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Autore: BogartBacall    22/11/2012    3 recensioni
Era passato ormai più di un anno dalla fine della guerra e il mondo magico aveva ricominciato lentamente a vivere. I negozi avevano pian piano riavviato la loro attività, i superstiti avevano ricostruito le loro case e ripreso il loro lavoro e i colpevoli erano stati puniti. Buoni da una parte, cattivi dall'altra: era una cosa naturale, quasi fisiologica. Questo per chi aveva trovato una sua collocazione, fra i buoni o i cattivi. Questo per tutti, tranne che per Draco Malfoy.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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C'è un amore che non muore mai

Dopo la lite con suo padre, le cose erano tornate alla normalità. Lucius era il solito vecchio bastardo e Draco il solito ragazzo con le idee confuse.
Nonostante provasse una grandissima rabbia verso suo padre e quello che gli aveva fatto, aveva deciso di non colpevolizzarlo più del dovuto. Sì, si era comportato in modo infame, gli aveva deliberatamente rovinato la vita, mandando in fumo l'unica possibilità che aveva di essere veramente felice, ma l'aveva fatto convinto che il meglio per lui fosse vivere nell'aura protetta e ovattata che circondava il nome Malfoy. Certo, i mezzi che aveva utilizzato erano ben poco ortodossi, ma era risaputo che Lucius Malfoy non badava molto alla forma.

Blaise l'aveva ripreso a vivere con sé, anche se ogni tanto aveva l'impressione che gli fosse ostile per come erano andate le cose con Grace. Non lo biasimava: se la storia fra lui e Grace non aveva preso il volo era anche colpa sua.
Ovviamente non aveva notizie della ragazza da quel giorno a Villa Malfoy.
Ancora non si spiegava perché le avesse fatto quella rivelazione tremenda. Avrebbe potuto continuare a fingere, o, meglio, spiegarle le sue motivazioni. Invece, aveva scelto di raccontarle della sua scelta in maniera brutale, senza lasciare spazio alle spiegazioni.

Era sdraiato sul divano a ripetersi per l'ennesima volta domande a cui non sapeva dare una risposta quando il suo coinquilino rincasò.
“Hey!” esordì Blaise.
“Hey” ripeté Draco, sollevandosi dal divano “Tutto bene al San Mungo?”
Zabini si accosciò sul divano “É stata una giornata infernale. C'è stata una specie di avvelenamento collettivo fra i clienti dei Tre Manici di Scopa” sospirò “Mi hanno vomitato sul camice almeno sette volte!”
“Interessante” commentò Draco, abbastanza disgustato “Immagino che trattandosi di avvelenamento... Tu abbia visto Grace...” ipotizzò, cercando di sembrare il più possibile disinteressato.
“Ti risponderò come ti rispondo ogni giorno: sì, Draco. Ho visto Grace. In reparto e a pranzo.”
“Uh, già... Te l'ho chiesto anche ieri...” constatò il biondo “E per caso ti ho già chiesto se...”
“Se esce con qualcuno?” concluse Zabini “No, non me l'hai chiesto. Ma sì, gira questa voce.”
“Oh. Fantastico” commentò Draco “Una birra?” chiese andando verso la cucina.
“Grazie” rispose Blaise “Ancora mi sfugge il motivo per cui se la sia presa così tanto, quando hai rivelato di esserti inventato la tua amnesia...”
Malfoy tornò e porse la birra all'amico.
“Già...” riuscì a dire Draco in falsetto, dopo aver deglutito un sorso di birra.
Blaise finì la sua birra e appoggiò la bottiglia vuota sul tavolino di fronte a lui “Bene, io andrò a farmi una doccia!”
