Dedicata alle mie Piovrette, che ultimamente considero troppo poco,
ma che sono speciali, anche se non le conosco di persona.

Sugar, Salt, Coffee, Maybe Love.

Che lo zucchero nel caffè ci stia bene è risaputo. Insomma, può piacere e non piacere, però a nessuno
verrebbe in mente di dire che sono un’accoppiata sbagliata.

Ecco. Se solo questa cosa ce l’avessero ben chiara in mente certe persone, vivrebbero tutti meglio.

Vivrei meglio anche io, sì, se qualcuno capisse che mettere il sale nella zuccheriera dal mio lato di tavolo
non è per niente divertente, soprattutto perché poi io so benissimo chi è il colpevole e di conseguenza mi
posso vendicare senza farmi troppi problemi.

Sbuffo e Mary incrocia il mio sguardo, scrollando le spalle come a dire “Che ci possiamo fare?”. Se non fosse
che la conosco quasi meglio delle mie tasche, direi che sta cercando di evitare di ghignare divertita davanti
a quella che dev’essere una mia faccia particolarmente divertente.

Mescolo il mio caffè e incontro lo sguardo canzonatorio e quasi di sfida di Sirius mentre con lentezza sollevo
la tazzina e la guardo, il liquido scuro al suo interno che sembra pacifico e buono come se al suo interno ci
fossero i soliti due cucchiaini pieni di zucchero. Sirius ridacchia e dà una gomitata a Remus, costringendomi
a sollevare gli occhi al cielo perché sono proprio due bambini e ancora non me la spiego la nostra amicizia
nata dal nulla.

I miei occhi saettano sull’idiota che ha avuto la grande idea di farmi questo scherzo e
sfidarmi, sapendo benissimo che non sono di certo qualcuno che si tira indietro nelle sfide, io. L’idiota
sorride e sghignazza, bevendo un sorso di tè che, ci scommetto, non è né zuccherato né niente e io faccio lo
stesso, prendendo la tazzina e bevendo il caffè tutto d’un sorso. Sirius mi guarda e si zittisce, poi i suoi occhi
saettano sull’idiota, che ha il sorriso congelato in volto e gli occhi spalancati e stupefatti.

Sorrido e mi asciugo la bocca con una salvietta, prima di pronunciarmi.

-Grazie per il caffè, Evans. E ora, se non ti dispiace, potresti passarmi la zuccheriera?-

Lei stringe le labbra e mi passa il contenitore senza neanche guardarmi, mentre Mary le batte una mano
sulla schiena come per consolarla.

I capelli di Evans le scendono da dietro le orecchie e le cadono su una spalla e io noto quanto siano rossi e
belli in quel momento. Sembra stupido da dire, dopo che lei mi ha messo il sale nel caffè e sfidato davanti a
tutti, eppure non riesco a smetterla di guardarla.

Forse una logica c’è, dietro a tutto questo: ho quindici anni, gli ormoni in subbuglio e una quantità di sale e
caffè inaudita nello stomaco.
Eppure, Lily Evans non mi è mai sembrata così affascinante.






Writ's Corner
Leggetelo, prima di tirarmi qualunque cosa abbiate a portata di mano.
Questa storia è orrenda, l'avete visto da voi. E' solo che volevo fare qualcosa di allegro e diverso dal solito e quindi ho scritto questa, alle undici di sera, 
terribilmente preoccupata per un compito in classe e cose simili.

Probabilmente la cancellerò tra poco perchè DAVVERO è orribile, ma due paroline sulla storia le dico comunque:
-Sorpresi su chi sia l' "autore" del PoV? Ebbene sì. Un Potter particolarmente stupido e vendicativo.
-James e Mary sono amici, ok? Giocano a Quidditch insieme e cose così. Mi serviva per confondere le acque. #LOL
-Siamo più o meno alla fine del quarto anno e, nonostante James si diverta già a rompere le scatole a Lily, però per la prima volta la guarda bene.
-Sì, stavolta Lily perde. E al diavolo chi dice che ci sono solo clichè al mondo.

Sperando che non vi faccia TROPPO schifo, un bacione
Writ