Save Me
Nick
Uscii da scuola e andai verso il parcheggio, trovai mio fratello seduto sul cofano della macchina
“Joe” lo chiamai aprendo la portiera e sistemando la chitarra nei sedili posteriori
“finalmente, stavo diventando vecchio, la prossima volta ti ci lascio” disse saltando giù dalla macchina, prese le chiavi e si sedette al posto di guida, io mi sistemai sul posto del passeggero e mi allacciai la cintura
“allora com'è andata la giornata?” chiesi
“noiosa, le lezioni sono sempre una palla, l'unica cosa positiva è stata l'allenamento di basket”
“ti hanno preso?”
“non lo so ancora, il capitano e il suo amichetto sono insopportabili, ma non credo di essermi arrugginito quest'estate”
“Joe ti sei allenato ogni giorno” risi
“è vero, invece a te com'è andata?”
“l'orario non è male, devo ancora ambientarmi”
“il club di musica?”
“le selezioni saranno domani, ah è successa una cosa strana”
“sarebbe?”
“la ragazza che ha preso il mio nome per le selezioni mi ha chiesto di te”
“di me?” mi chiese sorpreso guardandomi per un secondo
“sì, non so come facesse a sapere che tu fossi mio fratello”
“e che voleva?”
“mi ha chiesto se volessi iscriverti anche tu al Drama Club” dissi titubante, lui invece rimase impassibile
“ah” mugugnò, lo guardai incuriosito
“ma gli ho detto che non è una cosa che può interessarti” spiegai immediatamente, lo vidi annuire, io tornai a fissare la strada davanti a me, eravamo arrivati.
Parcheggiammo la macchina nel vialetto accanto a quella di nostro padre. Scesi e tirai un calcio al pallone lasciato in giro sicuramente da Frankie. Di fronte a casa vidi un grosso camion dei traslochi, entrai in casa insieme a mio fratello
“mamma siamo arrivati” mia madre spuntò dal salotto sospirando
“ciao ragazzi, dopo due settimane è arrivata la nostra roba”
“come mai ci hanno messo così tanto?” chiese mio fratello
“non lo so, tuo padre è furioso, cambiatevi così ci date una mano a spostare i mobili” annuimmo e salimmo nelle nostre camere, per la prima volta avevamo camere separate, nella nostra vecchia casa io dividevo la camera con Frankie, Joe invece dormiva con nostro fratello maggiore, Kevin, ora invece avevo tutto lo spazio di cui avevo bisogno.
Era quasi ora di cena e mia madre era già in cucina a preparare qualcosa, salii in camera e osservai mio fratello giocare a basket nel campo del giardino, da quando siamo venuti qui è cambiato tantissimo, si è chiuso in se stesso e si comporta da idiota, scossi la testa e presi la chitarra, provai per l'ennesima volta la canzone che avrei dovuto portare per entrare nel Drama Club
“è pronto!” sentii mia madre urlare dal piano di sotto, posai lo strumento e scesi di sotto.
Demi
“andiamo a casa assieme?” mi chiese Miley uscendo da scuola
“Mils sono venuta in bicicletta” si mise a ridere
“e perché?”
“beh io non ho un fratello che può accompagnarmi, ero in ritardo” sbuffai arrivando dalla bicicletta, aprii il lucchetto e lo richiusi attorno alla bici
“va beh dai, so io come fare” disse facendosi spazio, si sedette sul sellino e mi guardò
“che fai?”
“ti ricordi come facevamo da piccole?” sorrisi al ricordo
“ma facevamo solo due giri del nostro quartiere, ora dobbiamo attraversare mezza città”
“se tagliamo per i vicoli risparmiamo tempo, dai Demi sali” sorrisi ancora una volta e poi appoggiai i piedi ai sostegni attaccati alla ruota posteriore e le mani sulle spalle della mia amica, in poco tempo giravamo tra i vicoli di Los Angeles ridendo come non mai, era bello rivivere momenti del passato con lei. Percorremmo i lunghi viali alberati di Toluca Lake, mi tolsi i capelli dalla faccia e notai un camion dei traslochi
“si è trasferito qualcuno?” chiesi sorpresa
“già, ma non ho mai visto gente nuova” rispose Miley, andammo qualche casa avanti e fermammo la bici, scesi e la ripresi portandola verso il cancelletto di legno che si affacciava sul giardino dietro la casa
“vuoi fermarti per cena?”
