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Autore: curlymakesmesmile    19/11/2012    6 recensioni
Amy, abituata alla popolarità nel suo paese, si trasferisce nell'Ohio. Nessuno lì la nota, tutti la ignorano, così la sua vita le sembra solamente noiosa, tra i compiti di latino e la sua situazione familiare complicata; e senza via d'uscita. Fino al momento in cui farà capolino nella sua vita un ragazzo che cela un segreto alle sue spalle, che lui stesso le nasconderà, o almeno, fino a un certo punto. Storie d'amore, tradimenti, litigi, magia, e mistero. La parola intreccio è la descrizione migliore. Una storia quasi più complicata di Beautiful, dalle mille sfaccettature.
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo 3.

- Hei, Argent. Sempre in giro per i corridoi, eh?-
La voce di Zayn risuonò forte e sicura, seguita da più echi.
- Veramente siamo in bagno, non nel corridoio.- sbuffò Amy.
Durante la loro conversazione, il corpo del ragazzo si avvicinò poco a poco verso quello di lei. Amy, avrebbe avuto l'impulso di indietreggiare, ma questo non con lui. Il fatto che lui le fosse così vicino, che la guardasse dall'alto a causa della sua altezza, che i loro occhi si incontrassero così da vicino, senza essere interrotti da qualcosaltro, provocava in lei un senso di piacere.
Il piacere di parlare con una persona, non una di quelle cui rivolgi la parola perchè devi o perchè ti chiedono il risultato dell'espressione algebrica.
Bensì una di quelle persone con cui parleresti ore intere, anche di filosofia, di religione, di politica o semplicemente di cose futili, ma per la sola soddisfazione di sentire la loro voce o vedere il loro sorriso.
E per quello che si sapesse, Zayn Malik era per eccellenza il detentore del sorriso più bello di tutta la Warren High School. E quel suo sorriso, in quel momento, non poteva altro che essere per Amy Argent.
Qualche secondo di imbarazzo e silenzio aleggiò tra i due, che si affacciarono sulla porta dell'antibagno, osservando il corridoio del secondo piano vuoto.
Talmente vuoto da far riecheggiare la voce dei ragazzi.
Probabilmente a tutti interessavano le lezioni proposte dai docenti della Warren, eccetto che per Malik e Amy. O forse l'intero istituto si era accordato per lasciarli soli, giusto qualche minuto per chiarirsi senza interruzioni di campanelle o amici vari.
- E quindi, - disse lui dopo un momento di silenzio - so che non è il posto migliore, so che dietro di noi c'è un water e probabilmente potrei sembrare solo un cretino, ma voglio scusarmi con te. Sai, credo che scusarsi sia la cosa più difficile che possa fare una persona.
Amy non provò nemmeno a rispondergli, fissandolo così da capo a piedi e viceversa, per poi scrollare le spalle come se fosse stata indifferente a quelle parole.
- Beh, credo non ci sia altro da dire, vado.- Zayn attese una risposta di lei, la quale annuì in posizione statuaria senza muovere un solo dito.
Il moro aspettò ancora qualche secondo, ma senza vedere risultati, uscì dal bagno con passo spedito, e a quanto pareva, anche abbastanza su di giri.
Amy lo fissò immobile dallo stipite della porta: dall'entrata in fondo al corridoio entrava una luce abbastanza forte, che illuminava il profilo del ragazzo, circondandolo di un'aurea oro. Zayn camminava, senza mai arrivare fino in fondo, rallentando il passo di tanto in tanto, mantenendo sempre un'aria imbronciata.
Ad un tratto, si fermò.
Si fermò del tutto, non per un attimo. Si accostò a un armadietto - il suo probabilmente - e attese. Ancora; ma Amy non si muoveva, se ne stava sull'uscio dell'antibagno a fissare quel ben di Dio, comunemente chiamato Zayn Malik.
Lui si voltò indietro, con la luce del Sole che penetrava dall'esterno delle sue spalle, illuminandogli il viso. Guardò Amy ancora per un pò, forse per l'ultima volta.
Aprì l'armadietto, ci frugò dentro, prese una sigaretta alla menta e lo richiuse sbattendolo violentemente, facendo rimbombare il tutto nel più casto silenzio.
Quando fu sul punto di svoltare l'angolo, qualcosa risuonò nella mente di Amy.
"-Ogni amore inizia con un ciao e finisce altrettanto nello stesso fottuto modo.-"
Le parole della sua migliore amica, risuonarono nella sua testa.
Se il suo istinto fu quello di ignorare l'ora, lo spazio, il luogo in cui si trovava, le circostanze, la scuola intera, per correre verso un ragazzo con circa due miliardi di ragazze pazze di lui, un motivo evidentemente c'era.
Forse quello che provava nei confronti di Zayn da quando lo aveva incontrato la prima volta, sotto la pioggia, era cambiato.
Per qualche motivo, forse per intuito o sesto senso femminile, Amy iniziò a correre, facendo un evidentente rumore con i suoi stivali, che si espanse in tutto lo spazio lì attorno. Svoltò l'angolo, tentando di non scivolare, per poi riprendere a correre e ritrovarsi senza fiato dietro a Malik.
Lo afferrò con forza dal cappuccio della felpa, lui si voltò con la sigaretta spenta ancora in mano guardandola in cagnesco.
- Cosa vuoi? - pronunciò con tono altezzoso e fermo, senza far notare la delusione che nascondeva dietro quelle parole. Avrebbe voluto una risposta, e invece. Invece lei si era limitata a fare un cenno, come per fargli capire che non poteva essere ancora più disinteressata di così.
- Voglio che tu non te ne vada.- Amy riprese a respirare regolarmente. - Intendo, in classe. -
- Non stavo andando in classe, ma in giardino. Precisamente sulla tua panchina. A fumare. - le rispose Zayn facendo lunghe pause tra una frase e l'altra.
Il moro estrasse dalla tasca posteriore dei suoi jeans un accendino, con il quale accese la sigaretta. Aspettò qualche istante, aspirò facendo entrare il fumo nei suoi polmoni per poi rilasciarlo addosso ad Amy.
- Va bene. - fu tutto quello che riuscì a dire lei.
Avrebbe voluto dirgli molto di più, forse un intero poema. Sarebbe risultato un pò troppo azzardato per uno semi-sconosciuto, ma sentiva di aver bisogno di lui, della sua presenza. Non voleva che lui se ne andasse in classe, anzi non voleva che lui se andasse per sempre dalla sua vita.
Lui mugugnò qualcosa sottovoce, girò i tacchi e si avviò verso l'uscita che dava sul giardino della scuola, lasciando Amy da sola.

