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Autore: Frankie_ Echelon    22/11/2012    2 recensioni
I nostri sguardi si incrociano per un secondo, forse meno. Haner mi raggiunge e mi bacia. Mi sento svenire ma resisto solamente per non perdere neanche un secondo di questa vittoria, di questo paradiso.
Stringo il suo viso tra le mani mentre lui appoggia le sue sotto la maglietta.
Mi sento fremere tutto e intensifico il bacio.
Le nostre lingue si inseguono, si scontrano in una danza primitiva e senza fine.
"Please tell me what we have is real.." dico affannando mentre mi allontano leggermente per riprendere fiato con un sorriso a trentadue denti sul volto.
Cap. 2
Beh, questa è una piccola anticipazione di questa storia tratta dal capitolo 2.
E, come potete capire, è una Synacky (ovvero una storia che parla di Zacky Vengeance e Synyster Gates, ma questo lo sapete già XD).
Allora, Zacky e Brian scoprono di amarsi (non vi dico come perché altrimenti è inutile) ma ci saranno tanti, tanti imprevisti. Cosa succederà?
Ok, è la mia prima FF sugli Avenged Sevenfold. Spero vi piaccia :)
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Synyster Gates, Zacky Vengeance
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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#Zacky
La luce del mattino ha ormai avvolto la stanza con il suo calore, con la sua luminosità, ma io.. io mi sento vuoto e buio più che mai.
Sposto le coperte di lato sentendo un formicolio alle gambe. Si, sono nella stessa posizione da tantissime ore e le gambe ora chiedono pietà. Mi giro e guardo Gena dormire. Quanto sarà, la miliardesima volta che controllo che stia dormendo? Mi dispiace davvero molto per lei. Ci teneva a questa gravidanza e, forse, un motivo era quello di avere una sicurezza per il nostro matrimonio. Perchè, è vero, con questa gravidanza il mio rapporto con Brian si è dissolto.. e Gena ha avuto la possibilità di tenermi stretto. Ma ora, ora che è tutto finito, chi le assicurerà che io non la abbandoni? Credo sia questa la sua più grande paura e io devo fare in modo di non farla preoccupare.
Guardo l'ora riportata nella sveglia digitale. I numeri verdi lampeggiano ripetutamente. Sono le sette e dovrei svegliare Gena per andare all'ospedale ma non voglio, sembra che stia, finalmente, dormendo beatamente dopo la notte travagliata che ha avuto.
Sospiro, e allungo il braccio verso Gena.
<< Gee.. sveglia, dobbiamo andare all'ospedale.. >> sussurro scuotendola leggermente.
Gena apre piano gli occhi nascondendo il volto sul cuscino.
Poi, piano mi guarda.. anzi mi fissa e le lacrime tornano a bagnarle le guance.
<< Ssh non piangere >> le sussurro abbracciandola.
<< Zacky, ti prego.. non abbandonarmi.. ho bisogno di te ora, più di quanto potessi averne bisogno prima >> afferma stringendomi forte a sé e nascondendo il viso nella mia spalla. Mi viene un colpo al cuore.
<< Ssh, non dire sciocchezze, perché mai dovrei abbandonarti? >> le chiedo asciugando le lacrime sul suo volto.
Scrolla le spalle e la testa come a cacciare via un brutto pensiero << Si, sono una sciocca >> dice mostrando un sorriso timido.
La sorrido, << Su, alzati, dobbiamo andare >> dico alzandomi e lanciando sul letto i vestiti.
<< Ma.. non mi dai nemmeno il tempo di preparami? >> chiede allibita.
<< Beh, sei bellissima pure così >> dico sorridendo.
Lei, finalmente, sorride. << Uff, vado a lavarmi i denti e il viso >> dice prendendo i vestiti sul letto e uscendo dalla stanza.
Nel frattempo io le preparo un leggera borsa con tutto l'occorrente: pigiama, pantofole e un cambio. Il dottor Moore ha detto che dovrà stare solo un giorno.
<< Eccomi.. >> dice entrando di nuovo in camera.
 
Arriviamo all'ospedale e, come ci ha suggerito il dottor Moore, cerchiamo il primario.
<< Salve, ci manda il dottor Moore >> dico porgendogli la mano dopo essere entrato nel suo studio insieme a Gena.