“no, grazie Dems, meglio che vada a casa” mi sorrise, la salutai con un abbraccio e poi rientrai in casa
“ciao Maddie” salutai la mia sorellina sdraiata sul divano a guardare i cartoni
“ciao Demi, oggi mi aiuti con gli esercizi per ginnastica?” la guardai, avevo davvero tanto da fare, ma non potevo dirle di no
“va bene” sorrisi, corse al piano di sopra a cambiarsi, dopo di che andammo in giardino e la aiutai ad allenarsi insegnandole alcuni esercizi che facevo con le cheerleader.
Sbadigliai, ero stanca, ma dovevo ancora revisionare gli spartiti che la banda della scuola mi aveva dato, dovevo perfezionarli. Ero seduta alla mia scrivania, quando sentii mia madre chiamarmi per la cena, mi misi una tuta comoda e scesi in cucina, salutai con un cenno Eddy, il marito di mia madre che era tornato da poco a casa. Mia madre aveva preparato davvero tanta roba, guardai la tavola titubante, presi un po' di pasta e cominciai a mangiare, ero piena, misi nel lavandino il piatto
“Demi hai mangiato pochissimo” accennai un sorriso
“scusa mamma ma ho ancora un sacco di cose da fare e sai che quando ho da lavorare non ho molta fame” salii di nuovo in camera, presi il mio cellulare e trovai un messaggio di mia sorella
“ehi rockstar com'è andato il primo giorno di scuola? Poi voglio sapere tutto. Dallas” sbuffai, forse le avrei risposto domani. Mi misi di nuovo alla scrivania e ripresi il testo della canzone che avevo cominciato quel pomeriggio. La stanza era buia, illuminata solo dalla piccola luce sulla mia scrivania, la casa era silenziosa e io ero esausta, mi alzai e mi guardai allo specchio, prima di fronte, poi di lato e ancora così per qualche minuto, feci una smorfia e poi un sospiro pensando alla giornata che mi aspettava domani, spensi la piccola luce e mi misi nel letto addormentandomi quasi subito.
Joe
Il suono della sveglia mi svegliò bruscamente, erano le 5 del mattino, mi diedi una lavata alla faccia e poi mi infilai un paio di pantaloncini e la canottiera, mi allacciai le scarpe da ginnastica e poi uscii senza fare rumore. L'aria della California era fresca a quest'ora, tra poco la temperatura sarebbe aumentata, il mattino presto era il momento migliore per correre. Percorsi i lunghi viali alberati costeggiati dalle case ancora tutte addormentate, arrivai nei pressi di un parco, non ero l'unico che si allenava a quell'ora, mi misi vicino ad una panchina e cominciai a fare stretching, alzai leggermente lo sguardo e vidi una ragazza correre, assomigliava molto alla cheerleader che avevo visto il giorno prima, scossi la testa e tornai al mio allenamento.
Dopo una bella doccia, mi vestii e aspettai mio fratello
“Nick sbrigati!” urlai da fuori, uscì di fretta ed entrò in macchina.
In pochi minuti arrivammo a scuola, scesi dall'auto e la chiusi
“a che ora hai le selezioni per il club di musica?” chiesi a mio fratello
“mmm alle 3.30”
“ok, buona fortuna” gli sorrisi e poi mi avviai verso l'entrata della scuola, aprii la porta principale e mi ritrovai nell'atrio, un braccio mi avvolse le spalle
“eh bravo il nostro novellino del New Jersey” ridacchiò David scrollandomi, dio se lo odiavo, lo guardai confuso, mi lasciò subito andare, mi avvicinai alla bacheca e vidi il foglio con i ragazzi ammessi nella squadra di basket, c'era anche il mio, ero stato ammesso, sorrisi, ero contento, desideravo entrare nella squadra, mi si avvicinò Nate che mi guardò impassibile con i suoi occhi color ghiaccio
“benvenuto in squadra” mi tese la mano, gliela strinsi, forse non era poi così stronzo
“grazie”.
