Anime & Manga > Twin Princess
Segui la storia  |       
Autore: _MoonShine_    19/11/2012    6 recensioni
Ogni volta che alzo lo sguardo, ogni volta che guardo il cielo, ogni volta mi sento diversa. 
Hanno sempre detto che i miei occhi fossero strani, ma inizio a pensare che quel qualcosa che non andava era proprio in me.
Perchè nessuno le vedeva?
[…] La bambina dai capelli rossi alzò un dito indicando qualcosa nel cielo. […]
-Adesso le vedi?- […]
-Non è giusto! Voglio vedere anche io le tue isole- […]
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fine, Rein
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La mia famiglia dall'altra parte del cielo ~

 



 
Sentivo il viso caldo, la stanza illuminata. Aprii piano gli occhi capendo che ormai era mattina, probabilmente anche mezzogiorno dato il sole ormai alto nel cielo. Stetti qualche minuto seduta sul letto, ero ancora mezza addormentata, i capelli a momenti per aria e gli occhi che mi si chiudevano ancora. Appena mi ero messa sotto le coperte la sera prima ero crollata. Ero stanchissima, quei tacchi mi avevano distrutta.
Ripensai alla serata, a com’era addobbata la sala e ovviamente mi soffermai su Shade. Su come avevamo ballato, su come lui mi aveva stretta e sulla chiacchierata che avevamo fatto.
Lui era stato uno degli ultimi a tornare nel suo regno insieme alla sua famiglia. Milky già dormiva tra le braccia della regina del Regno della Luna, ma lui era voluto rimanere ancora un po’. Poi ero stata io ad insistere perché tornasse a casa, sua sorella aveva bisogno di un letto. E anche lui. Mi aveva salutata facendomi il baciamano. Chissà com’ero diventata rossa.
Rein mi aveva assillata di domande su dove ero finita e perché ero arrivata alle mongolfiere in compagnia di Shade. Ovviamente le dissi una bugia, ma come se mi leggesse nel pensiero o come se mi conoscesse da anni lo capì. Così mi ero ritrovata a raccontarle tutto.
Dopo svariati minuti a realizzare che stavo fissando un monotono e pallido soffitto, mi alzai. Feci in tempo appena a lavarmi che una ragazza dai capelli oceano aprì bruscamente la porta della camera in cui alloggiavo salutandomi allegramente. Le dissi che andava tutto bene, che mi ero riposata, anche se tralasciai il fatto che una principessa non dovrebbe entrare in quel modo. In fondo chi ero per riprenderla se ammetto che anche io avrei fatto la stessa cosa?
-Senti- provai a dire mentre lei mi sceglieva un abito dall’armadio, potevo benissimo farlo io, ma probabilmente si fidava solo dei suoi gusti -Non hai detto che dovevo aiutarvi?-
La vidi voltarsi di scatto. Aveva assunto un’espressione confusa, probabilmente se non l’avessi fatto da sola mi avrebbe chiesto di ripetere la domanda, ma ero certa, certissima, che avesse capito, che stesse solo prendendo tempo -Sì insomma.. non volevate che io vi aiutassi con i miei poteri per ristabilire.. l’equilibrio?-
-Penso che la sola tua presenza qui per ora basti- disse con un sorriso che nascose subito voltandosi nuovamente verso l’armadio e prendendo finalmente un abito.
-M-ma io devo..- volevo provare a dirle che la mia famiglia mi aspettava a casa, che volevo tornare nel mio mondo e che quindi era meglio per me sbrigarci a fare quello che dovevamo fare, cioè salvare due mondi. Sì, poteva essere complicato, ma da come ne parlava la principessa Rein doveva essere una cosa da nulla.
Non riuscii nemmeno a terminare mezza frase che mi mise l’abito tra le mani e si diresse velocemente alla porta, prima di chiuderla mi sorrise -Oggi ti porto a fare un giro per i regni-
Rimasi a fissare la porta chiudersi facendola scomparire dalla mia vista. Perché non voleva dirmi a cosa servivano veramente i miei poteri? Non era possibile che bastasse la mia presenza lì per salvare due mondi.
 
-Quello invece è il Regno della Goccia-
La voce di Rein mi arrivava completamente lontana, riuscivo malapena a distinguere le parole. E come potevo? Mi trovavo in una mongolfiera, con il viso spiaccicato a uno dei finestrini per osservare meglio lo spettacolo meraviglioso, per non dire assurdo, che avevo intorno e sotto di me.
