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Autore: Samarskite    21/11/2012    7 recensioni
Ad un certo punto Zayn, sorseggiando la sua Coca Cola, mi piantò addosso i suoi occhi scuri. "Jordan... Se noi ti pagassimo per farci fare un tour di New York, accetteresti?"
"Per quanto, un pomeriggio?", chiesi.
"Cinque giorni.", intervenne Niall togliendosi le briciole dalla maglietta grigia.
Massì, dai. Cinque giorni fuori dalla mia solita vita.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5 giorni fuori, 9 Chapter

And make fun of our exes, uh uh uh uh
It feels like a perfect night for breakfast at midnight
To fall in love with strangers uh uh uh uh
Yeaaaah
We’re happy free confused and lone at the same time
It’s miserable and magical oh yeah
Tonight’s the night when we forget about the deadlines, it’s time uh uh

Leggi qui: http://www.rnbjunk.com/traduzione-testo-22-taylor-swift-899/#ixzz2CsujLFLs
It feels like a perfect night to dress up like hipsters
And make fun of our exes, uh uh uh uh
It feels like a perfect night for breakfast at midnight
To fall in love with strangers uh uh uh uh
Yeaaaah
We’re happy free confused and lone at the same time
It’s miserable and magical oh yeah
Tonight’s the night when we forget about the deadlines, it’s time uh uh

Leggi qui: http://www.rnbjunk.com/traduzione-testo-22-taylor-swift-899/#ixzz2CsujLFLs
It feels like a perfect night to dress up like hipsters
And make fun of our exes, uh uh uh uh
It feels like a perfect night for breakfast at midnight
To fall in love with strangers uh uh uh uh
Yeaaaah
We’re happy free confused and lone at the same time
It’s miserable and magical oh yeah
Tonight’s the night when we forget about the deadlines, it’s time uh uh

Leggi qui: http://www.rnbjunk.com/traduzione-testo-22-taylor-swift-899/#ixzz2CsujLFLs


It feels like a perfect night to dress up like hipsters
And make fun of our exes, uh uh uh uh
It feels like a perfect night for breakfast at midnight
To fall in love with strangers uh uh uh uh
Yeaaaah
We’re happy free confused and lone at the same time
It’s miserable and magical oh yeah
Tonight’s the night when we forget about the deadlines, it’s time uh uh
[...]

It seems like one of those nights
This place is too crowded too many cool kids
It seems like one of those nights
We ditch the whole scene and end up dreaming instead of sleeping
Yeaaaah
We’re happy free confused and lone in the best way
It’s miserable and magical oh yeah
Tonight’s the night when we forget about the heartbreaks, it’s time uh uh

Leggi qui: http://www.rnbjunk.com/traduzione-testo-22-taylor-swift-899/#ixzz2CsvAvTGF

It seems like one of those nights
This place is too crowded too many cool kids
It seems like one of those nights
We ditch the whole scene and end up dreaming instead of sleeping
Yeaaaah
We’re happy free confused and lone in the best way
It’s miserable and magical oh yeah
Tonight’s the night when we forget about the heartbreaks, it’s time uh uh


It feels like a perfect night to dress up like hipsters
And make fun of our exes, uh uh uh uh
It feels like a perfect night for breakfast at midnight
To fall in love with strangers uh uh uh uh
Yeaaaah
We’re happy free confused and lone at the same time
It’s miserable and magical oh yeah
Tonight’s the night when we forget about the deadlines, it’s time uh uh

Leggi qui: http://www.rnbjunk.com/traduzione-testo-22-taylor-swift-899/#ixzz2CsujLFLs

