Ultimamente mi sento affogare tra i colori dell'autunno, così tanto che continuo a scrivere, ho idea che questi primi due scritti che ho giò pronti saranno presto seguiti da altro, o almeno lo spero.
Genere: Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Chiusa tra le mura,
fuori la luce,
l’aria,
il vento
ti chiamano.
Ti implorano di uscire
e lasciare ubriacare i tuoi sensi.
No,
non è la natura a chiamare te,
è il tuo corpo che ti supplica di uscire,
fuggire,
scappare
da tutti quei pensieri.
Ti chiede di svuotare la mente,
lasciarti andare,
camminare senza meta,
e magari perderti,
perderti e raggiungere
luoghi dimenticati,
luoghi che vogliono essere riscoperti
ed esplorati
da occhi affamati,
che bramano,
chiedono,
vogliono,
paesaggi,
luci
e colori,
caldi.
Occhi stanchi di parole e maschere,
occhi che chiedono qualcosa di vero,
reale.
Niente più cortine di fumo,
niente più ombre,
non quelle,
solo luce,
vita
e realtà.
Poter vedere con gli occhi,
direttamente,
senza dover decifrare
o comprendere informazioni,
solo un flusso ininterrotto di figure,
immagini,
suoni.
Chiudere tutto fuori,
lontano,
e restare lì,
ad appagare i tuoi sensi,
far entrare quella luce nella testa,
e sperare che il tempo si fermi,
davvero.