I miei occhi vagavano tra sette isole che ora erano poco sotto di noi, ognuna aveva su un’estremità un agglomerato di case e un enorme palazzo che doveva essere il castello dei sovrani. Erano molto colorati, come quelli delle fiabe, e ognuno rispecchiava cecamente il ruolo e il potere di quel regno.
Per esempio il Regno di Mera Mera si occupava del riscaldamento di tutti gli altri, produceva fuoco e lava dai numerosi vulcani dell’isola, permettendo anche ai fabbri di far conoscere il loro Regno per la sua manodopera.
Al contrario il regno del Mulino a Vento era caratterizzato dalla numerosa presenza di mulini intorno al palazzo e sulle alture del Regno. Doveva creare correnti d’aria e mantenere un clima vivibile a quel mondo.
Il Regno di Tana Tana invece era famoso per il suo territorio verdeggiante e pieno di natura.
Spesso riuscivo persino a ricordarmi i nomi dei principi dei rispettivi regni che avevo conosciuto alla festa il giorno prima. Ma la cosa che di più attirava la mia attenzione era quello che c’era sotto alle isole di Wonder. Là sotto, a chilometri di distanza, c’era il mio mondo. Una palla enorme azzurra con chiazze di terra, il tutto avvolto da nubi bianche e correnti che costituivano l’atmosfera terrestre. E io ero sopra a tutto quello. Come potevo concentrarmi sul tour di Rein quando sapevo di avere sotto non uno, ma ben due mondi?
-Dove andiamo?- mi decisi a chiedere vedendo che lei si era avvicinata al conducente della mongolfiera.
-Nel Regno dei Gioielli- sorrise lei fin troppo entusiasta. Doveva essere una delle tipiche principesse che amano agghinghiarsi per bene, e me lo aveva già dimostrato la sera prima.
Osservai di nuovo fuori dalla finestra. Capii che il regno che dovevamo raggiungere era quello quasi sotto di noi. La direzione era quella, e poi lo poteva riconoscere anche una che non lo ha mai visto come me: quel regno era fatto solo ed esclusivamente di diamanti. Il castello era molto vistoso, pieno di lussuosità e colori. Le case avevano tetti fatti di diamanti colorati e le strade erano affollate di gioiellerie e negozi. Quello doveva essere il regno della moda e dei tesori.
Solo quando fummo atterrate ed entrate nel castello capii che la vera ragione per cui eravamo lì non era perché Rein amasse gioielli e vestiti, e nemmeno perché volesse farmi fare un giro per il suo mondo. Lei era lì per lui. Quel ragazzo dai capelli color grano che circondavano due occhi vermigli, ci aveva accolte con un sorriso allegro stampato in faccia, mentre il mio era sparito, lasciando posto a una smorfia annoiata e delusa.
Aveva fatto come da copione il baciamano a Rein e poi si era avvicinato a me sorridendo continuamente. Avevo notato che era titubante se baciare la mano anche a me o no, dato che l’altra volta lo avevo respinto. Per non essere maleducata decisi in fine di porgergli la mano. Lui me la prese delicatamente e io la strinsi cercando di fargli capire che quello era il massimo con cui mi potevano salutare, non ero una principessa io!
-Stai portando Fine a fare una visita per i regni?- aveva chiesto Bright a Rein notando la mongolfiera parcheggiata proprio davanti all’entrata del castello. Avrei tanto voluto sapere anche io se la principessa mi avesse portato con sé perché davvero ci teneva a mostrarmi il suo mondo o se dovevo solo farle da compagnia mentre faceva gli occhi dolci al principe di cui, avevo capito benissimo, era innamorata.
Lei rispose entusiasta con un cenno della testa arrossendo.
Dopo svariati minuti eravamo di nuovo in viaggio, stavolta a piedi per le vie del Regno dei Gioielli. Ero riuscita a salutare la principessa Altezza, era passata per la sala del trono di sfuggita, ma giusto un attimo per farle un inchino impacciato.
-Ti piace il principe Bright?- chiesi improvvisamente mentre guardavo una bancarella di anellini di perline brillanti. Rein ne stava studiando uno verde acqua, ma le cadde dalle dita al sentire la mia domanda. La vidi voltarsi verso di me rossa in viso e con espressione severa -No! Che cosa vai a pensare!-
Bastava un semplice No. -Perché non glielo dici?- chiesi tornando a guardare una scodellina che conteneva diversi braccialetti di diamanti. Sentii il suo sguardo scioccato su di me, ok, non avevo dato retta alla sua risposta, sapevo che era una bugia.
