Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Michy90    11/06/2007    2 recensioni
Dopo 6 anni trascorsi a New York per proseguire i suoi studi di danza classica e moderna, Sylvia Allen, migliore amica di Bulma e Goku, torna alla Capsule Corp.dove viveva prima di partire. Ma molte cose sono cambiate...Sylvia si troverà allora immersa in un mondo a lei quasi del tutto sconsciuto, fatto di sfere di ki, super saiyan e amori pronti a sbocciare, tra passi di danza e battaglie.
PS:Ho ringiovanito un pò Bulma!^_^
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
G

Capitolo 7   ~ Riflessioni parallele ~

 

 

“Live your dreams

Is not as hard as it may seem

You’ ve got to work to get the cream

On your hopes you will see
From your fears, you have to win yourself
It's all or nothing
Give your everything” *

 

 

“Vivi i tuoi sogni …Non è così difficile come può sembrare…devi lavorare per ottenere il meglio…sulle tue speranze vedrai…dalle tue lacrime, devi vincere te stessa…È tutto o niente…Dai il massimo…”

Una piroetta, uno slancio, una spaccata, una sforbiciata, un giro di punta… Sylvia ballava, sentendo le parole della canzone entrare dentro di sé, mentre le ripeteva nella sua mente. Sembrava fossero state scritte a bella posta per lei, quasi a voler esprimere i suoi sentimenti, quelle sensazioni che aveva dentro da quando, una settimana prima, aveva parlato con Goku; quelle parole che non era più riuscita a togliersi dalla testa.

“Non sempre succede” aveva detto il Saiyan. Tre parole…solo tre parole, dette da Goku, erano valse a distruggere la speranza degli ultimi, infernali, sei mesi della sua vita: da quando aveva saputo che Ran la tradiva, aveva sperato che il suo passato avrebbe potuto portarle la felicità, quella felicità che si era illusa di aver trovato con Ran, e che sperava Goku avrebbe potuto darle quando l’avesse vista tornare, pronto ad accoglierla di nuovo tra le sue braccia…E più Sylvia ci pensava, più continuava a darsi della stupida per aver potuto credere fino a quel momento che lui avrebbe continuato ad amarla come aveva promesso sei anni prima.

Sei anni…tantissimi, davvero. Troppi per mantenere una promessa d’amore come la loro, che entrambi avevano ritenuto potesse essere incrollabile, magari…eterna.

Lei si era illusa fino a quel punto. Era stata la tristezza provocata dal fallimento del matrimonio con Ran ad averla portata a tanto, oppure era stata lei a non aver mai smesso di pensare realmente a Goku, e il matrimonio con Ran era stato…

“Inutile” fu la prima parola che si affacciò nella mente di Sylvia, e che lei scacciò con rabbia.

No, non era stato tutto inutile: lei aveva realmente amato Ran, anche perché altrimenti non sarebbe stata così male per i suoi continui tradimenti e per la fine del loro matrimonio. Un matrimonio bellissimo, certo, ma finito indegnamente per entrambi.

L’aveva raccontato a Goku. Sorrise, al pensiero della reazione che il giovane Saiyan aveva avuto quando Sylvia gli aveva rivelato il motivo dalla fine del loro rapporto: si era indignato, sostenendo che fosse impossibile essere infedele ad una come lei.

-“Una” come?- aveva chiesto Sylvia curiosamente accigliata, sorridendo per la rabbia sdegnata che era dipinta sul volto del giovane Saiyan.

-Dolce, buona, sensibile, simpatica…- aveva dunque risposto Goku, elencando amabilmente le sue “virtù” sulla punta delle dita, mentre Vegeta e Bulma, poco lontano, litigavano come al solito -…E bellissima- aveva aggiunto il giovane, ogni traccia di rabbia svanita all’improvviso.

Da quando aveva saputo che Sylvia dava lezioni di letteratura e grammatica a Gohan, Goku aveva chiesto a Bulma di poter rimanere alla Capsule, in modo da “non dover fare sopra e sotto dai Monti Paoz a qui e viceversa”, testuali parole di Goku.

