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Autore: lafatablu    21/11/2012    1 recensioni
Timeline: 4 anni dopo Not Fade Away
Pairing: Angel & Buffy (ovviamente)
Summary: Né la neve, né la pioggia, né il caldo, né le tenebre della notte, possono fermare i corrieri sulla via reale. (Erodoto – V secolo a.C.) Ci sono angeli e demoni che camminano sulla terra. Alcuni di loro lavorano per l'ufficio postale. Gli Oracoli vivevano sotto l'ufficio postale. Vi ricordate? Si, centra anche questo.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allen Francis Doyle, Angel, Buffy Anne Summers, Connor, Cordelia Chase
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A N G E L ~ Soul & Love ~'
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Parte 16

 

Tommy aveva chiamato perché era preoccupato per la reazione di Connor nei confronti di sua madre, e Connor decise che fosse giusto ascoltarlo. “Ok Tommy, accendi il pc.. parliamo su Messenger.” Guardò ancora Angel che annuì. Sorrise a Buffy e scusandosi corse in camera sua. I suo amico aveva bisogno di parlare con lui, e Connor non poteva ignorarlo.

Angel lo vide sparire oltre le scale. Lo guardò con preoccupazione, speravo solo di non averlo spaventato con tutto quel discorso sulla sua oscurità che riemergeva. Guardò poi verso Buffy, vide anche la sua ansia e comprese che lei voleva altre risposte. Continuò quindi a parlare.

“Connor non era il solo ad essere in pericolo, anche tu lo eri. Anzi, tu eri il loro obiettivo principale. I Soci Anziani furono molto espliciti a tale riguardo. Non potevo mettere a rischio la vostra vita. È per questo motivo che tu.. non potevi trovare Connor.. ho fatto in modo che..”

ho fatto in modo che.. Le ultime parole di Angel, ebbero il potere di sconvolgere Buffy. Aveva paura che lui continuasse a parlare e che avesse poi rivelato chissà quale assurda verità. Il fatto che lui avesse tentato di proteggere Connor, era una cosa che capiva e l’accettava totalmente, l’avrebbe fatto anche lei per Dawn. Ma che avesse giocato ancora con lei, usando chissà quale magia senza dirle nulla, la ferì molto. Si alzò in piedi e tentò di uscire dalla stanza.

“Basta.. non voglio sentire altro..”

Angel la bloccò, “ascoltami per favore.. lasciami finire. Non ho deciso io di non..” Lei lo guardò con le lacrime agli occhi e con uno strattone, si allontanò da lui. Angel, sconfitto davanti a quegli occhi pieni di rabbia e dolore, come sempre capitolò. Lasciò che lei si sfogasse, ne aveva tutto il diritto ma era anche certo, che non appena avesse saputo tutta la verità, la sua rabbia si sarebbe mitigata. Cristo, erano così maledettamente simili loro due.

Fra i singhiozzi che tentava di soffocare, Buffy cominciò a parlare ed era evidente che non voleva essere interrotta “..quattro anni, Angel. Quattro anni senza sapere se eri vivo o morto. Hai idea di cosa sia stato per me, vivere con quel peso dentro? Ti importava? No, certo che no.. se ti fosse importato avresti fatto di tutto per avvertirmi..”

“È esattamente ciò che ho fatto” disse Angel, con voce bassissima.

“..sentivo che eri vivo, lo sentivo dentro. Ero certa di questo, ma è stato peggio che saperti morto, perché nonostante una parte di me sapesse, non avevo alcuna prova. Più di una volta ho creduto di impazzire.. non hai idea di cosa sia stato per me, dover sopportare i commenti di Xander, Giles, Willow ..e tutti gli altri.. loro credevano fossi pazza..”

Poi si fermò di colpo, perché solo in quel momento, registrò nella propria mente, le ultime parole che Angel aveva pronunciato. “Cosa?”

