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Autore: Marianellarinaldi    21/11/2012    1 recensioni
Questa è la mia prima storia che scrivo qui, spero sia gradita.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lali: Lei è cosa? – piangeva a singhiozzi anche lei- cazzo Peter parla, lei è? – così lo dissi urlando con un solo fiato e lei che cadde sul divano sconvolta da ciò che urlando gli avevo detto-

Peter: Lei è incinta – lo dissi urlando e tutto d’un fiato-

Lali: Com’è possibile Peter?Proprio ora che stavamo insieme, che eravamo felici – gridavo con le lacrime agli occhi- pochi minuti fa abbiamo pa
rlato del nostro futuro, dei nostri figli e tu ora hai rovinato tutto, – si fermò per un minuto, per prendere fiato e mi guardò negli occhi- stai aspettando un figlio da un'altra donna, una donna che, purtroppo, non sono io.
Ti rendi conto – fece un'altra pausa- tra di noi – abbassò lo sguardo guardando in un altro posto che non erano i miei occhi- è tutto finito. – corse in camera sua e io la seguii.

Peter: Come puoi dirmi questo? Come puoi incolparmi? Non è solo colpa mia, è anche colpa tua, se non saresti andata via, facendo l’indecisa, l’isterica, io non mi sarei mai messo con lei ed ora non ci saremo trovati in una situazione del genere.

Lali: - la sentii dalla stanza che gridava- Non ti abbassare a questi livelli, tirando in ballo queste cose solo per farmi sentire in colpa e lavarti la coscienza.

Mi misi a terra vicino alla porta, avevo sbagliato, non dovevo dirgli quelle parole, ma non potevo farci niente, non sapevo neanche io cosa stessi dicendo, ma lei non poteva dare la colpa tutta a me, perché non stavamo insieme in quel periodo.
La sentivo piangere, stava male, il suo pianto divenne sempre più forte, smise dopo un ora, forse perché aveva preso sonno, poi ad un tratto la sentii piangere di nuovo.

Peter: Amore – sempre con le lacrime agli occhi- ti prego aprimi, ho bisogno di vederti, di parlarti, di abbracciarti, vedere come stai.

Piangeva senza rispondermi, però, all’improvviso sentì la porta dietro di me aprirsi lentamente e me la ritrovai di fronte, aveva gli occhi lucidi, mi alzai e l’abbracciai, l’unica cosa che serviva in quel momento non erano le parole, ma sentire che lei c’era e viceversa, sentire il suo affetto e sentirla mia.
Dopo quell’abbraccio, entrammo in camera, chiudemmo la porta per appartenerci, per sentirla dentro di me e rivivere un altro volta. 

Quella forse, sarebbe stata l’ultima volta, ma non ci importava, volevamo appartenerci per un ultima volta senza pensare al resto del mondo con i suoi rispettivi problemi.


Holaaaaaaa!!!! Scusate manco da molto ma moltissimo tempo, lo so ma ho avuto dei problemi con la connessione ed il tempo sempre poco per aggiornare.. Spero che non vi siete dimenticate della storia e continuate a leggerla e magari a recensirla..
  
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