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Autore: Fefy_07    19/11/2012    3 recensioni
Ambientazione post 3 stagione. Damon, per il patto stretto con Stefan, ha lasciato Mystic Falls. Dopo 4 anni ritorna, stanco di dover stare lontano dall'unico posto che riesce a chiamare casa. Capisce subito che qualcosa è andato tremendamente storto quando è andato via, e i suoi sospetti non fanno altro che accrescersi, trovando casa sua perfettamente vuota. Dove sono Elena e Stefan? Cos'è successo dopo la sua partenza? Avrà presto una risposta ai suoi dubbi e sarà costretto ad una nuova, grande battaglia, per salvare suo fratello.
Prima long-fic, spero di avervi incuriositi e che leggerete!
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie Bennett, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Klaus, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV Damon

Quando avevo sentito il campanello, mi sarei aspettato di ritrovarmi chiunque davanti, meno chi effettivamente c’era sulla soglia. Non feci domande né commenti, mi limitai a fissare in silenzio Elijah, cercando di interpretare le sue intenzioni. “È un piacere rivederti, Salvatore” disse lui, con tono fin troppo ironico, che mi innervosì all’istante.  “Vedo che non riesco a entrare. Ti darebbe fastidio invitarmi?” Parlava tranquillamente, com’ero ormai abituato a sentirlo, era difficile che si scomponesse. Nonostante parlasse con me, però, teneva lo sguardo puntato su Elena e non mi piaceva affatto il modo in cui la guardava.
Mi piazzai davanti alla porta, istintivamente, quasi a volerla proteggere dagli occhi di lui. “A dire il vero, si, Elijah, mi darebbe fastidio invitare un’Originale potenzialmente pericoloso in casa mia, quando posso benissimo tenerlo fuori. Quindi, se non ti dispiace..” e feci per chiudere la porta, ma lui mi fece bloccare con una semplice frase “So che complottate contro Klaus.”
Mi irrigidii e lo fissai, cercando di capire se il suo fosse un bluff. Ma il suo sguardo era fermo e convinto e non trovai modo di mettere in discussione la veridicità di quelle parole. “Che cosa vuoi? Sei qui come messaggero?” sibilai, stringendo gli occhi. Se Elijah sapeva di noi, probabilmente lo sapeva già anche Klaus, il che ci toglieva l’effetto sorpresa sperato. Ma lui scosse la testa e mi rispose “Voglio poter parlare con Elena.”
Quasi come se si fosse sentita chiamare – e probabilmente era così – Elena apparve accanto a me sulla soglia, guardando Elijah con un misto di sospetto e curiosità. “Eccomi Elijah. Parla” esordì la doppelganger, con voce ferma e atona. L’Originale non si scompose, ma i suoi occhi tornarono a brillare, quando si posarono su di lei. “Elena, voglio quello che volete anche voi. Uccidere Klaus, una volta per tutte. Sono qui per offrirvi il mio aiuto.” Prima ancora che lei potesse elaborare una risposta, intervenni io, con tono secco “Non ci serve, grazie per essere passato, Elijah!” E riprovai a chiudere la porta, ma stavolta fu Elena, che stava tenendo ancora gli occhi fissi su di lui, a fermarmi.
Sentii il sangue ribollirmi nelle vene. “Ti fidi di lui?! Dopo tutte le volte che ci ha traditi?!” sbraitai, fissandola arrabbiato e confuso. Possibile che Elena non avesse ancora imparato un po’ di buona cara diffidenza? Lei, in tutta risposta, continuò a rivolgersi ad Elijah “Perché?” gli chiese solo e l’Originale, per la prima volta da quando lo avevamo incontrato, parve perdere un po’ d’autocontrollo. Le mani cominciarono a tremargli impercettibilmente e lo sguardo si riempì di collera, dolore e odio. “L’ha uccisa, Elena. Klaus ha ucciso Rebekah.”
