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Autore: Yellow_Shine    20/11/2012    1 recensioni
Un viaggio nel tempo,un amore impossibile e un antico nemico da sconfiggere.
Riuscirà la luce a trionfare sull'oscurità?
(Cit. dal testo):
La paura offuscò la sua mente e qualcosa sembrò spezzarsi dentro di lei;sentì una strana energia invadere il suo corpo e subito dopo una bolla di energia bianca l'avvolse,illuminando tutto intorno a lei.
Da quel momento si ritrovò inghiottita nell'oscurità.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 8
 
                           L'attacco del gigante Toante    
     
               
 




Quella notte, Elion non riuscì a chiudere occhio: non faceva altro che pensare a Merlino e a Freya.
Non si spiegava come Merlino, le avesse potuto tacere una cosa del genere, ma comunque fosse, lei era sua amica e come tale doveva essere felice per lui e per Freya per essersi ritrovati.
Il mattino seguente, si sentiva davvero uno straccio, non fece colazione e si avviò al castello, seguita da Gwen che l'osservava perplessa.
Entrarono a palazzo, Gwen, stanca del comportamento di Elion, la trattenne per un braccio, facendola voltare verso di lei.
"Si può sapere cosa ti succede?"le chiese Gwen, preoccupata ed esasperata.
"Io..."
Proprio in quel momento, passarono davanti a loro Merlino e Freya che stavano ridendo, complici.
"Buongiorno!"cinguettò Freya.
"Buongiorno"le augurò Gwen, guardandola dalla testa ai piedi.
"Mi chiamo Freya"sorrise lei, prendendole la mano.
"Sono la fidanzata di Merlino!"
"Merlino...tu e..."iniziò a dire la bruna, rivolgendosi al ragazzo.
"Non proprio..."iniziò a dire lui, ma venne interrotto.
"Merlino!"tuonò Artù, scendendo velocemente la scalinata di marmo bianco.
"Principe!...Pulirò le vostre stanze più tardi...promesso!"
Artù lo guardò con espressione interrogativa, alzando un sopracciglio.
"Ma, di cosa stai parlando?!Sveglia, Merlino!Preparati, abbiamo una missione!"l'informò lui.
"Missione?!"
"Bravo, Merlino! Vedo che hai capito!Prepara tutto"
"Sì, subito"
Artù stava per risalire le scale, quando si voltò verso Elion.
"Ehmn...Elion, preparati, verrai anche tu"
"Io?"
"Lei?!"protestò Merlino.
"Sì, è molto più brava di te con la spada!Assistermi negli allenamenti l'ha resa più forte . Non fare storie e muoviti!Voglio partire prima che cali il sole"
In effetti era vero, da quando partecipava agli allenamenti con Artù e Merlino aveva acquistato una certa dimestichezza con la spada e con l'arco.
Elion preparò una borsa, prese delle coperte, cibo e un cambio d'abiti.
Risalì la stradina e raggiunse Artù e Merlino, fuori dalle stalle reali.
Il principe era già in sella a Gwenvael, che fremeva per partire, al fianco di Artù, c'era Merlino e dietro di lui c'era Freya che si teneva stretta a lui.
"Merlino!Credi, forse, che stiamo andando a fare un allegro picnic per i boschi?!"lo rimproverò il sovrano con tono esasperato.
"Perdonatelo, sire...siamo stati lontani per così tanto tempo che...non ho avuto la forza di lasciarlo andare via da solo"lo supplicò Freya con occhi lucidi.
"Ehmn...e va bene"lasciò correre Artù, alzando un sopracciglio.
"Perdonate il ritardo!"si scusò Elion, assicurando alla sella la sua borsa e salendo sul suo cavallo.
"Non preoccuparti.Abbiamo ancora molto tempo prima che cali il sole" sorrise Artù.
Artù diede a Gwenvael dei colpi di staffa e partì al trotto verso l'uscita di Camelot.
Gli altri tre lo seguirono.
Entrarono nel bosco, gli alti alberi, con i loro rami spogli, si univano coprendo il cielo plumbeo.
L'aria era gelida, e, intorno a loro, la vita sembrava essersi interrotta.
