Dolore.
Dolore e sofferenza ovunque, non gli rimaneva altro.
Disteso supino sul letto in quella squallida stanza, Sergey rifletteva.
Cos’era quello?
Che cosa lo teneva legato a quella persona, che cosa gli impediva di allontanarlo come aveva fatto con tutti gli altri?
Non era per i segni che in quel momento dominavano il tuo corpo; non per quei marchi che ben presto sarebbero diventati lividi.
Era un ferro spinato avvolto intorno a qualcosa di più vitale. Il tuo cuore era oppresso da quel legame, ma non voleva liberarsene, perché faceva male.
Perché allontanare il russo? Hai fatto così tanto per ottenerlo, ora lui ti cerca e marchia il tuo corpo, per dimostrare che tu sia suo.
Ma … è amore questo?
Non ricevi una minima parola, nulla, nemmeno ti chiama, quando ti cerca.

“ Belarus. “

Non è quello il tuo nome.
Sì, è ciò che sei, ciò che rappresenti, ma non è quello che vuoi che lui ami.
Perché /loro/ si amavano senza dolore?
Cosa hanno in più, che a te manca Sergey?
Nella tua mente si fa fin troppo vivida l’immagine dei due amati stretti in un dolce abbraccio.
Il sorriso sulle labbra dell’inglese, che pareva radioso.
Con Ivan non avrebbe mai avuto nulla di tutto questo.
Ma senza di lui, sarebbe rimasto per sempre solo?
I suoi marchi sulla tua pelle fanno male, bruciano, e non ti aiutano a sorridere.
Perché loro possono essere felici e tu no?