-Potrei dirti la stessa cosa- disse lasciando perdere la bancarella e facendomi cenno di proseguire. Le lanciai uno sguardo confuso, non capivo il ragionamento della sua risposta.
-Anche tu dovresti dire a Shade che ti piace-. Mi voltai, forse troppo di scatto, il che la fece sorridere. Al sentire quel nome mi stavo agitando, perché mai? Erano solo cinque lettere! E poi quel principe non mi piaceva, cioè sì, era un bravo ragazzo, ma non ne ero innamorata.
-E perché? Non lo conosco nemmeno, lui non mi interessa affatto- lo dissi con una calma, una serietà mista a noia che non credevo sarei riuscita a fare. Dovevo dimostrarle che l’argomento non mi faceva ne caldo ne freddo, altrimenti avrebbe cominciato a fantasticare su me e Shade come la sera del ballo.
Lei mi guardò gonfiando le guance e poi alzò le spalle proseguendo come se nulla fosse. Non avevo capito che se mi aveva creduto o era solo una piccola tregua.
 
Passammo da un regno all’altro grazie alla mongolfiera del Regno Solare, mi piaceva stare lì sopra, si vedeva tutto, era una prospettiva totalmente diversa da tutte quelle che avevo visto fin ora. Nemmeno i più famosi astronomi, scienziati o chi che sia avrebbero mai visto una cosa simile, invece io sì, io ero lì, stava accadendo tutto a me.
Da un lato ero entusiasta di vedere un mondo che in realtà non doveva esistere, che secondo la logica non c’era. Un mondo di magia. Dall’altro invece mi domandavo perché a me, cosa avessi fatto di male. Mi ero ritrovata da un giorno all’altro in un’isola sopra il mio mondo, con il compito di salvare la Terra e Wonder senza nemmeno sapere quali fossero i miei poteri o cosa dovessi fare, dato che nessuno sembrava volermi dire una parola più del dovuto.
-Fine, vieni!- mi accorsi che la mongolfiera era atterrata, e la principessa stava aspettando solo me. Corsi fuori chiedendo scusa, lei non ci fece caso -Benvenuta nel Regno della Goccia-
Mi guardai intorno spaesata ma affascinata da quello spettacolo. C’erano laghi e corsi d’acqua ovunque, il castello era in alto a una scalinata circondato da vasche contenenti liquidi colorati.
Avevo conosciuto Mirlo, la principessa, la sera prima. Era una brava ragazza, mi aveva accennato della sua passione per dipingere, e ora capivo anche perché. Lì doveva essere facile trovare colori ad acquarello per fare dei quadri data la molta acqua e quei colori intorno al palazzo reale. Anche il panorama da dipingere era molto suggestivo e particolare, c’era molta natura. Se non sbaglio quel regno si occupava anche di mantenere le piogge negli altri regni permettendo la crescita della vegetazione.
Io e Rein raggiungemmo un enorme spiazzo di prato, ci sedemmo a guardare il panorama: l’isola accanto a quella del Regno della Goccia circondata da cielo, cielo e cielo.
Mi sdraiai mettendo le mani dietro la testa a mo di cuscino. Rein rimase seduta com’era.
Mi misi a fissare in alto, il cielo azzurro acceso. Mi venne in mente la mia famiglia e le chiacchierate con Ayako sulle mie isole. Lì non potevo vederle essendoci sopra, e la cosa da un lato mi mancava. Forse quello che mi mancava veramente era la mia solita vita.
-Sai, il mio mondo è molto diverso- dissi quasi senza rendermene conto. Non volevo dirlo, mi era venuto spontaneo, ma quando la vidi girarsi verso di me capii che il danno era fatto, mi aveva sentita.
-Lo so- si limitò a dire tornando a guardare davanti a sé. Sembrava che la mia affermazione le avesse dato fastidio.
-Voglio tornare a casa- mi misi seduta fissando l’erba che era diventata d’un tratto più interessante e meno nostalgica del cielo.
-Perché?- La guardai quasi accigliata. “Perché”? Come sarebbe perché? Ma soprattutto per quale motivo avevo la sensazione che non le andasse a genio il fatto di parlare del mio pianeta?
-Beh, è il mio mondo...- provai a dire trattenendo l’irritazione che mi aveva assalito la mente al suo tono da superiore -C’è la mia famiglia lì-
La sentii irrigidirsi all’ultima mia frase. Vidi che tutta la rabbia e il distacco che c’erano prima nel suo sguardo svanirono, lasciando posto alla.. rassegnazione?