"Artù...in che consiste questa missione?"chiese Merlino coprendosi il volto con la sciarpa.
"Siamo diretti al castello di Tanysia"
"Ca...ca...castello di Tanysia?!"chiese Merlino, agitandosi.
"Smettila di balbettare come una donzella!"lo rimproverò Artù.
"Ma, Artù...è una terra pericolosa!Tutto in quel posto emana pericolo!"
"Qualcuno qui ha paura di rimetterci il fondoschiena"ghinò Artù, beffardo.
Merlino non rispose alla provocazione del principe e si limitò a guardarlo in modo contrariato.
Fermarono i loro cavalli per riposarsi.
"Principe!"lo chiamò Elion.
"Cosa c'è?"
"Credo che sia impossibile continuare, per oggi. Ci sono delle grandi nuvole scure e ho paura che tra un po' ci sarà una tempesta di neve"disse lei, indicando il cielo.
"Cosa facciamo?"s'intromise Merlino.
"Qui ci sono delle grotte...potremmo accamparci e sperare che la tormenta finisca presto"gli spiegò lei, smontando da cavallo e portando il destriero in una delle grotte che si estendevano davanti a loro.
Artù fece lo stesso e così anche Merlino.
Si sistemarono in una grotta adiacente, disposero la poca legna che avevano trovato in cerchio.
Una volta sistemati i loro giacigli per la notte, si sedettero intorno alla castata di legna, Artù e Merlino tentarono di accendere un fuoco, ma con scarsi risultati.
"Maledizione!"imprecò Artù, lanciando lontano la pietra focaia.
"Credo che dovremo rinunciare al fuoco"continuò lui, osservando, deluso, il cerchio fatto con la legna.
"Non scoraggiatevi, Artù. Provate di nuovo"lo incoraggio Merlino, porgendogli la pietra che aveva lanciato.
Il principe guardò prima Merlino e poi la pietra che aveva in mano.
Con atteggiamento di sfida, la prese dalle mani del suo giovane servo e iniziò a sfregarla su un'altra pietra per creare delle scintille.
Ci provò una, due, tre volte, ma il fuoco non voleva saperne di accendersi.
"Artù!Guardate un trol !!"gridò Merlino , allarmato e indicando l'ambiente fuori dalla grotta.
Il principe sguainò subito la sua spada, si alzò e scrutò con attenzione la foresta, diventata, ormai, scura e pericolosa.
"Dove?"
"Ehmn...guardate meglio sire!"
Merlino si rivolse al cerchio di legna.
"Yasser gamesh handà"sussurrò, facendo diventare i suoi occhi di color dorato.
La fiamma divampò verso l'alto con un boato per poi ridimensionarsi.
"Il fuoco!Ce l'avete fatta, Artù!"esclamò Elion, fingendosi entusiasta per aiutare Merlino.
Il principe si voltò verso il fuoco che ardeva nel cerchio e lo guardò con espressione stranita per poi convincersi che fosse opera sua.
"Oh, beh, sono un cavaliere dalle incredibili gesta"si vantò lui, sfoderando un sorrisetto sornione.
Finalmente potersono godersi il fuoco e rifocillarsi; la neve aveva iniziato a cadere velocemente, spinta dal vento gelido delle terre del nord.
Elion tirò fuori dalla sua borsa della carne essiccata e del pane e iniziò a distribuirne ai suoi compagni di viaggio.
Consumarono in silenzio la loro cenae poi Artù li mise al corrente sul da farsi.
"Questa è la foresta Sheda...dobbiamo superarla per arrivare al castello di Tanysia"indicò Artù, mostrando la cartina ad Elion.
Merlino li osservava in silenzio, dall'altra parte del fuoco: quei due sembravano davvero molto affiatati e la cosa iniziava a dargli fastidio.
"Cosa c'è che il re potrebbe volere da un castello desolato come quello?"s'intromise Merlino.
"Un bastone magico...il bastone di Atysia..."
"Un bastone?!E noi rischiamo le nostre vite...per un bastone?!"
