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Autore: TheHeartIsALonelyHunter    23/11/2012    3 recensioni
[L'Era Glaciale]Le femmine belle possono essere pericolose.
Molto pericolose.
Delle femmine belle ti puoi innamorare…
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L’armatura che ho da anni sulla pelle non si spezzerà solo per un ricordo lontano. Io dimenticherò. Come ho sempre fatto.
Scapperò. Come ho sempre fatto.
E non mi volterò indietro.
In effetti, ora che ci penso, tutta la mia vita è stata solo un’enorme fuga.
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La love story di Diego e Shira inventata da me. Un amore che riapre vecchie ferite e ne sana di nuove, un amore a volte doloroso, ma che è destinato a durare in eterno.
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Ti proteggerò a qualunque costo.
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Guardami e dimmi che non vuoi morire.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Diego, Manny, Shira, Sid
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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È buio qui.
E fa freddo.
È umido qui.
E fa freddo.
Vorrei avere qualcuno a cui stringermi.
 
La luce mi ferisce quando entra nell’albero.
Mi volto di scatto e per un attimo non riesco a distinguere nulla nel soffocante bagliore.
Cavoli…
Mi sono abituata MOLTO al buio, eh?
A parte quella lucettina che viene dalla cavità dell’albero, in effetti, quale altra luce ho visto fino ad ora?
Ci metto qualche istante prima di riuscire a vedere chiaramente.
Riesco ad aprire per un istante gli occhi e lo vedo.
Lui.
Il mio cuore si ferma per un istante.
È venuto a prendermi.
È venuto per me.
Per liberarmi.
Per…
SHIRA, SHIRA! Calma, calma, calma.
Calma.
È una tattica.
Sì, è tutta una tattica.
DEVE essere una tattica.
Non mi farebbe mai uscire sul serio.
Lui mi odia.
“Vieni, forza.”
La sua voce mi sembra molto più seria dell’altra sera.
Riesco finalmente a distinguerne i tratti e per un istante mi soffermo sui suoi occhi.
E mi rendo conto, ancora una volta, di quanto siano belli.
“Forza, esci!”
Lo vedo con le zampe sul pezzo di tronco che ha appena abbattuto. È proprio quel tratto di tronco più tenero, mi rendo conto.
Quello che volevo usare per scappare.
Mi ha davvero semplificato il lavoro?
“Vuoi che me ne vada?”
“Non te ne andrai.”
La sua voce è fredda, ma riesco a  sentirci anche una punta di sicurezza che mi spiazza completamente.
Davvero crede che non avrei tentato la fuga appena possibile?
Io sarei tornata da Sbudella anche a costo di scorticarmi le zampe fino al midollo.
Avrei potuto strappare quel pezzo di tronco appena possibile.
Ma non l’avevo ancora fatto solo perché avevo bisogno di altre informazioni.
Tutto qui.
Che non si monti tanto la testa, il signorino.
IO sono la padrona della mia vita.
“Cosa vuoi fare?”
Lui si mette a sedere tranquillo come se nulla fosse.
“Bé, avevo intenzione di invitarti, molto gentilmente, come vossignoria gradisce…”
Lo dice con un tono così ossequioso e servile che mi scappa un lieve sorriso.
Ah-ah.
“…Avevo intenzione di portarti a caccia con me.”
Alzo un sopracciglio.
A caccia?
Davvero?
WOW.
Bel pensiero.
Avevo proprio bisogno di ammazzare qualcuno di prima mattina.
Speravo fossi tu, ma…
“è così che rimorchi le donne, tu?”
Vedo il suo volto contorcersi in un’espressione stranamente imbarazzata.
Sorrido.
Mi piace rigirarmelo tra le dita, il tigrotto.
“Se non ti senti capace…”
Cosa…
Ma sta parlando con me?!?!
No, sul serio, mi sta prendendo in giro?
Ah, si vede che non mi conosce!
Quando lo ucciderò non farà tanto lo sbruffone…
Ma sul suo viso non riesco a cogliere note di sarcasmo o di quella spudoratezza che tanto lo contraddistingue.
Sono abituata  a riconoscere chi mente. È la prima cosa che mi ha insegnato Sabor.
Riesco a sfoderare il mio miglior sorriso e, non senza una certa dose di sicurezza, affermo:
“Certo che mi sento capace. E, ti dirò di più. Sono molto più capace di te.”
 