Non so esattamente se quella rivelazione avrebbe dovuto sconvolgermi, sollevarmi o che altro. Sicuramente toccò molto Elena. Vidi gli occhi dilatarsi e il rammarico indurirle l’espressione. La sua empatia era rimasta, nonostante la trasformazione. “Per averti uccisa. Per avergli precluso la possibilità di creare ibridi. Quel bastardo le ha strappato il cuore dal petto.” Elijah strinse i denti e la voce gli si incrinò leggermente, mentre terminava la frase “L’avevamo appena ritrovato. Eravamo tornati una famiglia. Lei era così felice che l’ha abbracciato di slancio, come una ragazzina. E lui, dopo aver ricambiato l’abbraccio e averle fatto abbassare la guardia, le ha semplicemente strappato il cuore. Senza rimorso. Non merita di rimanere vivo.” Elena annuì solamente; poi, senza preavviso, disse “Entra Elijah.” Quasi mi venne da ringhiare mentre l’Originale mi passava accanto, senza degnarmi di uno sguardo, e ringraziava Elena. “Aiutami a vendicare mia sorella” le sussurrò, pur sapendo che chiunque, in quella casa, poteva afferrare ciò che le aveva appena detto.
Tornammo in salotto, in un’atmosfera decisamente tesa. Appena varcata la soglia, Caroline e Tyler ci fissarono, leggermente risentiti ma non sorpresi. Mentre Eveline ed Elijah si presentavano, la bionda esordì in direzione di Elena “Stavolta stiamo dalla parte di Damon, Elena. Non possiamo fidarci di Elijah, ci ha già traditi quando si trattava di uccidere il fratello.” Un sorriso compiaciuto mi distese le labbra, mentre guardavo finalmente Elena, con uno sguardo che diceva, palesemente, “te l’avevo detto”. “Dovresti decisamente farti delle domande, se anche barbie è d’accordo con me, Elena” le feci notare, sedendomi poi sul divano e afferrando una buona bottiglia di bourbon. Elijah non commentò quella presa di posizione, probabilmente si aspettava di non essere esattamente gradito.
Prima che Elena potesse ribattere, prese proprio lui la parola “Sono assolutamente in buona fede, stavolta, Caroline. E, se vorrete testarla in qualche modo, mi ci sottoporrò volentieri.” Io e la bionda ci scambiammo un’occhiata, chiedendoci tacitamente come si mettesse alla prova la buona fede di una persona se non sul campo, coi fatti. Stavo per rispondergli, quando Eveline intervenne “C’è un incantesimo che si potrebbe fare, a questo proposito. È pensato proprio per provare la lealtà. Tu dici che non ci tradirai e che non avrai esitazioni sull’uccidere tuo fratello, giusto?” Elijah annuì, grave “Assolutamente.”
Un sorriso distese i lineamenti della strega. “Molto bene. Lo vedremo subito. Vieni qui.” Elijah fece come gli era stato detto e si piazzò al centro della stanza, con noi che osservavamo in silenzio. Eveline prese un altro intruglio di erbe e, senza una parola, distese le mani in direzione dell’Originale. Mi chiesi se il completo inutilizzo di formule sussurrate fosse un’altra caratteristica che distingueva le streghe oscure dalle altre. Non feci in tempo a concentrarmi molto sulla questione, che Elijah cadde in ginocchio, tenendosi la testa e urlando. Mi vennero in mente le fitte che Bonnie era solita infliggermi, tanto tempo addietro, e pensai che anche lui doveva star sentendo un dolore simile, ma decisamente molto più intenso, se faceva urlare così uno di più di mille anni. Subito dopo, le urla finirono e l’Originale svenne.