"Non è un bastone come gli altri, Merlino. E' magico!Mio padre ha paura che possa essere trovato da qualche manigoldo e usato contro Camelot e così..."
"Manda noi a recuperarlo"lo interruppe Merlino con tono piatto.
"Esatto, Merlino, noto che le tue doti intellettive stanno migliorando...sarà merito dello spalare il letame dei miei cavalli?"
"Chi era Atysia?"chiese Elion, interessata.
"Atysia era uno stregone che aveva costruito il suo regno col sangue della povera gente. Era un uomo senza scrupoli e sembrava che niente potesse fermarlo. Un bel giorno scomparve, lasciando il suo bastone magico all'interno del palazzo"spiegò Artù, soddisfatto di aver mostrato le sue conoscenze sull'argomento.
"E' ora di andare a dormire...vieni, Merlino"li interruppe Freya, tirando dolcemente il giovane mago per un braccio.
Merlino guardò Elion con sguardo struggente per poi sdraiarsi sul suo giaciglio e coprirsi con il suo mantello.
"Voi andate a riposare...farò io il primo turno di guardia"si propose Elion, coprendosi con il mantello e sedendosi accanto al fuoco.
"Molto bene, io, allora, farò il secondo turno"propose Artù prima di coricarsi.
Bastò poco tempo ai tre di sprofondare in un sonno profondo: il viaggio nella foresta li aveva stremati molto più di quanto non mostrassero.
Elion ravvivò il fuoco con un rametto, spostando un tizzone erdente.
Merlino si mosse nel sonno, portando il volto alla luce del fuoco.
La ragazzo lo guardò dormire, il volto stanco e l'animo triste.
Notò, poi, il braccio di Freya cingerlo da dietro e in quel momento voltò lo sguardo verso il fuoco.
Sarebbe stato sempre così e lei avrebbe dovuto farci l'abitudine, eppure le sensazioni che aveva provato ballando con lui mesi prima erano ancora così vivide.
Sarebbe riuscita a mantenere le distanze?
"Puoi riposare, ora"le disse Artù, coprendosi col mantello e sedendosi accanto a lei.
"Vi ringrazio principe, ma il mio turno non è ancora finito"
"Insisto...voglio che tu riposi"
"Grazie, ma non credo che riuscirei a dormire..."sospirò lei, osservando di nuovo il fuoco, scoppiettare nel cerchio.
"E' per lui?"chiese Artù, indicando Merlino con un cenno del capo.
"Eh?!"
"Andiamo...sono un principe, ma non sono mica cieco. Ho notato come vi guardavate durante gli allenamenti e ho notato anche come vi guardate adesso"
Il principe la spiazzò, non era poi così tontolone come dava a vedere.
"Ma, vorrei sapere una cosa..."iniziò a dire lui.
"Vorrei sapere...che cosa ti ha colpito in lui?"continuò, sfregandosi gli occhi.
"Beh, lo so che non è il massimo in forza, ma c'è stato qualcosa nei suoi occhi che...insomma, mi sento come se il mio cuore sia legato a lui...proprio come voi e la ragazza misteriosa..."disse lei, sorridendo e arrossendo.
"Già...la fanciulla misteriosa... non eri tu, vero?"
 
-Ha capito anche questo?! E' più sveglio e attento del solito...sarà l'aria aperta?!- pensò lei, guardandolo sbalordita.
 
"Ma, perchè non mi hai detto subito che non eri tu?"
"Vi prego, maestà non fraintendete il mio gesto...non l'ho fatto per prendermi gioco di voi, è solo che ho pensato che meritiaste di ballare con una persona che vi ama veramente, ma come avete capito che non ero io?"
"Lo avevo capito, guardando i suoi occhi..."continuò lui con sguardo languido, ricordando la fanciulla.
"Immagino che tu sappia quale sia la sua identità, vero?"chiese il principe in ansia.
"Sì,ma lei non è ancora pronta a rivelarsi quindi non posso dirvi chi sia, ma non abbiate timore...quando sarà il momento la incontrerete"
Artù le sorrise, fiducioso.
Elion guardò fuori dalla grotta; il vento soffiava forte e la neve non aveva cessato di cadere nemmeno per un istante.