“Sono un’incapace!”
“No…”
“Ma sì, guarda che schifo di prede che ho preso!”
“Ma no…”
Non mi ero mai sentita sfiduciata in tutta la mia vita.
Nemmeno con Sabor.
Cioè, sì, qualche volta con Sabor, ma i primi tempi!
Ora invece…
Non sono più una novellina e faccio gli stessi errori di una novellina?
“Non so cosa mi sia preso…”
Sento la mia voce supplice e piccola piccola.
Piccola piccola come io da piccola.
Mi ricordo ancora io che chiedevo con aria vergognosa a Sabor perdono per qualche sbaglio, da piccola.
Ma stavolta è diverso.
Stavolta non sono più piccola.
Sono passati venti anni dal mio ultimo allenamento con Sabor, sono cresciuta.
Stavolta era uno sbaglio troppo madornale.
Stavolta qualcosa aveva catturato la mia attenzione.
E ero quasi certo che fossero stati gli occhi di Diego.
“Mi dispiace, Diego. Mi dispiace tanto…”
Non mi riconosco più.
La Shira che conosco non farebbe mai questo.
Non si piegherebbe mai al livello del nemico e non chiederebbe mai scusa.
La Shira che conosco non dice mai né grazie né scusa.
La Shira che conosco non è lì, in quel momento.
Non è quella che ora supplica.
Non è quella che si è persa nei suoi occhi.
Quella che si vergogna per un piccolo errore.
Io non sono così.
Perché?
Perché lo sto facendo?
“Non importa, sul serio…”
Poi capisco.
La freddezza si impadronisce di me.
È lui.
È lui che mi ha stregata.
È lui che ha fatto questo.
È lui che mi ha resa questo mostro che non sono.
È stato per pochi istanti.
Ma lui vuole che duri per sempre.
“Troverò qualcos’altro per Sid e Manny…”
Sembra soddisfatto.
Oh, certo.
Gli è piaciuta la mia debolezza, per qualche istante.
Se l’è goduta.
Si è divertito.
Bene.
Spero che te lo faccia bastare.
“Perché tutto questo interesse per i tuoi amici?”
Sembra stupito. Non se l’aspettava quella domanda.
Sorrido soddisfatta.
Mi piace prenderlo in giro.
“Perché…”
Si piega lentamente a terra, appiattendosi sotto l’erba.
Capisco che ha avvistato qualcosa e lo seguo fulminea.
Lo sento ruggire lentamente vicino a me, ma non oso guardarlo direttamente.
È da codardi.
Ma stranamente non ne sento vergogna.
Non è un peccato, in fondo.
È sopravvivenza, Shira.
È solo sopravvivenza.
Tutta la tua vita è stata una grande ricerca della sopravvivenza. E anche ora non lo sto guardando per sopravvivere.
E sto cacciando per sopravvivere.
Ed è sempre stata sopravvivenza.
Tutto qui.
Non c’è stato mai spazio nella mia vita per altro.
Mi chiedo all’improvviso se la mia vita potrebbe essere diversa.
Diego scatta veloce fuori dall’erba all’improvviso con un ruggito feroce.
D’un tratto, mi sento totalmente stupida.
Sento un grido alto e una improvvisa frenata sulla terra.
Corro fuori dall’erba più veloce che posso.
E non so se ridere o piangere per quello che vedo.
Sid è sotto le zampe di Diego urlando come un ossesso, mentre Diego sembra anche più stupito di lui.
Quando mi vedono apparire dall’erba, Diego, con la zampa alzata nel vuoto, dice imbarazzato solo:
“Shira…”
Sid tace all’improvviso e mi fissa scosso come non l’avevo mai visto.
Non l’avevo mai visto così sinceramente sorpreso.
Sarà il viso di Diego che è incredibilmente imbarazzato, o quello di Sid che è incredibilmente sorpreso, o forse tutti e due, ma comincio a ridere a crepapelle.
Una risata sincera, pura, vera, come non ne facevo da anni.
Una risata perché mi sto divertendo sul serio.
Una risata quasi liberatoria.
Perché dentro di me sento, d’improvviso, qualcosa di grande: l’aria.
Come se non avessi respirato da tanto tempo, sento l’aria.
Ed è fresca, e pura, e tutto intorno ce n’è ancora.
Tanta aria e tutto un mondo fatto solo di aria.
Aria di terra.
Aria di mare.
Quanto sono diverse.
Diego si unisce alla mia risata poco dopo, e insieme rimaniamo a ridere a lungo, fino a quando non ci vengono le lacrime agli occhi.
Sid ci guarda con aria allo stesso tempo spaventata e stupita, come l’aria di chi ha visto un fantasma e non ne sospettava minimamente l’esistenza.
Il suo volto è così strano e lui così silenzioso, che ci sembra naturale ridere più forte, e ridere ancora, e ancora, e ancora, fino a rotolare per terra.
Aria.
Vedo con la coda dell’occhio Sid allontanarsi frettoloso, ma non mi importa.
Continuo a ridere, e ridere.
E Diego ride con me.
E quando finalmente la pancia comincia a farmi male, e io riapro gli occhi, trovo sopra di me Diego che mi guarda estasiato.
Io vorrei ritirarmi all’istante, ma sembra che il mio cervello si sia paralizzato.
Penso velocemente a qualche modo per scrollarmelo di dosso, qualche scusa credibile, QUALSIASI cosa, ma non mi viene in mente nulla.
Lui continua a guardarmi.
E sembra felice.
“Hai degli occhi bellissimi.”
Anche tu, vorrei dire.
Ma tutto il mio corpo sembra improvvisamente paralizzato.
E nulla mi spingerebbe in quel momento ad andarmene dalla sua stretta.
Lui è bellissimo…
 