<< Oh, si, salve. Il mio caro amico mi ha spiegato un po' la situazione e devo dirvi di stare il più tranquilli possibile, sono cose che capitano nella vita e >> si rivolge a Gena << lei non deve stare in pensiero, non è un intervento evasivo ma una semplice.. correzione >> incrocia le mani e le appoggia sotto il mento << Dovete stare tranquilli, ho fatto in modo che la vostra privacy non venga ostacolata. La signora verrà ricoverata un solo giorno e sarà in una camera singola. Come ho detto non è un intervento impegnativo quindi questa sera verrà dimessa >> continua << bene, seguitemi >> conclude alzandosi e indicando la porta.
Ad attenderci fuori c'è un'infermiera che, molto cordialmente, ci accompagna nella camera.
Cammino mentre tengo per mano Gena che, se pur fa di tutto per non darlo a vedere, è agitata. La sorrido e, cercando di rassicurarla almeno un po', le stringo la mano.
<< Ecco, questa è la vostra stanza >> dice l'infermiera sorridendo << Signora Baker, potrebbe seguirmi? La sala è pronta >> dice porgendo a Gena il camice dell'ospedale.
Gena mi guarda e si vede che è terribilmente spaventata << Cosa? Di già? Ma sono appena arrivata.. >>> cerca di dire con voce tramante,
<< Si, stavamo aspettando solo lei. Purtroppo sono cose che vanno fatte il prima possibile perché a lungo andare possono gravare alla sua salute >> dice un medico molto giovane entrando nella stanza. È un ragazzo e potrà avere massimo trent'anni, è alto, capelli neri e occhi chiari.. insomma la solita bellezza che incanta le donne. E di sicuro ha incantato l'infermiera visto che abbassa lo sguardo con imbarazzo.
<< Scusatemi, non mi sono presentato. Io sono il dottor Navarro e sarò io ad operarla signora >> dice porgendoci la mano. Ma siamo sicuri che sia in grado di operare? << E no, non si deve preoccupare. Non è di certo la prima volta che faccio questo tipo di intervento e di certo non sarà l'ultima >> conclude con un sorriso mostrando una dentatura perfetta.
<< capisco.. >> dice Gena.
Io annuisco e ricambio la stretta alla mano << Io, io posso assistere? >> chiedo. Da quando sono diventato così coraggioso?
<< Mi dispiace ma questo non è un parto ma un intervento. Non permettiamo a estranei di poter assistere >> dice diventando serio.
<< Ma io non sono un estraneo, sono suo marito >> affermo alterandomi leggermente.
<< Certo, ma io intendevo estraneo all'equipe chirurgica >> ribatte mostrando di nuovo quel sorriso. Sto iniziando a odiare questo stupido ragazzino.
<< d'accordo.. ok, io ti aspetto qua >> sussurro piano a Gena e dandole un bacio sulla guancia.
Gena mi sorride e segue il medico e l'infermiera fuori dalla stanza. Si gira un'ultima volta verso di me per poi scomparire nel corridoio.
Mi siedo nella sedia accanto al letto e sospiro.
Cazzo.. sono sfinito. Quante maledette cose sono successe in questi giorni? Gena ha perso il bambino e deve fare questo stupido intervento, Michelle ha scoperto la lettera e Brian mi ha lasciato.. Oh, Brian.. devo chiamarlo.
Prendo il cellulare dalla tasca e mi affretto a digitare il numero. Sono sicuro che se non premessi in fretta questo maledetto pulsante verde potrei pentirmi.
Il telefono squilla incessantemente, possibile che non voglia rispondere? Beh, è possibile.. anzi, sicuramente è così. Lui non vuole più sentirmi, non vuole più avere nulla a che fare con me..
<< Pronto? >> un Synyster assonnato risponde all'altro capo del cellulare. Guardo la grande sveglia tonda appesa al muro dall'altra parte della stanza e vedo che sono le otto meno dieci, sicuramente stava dormendo. Mi do un colpo alla testa. Sono uno stupido, sto sempre a pensare negativo!
<< Ciao Brian.. >> dico in un sussurro.
<< Ciao.. >> risponde.
<< Brian.. devo parlarti, devo vederti.. >> cerco di formulare un discorso decente ma non posso, non ci riesco.
<< Ora? >> chiede alzando la voce, con un tono di speranza, forse?
<< Ora.. sono all'ospedale >> ammetto abbassando lo sguardo.
<< All'ospedale? E perché? >> chiede con voce preoccupata.
<< Gena.. beh, c'è stato un problema on la gravidanza. Ora è in sala operatoria.. >> dico con una punta di disprezzo.. forse verso di me. Si, perché sto iniziando a credere che sia tutta colpa mia..
<> chiede in tono dispiaciuto.
<< Ho bisogno di un amico in questo momento.. Ho bisogno di te, Brian.. >> ammetto abbassando lo sguardo e concentrandomi sulla sequenza regolare delle pianelle del pavimento..