“È esattamente ciò che ho fatto, Buffy” ripeté Angel. “Ho fatto di tutto per avvertirti, ma tu eri inaccessibile alla mia vista. Potevo sentirti.. potevo sentire persino il tuo odore, ma non potevo vederti, ne comunicare con te in alcun modo. Ho fatto il possibile e l’impossibile per far sentire la mia presenza. Quando.. quando sei arrivata a Los Angeles con l’esercito di cacciatrici, e hai trovato il drago morto, io ero lì a pochi passi da te, ma tu non mi sentivi. Ho urlato per ore fino a seccarmi la gola, ma tu non rispondevi. Ho sentito che estraevi la spada dal drago, ho sentito le tue parole, ho sentito le tue lacrime e la tua disperazione, ma qualcosa ci impediva di..”

Si fermò ancora e ancora gli parve che gli mancasse l’aria. “Poi, ti cercai ovunque e ovunque ti trovassi, era sempre la stessa storia.. tu eri inaccessibile alla mia vista. Sono stato settimane intere, appostato davanti alla casa di Giles, ma non vi era modo che io vedessi nessuno di voi. Poi compresi. I soci Anziani mi occultavano la vista, per rendermi vulnerabile. Buffy, non hai idea di quello che sono in grado di fare. Mi dissero senza mezzi termini, che ti avrei sentito morire senza poter intervenire. Mi dissero che avrei sentito le tue urla agonizzanti, mentre ti uccidevano e non avrei avuto neppure la consolazione di avere un corpo su cui piangere..”

Cominciò a camminare nervosamente lungo la stanza, sembrava un animale in gabbia. Buffy lo guardava commossa mentre lo seguiva nel suo andirivieni, era agitato come lei non l’aveva mai visto prima d’ora. Il suo corpo era teso, la sua voce era dura e tagliente. Traspariva tutta la sua rabbia, e pareva che lo divorasse da dentro. In tutti quegli anni, questa era la prima volta che ne parlava con qualcuno, quindi Buffy comprese la potenza delle sue emozioni.

Loro due erano così maledettamente simili. Gli sfiorò il braccio, ma avrebbe voluto abbracciarlo

"Non hai idea delle cose che hanno fatto, nel corso degli anni, per cercare di farmi impazzire.. per farmi fare dei passi falsi.. ancora nel vano tentativo di avermi dalla loro parte. Non hai idea di.. quello che hanno fatto a me ..e ai miei amici. Hanno preso Kate, la mia amica detective, Buffy. Non c'era nessuna dannata ragione per riportarla qui a morire, se non per vedere.. se.. se avessi provato piacere a.. a farla impazzire, come Angelus fece con Drusilla. L’hanno vampirizzata davanti ai miei occhi, proprio come fecero con Gunn, e alla fine hanno lasciato a me, il compito di impalettarla. Hanno catturato Dru ma non potevano semplicemente ucciderla, no.. perché volevano provare qualcosa.. un po’ di magia, hanno detto.. Un esperimento, giusto per vedere se funziona e si son divertiti molto a farlo. L'esperimento è fallito, naturalmente, qualsiasi incantesimo che impiega due mesi di tempo per uccidere un vampiro è inutile, non importa quanto soddisfacente fosse per loro, vederla soffrire in quella lunga agonia. Tutto questo è accaduto per quella dannata profezia. La Shanshu. Loro hanno tentato ancora, in ogni modo possibile, di riportarmi all’oscurità, per avermi dalla loro parte ..perché la profezia diceva che non era chiaro che ruolo avrei giocato nell’apocalisse.. se con loro o contro di loro.."

"Angel" disse Buffy con un filo di voce. La sua rabbia era totalmente svanita, ora vedeva solo Angel e i suoi occhi pieni di sgomento. Quando si rese conto di cosa avesse dovuto sopportare, si sentì impotente, come poteva aiutarlo? Non aveva capito, fino a quel momento, quanto profonde fossero le cicatrici che in quegli ultimi quattro anni, avevano quasi distrutto la sua anima. Si alzò lentamente, mise le mani sul suo petto. "Va bene. Ho capito.. solo.. calmati ora.. Connor potrebbe sentirti.."

Ma Angel continuò, non riuscì a trattenere oltre tutto quel dolore. Se l’avesse ricacciato dentro, temeva che vi sarebbe rimasto per sempre ed era maledettamente stanco di essere forte. Tal volta, mostrare le proprie debolezze, poteva essere una liberazione e solo davanti a Buffy poteva mostrare la sua vulnerabilità. Lei, con lui lo faceva da sempre e anche quello era un modo per dire “Ti amo.”