- Signorina Argent, può spiegare a tutta la classe qui presente il motivo della sua uscita con ritardo? Ha forse avuto un attacco di diarrea, così che l'ha impegnata a lungo nel bagno? - sbottò l'insegnante sfogliando annoiata il libro di biologia.
Amy sospirò. - Mi scusi, non succederà di nuovo.-
Il posto che le avevano assegnato circa due settimane prima, accanto alla finestra in ultima fila, le piaceva molto; poteva guardare tutto il giardino posteriore durante le lezioni più noiose, nessuno l'avrebbe mai notata.
Posò lo sguardo quindi verso un albero parecchio alto, sotto il quale si trovava la sua panchina. E non solo. Anche Malik in persona.
Quel ragazzo, se fosse stato studiato a fondo da qualche dottore o bravo psichiatra, sarebbe risultato un esemplare umano assai particolare. Una strana forza di attrazione lo avvolgeva, probabilmente. Amy si sentiva attirata da lui, come se fosse stato una specie di frigorifero e lei la calamita. O forse un forno, perchè no.
In ogni caso, Zayn fece l'ultimo tiro, facendo cadere la cenere dalla sua Camel a terra. Gettò tra l'erba la sigaretta, schiacciandola poi con la scarpa.
Si sedette sulla panchina, guardandosi intorno.
Amy ritrasse la testa verso l'interno, per non farsi notare; dopo poco ritornò a dare attenzione verso il cortile. Zayn stava ancora osservando quello che succedeva lì intorno. Improvvisamente, si spostò dal posto sulla destra, su quello della sinistra, che solitamente occupava Amy. Nel farlo, gli scappò un timido sorriso.
- Argent, non ci siamo. Quali sono i motivi dei tuoi stupidi sorrisi idioti? Davvero è così interessante quello che c'è là fuori? -
La docente sbraitò, talmente tanto da far notare le vene adirate sul suo collo bianco. Nonostante fosse stato quasi inverno, gran parte delle finestre dell'intero istituto erano aperte. Zayn sentì le urla della professoressa, prestò quindi attenzione alla classe di Amy, volgendole lo sguardo.
I loro sguardi si incontrarono. Quello di lei, agghiacciante. Si potrebbe quasi dire che avrebbe incendiato Zayn all'istante, se avesse potuto.
Lui, divertito. Scoppiò in una risata ironica e parecchio isterica, seguita da qualche presa in giro verso la ragazza.
La campanella suonò. E per la prima volta Amy ne fu dispiaciuta.
Avrebbe voluto che quell'ora di biologia non fosse mai finita.
Avrebbe voluto guardarlo ancora, forse per un'ora, forse due.
O tutto il giorno. Le sarebbe bastato scambiarsi sguardi fuggenti e ironici, apparentemente arrabbiati. Non fu così.
Amy sistemò la sedia e uscì dalla classe incamminandosi verso l'uscita della scuola.
- Hai sentito che è diventato obbligatorio dormire qui al College con l'arrivo della nuova preside?- Whitney parlava a vanvera, sempre.
Forse non era poi così male, in fondo.
- Si, l'ho sentito. Da domani chiunque deve fare le valigie e trasferirsi praticamente qui. Sarà dura, ma forse neanche poi tanto male. - le rispose atona Amy.
- Siccome mi fai pena sarò la tua coinquilina, o come si dice. Insomma, divideremo la stanza. L'ho già detto alla Richards, ha anche accettato.-
