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Autore: weasleywalrus93    22/11/2012    2 recensioni
Cosa può succedere se la Liverpool del 1958 e la Liverpool a noi contemporanea venissero a contatto tramite due ragazzi? Di uno il mondo conosce il suo nome, la sua vita e i suoi ideali. Dell'altra invece il mondo non fa nemmeno caso, mettendola in disparte e oscurando ciò che potrebbe offrire al mondo. Ma dall'esterno non si può sapere quanto una persona, anche la più famosa, può venire influenzata da qualcuno che il mondo nemmeno vede.
(mia primissima FF... mi sono letteralmente buttata a scrivere)
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Lennon , Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Instant karma's gonna get you,
gonna knock you right in the head.
You better get yourself together,
pretty soon you're gonna be dead.
 
[...]
Well, we all shine on,
like the moon and the stars and the sun.
Yeah, we all shine on,
on and on and on and on.
{Instant Karma}

 
Liverpool, 11 Novembre 1958.
 
Liverpool era bella quando pioveva, era bella quando c'era il sole, con la neve, il caldo, la grandine, il vento. Era bella sempre. Ma raggiungeva l'apice secondo me subito dopo un temporale, quando le ultime gocce continuavano a martellare sulla città e spuntava qualche raggio di sole che tentava timidamente di riscaldare la città.
 
La cosa più bella di Liverpool era che dopo la pioggia le strade erano deserte e si poteva scivolare sull'asfalto bagnato senza correre il rischio di venire investito. Nonostante andassimo alla stessa velocità, continuavamo a darci fastidio, cercando di bloccare l'altro per arrivare primi.
 
-Barare è il tuo forte vero?-
 
-Mi stavi facendo scivolare apposta!-
 
-Tu mi stavi facendo inciampare!-
 
Lo presi per il colletto della camicia, per cercare di frenarlo.
 
L'avvicinai a me stringendole la vita. Non avrebbe vinto.
 
Un attimo di incertezza.
 
Entrambi a terra, contro l'asfalto bagnato.
 
-Sei un animale!-
 
-M'hai rotto una gamba!-
 
-Sei tu che sei caduto!-
 
-E tu sei un peso massimo!-
 
-Pensa per te! Ti sei mai visto la pancia che esce dai jeans?-
 
-Questa me la paghi!-
 
Mi sollevò da terra, tenendomi con un braccio, che teneva premuto contro il mio addome.
 
-Lennon non sono il tuo sacco di patate! Lasciami andare ora!-
 
Si agitava, ma non cedetti.
 
-Chi è il peso massimo?-
 
Non risposi subito. Il suo pugno cominciò a strofinare violentemente sulla mia testa.
 
-Sono io sono io! Ora smettila ti prego!-
 
La lasciai andare. Si rimise in piedi con fatica. Massaggiava il punto dove prima c'era il mio braccio e cercava di incenerirmi solo con lo sguardo.
 
-Sei un animale!-
 
-Piano con gli insulti o stavolta ti faccio male seriamente-
 
Gli lanciai un'altra occhiata velenosa. Scoppiò a ridere, mise un braccio sulle mie spalle e ricominciammo a camminare.
 
-Hai mai provato a cantare per strada?-
 
-Come per strada?-
 
-Hai mai visto Cantando sotto la pioggia con Gene Kelly? Quando comincia a ballare per strada cantando Singin in the rain?-
 
-Dici quel bellimbusto che balla il Tip Tap dappertutto?-
 
-Eddai! E' un bellissimo film-
 
-Si... Perché?-
 
-Non ti viene voglia ogni tanto di cantare per strada come fa lui?-
 
-Perché si dovrebbe cantare per strada? Insomma... Ti prendono per idiota!-
 
-Ma la strada è il più grande teatro della vita-
 
Una fredda brezza marina ci arrivò addosso. Non mi piaceva l'autunno proprio perchè le giornate erano troppo brevi. Aprì il braccio libero, come fa un uccello quando sta per spiccare il volo.
 
-Vuoi provare ora?-
 
-Solo se prima lo fai tu-
 
Il suo era un tono di sfida. Sapevo già che canzone avrei voluto cantare. L'avevo scelta la prima volta che l'avevo ascoltata.
 