Bulma, naturalmente, aveva accettato, e così da una settimana la famiglia Son aveva deciso di trasferirsi a casa Brief, nonostante lo scarso entusiasmo di Chichi (-Ma che bella idea hai avuto Goku, complimenti davvero, e adesso chi penserà alla nostra, di casa? Tu? Ovviamente no, dovrò fare tutto io, così sarò stressata il doppio…!-), che, dopo molte discussioni, aveva deciso che sarebbe tornata alla Capsule quando avesse finito di sbrigare le sue faccende in sospeso.

Così facendo Gohan avrebbe potuto sia studiare che allenarsi con il padre e Piccolo, e Goku sarebbe riuscito a godersi la tanto agognata pace, mentre si scervellava per capire come avesse fatto a diventare Super Saiyan.

Sylvia smise di ballare quando l’ultima nota si affievolì all’estinguersi della musica, e spense lo stereo, mordendosi il labbro e battendo la punta del piede a terra.

Quella sera si sarebbero riattivate le Sfere del Drago, e nel pomeriggio Sylvia avrebbe incontrato il professore a cui avrebbe consegnato la tesi per ottenere la tanto agognata laurea in giornalismo.

Era agitata, perché sebbene ritenesse di aver fatto un ottimo lavoro con l’università, le sembrava quasi impossibile pensare che entro pochissimo tempo ce l’avrebbe fatta, finalmente, ad avere un lavoro stabile grazie a quel pezzo di carta che avrebbe potuto cambiarle la vita, renderla solida e farle avere, così, delle certezze in più, in un momento in cui le sue solide basi erano crollate all’improvviso. Tutte tranne una: la sua amicizia con Bulma, che continuava a darle la sicurezza necessaria per affrontare quel periodo buio. Se non ci fosse stata lei da cui tornare, Sylvia non avrebbe proprio saputo cosa fare.

Ma ora era il momento di andare, per poi rincontrare i suoi amici: le Sfere del Drago erano pronte.

 

                                                      *                                       *

 

Polunga espresse i loro desideri in modo che le persone morte una sola volta tornassero in vita insieme, mentre Crilin e Riff ritornarono in vita nello stesso momento. Il terzo desiderio venne utilizzato dai Namecciani per ricreare il loro pianeta ed andare ad abitarlo.

Gohan e Dende si salutarono a malincuore, anche con qualche lacrima, turbati dal pensiero di non rivedersi più.

-Ma come si dice in questi casi…mai dire mai!- esclamò Sylvia allegra, tentando di riportare il sorriso sul visetto triste di Gohan. Ma il bambino era inconsolabile, e solo la vista dei loro amici resuscitati riuscì a riportarlo un po’ di buonumore.

Yamcha, Tenshinan, Riff e Crilin tornarono in vita tra la grande gioia di tutti i presenti. Tutti erano intervenuti per salutare i loro amici: oltre agli inquilini di casa Brief, c’erano Piccolo, che era tornato da una lunghissima meditazione alla sua cascata, Olong, Puar, il Genio -che aveva allungato le mani sul fondoschiena di Sylvia prima che lei gli mollasse un ceffone-, erano tutti riuniti per poter riabbracciare i loro compagni.

Yamcha, Tenshinan e Crilin rimasero piacevolmente sorpresi nel ritrovare Sylvia lì alla Capsule dopo sei anni, e la salutarono con moltissimo affetto.

Fu un pranzo fastosissimo: mamma Brief aveva dato il meglio di sé, e tutti mangiarono con gusto e parlarono del più e del meno.

-Allora, finalmente sei tornata tra noi, eh?- disse Yamcha gioviale, servendosi di pollo arrosto.

-Meglio tardi che mai- rispose Sylvia con una scrollata di spalle e una risata.

La serata passò ricordando i vecchi tempi andati, le avventure in cerca delle Sfere del Drago, il torneo Tenkaichi, le amicizie perdute e ritrovate, e Sylvia si sentì veramente a casa: rise e scherzò con i suoi amici di sempre, senza pensare ad altro che a rievocare i ricordi di un’infanzia felice e spensierata.