POV Stefan

Erano due anni che Klaus non mi faceva uscire da quel buco in cui mi aveva rinchiuso. Decisamente troppo tempo. Per questo, quando si presentò da me quella sera, mi meravigliai delle sue parole “Sai che non sei forte abbastanza per scappare, Stefan. Vedi di star buono, mentre vieni con me. Abbiamo delle cose da fare, noi due.” Il tono mellifluo di Klaus non prometteva niente di buono, ma sapevo che aveva ragione. Nelle condizioni in cui ero, decisamente denutrito e senza anello diurno, non avrei potuto tentare una fuga neanche volendo.
Sospirai e lo seguii in silenzio, lungo uno stretto corridoio, fino nell’enorme salotto della casa. Era solo la seconda volta che lo vedevo e ancora mi stupii di quanto fosse imponente. Chissà a che gli serviva un salotto così, ad un ibrido che era rimasto completamente da solo. “Bonnie, tesoro, ho portato il nostro amico. Vieni qui, per favore.” Rabbrividii, sentendolo così esageratamente cordiale. Mi faceva ribrezzo e rabbia, tanta rabbia.
La strega scese in silenzio dal piano superiore, con un grimorio oscuro sotto il braccio. Ogni minuto che passava mi diceva che le cose non sarebbero finite bene. “Che cosa hai in mente?” chiesi finalmente, con una voce stanca e spenta che, quasi, non riconobbi come mia. “Niente di cui tu debba preoccuparti, amico. Solo un piccolo incantesimo in cui è richiesta la tua presenza. Sai, questa è la mia garanzia per quando tuo fratello verrà a cercare di liberarti.” Un ghigno sarcastico gli incurvò le labbra, ma io ero troppo sconvolto per rendermene conto. Senza volerlo, gli occhi mi si allargarono e la mascella cedette, lasciandomi scombussolato e preda di un nuovo sentimento, che mai avevo sentito in quei due anni. Speranza.
“Damon è tornato a Mystic Falls? Da quando?” le domande mi uscirono dalla bocca senza che realmente lo volessi e non suscitarono altro che una risata divertita in risposta. “Oh, già da un po’, a dire il vero. Sai quanto sia impulsivo, non ha potuto fare a meno di accertarsi delle condizioni del fratellino, appena tornato. È venuto qui, Stef, e io gli ho concesso di osservare come te la passi, senza fargli notare quanto la sua presenza fosse facilmente intuibile. Sono un ibrido millenario, mi ha quasi ferito la bassa considerazione di Damon per i miei sensi sviluppati.” Non avevo seguito con precisione tutto il discorso, perché numerose domande avevano iniziato a vorticarmi nella testa: perché Damon era tornato? Aveva trovato Elena? Avrebbero davvero attaccato Klaus? L’avrebbero fatto da soli? Non potevo permettere che si mettessero in una simile situazione di pericolo solo per salvare me. Non era giusto.
“Bene, basta con le chiacchiere” esordì Klaus, a un tratto “E’ ora dell’incantesimo. Stefan, se fossi così gentile da offrire un po’ del tuo sangue..” Ringhiai, ma non potei reagire quando l’ibrido mi piantò un paletto nello stomaco, strappandomi un gemito strozzato. Si chinò, raccogliendo un po’ del liquido vermiglio che sgorgava dal buco nel mio stomaco, con un sorriso soddisfatto. Rimasi a terra, boccheggiante, mentre una serie di emozioni mi attraversavano il corpo, scuotendomi. Umiliazione, frustrazione, vergogna, stanchezza, preoccupazione, aspettativa, dolore, rassegnazione. Rabbia. Tentai di aggrapparmi a una sola di queste sensazioni, mentre sentivo la vista annebbiarsi e le membra farsi troppo pesanti. “Ha funzionato” percepii Bonnie sussurrare e immaginai che, qualunque fosse l’incantesimo che mi aveva lanciato, aveva a che fare con quella serie impressionante di emozioni avvertite poco prima. “Ottimo lavoro” rispose l’ibrido, con un tono palesemente compiaciuto. Poi il buio mi avvolse e non sentii né provai più nulla.