Non ottengo risposta da Syn, forse ho sbagliato a dire quelle parole.. ma, ma io ho davvero bisogno di lui..
<< Stasera ci vediamo? >> chiede piano.
<< Si.. ne sarei felice.. >> rispondo sembrandomi cretino da solo per l'enorme sorriso da ebete che ho in volto.
<< Ok, a stasera. Ciao Vee >> dice e, forse, pure lui sta sorridendo.
<< Ciao, Brian >> rispondo chiudendo la chiamata.
Oggi lo rivedrò, si perché noi siamo amici e io ho bisogno di un amico in questo momento.. anche se per me non è un semplice amico. Non lo è mai stato e ora ancor meno.
Alzo lo sguardo sentendo il rumore di ruote, forse una sedia a rotelle. E infatti, ecco entrare Gena in sedia a rotelle, mezzo addormentata, trainata dall'infermiera di prima.
Mi alzo di scatto e mi avvicino a lei.
<> chiedo prima a Gena e poi all'infermiera.
<< Stia tranquillo signor Baker, sua moglie sta benissimo. Come vede l'intervento è durato pochissimo e sua moglie è ancora mezzo addormentata dall'anestesia. Tra poche ore starà benissimo >> dice sorridendo e aiutando Gena a sdraiarsi nel letto.
Mette la flebo nell'asta accanto al letto e lo regola. Come ha finito mi guarda << Signor Baker, lei è molto pallido, si sente bene? >> chiede mettendosi le mani nelle tasche del camice verde.
Pure Gena mi guarda e mi affretto a rispondere per non farla preoccupare.
<< Sto bene.. sono solo un po' stanco >> rispondo sorridendo.
L'infermiera sorride << D'accordo >> risponde per poi lasciarci soli.
<< Come stai? >> chiedo avvicinandomi a Gena e baciandole una mano che tengo stretta.
<< Sto bene.. sono solo un po' stanca.. >> dice chiudendo gli occhi.
<< Si, è l'anestesia.. hai visto? È durato solo un quarto d'ora >> affermo cercando di risollevarle un po' il morale visto che si vede lontano un miglio che soffre ancora per questa perdita.
<< Si.. scusa ma ora vorrei riposare un po'.. >> dice sospirando.
<< Certo.. dormi pure. Io vado un attimo fuori >> rispondo accarezzandole i capelli e dandole un bacio sulla tempia.
Mi dirigo verso le scale antincendio e accendo una sigaretta.
Mi appoggio al corrimano e guardo l'orizzonte davanti a me. Oh, cosa devo fare? Possibile che la vita sia così dura?
Sento il cellulare vibrare nella tasca dei pantaloni. Lo prendo e inizia a martellarmi il cuore nel petto solo per il semplice nome che vedo. Perché Brian mi sta chiamando?
<< Brian.. che succede? >> chiedo leggermente confuso e allibito dalla sua chiamata.
<< Dove sei? >> chiede agitato.
<< All'ospedale, perché >> chiedo sempre più confuso.
<< Questo lo so anche io! Dove con precisione? >> chiede alterando la voce, sembra agitato.
<< N-nelle scale antincendio.. terzo piano. Ma perché? >> chiedo sempre più confuso.
<< Non muoverti, sto salendo. >> dice chiudendo la chiamata. Oddio, è qui? E perché è così agitato?
 
#Syn
Cosa diavolo sto facendo? Sto correndo per le scale antincendio per dire a Zacky che lo amo! Sono impazzito per caso? Dove diavolo è andata a finire la decisione di restare solo amici? È assurdo che non riesca a stare lontano da lui.. perché sono così succube di questo amore?
Le sue parole.. le sue parole sono state come un fulmine a ciel sereno per me “Ho bisogno di un amico.. ho bisogno di te, Brian” come riuscire a resistere a quelle parole? Oh, anch'io ho bisogno di lui, più di quanto potessi immaginare.
Raggiungo finalmente l'ultima rampa. Pochi gradini ci separano e il cuore sento che schizzerà fuori dal mio petto.. molto probabilmente appena incrocerò i suoi occhi.
Alzo lo sguardo e lo vedo. Ha le mani nelle tasche dei jeans e guarda il cielo. Il sole non fa altro che accentuare la luminosità del suo viso, il suo chiarore.
<< Zacky >> dico il suo nome a voce alta, per chiamarlo. Si gira piano e, come avevo previsto, sento il cuore schizzarmi fuori dal petto.