Goku la osservava ridere, sorprendendosi di quanto fosse cambiata. Davvero non riusciva a riconoscere quella ragazza così seria e un po’ triste, nonostante in quel momento stesse ridendo, rispetto alla ragazzina spensierata e senza pesi sulle spalle che aveva conosciuto lui.

Le sensazioni che aveva provato quando l’aveva vista per la prima volta irruppero in lui come un fiume in piena, e gli tornò alla mente la promessa che aveva menzionato quando lui e Sylvia si erano parlati, una settimana prima. Non si aspettava proprio che lei la ricordasse, e quando invece gli aveva dimostrato il contrario, si era sentito piacevolmente colpito, sebbene anche lui se ne vergognasse un po’, dopo tutto quel tempo: dalle parole di quella promessa trapelava un vero e proprio disperato bisogno di lei, e di questo Goku si rendeva conto. Ma in quel momento era stato guidato dal pensiero di perdere, probabilmente per sempre, una delle persone a cui teneva di più al mondo…Era stato un pensiero intollerabile, insopportabile. E in un certo senso era stato così anche durante tutti quegli anni in cui non aveva potuto vederla.

Soprattutto i primi tempi dopo il matrimonio con Chichi, Goku aveva cercato qualcosa di Sylvia nella sua neo moglie. Era stato inutile, Chichi era diversa, troppo diversa da lei, la giovane donna che si era reso conto di amare, e che forse non avrebbe mai più rivisto, ma che era legata a lui con una promessa. Ed era questo che lo aveva confortato più di ogni altra cosa durante quel periodo così duro: la lealtà di Sylvia alle promesse fatte. Sapeva che prima o poi sarebbe tornata, ne era stato più che certo, anche se con il tempo si era reso conto che quella, più che una consapevolezza, era una speranza. Solo con il passare degli anni aveva capito quanto vana fosse stata.

Aspettarla non aveva avuto senso, ormai il suo amore per lei si era trasformato in qualcosa di incorporeo e immateriale a cui aggrapparsi nei momenti tristi, mentre l’immagine di lei nella sua mente sfumava sempre di più.

Nonostante ciò, però, non era riuscito ad amare Chichi così come avrebbe voluto. Avrebbe desiderato donarle tutto il suo amore, lo voleva davvero, lei lo meritava…Ma non ci riusciva. Per quanto si sforzasse, non ci riusciva. E non c’era riuscito fino ad allora, sei anni dopo.

Buffo: tante vittorie per difendere l’umanità, e non era stato capace di donare qualcosa di più di un profondo affetto alla donna che sarebbe stata al suo fianco per tutta la vita, e che gli aveva anche dato un figlio a cui voleva un bene nell’anima.

Doveva ammetterlo, per un po’ aveva odiato Sylvia per non essere tornata, per non avere mantenuto la loro promessa, per aver, in fondo, scelto la sua vita, proprio come lui aveva fatto, inconsapevolmente quando era bambino, con Chichi.

Ma aveva capito che più di ogni altro, avrebbe dovuto odiare sé stesso per essersi legato ad una donna che non amava, per averle promesso un matrimonio che lui non avrebbe voluto, sebbene questo fosse accaduto tantissimi anni prima di raggiungere un’età abbastanza matura per capire cosa fosse l’amore.

Certo, teneva ugualmente a Chichi, lei e Gohan erano le persone più importanti del mondo per lui, e provava comunque un affetto profondissimo, assoluto e indescrivibile verso di loro. Circondato dall’amore della sua famiglia, Goku aveva piano piano creduto di dimenticare Sylvia che, per molti anni, era stato solo un ricordo lontano, ottenebrato dal presente che Goku stava vivendo con sua moglie e suo figlio.