“I Soci Anziani mi occultarono alla tua vista, per rendermi vulnerabile. Sapevano che non mi avresti permesso di scivolare verso il lato oscuro. Per loro, eri pericolosa, eri un ostacolo. Tu e Connor, lo eravate. Ma io avevo bisogno di aggrapparmi a qualcosa, a qualsiasi cosa ..e quelle lettere ..quelle lettere, erano l’unico modo per sentirti ancora vicina, anche se era rischioso..”

Buffy lo abbracciò, non riuscì a trattenersi oltre. “Lo so. È tutto finito ora, loro hanno perso su tutti i fronti.. non sono riusciti ad averti, e anche se so che non mi ha ancora detto tutto, credo sia meglio prima chiarire questa cosa dei nonni.. credo che Connor voglia sapere..”

Angel annuì. Voltandosi, vide che Connor era proprio dietro a lui. Guardò suo figlio che pareva turbato, aveva sentito tutto. Con gli occhi, Connor gli chiedeva scusa per non aver capito prima cosa avesse dovuto sopportare, sebbene lui l’avesse intuito da tempo. Ma non conosceva tutti i raccapriccianti particolari della morte dei suoi amici. Connor comprese la paura di Angel e la sua ossessione di proteggere lui e Buffy ad ogni costo. “Papà.. io non..”

Angel gli sorrise rassicurante “Sto bene, Connor.” Cercò di apparire il più normale possibile. Lui era un maestro in questo genere di cose. Nascondere il dolore e far finta che nulla fosse accaduto, era una cosa che sapeva fare bene e con Connor non voleva apparire vulnerabile. Lui non era Buffy. Lui era solo un ragazzo. Gli sorrise ancora. “Ti va di? ..insomma, non ho capito bene questa storia del tizio del bar” ..e Connor comprese ..e Connor raccontò ancora..

“..poi però, intono a me, divenne di nuovo buio.. pensavo che avesse spento l’insegna del bar, invece era magicamente sparito tutto quanto. Dopo aver parlato al telefono con Buffy, il bar è scomparso come se non fosse mai esistito. Ora mi dite che questo tizio e il vostro amico morto anni fa, sono la stessa persona? E ha il nome di mio nonno? È semplicemente assurdo..”

Angel prese in mano la foto di Doyle e la mostrò ancora a Connor “Guardalo, Connor. Guardalo bene. Pensi che potrebbe assomigliare a tuo nonno? Guardalo con attenzione.”

Connor sentì un crampo allo stomaco. In qualche modo, la voce di Angel gli ricordò di quella volta, in cui lui voleva che vedesse il vero volto di Jasmine, senza sapere che lui lo conosceva già. Guardò la foto attentamente, certamente era lo stesso tipo del bar. Adesso, come quel giorno, notò che in lui vi era qualcosa di familiare, ma oltre a questo non riuscì vedere altro. Poi sentì la voce di nonno Reilly risuonare dentro sé. Non devi “Guardare” Devi “Vedere”. Istintivamente socchiuse gli occhi e finalmente comprese. Doyle, nonno Reilly e il tizio del bar, erano la stessa persona. Ora capì meglio anche certi particolari che gli erano sembrati solo delle strane coincidenze. “Il ketchup” mormorò, guardando Angel. Poi continuò a parlare.

“Mio nonno sapeva che ero allergico al pomodoro e il tizio del bar non mi ha dato il ketchup ..e poi? ..le patatine fritte? Mi ha chiesto se ero un patito delle diete, e mio nonno odiava le diete.. quando ero all’ospedale mi rimpinzava di dolci, di nascosto dai medici e dai miei genitori..”

Angel gli sorrise, ricordava che Connor gli aveva raccontato questa storia, ma Connor continuò a parlare a ruota libera e lui non lo trattenne. “Anche la storia della buca delle lettere, che prima non c’era e poi è ricomparsa” Rise “È tipico di lui, era pur sempre un postino, dopo tutto. Si papà. Loro sono la stessa persona, ma non capisco perché non si è fatto riconoscere da me”

“Forse non poteva” disse Buffy “Forse quello era l’unico modo per entrare in contatto con te”

Angel annuì “Ha dovuto distorcere la realtà per contattarti, perché voleva che tu palassi con Buffy. Perché tu lo ascoltassi, doveva fare in modo che tu ti fidassi di lui. Forse non aveva molto tempo a disposizione, e non voleva spaventarti. Per questo non si è fatto riconoscere..”