"Speriamo di non rimanere bloccati qui"sospirò lei.
Sentirono, improvvisamente, la terra tremare sotto di loro, i cavalli iniziarono ad agitarsi poi tutto si calmò e intorno a loro fu silenzio.
Merlino e Freya si svegliarono di sovrassalto mentre, Artù e Elion si alzarono, scrutando la foresta, flagellata dalla tormenta.
"Cosa è stato?!"chiese Merlino, allarmato e raccogliendo in fretta le sue cose.
"Sembrava un terremoto"spiegò Artù, facendo lo stesso.
"Andiamocene!"esclamò Freya terrorizzata.
"Mi dispiace deludervi, ma...quello di prima non era affatto un terremoto"disse Elion, fissando dritto davanti a lei.
Sentirono dei tonfi, simili a dei passi e poi alberi cadere.
Qualcosa si stava avvicinando a loro, emettendo delle urla sovrumane e spaventose.
Prontamente, Artù afferrò delle fiaccole e le accese, distribuendole ai suoi compagni.
Rivolsero il fuoco verso l'esterno della grotta, le urla e i tonfi cessarono come anche il vento e la neve.
Si guardarono intorno con espressione sollevata.
"Cosa era?"domandò Freya, nascondendosi dietro Merlino.
"Qualsiasi cosa fosse...non aveva un buon odore..."disse Elion, facendo una smorfia di disgusto e tappandosi il naso con le dita.
"Vado a dare un'occhiata"l'informò Elion, sguainando la spada.
Uscì dalla grotta e tenne  la luce della torcia, accesa, davanti a lei.
"Aspetta!Può essere pericoloso!"la inseguì Merlino.
Elion si fermò all'entrata della grotta, agitò la fiaccola a destra e a sinistra, ma niente si mosse.
Tutto era attanagliato dall'oscurità e ricoperto da candida neve bianca.
"E' pericoloso qui, potrebbe succederti qualcosa..."la rimproverò Merlino, camminando e guardando a destra e a manca, finendo così, con lo scontrarsi contro di lei  e cadendo rovinosamente con la chiena sulla fredda neve.
"Merlino...tutto bene?"domandò Elion, voltandosi e illuminandolo con la fiaccola.
Si guardarono per alcuni istanti poi, la ragazza, si assicurò la spada alla cintura.
"Sì...solo un po' bagnato, forse..."
Elion gli sorrise e gli tese la mano per aiutarlo a rialzarsi.
Il giovane mago l'afferrò e con le gambe si aiutò a rimetteri in piedi, sentì un brivido attraversargli la schiena e il rossore aggredire le sue guancie.
"Merlino!"esclamò Freya, attaccandosi come una cozza al suo braccio.
"Freya! Torna nella grotta! Potrebbe essere pericoloso!"
"Elion!"esclamò Artù, correndo verso di lei.
"Stai bene?"continuò lui, mettendole le mani sulle spalle.
Lei sorrire e annuì, poi, riconcentrò l'attenzione sullo scenario che le si stagliava davanti.
Merlino li osservava con sguardo triste, lo stesso che faceva Elion ogni volta che lo vedeva con Freya.
Illuminò l'oscurità con la fiaccola e, molto cautamente, si avvicinava sempre di più alla foresta.
Portò in avanti il fuoco, ma non vide nulla e si rivolse di nuovo ai suoi compagni di viaggio.
"Non c'è niente"li avvisò lei.
"Un gi...un gi...un gi..."farfugliò Merlino, sgranando gli occhi e indicandola.
"Parla, Merlino! "Un gi...", cosa?!"lo richiamò Artù con tono frustrato.
"Un girasole?...Ma, siamo in pieno inverno!" disse Elion, cercando di completare la parola.
Merlino si limitò a scuotere la testa e a mantenere la sua espressione terrorizzata.
"Un giardino?!"provò Artù, passandosi una mano sul volto e guardandolo, irritato.
Elion sentì una presenza alle sue spalle e il cattivo odore ricominciava a diffondersi; si voltò lentamente e rivolse la luce del fuoco alla grande ombra.
"E' un gigante!!"urlò lei.