-E com’è la tua famiglia?- chiese accennando un sorriso, anche se il suo tono amareggiato e le sue sopracciglia all’ingiù la tradirono.
Com’era la mia famiglia? Beh, magnifica. -Sono meravigliosi, mia mamma e mio padre sono i migliori genitori del mondo anche se a volte non capisco le abitudini di papà- dissi ripensando a come lui potesse leggere e ascoltare la tv contemporaneamente. Rein mi fissava triste, ma la sua curiosità era evidente. Non capivo perché si comportasse così. Abbassò la testa verso il suo abito spiegazzato sull’erba.
-E poi c’è mia sorella- dissi con un sorriso involontario sul viso mentre guardavo davanti a me qualche nuvola. Avvertii che Rein aveva alzato di scatto la testa, molto velocemente per essere solo curiosa. Sembrava quasi colpita, scioccata da quell’affermazione. Provai a ignorare la sua reazione e a continuare -anche se litighiamo spesso ed è una piccola peste, ci vogliamo bene. Credo che in fondo non cambierei con nessuno la mia sorellina- ed era vero. Eravamo sempre pronte a tirarci i capelli, quella bambina era un mostro. Ma anche se non lo avrei mai ammesso davanti a lei, avrei dato la vita pur di vederla sempre felice.
Rein si alzò di scatto attirando la mia concentrazione completamente su di lei, e dimenticando l’argomento “Chiyako-sorellina-adorata”. Non riuscii a vedere la sua espressione, aveva la testa bassa, la frangetta le copriva perfettamente gli occhi. -Si sta facendo tardi, è meglio se torniamo-
Non potei fare altro che annuire e seguirla, dato che si era già diretta a grandi passi  verso la mongolfiera dove il conducente si era comodamente sdraiato all’intendo. Poverino, era stato colto di sprovvista a oziare anziché sorvegliare il velivolo.
Il viaggio di ritorno fu in un silenzio snervante e curioso. Non capivo perché la principessa si fosse zittita in quel modo, per tutto il giorno non avevamo fatto altro che parlare. Provai a farle qualche domanda su qualche regno così da farla parlare, ma lei si limitò a risposte giuste giuste per accontentarmi.
Probabilmente era lunatica, o forse ero stata io a dire qualcosa di troppo senza nemmeno accorgermene.
 


Rein piangeva disperatamente tra le braccia di sua madre. La regina le accarezzava dolcemente i capelli, mentre re Tolouse era seduto accanto alla moglie e alla figlia sul letto matrimoniale della sua camera da letto.
Rein e Fine erano tornate dal loro giro in mongolfiera, ma stranamente Rein sembrava triste e tormentata da qualcosa. Avevano cenato in silenzio, la principessa aveva toccato cibo il giusto indispensabile per non morire di fame.
Dopodichè avevano fatto dileguare Fine nella sua camera con la scusa che era tardi e che dopo il viaggio di quel giorno doveva essere stanca. La ragazzina aveva salutato ingenuamente ed era sparita fuori dalla sala da pranzo. Anche Rein dopo poco era andata nella sua stanza per poi tornare di corsa piangendo nella camera dei genitori.
-È stato orribile..- diceva tra i singhiozzi stringendosi nell’abbraccio di Elza -Mi ha parlato di sua sorella-
Rein aveva raccontato al re e alla regina la conversazione avuta con Fine, quello che lei aveva detto del suo mondo e della sua famiglia, di quella famiglia che lei amava tanto e che considerava vera.
La regina cercò di sorriderle per confortarla -Rein, devi capire che Fine è cresciuta sulla Terra, è logico che si sia affezionata a quelle persone-
-Ma dovevi sentire come ne parlava..- ribattè lei mentre le lacrime le scendevano a goccioloni -Lei li ama, ha detto che non li cambierebbe mai con nessuno- Rein sapeva tutto di Fine, conosceva persino i visi della famiglia terrestre che l’aveva cresciuta, ma sentir parlare di loro dalla sorella stessa era stato come una pugnalata al petto. Considerava i terrestri la sua famiglia e non loro.
Tolouse si avvicinò alle due mettendo una braccio intorno alle spalle della moglie e una sulla testa della principessa scompigliandole la frangetta -Fine ti vuole bene-
-Ma non come lo vuole a quella- disse lei non riuscendo a trattenere tutto l’astio che aveva nei confronti della mai conosciuta sorella terrestre di Fine.
