Ikol inghiottì un verme in tre secchi movimenti di becco, distendendo il collo scuro verso l'alto.
Soddisfatto, tornò poi a raspare nel terriccio umido sotto lo sguardo attento di Loki.
«Sai, forse avrei dovuto omettere la parte sul “mangiatore di vermi”» ammise il giovane dio, vagamente nauseato «sei pur sempre me. Mi sento tirato in causa».
«Sono buoni» constatò laconico Ikol, strappando da terra un altro vermicello d'un rosa delicato.
«Inoltre, eri un mutaforma» continuò l'uccello, impietoso «sei stato cose con abitudini alimentari ben peggiori».
«Che me-ra-vi-glia,» sillabò Loki, funereo «ogni giorno scopro cose nuove ed entusiasmanti sul mio passato!».
Ultimamente non ho il tempo né la capacità mentale per scrivere, nell'attesa che il vento cambi riesumo qualcosa. ;)