84th Night

Tyki Mikk sorrise beffardo. Aveva già incontrato quel ragazzo e il suo sguardo ora appariva sotto una luce nuova, sconosciuta per il Noah. La prima volta che lo aveva visto, lui si era dimostrato coraggioso, incurante di quello che gli sarebbe successo; ora nel suo sguardo c’era solo posto per la paura, ma non di morire, paura che i suoi compagni ci rimettessero la pelle, morissero per colpa sua. “Mi sembra sempre più strano… sapendo che si è in punto di morte, le persone pensano a se stesse; fanno tutte così. Lui pensa ai suoi amici, non gli importa di morire, purché accada per una buona causa.”

Il Noah avanzò verso di loro, con l’akuma al suo seguito. – Sai, Allen Walker, inizialmente avevo deciso di venire da solo, prendere te e la ragazza e andarmene, ma poi ho pensato: perché non lasciare che i suoi amici vengano uccisi da un akuma? – ancora quel sorriso, quello che l’inglese odiava tanto.

Tyki Mikk si bloccò improvvisamente e l’akuma scattò verso l’unità Cross. Allen evocò subito la sua arma anti-akuma, ma venne bloccato dal Noah che gli era arrivato alle spalle e lo aveva colpito al collo, facendolo cadere con il volto rivolto verso il legno lucido del ponte della nave. – Decidi ragazzo: preferisci salvare loro -, disse indicando i compagni che lottavano con il livello tre, - o la signorina qui con me – aggiunse, mostrando la ragazza che reggeva fra le braccia, priva di sensi. Lenalee. “Cosa devo fare?”

Nel frattempo, l’akuma aveva fatto spostare il resto del gruppo, in modo che non avrebbero intralciato i piani del Noah. Gli esorcisti tentavano continuamente di colpirlo, ma nessun attaccò andava a segno, perché lui era più forte di loro.

Dal corridoio che portava in coperta, spuntò Rou Fa, che vedendo la scena strillò.

- Tu! – la chiamò Lavi, - torna in coperta e di alla Guardiana di uscire, ma fa in modo che nessun altro venga qui – le ordinò.

La ragazza tornò immediatamente indietro e dopo qualche istante Fou, la Guardiana della sede Asia arrivò sul ponte. Senza dire una parola, si aggiunse al combattimento, con in testa ancora lo spaventoso ricordo dell’ incontro con un livello tre, pochi giorni prima. *Bak! Nascondi Walker, ora!*, ma il suo avvertimento non era bastato: l’akuma era entrato nella sede Asia, rompendo la sua barriera protettiva. *Walker, corri!* aveva urlato al ragazzo che, alla vista del livello tre, era rimasto fermo, con uno sguardo pensieroso. L’akuma lo aveva colpito con la dark matter, che aveva il potere di distruggere il suo corpo in molecole. *Walker!* aveva gridato, preoccupata per quel ragazzo. Ma poi era arrivato Bak, che aveva attivato delle barriere per bloccare la macchina demoniaca e lei aveva potuto tagliare quel filo che perforava il corpo dell’esorcista.

- Fou! Attenta, dietro di te! – le disse Miranda Lotto, attivando l’innocence per proteggere temporaneamente i compagni.

La guardiana non fece in tempo a bloccare l’akuma e venne colpita in faccia. “Come quella volta…” si disse, mentre cadeva a terra. *Che spreco di tempo* aveva detto il livello tre, sovrastandola, mentre lei impersonava Allen Walker, che nel frattempo era stato messo in salvo, lontano da quel posto. *Chi sei veramente, Allen Walker?* le aveva chiesto. *Io sono solo un piccolo marmocchio* aveva risposto all’akuma e lui l’aveva colpita, trapassandole la testa con la dark matter. Aveva urlato, ma poi si accorse che qualcuno era venuto in suo aiuto. Walker. Quello sciocco. Tentò di resistere, ma il suo corpo riprese la sua vera forma. Il livello tre, la lasciò in disparte, per combattere con il vero Walker. Bak corse agitato verso la guardiana e la strinse fra le sue braccia, mentre l’esorcista finiva letteralmente in pezzi, catapultato sotto l’acqua che inondava quel posto. Non era stata in grado di proteggerlo e ora l’akuma la puniva, colpendo lei e Bak. Improvvisamente una mano spuntò dall’acqua, bloccando l’attacco del livello tre: era l’innocence di Walker. Il ragazzo distrusse l’akuma come niente, ottenendo anche informazioni su chi lo aveva mandato e sulla posizione dei suoi amici in quel momento. Poi Walker era partito, usando l’arca di Noé, per andare in Giappone a salvare i suoi compagni, che erano attesi in un’imboscata dal Conte e i Noah. E lei aveva capito, voleva seguirlo e capire cosa gli procurava tanto piacere a vivere, ad andare avanti a voler salvare sia umani sia akuma, ma non riusciva proprio a capirlo. Era merito della sua bontà e spensieratezza che quel ragazzo era riuscito a far tanto per tutti, ma ora lo vedeva. Era indeciso se salvare i suoi amici o la ragazza che amava. Si. Lei aveva capito pure quello, era una cosa amara da digerire, ma sapeva che era così: lui era innamorato della ragazza cinese, quella Lenalee.

- Tu rossino! – chiamò, indicando Lavi, - hai provato ad ingrandire il tuo martello? – domandò.

- Si… anche l’altra volta ho provato, ma non funziona! Serve un’innocence più forte, come quella di Allen – rispose il giovane Bookman, indicando il ragazzo che parlava con l’uomo che reggeva Lenalee.