Andai al mio armadietto, cominciai a canticchiare la canzone che avevo ascoltato a ripetizione durante il mio allenamento mattutino mentre presi il libri di biologia
“allora eri tu che cantavi” sentii alle mie spalle, mi girai e vidi la ragazza dalla frangetta castana che mi sorrideva
“tu sei la cheerleader che ieri era in palestra?”
“ehm sì, mi chiami Demi” mi porse la mano
“io sono Joe” ricambiai la stretta
“Jonas?”
“sì, come fai a saperlo?” la guardai curioso
“ieri all'allenamento Nate ti ha ripreso” rise, la guardai imbarazzato
“ah giusto, ma quel Nate ha sempre la faccia seria, non ride mai?” la vidi arrossire, pensai immediatamente che fosse il suo ragazzo
“beh è fatto così, prende molto seriamente il basket, ma sa anche divertirsi” si morse il labbro
“beh ora ho biologia, devo andare” chiusi l'armadietto
“tu canti?” mi chiese, riportai lo sguardo su di lei
“no, non ho mai pensato di farlo”
“io ti ho sentito cantare ieri nel parcheggio e sei bravo”
“è stato un piacere, ciao” la salutai con un sorriso, non mi andava di parlare di musica, mi rifugiai nell'aula di biologia e ci restai per due interminabili ore.
Miley
Stavo aspettando Demi appoggiata al muro del corridoio, la vidi arrivare di corsa con alcuni fogli in mano, entrò nella classe dove la banda faceva le prove, la vidi consegnare alcuni fogli e discutere di qualcosa, dopo di che uscì e mi guardò
“devo andare a prendere il foglio degli iscritti al club della matematica e poi andiamo in auditorium” riprese a camminare, raccolsi lo zaino e la seguii
“possibile che tu abbia così tante cose da fare?” sbuffò
“che vuoi che ti dica” arrivammo di fronte all'aula dei secchioni, erano tutti intenti a fissare dei segni incomprensibili alla lavagna, che motivo avevano di fare matematica al di fuori della scuola, non appena entrammo tutti si girarono a fissarci, erano più maschi che femmine e ci osservarono come se fossimo i primi esseri viventi femminili ad entrare in quella stanza “ah i nerd” pensai.
Demi con un sorriso molto cordiale cominciò a parlare con il presidente di quel club, prese un foglio e poi lo salutò. Uscimmo assieme e cominciammo di nuovo a camminare per i corridoi
“come fai ad essere gentile con tutti?”
“non ho motivo di essere scortese con nessuno, semplice”
“sì ma....cioè di solito la reginetta è sempre odiata da mezza scuola, tu vai d'accordo con tutti” lei si fermò per un momento e mi guardò confusa
“Miley io non sono la “reginetta” della scuola” disse mimando le virgolette
“tua sorella lo era e aveva le sue antipatie, diciamo che a volte rivendicava il suo potere e ora tu...”
“mia sorella non era la reginetta, io non sono la reginetta e soprattutto io non sono mia sorella!” esclamò guardandomi con il fuoco negli occhi, riprese a camminare a passo più svelto
“m-mi dispiace, non volevo farti arrabbiare” non capii la sua reazione esagerata, arrivammo di fronte all'auditorium, sospirò e mi guardò di nuovo
“scusami, non volevo reagire così” le feci un sorriso “andiamo che siamo in ritardo”.
Scendemmo le scale e arrivammo di fronte al palco, c'erano alcuni ragazzi seduti sulle poltroncine
“bene ragazzi, andate pure dietro le quinte, quando sentirete il vostro nome uscirete e vi esibirete” sorrise Demi, tutti i ragazzi eseguirono gli ordini, sembravano abbastanza nervosi, tra il gruppetto scorsi quel ragazzo, Nick, sembrava il più agitato di tutti, tentai di sorridergli, ma era perso nei suoi pensieri, io mi sedetti su una poltroncina di velluto rossa accanto alla mia amica
“poca gente” commentai
“già, pochi iscritti anche quest'anno”.