Connor era soprappensiero e rispose quasi istintivamente. “Non c’era tempo, questo è sicuro. Tu stavi morendo e Buffy era l’unica che poteva salvarti..” Continuò a guardare la foto. Scosse la testa, ancora incredulo “..quindi, lui è nonno Reilly?” disse sottovoce “ok.. posso accettare questo, almeno credo.. ma se Doyle è mio nonno.. chi pensate sia mia nonna?”

Angel e Buffy erano preoccupati. Come potevano dirgli di Cordelia? come avrebbe reagito Connor nello scoprire, che ancora una volta, le sue certezze erano solo bugie? Angel lo prese delicatamente per le spalle, e lo fece sedere. Mettendosi quasi in ginocchio, si chinò su di lui ad altezza degli occhi. Voleva mantenere un contatto visivo. Gli parlò con voce calma e profonda.

“Ascoltami Connor, è importante che tu mi ascolti con attenzione. Io sono sorpreso quanto te e non riesco a capire cosa sia accaduto con i tuoi ricordi, ma dobbiamo conoscere la verità.. non voglio che tu rimanga ferito un'altra volta, quindi ti prego di non.. non dimenticare che qualunque cosa accada, niente cambierà questo presente.. capisci cosa voglio dire? Ora ti chiedo di fare un piccolo sforzo e di cercare di ricordare il volto di tua nonna, la sua voce, la sua postura.. e tutto quello che possa..” Connor lo bloccò con un gesto della mano “Ho capito.”

Cercò di visualizzare quante più informazioni poteva, ma si rese conto di non riuscire a mettere a fuoco nessun particolare preciso sulla nonna. “È strano” disse “ma non ricordo quasi nulla.. lei non era mai molto presente, in effetti io parlavo molto più con mio nonn.. con Doyle”

Buffy si sedette sul bracciolo del divano in cui stava Connor e lui pensò che se si avvicinavano appena un po’ di più, avrebbe trovato difficoltoso respirare. Aveva la sensazione che gli mancasse l’aria e la loro protettività, più che rassicurarlo, in quel momento lo allarmava. Buffy incrociò le braccia al petto e pur rimanendo seduta accanto a lui, non si avvicinò oltre. Però gli sorrise e gli disse pure qualcosa. “Lui per te è Nonno Reilly, non vedo la necessità di chiamarlo in modo diverso e comunque il nome è sempre quello, giusto? Credo che Angel intendesse dire questo, quando ti ha detto che niente cambierà il tuo attuale presente” poi continuò “prima hai detto che ricordavi tua nonna come.. bellissima. Hai proprio usato questa parola. Bellissima.”

“Luminosa” mormorò Connor “Lei era luminosa, ma lo era sul serio, non solo metaforicamente. Era sempre.. come avvolta da un alone bianco e luminoso.. perché lo ricordo solo adesso? io credo.. credo di non averla mai vista veramente da vicino.. me ne rendo conto solo ora..”

Angel abbassò lo sguardo per nascondere la sua emozione, adesso era certo che si trattasse proprio di Cordelia. In quell’ultima settimana trascorsa insieme, fin dal suo arrivo, Buffy aveva saputo da Angel, cosa fosse accaduto ai suoi amici. Parlò di Cordelia, Fred, Lorne e Wesley, e nel suo racconto, Cordy compariva spesso. Aveva capito che per lui era stata importante, non sapeva quanto perché Angel non lo disse, e lei preferì non chiedere oltre, ma sospettò che il loro legame, nel tempo, avesse raggiunto livelli di profonda intimità emotiva. Sentì anche una fitta di gelosia, che però sbiadì subito, per lo shock che provò nell’apprendere della sua morte. Il suo corpo era stato dilaniato dall’interno, da un demone che l’aveva posseduta, facendole fare cose indicibili e Connor era stato proprio una delle sue vittime. Comprendeva quindi l’emozione che provava Angel in quel momento. Per entrambi, sia per lui che per Connor, in modi e in tempi diversi, Cordelia era stata importante. Quei ricordi, rievocavano luoghi oscuri, che avevano allontanato padre e figlio, allargando a dismisura il divario che già esisteva fra loro, fino a farli diventare nemici, e che alla fine, avevano condotto Connor verso il suicidio.