La Guardiana, allora, non seppe che fare. Sapeva benissimo che il Noah non avrebbe permesso a Walker di aiutarli. “I Noah giocano sempre sporco…” pensò. *No, giocare sporco mi piace, soprattutto se sono in svantaggio…* quelle parole le aveva dette lei. “Vuol dire che assomiglio così terribilmente ai Noah?” si domandò. – Allen ci aiuterà dopo, ma intanto dobbiamo difenderci, mentre lui combatte con il Noah – Era la prima volta che lo chiamava per nome e ora si sentiva più vicina a lui. L’aveva sempre chiamato col cognome, perché credeva di essere più importante di lui, ma ora si rendeva conto che gli anni non contavano: quel ragazzo era più in gamba di lei, e loro due non potevano competere.

- Lasciala! – urlò Allen, digrignando i denti. Non sopportava quella situazione. I suoi nervi non avrebbero retto ancora a lungo. Il Noah continuava a sussurrargli parole insidiose, che facevano cedere tutte le sue convinzioni.

- E perché dovrei? E’ una così bella ragazza – disse Tyki Mikk passando una mano sulla liscia guancia di lei. – Se vuoi che lei viva, devi venire con me -

Il ragazzo non riusciva a muoversi. Sapeva che la sua decisione avrebbe decretato la salvezza di una sola delle due parti; ma a quale teneva di più? Scattò, senza pensare, verso i compagni in difficoltà, chiedendo scusa mentalmente a Lenalee. Sapeva che il Noah non l’avrebbe uccisa, ma sicuramente le avrebbe inflitto qualche ferita.

- Ah ah! Piccolo errore… - Tyki Mikk si portò davanti all’inglese, sferrandogli un forte pugno in pancia, che lo costrinse ad inginocchiarsi, mentre sputava sangue per il colpo appena ricevuto.

- Cosa… vuoi da me… e Lenalee? – riuscì a chiedere il ragazzo, prima che un calcio in faccia lo fece cadere all’indietro.

- Io volevo solo finire il mio lavoro: ucciderti; ma il Lord del Millennio ha detto che vuole te e la ragazza vivi, quindi sono venuto a prendervi – rispose, prendendo Allen per i capelli, costringendolo ad alzarsi. – Però non mi ha mai detto di non portarti là con qualche livido o ferita. Sappi che quando il Lord avrà finito con voi, toccherà a me -

Il Noah gli sferrò un pugno in faccia, rimandandolo a terra. Il naso iniziò a sanguinargli, ma non importava; con la manica della divisa si pulì il sangue e si rialzò.

- Allen! – urlò Miranda, cercando di correre da lui, ma il livello tre la prese per il collo e la gettò lontano dal Noah e i due ragazzi. Crowley corse verso la donna a terra e constatò che era semplicemente svenuta. La prese in groppa e la portò in coperta, mentre i segni del combattimento riapparivano sui loro corpi, dolorosi, come tanti aghi che si divertivano a pungerli. Non appena il vampiro tornò sul ponte, riprese a combattere, ancora più arrabbiato di prima, ma contro quel livello tre non poté fare granché.

L’inglese non poteva sopportare oltre quella situazione, così decise di fare una cosa, che gli sarebbe costata molto, ma almeno quel massacro sarebbe finito, i suoi compagni sarebbero stati liberi e anche Lenalee. “Scusa Lenalee. Non avevo intenzione che finisse così… se solo mi fossi accorto prima di quello che provavo per te… Ma ti prometto che tornerò, il Noah non riuscirà mai a portarmi dal Conte, fuggirò prima, per tornare da te”

- Tyki Mikk, io verrò con te, ma lascia stare Lenalee e i miei amici – disse coraggiosamente Allen, guardandolo dritto negli occhi. – E portati via l’akuma -

Il Noah lo guardò divertito, con un sorriso strano che affiorava sulle labbra. – Bravo, hai scelto bene… - disse alzando una mano. Dall’acqua spuntò un oggetto informe, strano, che si presentò illuminando il cielo come se fosse un lampo.

- Ma quella… - disse l’inglese sottovoce, fissando incredulo l’oggetto.

- L’arca di Noé, non hai già usato quello strumento per venire qui? – domandò guardando il suo sguardo stupito e l’espressione di rammarico che aveva in volto.

Allen fece un passo indietro. – … No… - mormorò. Tyki gli diede un colpo secco in testa, facendolo svenire. Prese anche lui fra le braccia e si avviò verso l’arca, voltandosi un’ultima volta verso l’akuma. – Io vado -, gli disse, - e una cosa… - indicò i rimanenti dell’unità Cross e la Guardiana della sede Asia, - uccidili -

E anche questo capitolo è terminato... commentate!!! Commentate!!!

Ringrazio Usuyuki-Hime, Allen89, caporalez e Lithia del Sud, che hanno recensito.

Penso che non riuscirò ad aggiornare con il prossimo capitolo entro una settimana, perchè mercoledì inizio gli esami di licenza media, quindi mi toccherà studiare!!! XP

Ma non è nemmeno detto che passata questa settimana io aggiorni... ç_____ç Ahimé... se prenderò un voto basso kiassà quale punizione mi infliggerà mia mamma!!!! T___T Non ci devo pensare... altrimenti finisce che studio troppo e non riesco più a ricordarmi niente per l'orale...

Vabbeh... Ciao ancora e commentate please!!!!!!!