2º giorno, notte

Uscii sul balcone e mi sedetti sul bordo del parapetto, abbastanza largo da starci con una certa sicurezza. Guardai la città, desiderando farne parte come macchina, o come albero. Non come abitante.
Dopo poco, come ogni notte, vidi Louis uscire sul balcone. Non riuscii a resistere alla tentazione di parlargli, anche se ogni volta che incrociavo i suoi occhi  il mio cervello diventava una massa confusa di pensieri: "Sai che dicono che a non dormire la notte la voce si rovini?"
Lui sobbalzò leggermente e mi guardò preoccupato: "Davvero?"
Sorrisi: "No, non è vero."
Anche lui sorrise e si avvicinò alla ringhiera che separava i due balconi: "Potresti toglierti di lì? Mi metti ansia.".
"Soffri di vertigini?", gli chiesi stupita, dimenticando ogni sorta di barriera privata.
Louis scosse la testa. "Non particolarmente, però mi metti ansia, davvero. Ti prego."
Era più pallido del solito, così lo accontentai e mi sedetti sulla sedia di plastica come tutti i comuni mortali.
"Allora, cosa ti tiene sveglio la notte, se posso chiedere?", domandai.
Fanculo la riservatezza, eh, Jo?
Louis mi imitò, mettendo la sedia il più vicino possibile alla ringhiera separatoria. "Tu cosa ne dici?"
Meditai un attimo. "Rimpianto...?"
Louis ridacchiò. "Tu non leggi proprio i magazine, eh?"
Fu il mio turno ridacchiare. "Magazine? Come sei english. Comunque no. Non ho nemmeno il tempo di chiedermi se prendere il caffè alla vaniglia o normale la mattina, vuoi che mi cincischi a leggere del gossip?"
Lui annuì pensieroso. "Già... L'ho beccata con un altro."
Non mise il soggetto, ma lo dedussi facilmente, forse perchè lo capivo: "Anche tu? Benvenuto nel club."
Louis mi guardò: "Eri fidanzata?"
Mi arrotolai una ciocca di capelli e mi strinsi più forte nel giaccone. "Già. Incredibile, eh?"
"No, affatto. È incredibile che abbia tradito una come te."
Arrossii. "Non diresti così se mi conoscessi. Sono incasinatissima. Un macello." Poi aggiunsi malinconica, senza sapere perchè: "Lui lavora qui vicino in un bar."
Louis non disse nulla, ma alla fine, mentre dicevo: "Lo vuoi vedere?", lui disse contemporaneamente: "Me lo fai vedere?". Ci guardammo ridendo.
"Vado a vestirmi. Se non puoi dormire la notte, sfruttala, no?", feci alzandomi.
"Ben detto, Jordan."
Dieci minuti ci ritrovammo di nuovo sul balcone, vestiti con la roba della giornata. "Abbiamo un problema.", mi comunicò Louis. "Temo di non poter uscire."
"Hai il coprifuoco? Facciamo finta di avere 22 anni.", ironizzai.
"Non dipende da me! Mi sa che ho due gorilla di guardia, che non mi faranno uscire."
Pensai un attimo, staccando un pezzo d'intonaco dal parapetto. "Ci penso io."

I due gorilla c'erano davvero, all'angolo tra il nostro corridoio e quello che portava all'ascensore. Bisbigliai a Louis: "Sta' pronto a correre verso l'ascensore."
Lui represse una risata e annuì. Uscii dalla camera, che era all'inizio del corridoio e mi avviai verso i due bestioni: "Scusate? Avrei un problema.".
"Non siamo del personale."
"Oh, non importa. È un problema di forza. Al bagno pubblico alla fine di quel corridoio non si apre la porta. Potreste aiutarmi? Ho lasciato la trousse lì dentro.", feci allegramente indicando col pollice il corridoio dove si trovavano le camere mie e dei ragazzi.
I due si guardarono per un istante e poi annuirono. Li condussi fino al bagno, e passando davanti alla porta di Louis, che sbirciava dallo spioncino, gli feci segno di andare. Appena  io e i gorilla arrivammo alla fine del corridoio, sentii la porta aprirsi e lo vidi correre verso l'ascensore a tutta birra.
Sentii vagamente l' "ehi!" allarmato dei bodyguard, perchè mi slanciai anche io verso l'ascensore. Vi entrai, Louis aveva già il dito sul bottone e lo premette subito appena fui al suo fianco. Le porte si chiusero con una lentezza esasperante, ma non abbastanza per i due lentoni, che appena arrivarono presero le ante sul naso.
Io e Louis ci guardammo e scoppiammo a ridere.
Appena arrivati al piano terra, uscimmo con calma, senza avere calcolato che i bodyguard avrebbero potuto prendere le scale. Realizzammo quando sentimmo un "eccoli là!".
Presi Louis per mano e lo trascinai correndo fino all'uscita dell'hotel; ci ritrovammo nel bel mezzo del marciapiede affollato sulla Amsterdam Avenue.
Girai senza esitazione a sinistra, sempre correndo.
Percorremmo un bel pezzo di strada ridendo come cretini. All'angolo con la Quarantottesima girai ancora a sinistra e ci ritrovammo davanti ad un grande bar affollato, dove un ragazzo biondo cenere stava servendo alla cassa.
"È lui?", mi chiese Louis indicandolo. Mi limitai ad annuire.
Louis lo osservò per qualche istante, poi disse: "Ha l'aria di un Ben. Non un Ben intelligente, uno che non sa fare un cerchio col bicchiere."
Lo guardai sorpresa. Si chiamava effettivamente Ben. "Come...?"
"Te l'ho detto, ha l'aria di un Ben. Però sembra stupido."
Scoppiai a ridere senza controllo. Per come aveva detto "stupido". Nel bel mezzo del marciapiede della Quarantottesima Ovest, iniziai a ridere tenendomi la pancia. Anche Louis si mise a ridere. Non so se Ben ci vide o sentì, ma scoprii che non mi importava proprio niente di lui. Non più.
Dopo un po' Louis mi disse: "E tu vuoi vedere lei?".
Annuii confusa. Non stava in Inghilterra? Ma lui mi fece segno di guardare il cartellone appeso su un palazzo dall'altra parte della strada. Era la pubblicità di Hollister, e in primo piano c'era una ragazza bruna con una felpa bianca, indubbiamente bella, però qualcosa in lei non mi convinceva.
"Il suo naso fa concorrenza a un dromedario obeso.", realizzai dopo poco. Fu il turno di Louis mettersi a ridere senza ritegno.
"Dico sul serio, ti viene voglia di prendere una piellatrice, si dice così?, per vedere se si appiattisce.". Louis rise più forte. Sorrisi nel vederlo così... non so, leggero.
Quando smettemmo di ridacchiare e prendere per il culo ognuno l'ex dell'altro, lui dichiarò che aveva voglia di fare colazione da Starbuck's.
"A mezzanotte e mezza?"
"Perchè no?"
Mi sembrò una risposta ragionevole, quindi lo condussi allo Starbuck's più vicino. Dove, tra l'altro, mi rubò metà del mio muffin al limone.
Il tutto, senza mai lasciare la mia mano.