Era passata un'ora ed avevamo esaminato quasi tutti i ragazzi, contro ogni aspettativa avevano portato numeri molto buoni, sicuramente sarebbero entrati tutti, anche perché erano solo in 7, escludere qualcuno avrebbe voluto dire non avere gente nel Drama Club e di conseguenza chiuderlo e io e Demi non lo avremmo mai permesso
“Nick Jonas” urlò Dems, io fissai il palco curiosa di sapere cosa avrebbe portato quel ragazzo, salì sul palco e si posizionò al centro con la chitarra in mano
“che ci suoni?” chiesi curiosa
“una canzone scritta da me, si intitola Time For Me To Fly” nessuno aveva mai portato una canzone originale, incominciò a pizzicare le corde della chitarra e in poco tempo cominciò a cantare, una canzone coinvolgente, la sua voce era qualcosa di incredibile, non sbagliava neanche una nota, un'esecuzione perfetta, anche Demi restò a guardarlo incantata, quel ragazza era davvero bravo.
Quando finì calò il silenzio, fece un colpo di tosse per attirare la nostra attenzione
“sei stato molto bravo, puoi andare” disse Demi sorridendo, io avevo ancora quella canzone e quella voce in testa
“wow è davvero bravo” le sussurrai
“assolutamente”.
Avevamo finito, vedemmo uscire tutti i ragazzi dall'auditorium
“Nick puoi aspettare un attimo?” lo fermai, si avvicinò“
sei stato davvero bravo complimenti” mi guardò imbarazzato
“nessuno aveva mai portato una canzone originale, studi canto?” chiese Demi
“beh sì, canto e suono sin da quando ero piccolo” salimmo le scale insieme sino ad arrivare nel corridoio
“sei sicuramente dei nostri” esclamai sorridendo
“davvero? Cioè desideravo davvero entrare in questo club”
“non sei del primo anno vero?” Demi lo guardò curiosa
“no infatti, sono del quarto, mi sono appena trasferito qui con la mia famiglia”
“ah e da dove vieni?”
“sono del New Jersey” fece un timido sorriso
“Nick!!” sentimmo da lontano, un ragazzo si stava avvicinando “ti sto aspettando da un quarto d'ora fuori”
“scusa, mi sono trattenuto” spiegò Nick guardando quel ragazzo mai visto prima
“sei pronto? Vorrei tornare a casa”
“sì sì, ah loro sono Miley e Demi, presidentesse del club, ragazze lui è....”
“Joe” lo interruppe Demi, la guardai sorpresa
“voi vi conoscete?” chiesi, Joe la guardò
“tu sei la cheerleader” lo sguardo del nuovo ragazzo, Joe, si spostò su di me “anche tu sei una cheerleader”
“siete cheerleader?” chiese Nick stupito, io mi misi a ridere non capendo cosa stesse succendo
“sì, Joe ci ha viste in palestra mentre si allenava a basket” disse Demi continuando a fissare lo sguardo ricambiato di Joe
“ah quindi giochi a basket” commentai
“sì, da questa mattina sono ufficialmente nella squadra” disse fiero
“e bravo il mio fratellone” rise Nick
“quindi siete fratelli?”
“sì, lui è all'ultimo anno” continuò il fratello minore, diedi una piccola spinta a Demi che sembrò tornare con i piedi a terra
“noi dovremmo andare” le dissi
“oh sì giusto, ci vediamo domani, ciao ragazzi”.
Ci avviammo verso l'uscita della scuola
“e poi sono io quella che si sarebbe presa una cotta eh” cantilenai
“che cosa vorresti dire scusa?”
“lo so io tranquilla, andiamo a casa” sorrisi compiaciuta.
Che dirvi, le vostre recensioni sono meravigliose.
Grazie davvero a chi legge, a chi recensisce,
a chi fa andare avanti con questa storia.
Ed ecco qui anche il terzo capitolo,
spero vi sia piaciuto e spero di trovare qualche altro commento.
Un bacio Debby!