Buffy realizzò che forse, era questo il motivo, per cui Connor la vedeva solo sfumata nella luce bianca. Se avesse intuito, anche solo per un attimo, che la nonna era Cordelia, non l’avrebbe mai accettata come tale. Forse era anche un modo, per Cordelia, di farsi perdonare per il male che gli aveva fatto, sebbene lei non avesse alcuna colpa. Anche lei era stata una vittima di Jasmine.

Angel parve intuire i suoi pensieri. Prese il ritratto disegnato poc’anzi, e scuotendo la testa, ancora incredulo, lo mostrò a Connor. “Forse non l’hai mai vista veramente, se non sfocata nella luce bianca, perché in quel momento, quando venivano inseriti i tuoi nuovi ricordi, lei era in coma. Non era ancora morta, ma non era più nemmeno fra i vivi. Guarda questo ritratto e dimmi se..” Non continuò oltre perché Connor annuì e sentì la sua voce mormorare “Cordelia..”

Fu preso da un ondata di nausea. Lui aveva amato sua nonna, e ora scopriva che era la stessa donna che.. che forse aveva amato e che per lui, era anche stata una sorta di mamma. la storia si ripeteva ancora una volta e ancora una volta, si sentì usato e manipolato. Cosa era stata Cordelia per lui? Una madre? Un amante? Una nonna? In tutte quelle incarnazioni, lui aveva amato molto quella donna, perché lei continuava a prendersi gioco di lui?

Sentì molto più che nausea. Sentì che non poteva sopportare oltre. Tutto questo era troppo per lui. Sentì soprattutto il peso della sconfitta. Angel si era sacrificato per dargli una nuova vita e aveva rischiato tutto, aveva quasi perso mille volte, e ora i suoi sforzi venivano spazzati via. Perché Connor, ancora una volta, sentì di andare in frantumi e sentì di essere tornato laddove tutto era cominciato. In quel centro commerciale, dove voleva porre fine alla sua vita.

Ma poi sentì di nuovo le parole Angel. Niente cambierà questo presente. Volle aggrapparsi ad esse. Doveva farlo, se non per sé stesso, almeno per suo padre. Cercò i suoi occhi e vide che erano umidi, proprio come lo erano quella notte, in quel centro commerciale e ricordò che ..allora lui non gli aveva creduto. Sentì la mano di Angel che stringeva la sua e sentì Buffy che gli cingeva le spalle. Solo allora si rese conto, che lei era ancora seduta accanto a lui.

“Perché?” chiese sottovoce “Perché Cordelia mi ha fatto questo?” Buffy rafforzò la presa sulle sue spalle e lui si ritrovò a poggiare la testa sul suo abbraccio protettivo. Angel gli parlò con voce rotta dall’emozione. “Cordelia e Doyle volevano proteggerti, non volevano farti del male. La Cordelia che tu ricordi, non era la vera Cordelia, lei non ti avrebbe ferito così.. lei ti amava molto.. Connor, devi credermi.. questo non cambia niente, il tuo presente è ancora lo stesso di prima. Noi siamo qui, e domani.. domani a quest’ora, noi due saremmo insieme allo stadio..”

..infine sentì la voce di nonno Doyle. Bravo Angel, ottimo punto. Connor, hai sentito tuo padre? Visto il caos che regna nelle vostre vite, questo presente è il migliore che tu potessi avere, e non dimenticare il tuo futuro. Ora che sai, questo dovrebbe essere sufficiente a mantenerti in vita, dimentica quelle sciocchezze sul centro commerciale, non rovinare tutto proprio ora che sei vicinissimo alla meta. Ricorda il senso di speranza che hai provato quando hai visto la tua vita reale. Guarda i tuoi genitori, guardali bene. Tu sei Connor, il figlio di Buffy e Angel. Tu sei una roccia, ragazzo, hai superato cose peggiori di queste. Ora dimmi, sapere che non sono tuo nonno cambia il fatto che ti voglio bene e che tu me ne vuoi? Dimentichi tutti quei nostri pomeriggi, passati a fantasticare sulla bellezza di un mondo migliore? Nulla di ciò che ti ho insegnato è casuale e man mano che ricorderai meglio, capirai tutto. Quando sarà il momento, saprai cosa fare. Lo so che sei stanco ..ma c’è ancora una cosa che devi fare.. per tua madre, per tuo padre, e per te ..e non dimenticare mai, che ci sono angeli e demoni che camminano sulla terra. Alcuni di loro lavorano per l'ufficio postale e noi due apparteniamo a questa specie.

