essere un'attrice a tutti gli effetti. Se veramente voleva dare prova di essere una stella del cinema, non poteva rimanere attaccata a dubbi e insensatezze varie. Parte del suo lavoro consisteva difatti nel sapersi destreggiare tra i vari ruoli, con tutti gli annessi e i connessi, e ciò significava vincere il proprio imbarazzo e dimostrarsi sempre e comunque all'altezza della situazione.
Forse era un bene che gli avessero affiancato Jacky per recitare quella parte.
Un altro si sarebbe spazientito, criticando aspramente le sue esitazioni, e Pai sarebbe senza dubbio crollata al punto da rinunciare definitivamente a tutto. Invece Jacky, da amico che era, fece di tutto pur di non farla sentire a disagio. Durante le riprese infatti, nonostante le varie sequenze imbarazzanti, Pai era riuscita a mantenersi lucida e presente al suo ruolo.
Ora però era diverso.
Seppur trattandosi di un bacio di scena, doveva infatti baciarsi con qualcuno che non era Akira. Qualunque altra ragazza non ci avrebbe trovato nulla di male, soprattutto considerando l'aspetto avvenente del biondo Jacky, ma per Pai era tutta un'altra questione. Lei non aveva mai baciato nessuno all'infuori di Akira, troppo attaccata alle virtù della sua educazione, di conseguenza per lei un bacio costituiva qualcosa di molto importante e significativo...
Ovviamente non si trattava di stupidità ( sapeva benissimo distinguere la realtà dalla finzione cinematografica ), bensì piuttosto di un "blocco" inteso a livello emotivo. Forse poteva anche baciare un altro ragazzo sulle labbra, ma non era altrettanto sicura di risultare credibile e convincente davanti alla telecamera.
Era un problema serio.
Tutto il successo del film dipendeva da questa scena, la più importante in assoluto, e ogni sua esitazione sarebbe apparsa evidente.
Al suono del ciak, Jacky cinse Pai per la vita, riscuotendola bruscamente dai suoi pensieri.

- Sei pronta? - mormorò il ragazzo, affinché solo lei potesse sentirlo.
- Io... Io non lo so - fece Pai debolmente. - E' più forte di me, Jacky: non riesco a fingere quello che non sento di provare...
- Dimentica di essere te stessa - sussurrò Jacky bruscamente. - In questo momento non ti chiami Pai Chan, bensì Kyo Flame: sei una combattente, e sei innamorata di un pilota di nome Jack Madison; entra nel tuo personaggio allora, chiudi gli occhi e pensa a come si comporterebbe lei adesso!

Pai deglutì nervosamente.
Certo, Jacky aveva ragione. Se voleva recitare quella scena correttamente, doveva calarsi fino in fondo nel suo personaggio.
Kyo Flame era una ragazza dura, combattiva, energica e... innamorata perdutamente.
In fin dei conti non era difficile immaginare quali potessero essere i suoi pensieri più intimi.
Ogni pensiero di Pai, quando non era impegnata in combattimento, correva inevitabilmente al dolce oggetto dei suoi desideri. Se Pai desiderava stringere forte il suo Akira e baciarlo appassionatamente, di certo Kyo desiderava altrettanto con Jack.
Kyo e Jack però non esistevano nella realtà.
Entrambi erano personaggi di fantasia, nati dalla penna degli sceneggiatori, e il loro "amore" necessitava di un attore e di un'attrice per essere rappresentato agli occhi del pubblico. A pensarci bene, si trattava solo di prestare momentaneamente il suo volto e le sue labbra per i sogni e i desideri di un'altra ragazza.
Con questo pensiero in mente, e dimenticandosi di tutto il resto, Pai si lasciò andare per un attimo al consiglio di Jacky.
La telecamera inquadrò perfettamente i volti dei due giovani che si avvicinavano, le labbra lievemente dischiuse, e colse il loro appassionante momento fin nei minimi dettagli. La bella e affascinante Kyo Flame socchiuse gli occhi, persa tra le braccia del suo amato Jack Madison, e lo baciò con tutto il calore che le saliva dal petto. La fanciulla sollevò la mano, passandola dolcemente fra i capelli dell'altro, mentre il giovane pilota le accarezzò teneramente le guance.
Perfino il regista parve commuoversi, di fronte all'inquadratura che compariva sulla telecamera ( semplicemente stupenda! ), tanto che la scena andò avanti senza interruzioni.
Pai si stupì enormemente di sé stessa, ormai completamente calatasi nel personaggio, e si stupì ancora di più di come Jacky riuscisse a mantenersi calmo e concentrato. Al solo pensiero di tutti quegli occhi puntati addosso, l'attrice sentiva infatti di avere la pelle d'oca. Ad un tratto poi, avvertendo improvvisamente una presenza familiare negli immediati paraggi, d'istinto aprì gli occhi e... da dietro le spalle di Jacky, insieme al gruppo di persone presenti sul set, Akira la stava osservando con gli occhi sbarrati e un'espressione incredula dipinta sul volto.

 

( continua col prossimo capitolo )...

   
 
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