Amy sorrise tra sè e sè, perdonando quella cattiveria che metteva ovunque Whitney, in ogni frase. I suoi pensieri si offuscarono immediatamente, noncurante della situazione delle stanze, del nuovo obbligo imposto dalla scuola, di tutto il resto.
Zayn Malik era ancora sulla panchina riservata ad Amy, accerchiato da quattro suoi amici. - Bello Malik, eh? - Whitney non aveva di certo scoperto il mondo.
- Bello è un insulto. È più che bello, è una specie di dio greco. - Amy lo fissò a lungo con occhi sognanti. Poco dopo, Zayn la chiamò, accerchiato dai suoi amici.
- Argent, vieni qui un attimo. -
Lei guardò con sconforto Whit, la quale le diede una spinta sulla schiena, per avvicinarla ai ragazzi.
- Sei nuova, no? Non ti va di conoscere i miei amici? Loro sono Niall, Liam, Louis e Harry.- li presentò uno ad uno, i quali sorrisero ognuno a modo suo.
- Piacere, Amy.- si limitò a dire, sopraffatta dall'improvvisa timidezza.
- Vuoi fare un tiro?- le chiese Malik.
Lei accettò, lui le si avvicinò e le allungò la camel alla menta, per farla fumare.
Inspirò il fumo, lo mandò dritto nei polmoni. Venne pervasa da un profumo intenso di menta aspra e forte. -Si dice che ogni persona abbia il suo profumo. Se Zayn lo fosse stato, sarebbe stato senza dubbio qualcosa in contrasto con il miele, la vaniglia. Il suo esatto contrario. Forse gocce di pino o muschio bianco, qualcosa di intenso. E fu proprio così: quando riprese la sigaretta, Amy potè avvertirlo.
La sua fragranza era impregnata su ogni indumento, sui suoi capelli, forse anche sulle sue labbra. - ma questo, era tutto da vedere.
Quando gli amici del moro se ne andarono, Zayn riprese a guardarla.
- Vuoi un passaggio a casa? Ho lo scooter, credo sia più veloce delle tue gambe. - sorrise quasi per ridere della sua stessa battuta.
- Se non hai intenzione di uccidermi o di farmi schiantare addosso a qualche palo della luce, perchè no? - Amy sorrise di spontanea volontà.
I due camminarono lentamente verso il parcheggio dove si trovava lo scooter del ragazzo. - Non so nulla di te, eppure mi ritrovo a riaccompagnarti a casa come se tu fossi la mia ragazza. - disse Zayn, guardando la ragazza per poi sorridere divertito.
- Non c'è molto da sapere, se non che i miei hanno divorziato, che vivo con mia madre e che la mia vita è una noia terribile. - si strinse nelle spalle, fingendo di essere indifferente a quella situazione.
- Abbiamo una cosa un comune, credo.- le rispose lui.
- Il punto è che tu abiti qui da sempre, che hai amici e ragazze. Io no. Sono sola, con una futura compagna di stanza isterica la quale dividerà la stanza con me solo perchè le faccio compassione.- Amy parlava spesso delle cose che la turbavano, senza farsi scrupoli.
- Ti sei dimenticata di me. Io ti sto portando a casa, risparmiandoti strada a piedi e non mi consideri nella tua vita?- Zayn amava scherzarci su.
- No, non ti considero affatto nella mia vita. - Amy ridacchiò nervosamente, mangiandosi di tanto in tanto qualche unghia.
- Bene, la strada è quella, buona giornata. - Zayn continuò a camminare a passo sostenuto, lasciando indietro la Argent.
- Per caso il dottore ti ha diagnosticato che sei stronzo? No, perchè in tal caso, è una cosa che si capisce a vista d'occhio.-
Entrambi scoppiarono in una grossa risata.