-Rein- sospirò sua madre. Capiva che Rein soffrisse per il fatto che Fine, sua sorella, non la considerasse come tale, anche per il fatto che non ne era a conoscenza. Sapeva che Rein, fin da quando le avevano rivelato di avere una sorella in un altro mondo, a sette anni, aveva fatto di tutto per convincere Omendo a fargliela vedere attraverso macchinari che mostravano il mondo sottostante. La principessina aveva passato ore a guardare quello che faceva Fine sulla Terra, quando andava a scuola, quando giocava o quando stava da sola, sapeva cosa le piaceva e cosa non, come si comportava in determinate situazione e come in altre. Era come se fosse cresciuta insieme a lei senza farglielo sapere, aveva imparato ad amarla come una vera sorella anche se non potevano toccarsi.
 Anche a lei dispiaceva non poter abbracciare la figlia dai capelli uguali ai suoi, non poterla chiamare “tesoro mio” come una vera mamma. Era preparata al fatto che mandando Fine sulla Terra quando aveva appena pochi mesi significava rinunciare a una figlia, perché era sicuro che venendo cresciuta da un’altra parte con altre persone si sarebbe affezionata a queste. E probabilmente non li avrebbe più considerati come una famiglia vera quando si fossero rincontrati. Ma non era nei piani riportarla su Wonder, si pensava che il potere fosse troppo e per questo aveva causato il primo squilibrio, quello di quindici anni prima. Ma ora sembrava ripetersi la stessa solfa, così l’unica soluzione era provare a riportare l’altra fonte di potere per ristabilirlo di nuovo visto l’indebolimento di Prominence. E in effetti sembrava funzionare. Da quando Fine era arrivata su Wonder non si erano più verificati danni sia lì che sulla Terra.
-Sono certo che imparerà ad amarti come una vera sorella- disse Tolouse accarezzandole una guancia bagnata e ricevendo un cenno della testa poco convinto della figlia.
-Non possiamo dirglielo? Forse se lo sapesse..-
-Non credo sia ancora il momento- la interruppe sua madre -Vorrei tanto che lei sapesse, credimi, ma non è ancora pronta, non conosce questo mondo a sufficienza per venire a sapere che è il posto dove è nata-
-E penso che ora come ora la prenderebbe male. Aspettiamo almeno che la Benedizione del Sole torni alla sua regolarità, poi le parleremo- continuò il re.
-E se vorrà tornare nell’altro mondo?- chiese Rein di getto, aveva paura della risposta.
-Questo si vedrà, in fondo è cresciuta lì- disse Elza con un sorriso amaro, troppo amaro -Ma chissà che non accetti il suo vero mondo e il suo ruolo di principessa-
Rein annuì, non era proprio la risposta che voleva sentirsi dire. Non sapeva cosa avrebbe fatto o cosa avrebbe deciso Fine una volta saputa la verità. Ma una cosa la sapeva: avrebbe fatto di tutto per farsi amare da Fine come una sorella, perché lei era sua sorella, sua sorella gemella, sua e di nessun altro.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
SPOILER:
[…] -Penso che quando la Benedizione del Sole si sarà ristabilita del tutto le parleranno- Bright sembrava meno irritato di Shade […]
-E la obbligheranno a restare per evitare altri squilibri? E se la Benedizione del Sole dovesse avere ancora dei vacilli che succerebbe? La rispedirebbero sulla Terra? […] E i suoi sentimenti?!- […]
 […] -Beh, nessuno mi ha detto come posso aiutavi con.. sì con i poteri- non sapevo nemmeno io quali parole usare. […] Il re e la regina si scambiarono una veloce occhiata e io mi sentii nuovamente esclusa da tutto. […]
-Ma non c’è fretta, come hai potuto vedere già dal tuo arrivo non ci sono stati problemi, nemmeno sulla Terra-
-Non ci sono più terremoti? […] -Quindi posso tornare a casa?- mi accorsi solo dopo aver parlato che la mia sembrava più un’allegra affermazione che una domanda. […]








Salve gente
Scusate per l'enorme ritardo, ma finalmente mi è tornata l'ispirazione.
Siccome sono di fretta non posso scrivere molto, ma spero tanto vi sia piaciuto. E spero che iniziate ad apprezzare Rein, mi ha fatto molta pena scrivendo questo capitolo..
A presto e grazie mille a chi segue ancora la storia
Baci Ross

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Twin Princess / Vai alla pagina dell'autore: _MoonShine_