Like the sun playing
In the morning
Feel the quiet
Feel the thunder
Oh every ladder
Leads to heaven
Call it ransom
Draw the picture

 
Sing the changes
Oh as you're sleeping
Feel the quiet
In the thunder
Sing the changes
Calling over
Feel the quiet
In the thunder1

 
L'aveva fatto. E io mi ero imbambolato come un idiota ad ascoltare.
 
perché questa canzone?-
 
-Perché è bella, carica di energia ed erano anni che volevo farlo-
 
-Di chi è?-
 
-Non lo puoi conoscere...-
 
Risposi in fretta alla domanda, sapendo bene che non avrei potuto dire la verità.
 
-Lo avevi già fatto?-
 
-Qualche volta... Quando gli anni erano di meno e la gente è meno incline a prenderti come un caso clinico...-
 
-Che canzoni avevi scelto?-
 
-Sono tutte canzoni che non puoi conoscere... cioè sono del futuro-
 
-Dimmi di cosa parlano e vediamo se ne vale la pena...-
 
-Ok. Allora una parla della voglia di essere liberi, senza i pregiudizi di nessuno, e che anche Dio è a conoscenza di questo nostro desiderio e che nessuno può fermarci se siamo determinati.2 L'altra di un uomo delle stelle che entra in contatto con i ragazzi della Terra promettendogli la salvezza del pianeta3-
 
-Ci tieni alla libertà vero?-
 
-Si nota così tanto?-
 
-In effetti no... Dovremmo mettere dei cartelloni pubblicitari-
 
-Così il mio soggiorno nel passato va a quel paese...-
 
Mi diede un pugno sulla spalla, ma sapevo che in realtà le piaceva solo fare la parte dell'offesa. Il sole era ormai tramontato del tutto e il cielo si era tinto di un colore che si avvicinava molto al nero. Un'insegna familiare si presentò ai miei occhi.
 
-Ti va di andare al Cavern?-
 
-Il Cavern?-
 
-E' qua vicino. Non lo conosci?-
 
-Per sentito dire. Nel futuro sarà bruciato e poi ricostruito da un'altra parte.-
 
-Bruciare il Cavern? Che si erano fumati?-
 
-Non chiederlo a me-
 
La fila fuori dal Cavern era già lunga. Si allontanò da me per parlare con quelli che dovevano essere i due buttafuori del locale. Silenziosamente mi avvicinai e sentii parte della discussione.
 
-Il locale è già pieno-
 
-Stronzate-
 
-Convinto te-
 
-Siamo solo in 2-
 
-Se devi scopartela portala a casa tua e non in un locale pubblico-
 
-Amico ti sei fumato qualcosa?-
 
-E tu ancora porti il ciuccio? L'età sembra quella-
 
-E tu hai chiesto il permesso alla mamma prima di venire qui oppure quando torni a casa ti picchia perchè non vuole che il suo cocco bello diventi un bullo?-
 
Sentii solo il peso delle sue nocche chiuse contro l'occhio. Avevo la vista appannata. Una figura si avvicinò velocemente all'ingresso del locale.
 
-Ti credi di essere Dio in terra solo perché sei il buttafuori di questo locale?-
 
-Sparisci ragazzina... Torna a casa prima che la mamma si metta a piangere perché la sua piccolina è fuori casa ed è già buio.-
 
Scoppiarono a ridere entrambi. Mi voltai e diedi una mano a Lennon che si trovava ancora per terra.
 
-Stai bene?-
 
-Tutto ok. Solo un po’ ammaccato. Dai andiamocene.-
 
-Prima devo fare una cosa-
 
Si girò improvvisamente e colpì in pieno naso il bel tipo che mi aveva fatto un occhio nero. Il bestione indietreggiò un poco e poi levò la mano dal naso. Gliel'aveva rotto. La presi per una mano e la trascinai via.
 
-Hey voi due! Potete entrare-
 
Era l'altro che ci parlava. Ci scambiammo un'occhiata e decidemmo di entrare. Eravamo quasi dentro quando qualcosa ci bloccò il passaggio. Era il tipo con il naso rotto. L'avevo conciato piuttosto male. Feci una smorfia.
 
-Provate a dire qualcosa dell'accaduto e giuro che...-
 
-Cosa? Ci spezzi le gambe?-
 
-Modera i toni mocciosa-
 
-E tu pensa al tuo naso. Non voglio che una fontana di sangue mi riempia da testa a piedi-
 
La trascinai via prima che l'altro potesse ribattere. Il locale era strapieno. La calca era quasi insopportabile. Quella sera c'era un gruppo chiamato Rory Storm and the Hurricanes. Non erano poi così male.
 