- Le persone educate ringraziano, di solito. -
Malik fermò lo scooter, facendola scendere.
- Ma io non sono una persona educata.- lo punzecchiò lei.
- Non è la novità del giorno. - sospirò rassegnato lui. - In ogni caso, ci si vede domani, Amy.-
Il moro fece per riavvicinarsi allo scooter; si voltò verso di lei per l'ultima volta,
la guardò dritta nelle pupille e nelle iridi verdi, la strinse a sè.
La baciò leggero con un soffio, poi iniziò a premere più forte le sue labbra verso quelle di lei, stringendo fra le mani la sua felpa.
Un altro bacio più intenso li unì, la lingua di Zayn cercò quella di Amy, e viceversa.
Lei arruffò le mani nei capelli scuri di Malik, baciandolo con più foga.




Chiunque in questo capitolo esdftgyhj vorrebbe essere Amy.
Haha. Allora, è abbastanza lungo, stavolta sono soddisfatta di me
ci ho lavorato su un bel pò, sono stanca morta,
ora me ne vado velocemente.
mi aspetto circa lo stesso numero di recensioni come per
i capitoli precedenti c:
siamo al terzo capitolo e solo al secondo già tanta gente
segue o mette nei preferiti questa storia, la cosa mi piace
e mi motiva a continuare!
Ditemi cosa ve ne pare,se secondo voi la storia sta prendendo
una piega sensata oppure no, bho haha.
@_itscalien

(fate conto che d'ora in poi vivranno sempre a scuola,
che poi c'è il fatto della mamma separata e il resto,
mlmlmlml casini.)

ccciao pelle pampine

  
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