Il gigante la guardava con i suoi enormi occhi rossi e dalle sue labbra uscivano risate sguaiate e volgari.
"Ucci ucci! Abbiam degli umanucci, qui! Ahahahahaha!"rise lui, chinandosi su Elion e catturandola nella sua enorme mano.
Artù sguainò la spada e si fece avanti per cercare di colpire la creatura.
"Artù, mettetevi al riparo!"gli urlò Elion, tentando di liberarsi da quella stretta.
Merlino corse nella grotta, trascinando Freya con sé.
"Freya, tu rimani qui e non uscire per nessun motivo"le disse Merlino, mentre cercava forsennatamente una spada.
"Ma, Merlino, io...io ho paura, non puoi abbandonarmi qui per lei!"esclamò, tenendogli il braccio.
"Andiamo Freya, cerca di capire...lei è...lei è mia amica e non posso stare a guardare mentre quel gigante le fa del male!"
Merlino sfilò il suo braccio dalle mani di Freya e corse ad aiutare Artù che scagliava fendenti senza ottenere risultato.
"Vorrei che lo facessi"disse Freya in tono impercettibile e serrando le mani in due pugni.
"Lasciami andare, bestione!!"gli ordinò Elion, guardandolo con aria di sfida.
"Ahahahaahh! Sei molto coraggiosa...per essere una pulce ed è per questo che ho deciso di giocare ancora un po' con te...il mio nome è Toante!"rise sguaiatamente, aprendo la bocca e lasciando uscire, ancora una volta, il suo alito cattivo.
"Cavolo! Ma, da quando è che non ti lavi i denti?! Hai un fiato che uccide!"esclamò Elion, coprendosi il naso con la mano.
Artù e Merlino continuavano a pungere il piede calloso del gigante con la lama delle loro spade, ma senza successo.
"Cosa facciamo, Artù?Questo bestione non sembra cedere!"
"Ci sto pensando, Merlino!"esclamò il principe, continuando a pungere il piedone.
"Vi schiaccierò, maledetti insetti fastidiosi!!"
Il gigante sollevò il piede per schiacciare i due, ma furono più rapidi e si gettarono nella neve, schivando il colpo.
Elion non potè rimanere a guardare, riuscì a sguainare la spada e a piantarla nell'occhio del gigante che emise un urlo mostruoso.
La terra tremò ancora, il bestione, spinto dal dolore, stava calpestando qualsiasi cosa si trovasse sotto di lui.
"Il mio occhio!"tuonò lui.
"Cosa hai fatto al mio occhio?!?Ora, avrai la fine che ti meriti!Preparati a finire nel mio stomaco!!"
Toante aprì la bocca e sollevò Elion sopra di essa.
La vista che godeva da quella posizione era davvero spaventosa: i suoi denti erano di un color giallo marcio e tra di loro c'erano ancora i resti dei corpi di soldati che aveva provato a sfidarlo.
Toante lasciò la presa e Elion precipitò in quel pozzo oscuro.
"ELION NOOOOO!!"esclamò Merlino.
Prese tutto il suo coraggio e con la spada infilzò il dito mignolo del piede del gigante.
Cercò di usare i suoi poteri, ma sembravano non avere nessun effetto sul gigante.
Toante sdradicò due alberi dal terreno che scaraventò sui due.
Fortunatamente, riuscirono a schivare i colpi ancora una volta, ma quando cercarono di attaccare l'enorme creatura, questa li scaraventò, con un pugno, contro le roccie.
Tutto sembrava perduto, quanto, all'improvviso, dalla gola di Toante si sentì un urlò e subito dopo la sua bocca si spalancò lasciando uscire una colonna di fuoco.
"E' Elion!"esclamò Merlino, sorridendo.
La ragazza stava cadendo verso il basso, chiuse gli occhi, sperando di non sentire il rumore delle ossa che si sarebbero spappolate per l'impatto violento,  ma qualcosa evitò l'impatto con il terreno.
Stava cavalcando qualcosa di morbido e di caldo, riaprì gli occhi e con sua grande sorpresa scoprì chi era il suo destriero.
"Blaez!"
