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Autore: Raven Callen    22/11/2012    4 recensioni
Quella maledetta guerra non faceva che seminare morte e distruzione.
Dawn era li, schierata insieme agli altri, piccola Corvonero che attendeva come tutti.
Internamente pregava che quella logorante attesa non finisse mai, che si dilatasse all’infinito, e al tempo stesso che cessasse.
Sentiva ogni secondo bruciato arderle sulla pelle come fosse cenere che andava man mano a ricoprirla, che la avvicinava a quella che, forse, sarebbe stata la sua ultima ora di vita.
Genere: Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dawn
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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I do believe in the light
raise your hand into the sky
the fight is done
the war is won
lift your hands toward the sun






Eccola li, la grande armata di Hogwarts.
Tutti i sopravvissuti, che erano molti, emergevano dalle macerie.
Come un fiore che spunta dalla neve, dopo aver sconfitto il gelo dell’inverno.
Dietro di loro detriti, distruzione, morte.
Una scuola sventrata, compagni caduti, incubi che li accompagneranno per sempre.
Sopra di loro il sole pallido, livido, anche lui sofferente per tutto quel sangue che è stato versato.
Davanti a loro il futuro.
 
 
 
 
Alejandro si trascinava verso l’esterno, sorretto da Heather.
Nessuno si stupì di quella coppietta, solo qualcuno azzardava un sorrisetto divertito.
Anche perché Heather si premurava di lanciare occhiate al vetriolo a tutti quelli che osavano fissarla troppo intensamente.
Sbuffava e sibilava, terribilmente contrariata.
La propria reputazione buttata al vento.
 

- Ti vedo scontenta, chica.-
- Sta zitto, idiota, e ringrazia che non ti abbia ancora piantato in asso!-
- Già stanca di farmi da infermiera premurosa, Heather?-
- Non penso che premurosa sia l’aggettivo che più mi si addica.- ghignò quella, mollando la presa.
Non appena venne a mancare il suo “permaloso” appiglio, Alejandro cadde a terra con un tonfo sordo.
- Maldita!-
Ne seguirono alcuni insulti in spagnolo.
- Ben ti sta, Cascamuerto. Ricordati chi è che comanda.-
Il sorrisino divertito dell’asiatica urtava i nervi e l’orgoglio dell’ispanico, che non rispose alla frecciatina solo perché era ancora con la faccia nella polvere.
Si sarebbe dovuto arrendere e soffocare il proprio orgoglio per far contenta la sua chica?
Un ghigno prese forma sulle labbra di Burromuerto.
Non contarci, querida.
 
 




 
Da lontano una Grifondoro osservava la scena, scuotendo il capo.
- Spero che tu non voglia seguire l’esempio della Regina delle Serpi, Principessa..-
Courtney lanciò un’occhiataccia al ragazzo, stringendo maggiormente la presa.
- Non tentarmi.-
Il punk rise, zoppicando un po’.
- Non dirmi che saresti capace di comportanti da bambina cattiva.-
- Se continui a infastidirmi lo scoprirai presto..-
- Uhuu, che paura. Che cosa vuoi farmi?-
Di certo non si aspettava di essere baciato.
Lui, Duncan Nelson, era stato colto di sorpresa da una ragazza.
Se gliene fosse importato qualcosa, in quel momento, il suo ego avrebbe ricevuto un duro colpo.
Ma al momento aveva altro a cui pensare..
 
- Wow, Principessa! Io..tu.. wow. -
- Se hai finito di balbettare come uno del primo anno, direi che possiamo andare.-
- Ai suoi ordini!- la prese in giro il punk, scattando sull’attenti.
- Sta zitto, Duncan.-
-…-
- E levati quel sorrisetto compiaciuto dalla faccia!-
Una risata strafottente concluse l’allegro siparietto.
 
 




 
- Come sono carini! Non è vero, Tyler?-
- Si, ma..-
- Che coppietta tenera! Non me lo sarei mai aspettato.-
- Lindsay..-
- Quell’antipatica di Courtney ha trovato il vero amore!-
- Lindsay!-
- Si, Tyler?-
- Io sono Noah..-
- Gamberetto, hai cambiato nome?-
- Izzy? Taci.-
Caleido, ignorando l’occhiataccia del castano, cominciò a ridere e ripetere quell’irritante soprannome.
Noah proprio non sopportava di essere associato ad un crostaceo.
 
 
 




 
- Sono davvero…- proruppe la gotica.
- Svampiti? Teneri? Comici?-
- Ridicoli.- sbuffò.
- Oh suvvia, lasciali stare. Infondo non fanno male a nessuno.-
Il chitarrista rise all’espressione corrucciata, e imbronciata, di Gwen.
- Mi trovi tanto divertente?-
- Un po’.-
Gwen allora si finse offesa, dandogli le spalle.
- Bene, allora arrivederci.-
- Mi piaci un sacco quando fai l’offesa..-
Questo commento fece arrossire entrambi come peperoni.
- Anche tu mi piaci.- sussurrò piano, la ragazza.
 