-Ma dico io sei impazzita per davvero?-
 
-Ti ha mandato al tappeto-
 
-So cavarmela da solo.-
 
-Non direi-
 
-Non dovevi farlo-
 
-Non avrei dovuto aiutarti?-
 
-Si ma in un altro modo... Ora quello ci starà addosso per mesi...-
 
-Può cercarmi quanto vuole... Ci vorranno ancora 37 anni prima che io nasca... Fammi vedere quest'occhio-
 
Lo trascinai vicino al bancone, dove c'era più luce. Qualcosa mi bloccò la schiena. Una mano grande, attenta si era poggiata all'interno della mia coscia e avevo cominciato lentamente a risalire. Mi voltai. Un ragazzo alto, con i capelli neri, scompigliati e l'alito che puzzava fortemente di alcool, mi stava stringendo la gamba, con uno sguardo anche troppo eloquente sul viso. Cercai di allontanarlo, ma aveva stretto ancora di più la presa. Non sapevo come uscirne quando vidi qualcosa scattare vicino a me. Dopo pochi secondi vidi Lennon e quel tizio a terra. Con un bel gancio lo mise K.O. Si rialzò in piedi.
 
-Questo è l'antipasto di cosa succede a chi tocca la mia ragazza!-
 
Silenzio generale. Gli amici di quel maiale, nonostante l'alcool a fiumi, mi guardarono con aria spaventata. Andai verso di lei. Era immobile. Respirava a fatica. Con due dita le spostai una ciocca di capelli dal viso.
 
-La tua ragazza?-
 
-Si. Ti dispiace?-
 
Non riuscii a rispondere. Ebbi di nuovo quella sensazione di coro da stadio dentro che esplodeva. Sorrisi appena e trascinandolo per una mano ci avvicinammo al bancone. Si sedette su uno sgabello e gli osservai il livido. Era davvero brutto.
 
-Forse con il ghiaccio riesco a non fartelo gonfiare più di così-
 
Feci un segno al barman e indicai il livido. Sparì e dopo poco tornò con un grosso cubetto di ghiaccio. Mugugnai qualcosa in risposta e sparì nuovamente.
 
-Dai stai fermo altrimenti ti faccio più male-
 
-Cazzo se da fastidio-
 
-Meglio un po’ di fastidio ora piuttosto che una palla da bowling al posto dell'occhio domani-
 
Mi sedetti esasperata sullo sgabello di fronte a lui, continuando a tenergli sull'occhio il ghiaccio.
 
-Cos'hai da ridere ora?-
 
-Già hai gli occhi piccoli... Con dei lividi diventano invisibili-
 
-Tu invece hai il problema inverso. Con quelle palle da ping pong che hai al posto degli occhi con un livido gli occhi ti diventano di una dimensione normale... Mah... Vuoi qualcosa?-
 
-Tipo?-
 
-Niente birra. Ne ho anche troppa nel sangue che circola-
 
-Detta così mi suona di Barney Stimble...-
 
-Di chi?-
 
-Lascia perdere... Che prendiamo allora?-
 
Sorrisi appena e senza dire una parola feci segno al barista di avvicinarsi. Quando fu di fronte a noi mi rivolsi direttamente a lui.
 
-Whiskey-
 
 
 
 
 
 
1Sing the Chances (Paul McCartney)
2I Want to Break Free (Queen)
3Starman (David Bowie)
 
 
Spazio autrice
Saaaalve :) rieccomi tra voi ^^ sono riuscita a sopravvivere a questa settimana d’inferno D: sembra assurdo ma sono arrivata fino ad oggi pensando “devo aggiornare efp!” XD *sisi continua a leccare i didietro di questi che ti leggono… brava brava!* zitto Lennon dei miei stivali! Buh che aggiungere??? La mia storia è al 3 posto fra le storie con più recensioni positive dell’ultimo anno e fra le storie con più recensioni positive di sempre :’) mi sento onorata :’) per la contentezza vi faccio un piccolo spoiler: la vostra attesa è finalmente finita :D (vedrete il prossimo capitolo) ringrazio tutti quelli che puntualmente (e non) recensiscono questa storia, chi la tiene tra i preferiti e chi tra le seguite :) mi fate aumentare l’autostima :’) detto ciò… io me ne devo tornare a studiare :( al prossimo aggiornamento :) (spero domenica come al solito ^^)
  
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