Faccio l'ultimo gradino e mi avvicino a lui. Ho il fiatone ma cerco comunque di parlare << Zacky.. io, io ti amo. E.. sono uno stronzo, un cretino. Si, sono un cretino che non riesce a starti lontano.. >> cerco di riprendere fiato << Io.. ah, aspetta devo calmarmi >> dico poggiando una mano sulla fronte.
Incrocio il suo sguardo confuso e, in un certo senso, spaventato. I suoi grandi occhi mi scrutano attentamente e io non riesco a fare a meno di specchiarmi nelle sue iridi che oggi il sole fa sembrare di un azzurro brillante, un celeste chiaro misto al verde cristallino che lo differenzia dai soliti occhi verdi. Si, perché i suoi occhi sono diversi da tutti gli altri.. sono speciali. Perché solo io riesco a vedere la limpidezza di quegli occhi. Tutta la sua storia.
Oh, e io adoro immergermi in quegli occhi.. si, adoro sprofondarci, nuotarci dentro.
<< Brian.. io.. io non riesco a capirti. Cambi idea ogni tre secondi.. io.. oh, Brian.. io ti amo tanto.. >> dice avvicinandosi a me. Non lo faccio finire, non voglio perdermi in stupidi discorsi che tanto non serviranno a nulla, voglio solo poter sentire ancora le sue labbra su le mie, percorrere il ferro freddo dei suoi percing con la lingua. Voglio il mio migliore amico.. voglio LUI, Zachary James Baker.
Prendo il suo volto tra le mani e, come se non potessi farne a meno, raggiungo le sue labbra. Il suo sapore, il suo calore.. oh, tutto in me si risveglia.
Lo bacio con foga cercando la sua lingua che trovo subito << Vee.. cosa mi hai fatto? >> chiedo, con un sorriso, allontanandomi da lui per riprendere fiato.
Zacky non risponde ma riprende semplicemente a baciarmi.
Sposto le mani sul suo petto spingendolo verso il muro. Zacky poggia le sue mani sui miei capelli che stringe e tira forte mentre intensifica sempre più il bacio.
Poso le labbra sul suo collo e percorro con la lingua il suo tatuaggio. Lo sento sospirare mentre la nostra eccitazione cresce sempre più.
Zacky posa una mano sul petto e mi allontana.
<< Che fai Vee? >> chiedo sorpreso della sua reazione.
<< No, non mi sembra né il luogo né il momento giusto.. Mia moglie è in un letto d'ospedale.. e e ha bisogno di me.. >> dice posando l'altra mano sul collo.
<< Ma Zacky.. non capisco.. tu, tu volevi stare con me.. >> dico indietreggiando leggermente il viso per guardarlo meglio.
<< E infatti voglio stare con te.. >> dice sorridendo.
Mi bacia dolcemente e << solo.. non ora. Non in questo momento.. >> dice continuando a tenere le sue labbra sulle mie. Sento il suo fiato sulle labbra e d'istinto lo bacio.
Chiudo gli occhi lasciandomi trasportare dalla danza delle nostre lingue, dai loro tocchi.
<< Rimarremo insieme? >> chiedo poggiando la fronte sulla sue.
Zacky mi guarda e sorride, poi prende il mio viso tra le mani e mi bacia nuovamente << certo, ma ora devo rientrare >> dice fuggendo alla mia presa.
Apre la porta delle scale e si ferma un istante a guardarmi, sorride e rientra dentro.
Mi giro a guardare l'orizzonte, forse. Forse non è tutto perso ma io, io rimango comunque un cretino. Un cretino che non riesce a prendere una decisione seria.
E ora, ora il problema persiste. Cosa farò con Michelle? Oh.. che casino..

Sssssalve (?) a tutti :)
Bene, inizio col scusarmi di questa schifezza che sto postando e che dovrebbe essere il "13° cap." ma che in realtà fa.. schifo.
Cooomunque, sarei davvero felice di sapere se vi piace o no.
Oh, sono triste :'(
Il perché? Beh, questa Synacky sta finendo :c
Si, avete letto bene, sta finendo. Ci sarà un altro capitolo e uno extra che sarebbe l'epilogo,
Reazione dei lettori: eeeeeeh *stappano lo champagne*.
Si si, festeggiate, io in tanto mi deprimo in angolino! :c
Va beh, bando alle ciance (?) e ai miei scleri.
Ringrazio tutti quelli che stanno seguendo questa storia e quelli che la recensiscono. Ma chi ve lo fa fare? ahahah scherzo ovviamente! Sono davvero felice di sapere che questa storia vi piace :3
Vabbuò (?) io mi dileguo.. il libro di letteratura mi attende T_T
Baci
Miky :)
   
 
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