 
 





- Sono davvero carini, quei due.- gioì Zoey, parlando tra se.
Non si era accorta della figura dietro di lei.
- Tu credi?-
- Mike! Stai bene!-
La rossa strinse Alter Ego in un abbraccio travolgente.
- Ho temuto il peggio! Ma Anne Maria aveva ragione, non c’era da preoccuparsi.-
- Anne Maria? Da quando siete diventate amiche?- non può fare a meno di commentare il ragazzo.
E la sua incredulità è giustificata:
per quanto ne sapeva, le due ragazze si odiavano.
Si, insomma, più o meno.
Ma cosa ne sapeva lui, di amicizie tra ragazze?
- Beh, si, una specie..-
I loro sguardi, uno sconcertato l’altro complice, si soffermarono sulla ragazza dalla chioma marmorea.
Stava discutendo animatamente con Lightning, ma le sue guance erano stranamente arrossate.
- è incredibile come, dopo ore di morte, stiano sbocciando tanti piccoli miracoli..-
- Già. Forse il lieto fine esiste anche per noi.-
Alter Ego strinse a se Bella Gioia, contento che a loro fosse stato concesso, un lieto fine.
 









 
- Che teatrino disgustosamente melenso.-
- “disse il ragazzo che stringeva la sua bella tra le braccia.”-
Scott si lasciò sfuggire un grugnito.
- Vedo che ti sei ripresa, Raggio di Luna. – commentò, con una punta di sarcasmo.
- Io temo, Scott, che non riuscirò mai a riprendermi completamente.-
Il rosso recepì il messaggio.
Già. Suo fratello. E tutto il resto.
- Ora che farai?-
- Non lo so, Scott. Penso che tornerò da mio padre. Mi è rimasto solo lui, ormai..-
Non è vero voleva urlare il lato umano del ragazzo. Non è vero.
Non disse niente.
- E tu? Che farai? Hai un posto dove tornare?- chiese Dawn.
La famiglia del rosso era stata arrestata e portata ad Askaban.
Era solo.
- Non preoccuparti per me. Me la caverò, in qualche modo..-
- Potresti venire con me. -
Silenzio.
Scott, in quei secondi, cercò di formulare una risposta acuta e pungente per rifiutare.
Perché la proposta di Dawn era assurda, ridicolmente assurda, e lo sapevano entrambi.
- Prima di dirmi di no. – lo precedette lei. – perché non ci pensi seriamente?
Non deve per forza andare a finire così. Perché non trovi il coraggio di cambiare, per una volta?-
- Il coraggio non è la mia qualità migliore..-
- Neanche la mia.-
- Bugiarda.-
La biondina sembrò accigliarsi.
- Ma non dici sempre che non so mentire?-
Un sospiro.
- Touchè.-
- Allora?-
- Allora cosa?-
Come se non lo sapesse.
- Ci hai pensato?-
- Uffa, quanto sei petulante.-
Raggio di Luna rise di cuore, per poi tornare al suo sorriso triste.
Era troppo presto per dimenticare..
Rimase in silenzio, a osservare i suoi compagni che raccoglievano i cocci di quella grande pazzia e li assemblavano per ricostruire la loro precedente vita.
Tranquilla e irrimediabilmente perduta.
Anche lei avrebbe dovuto iniziare a ricomporsi, ma voleva attendere ancora un po’.
Attendere, guardare il cielo come se non ci fosse niente da ricostruire, come se tutto fosse intatto.
Aspettare a ricordare di aver perso il suo amato fratello, i suoi valori, alcuni dei suoi amici e compagni, la scuola..
Di aver perso se stessa tra la cenere e le anime che volavano al cielo.
Non ne aveva il coraggio.
Mai avrebbe creduto di scoprirsi così maledettamente fragile.
 
 
- Andiamo.- la riscosse il rosso.
Era sorprendente come quel ragazzo le fosse rimasto accanto.
Se non l’avesse visto non ci avrebbe mai creduto.
Lui l’aveva raccolta quando era in pericolo, quando non c’era nessuno a salvarla.
Il burbero e solitario lupo aveva salvato la bambola di porcellana.
Che favola bislacca, la loro.
- Dove?-
- Ti porto a casa. -
- E ti ci fermerai?-
Scott sbuffò sonoramente, voltando il capo per nascondere il suo fastidio.
O l’imbarazzo.
Dawn tornò a ridacchiare, mentre si dirigevano verso il treno per andare a casa.
Suonava tanto come un “si”.
 







Angolo del Corvo:

Ok, scusatemi per l'enorme ritardo!
*viene inseguita da una folla inferocita*
Mi dispiace, il mio ritardo è inperdonabile.
Chiedo scusa a tutti quelli che mi seguono, e spero che questo capitolo li ripaghi dell'attesa.
Voglio ricordare che ho pubblicato, come storia a parte, la What if. del capitolo 4 che mi avevate chiesto.
Per chi volesse leggerla (e magari lasciare una recensione...)
Ok, questo sarebbe il capitolo conclusivo della ff.
Avevo detto, tempo fa, che, se lo aveste voluto, avrei pubblicato anche un capitolo dove si vede uno squarcio della vita dei protagonisti anni dopo la grande battaglia.
Quindi vi chiedo:
Volete che lo aggiunga, come capitolo bonus, o no?
Mi affido al vostro giudizio.
Facciamo un bel saluto alla canzone "This is War" dei 30 Second to Mars, che ha accompagnato i capitoli (e la mia ispirazione) per tutta la long.
A presto, spero :)
  
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