Scoprire che aveva ancora un legame interiore con suo nonno, rasserenò molto Connor. Non voleva recidere il suo legame con lui e sentirlo parlare, lo emozionò moltissimo. Si abbandonò ancora all’abbraccio di Buffy e rispose ad Angel. “Sto bene.. è stato solo un momento.. ma sto bene adesso. Sono solo un po’ stanco.. forse è meglio se vado a dormire, domani devo alzarmi presto, devo accompagnare Buffy all’aeroporto..” Angel non sembrava convinto delle sue parole, visto come lo guardava. Ma Connor era diventato bravo ad intercettare gli stati d’animo di suo padre e sapeva come fare per rassicurarlo. Doveva farlo ridere, come aveva fatto per tutta la sera durante la cena “non.. non ho dimenticato la partita di domani, papà.. avresti dovuto sentire Tommy.. stava morendo di invidia.. io andrò alla partita e lui no.. wow..”

..e funzionò alla grande. Angel rise, ma come sempre tentò di fare il burbero. “Connor? non è bello ridere delle altrui disgrazie..” Ma poi, anche lui si trasformò in un adolescente, entrando in sintonia con Connor “davvero era invidioso?” con conseguente senso di colpa, che fece ridere Connor “Beh.. forse possiamo recuperare un altro biglietto.. ma poi Oz potrebbe voler venire anche lui.. insomma, forse è meglio di no.. Connor, domani è solo per noi due..”

Connor annuì e rise ancora quando sentì Buffy dire. “Credo anche io che sia meglio di no.. perché magari, oltre a Oz, potrebbe voler venire anche sua moglie ..e a me quella Nina non piace per niente.. e quel sorriso slavato? ‘Ohhh ciao Angel, è bello rivederti’ ..ma cosa credeva di fare? con quel suo sorrisetto non incanta proprio nessuno ..e comunque, da quando vampiri e licantropi vanno d’accordo? Giles mi ha sempre detto che si odiano.. sarà per via dei peli?”

Angel aprì la bocca per dire qualcosa, ma la richiuse subito. Aveva capito benissimo che Buffy aveva intuito che lui e Nina avevano avuto una storia, ma ridacchiò perché aveva dimenticato l’umorismo di Buffy e in quel momento, il suo sguardo geloso, era assolutamente adorabile.

Buffy lo guardò ancora, il suo sguardo era molto eloquente. Angel vi lesse un pensavi che non avessi capito? Sorrisero entrambi e Angel pensò fosse molto più saggio dirottare l’attenzione altrove. “Adesso cosa centra Nina? Abbiamo altro a cui pensare” Buffy rise, mentre Connor guardava entrambi e non poté non notare, quanto suo padre fosse diverso con Buffy accanto.

Nonno Doyle, come aveva deciso di chiamarlo d’ora in poi, aveva ragione. Lui era loro figlio e doveva essere forte. Doveva esserlo ad ogni costo, perché doveva riportarli a casa. Era questo il suo compito adesso, e forse lo era sempre stato. Forse, tutta la sua intera esistenza, era stata concepita proprio per questo. Certo, il fatto che Doyle e Cordelia l’avessero ingannato faceva ancora male, ma se questo significava salvare i suoi genitori, poteva sopportarlo. La voce del nonno lo raggiunse ancora e sospettò che da adesso in poi, sarebbe accaduto spesso.

Non avevamo altro modo per starti accanto, Connor. Ora, anziché essere arrabbiato con me e Cordelia, chiediti perché eravamo laddove ci hai incontrati. Nei tuoi ricordi.