"C'è sempre così casino la sera a New York?", mi chiese Louis osservando, seduto accanto a me su una panchina, un tizio di colore che camminava saltando come un coniglio. Erano le due di notte. Annuii: "Si, ed è pieno di bella gente."
Lui mi indicò un ragazzo mulatto niente male: "Ad esempio... lui?"
"Nah, non è il mio tipo. Io ti ci vedo con quella là."
"Quella con le calze rosse?"
"Esatto!"
"Ha due fondi di bottiglia al posto degli occhi!".
"Scusa, non sono brava a combinare matrimoni."
"Scusata."
Rimanemmo in silenzio, osservando i passanti.
Ad un tratto mi venne in mente una cosa che ancora non gli avevo fatto vedere. Balzai in piedi: "Vieni."
Iniziai a correre in mezzo alla fiumana di gente, schivando tutti, tenendogli la mano per non perderlo in mezzo alla calca. Alla fine della folla assurdamente pigiata, lasciai la sua mano e feci una mezza piroetta, allargando le braccia. Il mio viso venne investisto da una forte aria salmastra. Eravamo alla piattaforma del traghetto per Ellis Island e per la Statua della Libertà.
Mi misi a saltare in giro sempre a braccia aperte; ad ogni salto corrispondeva una piroetta. Salii sul secondo bastone più in basso della ringhiera con i piedi e allargai di nuovo le braccia.
"YOUUUUUHUUUUUUUUUUU!" urlai ridendo a madame Libertà. Sentii Louis che da dietro mi prendeva i fianchi ridendo e saliva sul bastone sotto di me. Alla fine, essendo lui più alto, eravamo alla stessa altezza. Appoggiò il mento sulla mia spalla.
"È bellissimo.", mi disse.
Feci di sì con la testa. "Ricordo che era stata questa visione a convincermi, più di tante altre, che la vita valeva la pena."
Louis sorrise. "Guarda, una stella. Una stella è un desiderio, no? Posso farti una domanda?"
"Spara."
"Se potessi avere un desiderio impossibile, quale sarebbe?"
Ci pensai seriamente, perchè non volevo dargli una risposta campata per aria. Niente che riguardasse Louis, per me, doveva essere campato per aria.
"Essere così felice, e libera, e confusa, e sola come mi sento adesso per il resto della mia vita. È una sensazione magica, strana ma bella. Capisci?"
Louis disse: "Certo. Io però adesso non mi sento solo."
"No?"
"No, sono con te."
Lo guardai. Avevo le guance arrossate per il freddo, gli occhi lucidi per il vento e per ciò che mi aveva appena detto. Anche lui era così, con la differenza che sicuramente lui era più bello di me anche in queste condizioni.
"Sai cosa desidererei io, invece?", aggiunse.
"No, cosa?"
"Innamorarmi di una sconosciuta."
"Non è una cosa impossibile", obiettai col cuore che batteva più forte di quando per poco Louis non mi aveva ammazzata con la portiera.
Louis scoppiò a ridere: "Hai ragione. Allora vuol dire che la stella ha fatto bene il suo lavoro."
Sorrisi anche io. Cosa rispondi ad un'affermazione del genere?
"Esprimi un altro desiderio allora, se questo si è già avverato.", azzardai.
"Ok, però anche tu. Allora... Vorrei scordarmi di tutte le scadenze e tutto il male e tutti i miei doveri per una notte."
"Fallo.", replicai di getto.
"Come vuoi che faccia?"
"Facendo una cosa irresponsabile."
"Tipo?"
"Potresti iniziare col baciare una sconosciuta."
  
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