Il wolfiang atterrò accanto ad Artù e Merlino.
"Un wolfiang?!Non ce la faremo mai contro due mostri!" esclamò Artù, sguainando la spada e puntandola alla gola del lupo.
"Non è come pensate! Blaez è dalla nostra parte"lo informò Elion, ponendosi tra lui e Blaez.
Merlino e Artù guardarono la bestia con diffidenza.
"Non c'è tempo...dobbiamo fidarci o rimarremo schiacciati!"
Elion sembrò convincerli.
"Come facciamo a liberarci del grassone gigante?"chiese Merlino, allundendo all'enorme pancia di Toante.
Elion guardò gli occhi del lupo e sorrise.
"Ho un'idea!"esclamò lei, rivolgendosi al principe.
I quattro si nascosero nella grotta dove avevano lasciato i cavalli.
Freya li raggiunse e tentò di persuadere Merlino nel partecipare all'impresa.
"Potrebbe succederti qualcosa e io non voglio!"si oppose lei con gli occhi lucidi.
"Non preoccuparti, non mi succederà nulla...devo solo tendere una fune"
Si rivolse a Elion che stava per salire sulla groppa di Blaez.
"Tu piuttosto...non posso permettere che..."le iniziò a dire lui, trattenendola per un braccio.
"Non preoccuparti per me, so' cavarmela e non ho intenzione di lasciare tutto il divertimento a te e Artù"lo tranquillizzò lei, sorridendo e posando la sua mano su quella del giovane mago.
"Dobbiamo agire...Toante è stremato"le disse Blaez, indicando il gigante con il muso.
"Va bene"
Elion salì sulla groppa del lupo mentre il mago e il principe presero la fune.
Il lupo corse tra i piedi di Toante che iniziò a sollevarli per schiacciarli.
Sbattè il piede talmente forta da creare una voragine e costrinse Blaez e Elion a fermarsi al suo margine.
Stava per schiacciarli e la ragazza fece cenno ai due d'intervenire.
Cavalcarono fino ad arrivare ai piedi di Toante e iniziarono a passare la fune attorno alle sue appendici posteriori.
Elion e Blaez si spostarono appena in tempo.
Stinsero la fune e il gigante perse l'equilibrio, cadendo nella voragine di fuoco che egli stesso aveva creato.
Si riunirono tutti davanti alla voragine e guardarono il gigante scomparire nel mare di fuoco.
"Siamo un' ottima squadra!"sorrise Artù, compiaciuto.
Freya corse verso di loro e strinse Merlino in un abbraccio.
Elion scese dalla groppa di Blaez e gli carezzò il capo.
"Grazie per averci aiutato"
Blaez sembrò sorriderle e senza dir nulla corse via, sparendo nella foresta oscura.
"Elion!"esclamò Artù, dandole una leggera pacca sulla spalla.
"Sei la fanciulla più coraggiosa che io conosca...dovrei chiedere a mio padre di investirti cavaliere!"
"Non esagerate principe ahaha"rise lei.
"Sarà meglio metterci in cammino e trovare una locanda dove poter riposare...sulla mappa ne ho vista una se partiamo adesso riusciremo ad arrivarci prima di questa sera"l'informò Artù, raccimolando le sue cose e raggiungendo i cavalli.
"Andiamo, Merlino! Il mio cavallo non si sella da solo!"lo richiamò il principe.
Il giovane mago sospirò, alzò gli occhi al cielo e corse al fianco del principe.
Prima di andare con Merlino, Freya si voltò a guardare Elion che stava osservando il cielo.
I suoi occhi non erano per niente amichevoli.
Rivolse, poi, l'attenzione al giovane mago e corse verso di lui per cingergli il braccio con le sue mani.
Elion guardò ancora il cielo, le nuvole plumbee si stavano aprendo.
Stavano permettendo a lembi di cielo azzurro di venire allo scoperto; un tenue sole dorato, con i suoi deboli raggi, accarezzava le nuvole e i volti dei quattro viaggiatori, tingendoli di un lieve giallo.
Elion guardò i suoi compagni prendere posto sui loro destrieri, un altro giorno era appena iniziato.
  
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