POV Elena

Erano già passati alcuni minuti da quando Elijah era svenuto. Eveline era rimasta concentrata, ad occhi chiusi, e tutti capimmo che stava ancora facendo l’incantesimo. Quale che fosse, non ci era ancora dato saperlo. Finalmente, Elijah riaprì gli occhi, inspirando bruscamente l’aria, come quando si risvegliava dopo che l’avevano pugnalato. Si guardò intorno, leggermente spaesato, per qualche attimo, poi si rimise in piedi.
“È sincero.” La voce di Eveline mi fece sussultare, ero totalmente concentrata su Elijah e non mi ero accorta che anche lei si era riavuta. “Me l’ha provato. L’ho indotto in una sorta di trans ipnotico e gli ho mostrato diverse situazioni. Gli ho dato la possibilità di salvare suo fratello e quella di tradirvi e passare dalla sua parte durante la battaglia. Gli ho dato anche la possibilità di ucciderlo. Non ha esitato un momento a farlo. È sincero, gli interessa solo la disfatta di Klaus, nessun secondo fine.”
Sollevata da quelle parole, sorrisi a Elijah, che ricambiò, poi mi rivolsi a Caroline, Tyler e Damon “Visto? Che ne dite, allora?” Caroline assentì, evidentemente sollevata e anche lei felice di avere un nuovo e potente alleato dalla nostra parte. Tyler era sempre d’accordo con lei, quindi non ci fu neanche bisogno di chiederlo. Restava Damon che, a quanto pareva, non era propenso a fidarsi di Elijah, nonostante tutto. In quel momento, infatti, teneva i denti serrati e mi fissava con sguardo rabbioso. “Non mi fiderò mai di lui, Elena. Non m’importa quanti incantesimi potrà fare. Se lo volete con noi, tanto peggio. Ci tradirà, come ha già fatto, ma non aspettatevi che io rimanga a guardare mentre succede!” E, con queste parole, si diresse in camera sua, sbattendo la porta.
Sospirai, puntando gli occhi su Elijah. “Scusalo. Lo conosci” gli dissi e lui annuì “Non lo biasimo se non si fida di me. Non gli ho dato esattamente motivi per il contrario.” Scossi la testa a quell’affermazione. “Sei un uomo d’onore Elijah. Lo so io e lo sa anche Damon. Non è solo pronto per ammetterlo. È restio a concedere a qualcuno di essere nel torto. Ci parlerò io.” Così dicendo, mi avviai verso le scale. “Elena?” lo sentii richiamarmi, un attimo dopo. Mi voltai, con una muta domanda negli occhi. “Grazie” mi disse solamente e io gli sorrisi. “Di niente.” Poi cominciai a salire la scalinata, consapevole di dover affrontare qualcosa che poteva essere paragonato a una tempesta.

Angolino dell'autrice :)

Buonasera ragazze mie! ^^ Ecco a voi il capitolo! Sono stata veloce stavolta, no? u.u Vengo anche da una breve degenza, causa una brutta febbre che oggi, finalmente, mi ha lasciata libera! Dunque ho rivisto un po' le cose e ho pubblicato :) Che ne pensate? Lo so, il mio Klaus è moooolto più cattivo di quello del telefilm, e quello che ha fatto alla sorella non lo farebbe mai, ma ve l'avevo già accennato che sarebbe stato così, no? xD Dovevo trovare più di una buona ragione per la sua dipartita :3 Allora, Elijah non ha cattive intenzioni, anche se Damon, ovviamente, non ci crede. E voi che ne pensate? E riguardo all'incantesimo di Bonnie su Stefan? Ho spaziato un po' coi POV in questo capitolo, perché nel precedente mi ero concentrata solo su Elena. Bene, non ho altro da dire se non che, come ormai saprete, vi ringrazio tanto tutte per continuare a leggere la mia long, che mi sta riuscendo meglio di quanto credessi all'inizio *-* (o almeno spero D:) Vedo che aumentate di giorno in giorno, dunque vi chiedo, in ginocchio: lasciatemi un commentino, anche brevissimo, sulla storia! T.T Mi fa davvero piacere sapere cosa ne pensate e mi stimola molto. Chiedo così tanto se, finito il capitolo, mi lasciaste una riga con le vostre impressioni? Mi fareste capire cosa posso e devo migliorare e poi non mi sembrerebbe di scrivere, non so, per pochissimi. Bene, dopo questa mia ennesimo preghiera, vi lascio tutte con un bacione e ci sentiamo presto! :*
  
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