Invece il Saiyan aveva scoperto a sue spese che si era illuso: aveva capito che non avrebbe mai potuto dimenticare Sylvia, il suo primo amore, la donna che avrebbe amato, probabilmente per sempre. Perché, sebbene non l’avesse più vista, la lontananza aveva in qualche modo rafforzato, senza che lui se ne rendesse conto, il sentimento che provava per Sylvia che, seppure vago e incerto, lo accompagnava ogni giorno della sua vita. A questo sentimento si aggrappava quand’era molto contento o molto triste, quando litigava con Chichi e quando si sentiva solo, quando avrebbe voluto che Sylvia fosse stata lì con lui a condividere gioia e dolore, quando, insomma, l’assenza di lei si faceva sentire di più, nel profondo del suo cuore.

E poi, proprio quando mai se lo sarebbe aspettato, era tornata e, in un certo senso, una parte di lui era tornata a vivere.

L’aveva ritrovata, lei, bella come il sole, così cambiata ma così profondamente identica a tanti anni prima, con la sua storia già scritta sulle pagine di un cuore spezzato. Quando gli aveva parlato del suo matrimonio, Goku si era sentito in qualche modo infastidito dal fatto che lei potesse appartenere ad un uomo che non fosse lui. Ma nel momento in cui Sylvia gli aveva parlato del suo divorzio, il giovane Saiyan si era sentito in qualche modo sollevato e tranquillizzato. Certo, aveva percepito, dal tono della voce di Sylvia, quanto la ragazza avesse sofferto, e saperlo gli stringeva il cuore, ma non aveva potuto fare a meno di gioire del fatto che Sylvia non fosse più sposata.

Lui lo era, invece. Lo era, certo, e non aveva la minima intenzione di lasciare sua moglie e suo figlio, per quanto potesse essere innamorato di Sylvia.

Allora perché quando la ragazza gli aveva descritto il sentimento che lei aveva provato per il suo ex marito, Goku aveva avvertito quel nodo spiacevole stringergli lo stomaco?

-Succede in una coppia…Stancarsi dell’altro, o semplicemente non provare più attrazione, scoprire che quello che vi ha legati all’altro è solo affetto e non amore, nonostante tutto…- aveva detto Sylvia.

Perché Goku sentiva quelle parole così maledettamente vicino a sé? Perché gli avevano fatto quell’ effetto?

Non sapeva darsi una risposta, o forse, semplicemente non voleva. Era per questo motivo che aveva risposto a Sylvia con le prime parole che, spontanee, gli erano salite alle labbra.

-Non sempre succede-

Si, infatti, non sempre succede. Ma poteva lui mentire a sé stesso dicendosi che aveva ribattuto in quel modo perché amava sua moglie e non per allontanare da lui la tremenda verità delle parole di Sylvia? Era così falso con sé stesso, e con lei?

“E con Chichi” pensò poi, all’improvviso. Si, con lei era stato disonesto, e più che farle un favore sposandola, aveva la sensazione di averle fatto un grosso torto. Non aveva mai provato un vero e proprio amore per lei, e lo sapeva. Fingere era stato dannoso, perché così facendo aveva alimentato in lei un sentimento che in lui non sarebbe mai riuscito a crescere.

Ma non gliene aveva mai parlato.

Era stato un codardo ad aver agito così, ne era consapevole, e si vergognava di non riuscire ad amarla, ne provava un profondo e irreversibile disagio, che ora che Sylvia era tornata, dopo che lui l’aveva rivista per la prima volta appena una settimana prima, era cresciuto ancora.

Sospirò. Che doveva fare?

Da quando era tornato da Yardrat non aveva fatto altro che porsi quella domanda. Da una settimana ormai, le sensazioni che provava pensando a Sylvia lo sopraffacevano. E fino ad allora non era servito ripetersi che quella era solo una crisi passeggera, che sarebbe passata una volta abituatosi al ritorno di Sylvia: sapeva che non era così.

“Con il tempo…Vedrò cosa fare” pensò. Si, con un po’ di tempo a disposizione avrebbe potuto riflettere con calma e fare chiarezza nei suoi sentimenti.

 

                                                           *                                    *

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Michy90