“Connor?” La voce di Angel lo riportò fra loro. “Sto bene.. solo.. pensavo a come abbiano fatto Doyle e Cordelia ad entrare nei miei ricordi ..e comunque ora so perché li percepivo così reali. Perché lo erano sul serio. Loro non fanno parte dei falsi ricordi della W&H..”

“Doyle e Cordy avevano una cosa in comune” disse Angel “erano i miei contatti con TPTB..” vedendo la faccia di Buffy, spiegò meglio “TPTB.. The powers that be’ o se preferisci dirlo in modo diverso, puoi chiamarle ‘Le Forze dell’Essere’. Quando Doyle morì, passò le sue visioni a Cordelia e  quando morì anche lei, penso che raggiunse Doyle, diventando a sua volta TPTB”

“Quindi sono immortali?” chiese Connor e poi aggiunse “..e comunque queste Forze dell’Essere sono buone, giusto? Non sono malvagie. I Soci Anziani sono malvagi, ma Doyle e Cordy non lo sono.. loro sono buoni..

Angel non sapeva davvero come rispondere alle sue domande. Era sempre più convinto che le Forze dell’Essere e i Soci Anziani, non fossero altro che due facce della stessa medaglia. Due fronti contrapposti, che combattevano le loro epiche battaglie. Il Bene contro il Male e lui, spesso, si era ritrovato a soccombere, in mezzo al loro fuoco incrociato. Angel si chiedeva ancora come fosse possibile, che i Soci Anziani avessero il potere di eliminare la validità della Shanshu, con una semplice firma. Lui era sempre stato convinto, che la Shanshu, il suo premio, fosse di pertinenza delle Forze dell’Essere e invece si era sbagliato. Ora però non voleva disilludere Connor, non era questo il momento. “Non lo so Connor, non so se sono immortali.. ma Doyle e Cordy erano nostri amici e loro erano sicuramente buoni.. dopo la loro morte, sono ascesi ad un piano superiore. Ora fanno parte delle Forze dell’Essere.. io lavoravo per loro, sono stato il loro campione per molti anni.. ma..”

“Non per loro..” disse Buffy “Tu lavoravi per la tua redenzione. Le Forze dell’Essere erano solo uno strumento. Gli hai usati per arrivare alla tua redenzione..” Angel scosse la testa “Non lo so, Buffy. Credo che invece siano stati loro ad usare me.. ma comunque, il fatto è che Doyle e Cordy sono riusciti ad infiltrarsi fra i ricordi di Connor. Certamente avevano le loro ragioni per farlo e dovevano essere ragioni maledettamente importanti se hanno sfidato così la W&H

“Probabilmente..” disse Buffy “mentre la W&H modificava i ricordi di Connor, all’insaputa dei Soci Anziani, loro si sono infilati fra quei ricordi, prendendo il posto dei nonni Reilly e per tutto questo tempo, hanno mantenuto un contatto con Connor. Certo, mi sfugge la ragione.. voglio dire, oltre al fatto di volerlo proteggere dall’oblio sulle sue reali origini, loro avevano in mente anche altro, qualcosa di più importante. Sicuramente hanno scelto di prendere il posto dei nonni, perché sapevano che Connor non gli avrebbe mai incontrati, visto che erano morti..”

Angel annuì a Buffy e guardò verso Connor. “Connor? hai mai visto una foto? I Reilly ti hanno mai mostrato una foto dei nonni? Quando torni da loro, cercane una.. sono certo che il loro aspetto fisico non è quello dei nonni che tu ricordi..”

“In effetti non ho mai visto foto in giro..” rispose Connor “hai ragione, quando andrò dai Reilly, controllerò. Ora è meglio se vado a dormire.. domani arriva Dawn.. Buffy, dobbiamo alzarci un po’ prima, perché la mia auto è rimasta al campus..” Lei annuì e lo guardò salire le scale. “Sembra sereno” disse ad Angel, ma lui era poco convinto “Uhm.. non lo so, Buffy ..penso che ci sia ancora qualcosa che non ci sta dicendo. Non ha ancora spiegato cosa è successo una settimana fa in camera nostra.. sicuramente era molto spaventato, questo è certo.. e lo era anche quando ha visto Nina..”

Buffy pensò che Angel avesse visto giusto, ma per ora non potevamo forzare le cose, “prima, in camera sua.. abbiamo fatto una bella chiacchierata.. su Nina hai ragione, lui era allarmato quando l’ha vista.. ma per ora, la cosa importante è che sei riuscito a riportarlo a casa..”