Si alzò e andò verso il bagno, dando all'amico una pacca sulla spalla.
Draco rimase solo e sospirò. Non ce la faceva. Non riusciva più a mentire a Blaise. Per quanto avesse cercato di non pensare a Grace, a quello che era successo fra loro, non ce la faceva. Continuava a pensare a lei, a loro, a quanto fosse stato meschino con il suo migliore amico.
Poggiò i resti della sua birra sul tavolo e si alzò. Avrebbe messo fine almeno a uno di quei tormenti.
Blaise uscì in quel momento dal bagno, portandosi nella sua stanza. Draco lo seguì.
“Ehm... Blaise” disse, risoluto “Dobbiamo parlare!”
“Sentiamo” ribatté l'altro, scegliendo i vestiti dall'armadio.
Draco sospirò “Non è facile...” iniziò, grattandosi il capo.
“Provaci” lo incitò l'amico, prestandogli la minore attenzione possibile.
“Io...” alzò lo sguardo sull'amico, intento a rimirarsi i pettorali nello specchio “Potresti per un secondo stare attento?”
“Sì, scusa” mormorò un imbarazzato Blaise.
“Bene...” si schiarì la voce, tornando serio “Stavo dicendoti... che...”
“Draco, sono piuttosto stanco. Arrivo da un turno massacrante di tredici ore, in cui ho visto il contenuto dello stomaco di almeno venti persone. Potresti dirmi quel che devi e lasciarmi mettere comodo?”
“Ok, ok...” disse Malfoy “Io...” si fermò, guardò negli occhi l'amico e continuò “Ho baciato Grace. Quando ancora voi uscivate insieme.”
“Oh” esclamò Blaise, per niente stupito “Lo sapevo” aggiunse, chiudendo l'armadio.
“Co... Come lo sapevi?” domandò Draco, confuso “Te l'ha detto lei? E non sei, che ne so, arrabbiato?”
“No ad entrambe le domande” rispose Blaise, infilandosi la felpa “Vi ho chiusi io in laboratorio.”
“COSA???” gridò l'altro.
“Andiamo, amico. Quando sei entrato in scena tu, le cose con Grace hanno iniziato a non funzionare. Ho capito al vostro primo battibecco che eravate fatti l'uno per l'altra, così ho cercato di accelerare un po' le cose!”
“Io non capisco... A te Grace piaceva” cercò di capire Draco.
“Non quanto piace a te. Con l'unica, minuscola differenza, che anche a lei piaci tu!”
“Blaise, io...”
“Oh, non ringraziarmi. Mi sono divertito da matti a seguire questo amore mentre sbocciava” rise Zabini.
“Già...” commentò malinconico Malfoy.
“Dico, ma davvero mi reputi così stupido?” continuò l'altro “A parte il fatto che era palese che fra voi ci fosse qualcosa. Ma poi... Pensa al tuo... chiamiamolo incidente. Già era abbastanza sospetto che fosse stata Grace a trovarti agonizzante, di sabato mattina, in laboratorio... Ma davvero credevi che ritornando a casa e trovando quella specie di alcova di fronte al camino e i croissant per la colazione sul bancone della cucina non avrei capito che avevate passato la notte insieme? Amico, tu mi offendi!” lo accusò, uscendo dalla stanza.
“In effetti...” constatò Draco, fermo sulla soglia della stanza di Blaise.
Improvvisamente un lampo illuminò lo sguardo di Draco.
“Quali croissant per la colazione?” chiese, voltandosi verso l'amico.
“Quelli che Grace era andata a prendere per la vostra colazione, prima di tornare e non trovarti, suppongo” rispose Blaise.
“Quindi lei non se n'era andata???” domandò Draco, il panico negli occhi.
“No. O meglio. Era andata a prendere la colazione” puntualizzò Blaise.
“Oh” ripeté Draco, riflettendo su quanto appena sentito “Vuoi scusarmi solo un momento?” chiese all'amico, prima di lanciarsi fuori dall'appartamento, lasciando Zabini visibilmente divertito.