Angel spense le luci. La prese per mano e insieme si avviarono verso le scale “a nanna adesso, domani devi alzarti presto..” Ma il percorso verso la loro camera, fu interrotto dai numerosi baci che si scambiarono lungo il tragitto e Buffy pensò che non le importava affatto di dormire.

Invece, non appena posò la testa sul cuscino, crollò esausta. Era stata una lunga giornata, piena di sorprese e di forti emozioni. Angel rimase a guardarla per un po’, si sarebbe mai abituato ad averla accanto? Lui era ancora nella fase di ‘non riesco a credere che lei sia qui’. La baciò delicatamente sulle labbra e silenziosamente uscì dalla camera. Prima di addormentarsi, doveva fare ancora una cosa. Bussò nella camera di Connor e non ricevendo risposta, entrò cercando di fare pianissimo. Connor era già sotto le coperte, ma non dormiva.. poteva sentirlo dal suo respiro. Notò subito i due cappellini sulla scrivania e sorrise. A quanto pareva, Connor aveva apprezzato molto questa storia della partita. Si avvicinò al letto “Hey? Ancora sveglio?”

Connor annuì “Si, ma non per molto.. mi sento.. stanchissimo.. e non mi capita spesso..”

“Vado via subito..” rispose Angel. Non gli chiese se stesse bene, perché lui sembrava sereno, proprio come aveva detto Buffy, gli mostrò delle chiavi e poi le poggiò sul comodino. “Non è necessario che ti alzi prima del previsto per prendere la tua auto.. puoi usare la mia”

“Wow.. cosa è successo? Mi lasci usare la tua auto? Sicuramente l’inferno sta per gelare” Rise e Angel rise con lui. Laconicamente e con voce autorevole, disse solo “Connor, mi fido di te” e più che un invito alla guida prudente, sembrava un monito a non abusare della sua fiducia. “Starò attento.. promesso” rispose Connor “ohhh.. grazie per questa camera.. per la collezione di auto d’epoca.. per i cd.. grazie per.. per tutto.” Angel non sapeva cosa dire, era a disagio. Si limitò a sorridergli e prima di uscire disse “meglio dormire ora, ci vediamo domani pomeriggio”

Era quasi fuori dalla stanza, quando sentì suo figlio che lo chiamava.

"Papà?"

"Si?"

"Sei ancora arrabbiato per le lettere?"

"Ti ho già detto di no, Connor. Non sono arrabbiato, ma non richiedermelo un'altra volta, perché potrei anche cambiare idea. Dormi adesso." rispose Angel ridacchiando.


Connor sorrise e prima di addormentarsi, sentì il nonno che gli baciava la fronte.

Stai andando alla grande campione. Non forzare niente, lascia che tutto vada come deve andare. Io vi riporterò a casa, devi credermi, ti chiedo solo di fidarti di me. Quando ti sembrerà che la fine stia arrivando, non scoraggiarti e non perdere la speranza, perché quella non sarà la fine, ma solo l’inizio di una nuova vita. Segui sempre e solo il tuo istinto, quando pensi di dover fare una cosa, bene! quello è il momento esatto in cui devi farla. Segui il flusso dei tuoi ricordi, tutte le risposte sono dentro te. Sai già esattamente cosa devi fare. Divertiti domani alla partita, goditi ogni singolo momento. Quando rivivrai tutto questo, sperimenterai un leggero senso di Déjà vu, ma saprai anche di averlo già vissuto in un'altra vita.. questa realtà è solo un riflesso della tua vera esistenza, ma non per questo è meno vera. Adesso, come nel futuro che ti attende, tuo padre e tua madre ti amano più di qualsiasi altra cosa al mondo.

 

 

 

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Note: Questo, grosso modo è ciò che è successo quando Angel modificò i ricordi di Connor. Da adesso in poi la storia riprende il suo corso normale e vedremmo se Buffy e Angel, almeno questa volta, riusciranno a far funzionare il loro rapporto.. Non dimenticare che la maledizione degli zingari è sempre attiva e che Angelus non è del tutto sopito. Lui è sempre lì, nel profondo.

   
 
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