Draco corse a perdifiato per le strade di Londra, urtando chiunque frenasse la sua corsa verso Grace, finché arrivò sotto casa della ragazza. Stava studiando un sistema per entrare che non implicasse suonare il campanello, poiché sapeva benissimo che lei si sarebbe rifiutata di aprirgli, quando una donna uscì dal portone col suo cane. Ringraziò il cielo per la fortuna e si fiondò sulle scale, facendo i gradini a due a due. Arrivato al quinto e ultimo piano, suonò il campanello e attese ansimante che qualcuno rispondesse.
“Chi è?” sentì chiedere alla voce di Grace.
“Ehm...” balbettò “É... la società elettrica” esclamò, falsando il tono di voce.
“Oh!” esclamò Grace “Un attimo solo!”
Sentì il meccanismo della serratura scattare, la porta si aprì e si trovò di fronte Grace. Appena lo vide il sorriso sulle sue labbra svanì.
“Ciao” disse lui.
Grace cercò di chiudere la porta, ma Draco fu più rapido e la bloccò col piede.
“Ti prego, Grace. Devo parlarti” la implorò lui.
“Beh, io no” replicò lei.
“Solo un minuto... Poi sarai libera di mandarmi al diavolo” insisté lui.
Grace alzò gli occhi al cielo, aprì la porta e gli fece cenno di entrare.
“Grazie” disse lui.
“Fai alla svelta, sto uscendo” lo incalzò lei.
“Non ci metterò molto” promise Draco “Dunque...”
Una voce maschile lo interruppe “Grace, chi era?” un ragazzo entrò nella stanza “Oh, salve!”
Draco la guardò di sbieco, mentre la ragazza si dispose a fianco dell'altro “Draco, conosci Cormac McLaggen?” chiese.
“Sì... Me lo ricordo...” ringhiò Draco.
“Malfoy, è un piacere rivederti...” salutò McLaggen, porgendogli la mano.
Draco lo ignorò volutamente, continuando a fissare Grace.
“Cormac, potresti darci un minuto?” gli chiese la ragazza.
“D'accordo...” acconsentì il Grifondoro, poco convinto.
Aspettarono che il ragazzo si fosse allontanato, poi Grace riportò lo sguardo su Draco.
“Avanti...” gli fece cenno .
“McLaggen? Esci con McLaggen?” domandò lui, sconvolto “Perché non con un criceto o una puffola pigmea, allora?”
“Non credo di averti chiesto un parere sui ragazzi che frequento” lo zittì lei “Non credo sia affar tuo!”
“Sì che lo è” obiettò lui “Tu non dovresti uscire con McLaggen!”
“Grazie per avermi dato la tua opinione” ringraziò lei “Ora, se hai finito puoi andartene!”
“No, non ho finito” continuò lui “Tu non dovresti uscire con quella specie di beota!”
“Sarà un beota, ma a me piace” replicò lei.
“Ehm... ragazzi” fece capolino McLaggen dal salotto “Io sono qui... e questa stanza non ha la porta...”
“Va' a farti un giro, McLaggen...” gli intimò Draco, minaccioso.
“Ok...”
In men che non si dica il terzo fu fuori dall'appartamento. Grace fulminò Draco.
“Ti rendi conto di avermi rovinato la serata?”
“Era un appuntamento con McLaggen. Era una serata già rovinata in partenza.”
“Che diavolo vuoi, Malfoy?”
“Io...” partì agguerrito Draco, per poi fermarsi a guardare la ragazza. Sospirò e addolcì il tono “Io ti amo...”
“Interessante” aprì la porta “Ora te ne puoi andare!”
“Non ho ancora finito” la ammonì lui.
Grace richiuse la porta e incrociò di nuovo le braccia sul petto “Va' avanti!”
“Io ti amo, Grace. Dalla prima, dannatissima discussione che abbiamo avuto. E sono stato un grandissimo idiota a credere che tu te ne fossi andata, dopo che abbiamo fatto l'amore”
“Aspetta” lo interruppe “Tu credevi che me ne fossi andata?”
“Sì... E ho sbagliato, perché non lo avresti mai fatto...”
“Puoi giurarci che non l'avrei fatto. Come hai potuto anche solo... pensare che potessi fare una cosa del genere? Io ti...” si interruppe.
“Dillo” la esortò.
“Cosa?” finse di non capire lei-
“Dillo” insisté.
“Cosa?” ripeté lei.
“Che mi ami!”
“Io non ti amo” mentì Grace.
“Sì, invece. Tu mi ami, me l'hai detto tu, sul tetto” ricordò il ragazzo.
“Non sapevo cosa stessi dicendo” si giustificò la ragazza.
“Lo sapevi benissimo, invece. Tu mi ami, come io amo te!”
“Tu non mi ami” cercò di smentirlo, spostandosi verso il salotto.
“Invece ti amo, parecchio anche” la seguì in salotto, fermandosi dal lato opposto del divano, dritto di fronte a lei “Se c'è una cosa che ho imparato dalla mia famiglia è che quando i Malfoy si innamorano, beh lo fanno sul serio. Ed è per sempre” dichiarò.
“Ma perché? Perché adesso?” chiese lei, gli occhi che si riempivano di lacrime “Hai finto di non ricordare di noi, mi hai detto in faccia che non volevi ricordare!”
“Lo so...” cercò di interromperla lui.
“Ti ho detto che ti amavo e mi hai risposto 'Lo so'!” urlò lei, scoppiando in lacrime.
“Sono stato un idiota, è vero” ammise le sue colpe “Ma te l'ho detto: credevo te ne fossi andata, temevo non volessi stare con me. Sarà stato quel dannato incantesimo, il senso di colpa nei confronti di Blaise, non lo so... Quel che so è che voglio stare con te e voglio starci per sempre!”
Le si avvicinò, cercandone lo sguardo “Sono venuto qui stasera perché quando ti accorgi che vuoi passare la tua vita con qualcuno, vuoi che il resto della vita cominci il più presto possibile.”
Grace taceva, in lacrime. Draco mosse alcuni passi verso di lei, la cinse con le braccia, prendendole le mani, facendole reclinare la schiena. Sussurrò un “Ti amo” a fior di labbra e la baciò.



Note:
  • titolo: Baustelle, Gli spietati
  • La frase che Draco dice a Grace al termine del capitolo è “Harry ti presento Sally”
  • L'immagine finale del bacio, è ispirata a questa
http://24.media.tumblr.com/tumblr_l4b9v4BiTQ1qah2gqo1_500.jpg

  • il titolo della storia, Half a world away, ispirato ad una canzone dei R.E.M., tradotto letteralmente significa “Distante mezzo mondo”, ma può essere parafrasato come “Distante mille miglia”, cioè quanto distano i due mondi di Draco e Grace

... e anche questa mia seconda "fatica" è terminata... Spero vivamente sia stata di vostro gradimento, nonostante le poche interazioni. Nel caso vi fosse piaciuta, vi annuncio che a breve arriverà una sorta di spin-off di questa storia, protagonisti ancora una volta Draco&Blaise.
   
 
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