Rimaniamo a cacciare per tutta la mattina.
Lui mi parla del più e del meno, della sua storia e della sua “famiglia”. Dei suoi amici, e delle mogli dei suoi amici, e dei figli dei suoi amici.
E io lo ascolto estasiata.
Lo ascolto come se fosse mio amico da sempre.
Lo ascolto attenta perché non voglio dimenticarmi nulla.
E per un istante credo di non stare fingendo.
Ma è solo per un istante.
Perché in fondo io sto ancora fingendo.
E niente e nessuno mi distoglierà dal mio scopo.
Ho promesso con tutta me stessa che l’avrei ucciso.
E l’ucciderò.
Lasciamogli credere di essere caduta nel suo piano.
Lasciamoglielo credere, và! Tanto non potrà che darmi altri vantaggi.
 
Quando mi riaccompagna all’albero è notte fonda.
Rientro con passo incerto e poi lui chiude con decisione l’apertura nell’albero.
Seguo i suoi spostamenti con lo sguardo, senza rendermene conto, fino a che non si ritrova davanti a me.
E riesco a vedere i suoi occhi.
“Buonanotte.”
Fa per girarsi.
“Ah! E non provare a scappare che sono qui fuori!”
E ti pareva…
Sorrido lentamente.
Poi mi giro anch’io.
Sono stanca.
E ho mangiato poco.
Qui su quest’isola sembra non ci siano molti esseri viventi.
A parte gli Hirax.
Ma quando gli ho chiesto se potevamo mangiarli, lui ha detto di no.
No categorico, no sicuro.
E no perché non voleva che gli amici di Sid morissero.
Io vorrei capire perché ci tiene così tanto a quei due.
 
Terza persona
 
Era notte fonda.
Manny dormiva profondamente con gli Hirax avvolti intorno.
Sebbene volessero più bene a Sid, gli Hirax erano intelligenti e preferivano la calda pelliccia di Manny alla ispida e puzzolente pelle del bradipo.
Sid si alzò lentamente dal suo giaciglio che la luna era già alta nel cielo.
Con passo felpato si avvicinò a Manny, cercando di non fare rumore.
Quando fu abbastanza vicino, si avvicinò al suo orecchio e sussurrò:
“Manny…”
Sebbene fosse stato poco più che un sussurro, Manny si svegliò all’istante. Aprì lentamente gli occhi e quando riuscì a inquadrare Sid disse, anche lui a bassa voce:
“C’è qualcosa che non va?”
“Lo sai che Diego caccia con Shira?”

Il suo tono era preoccupato e stranamente allarmato. Sid era sempre stato uno nervoso, ma Manny non l’aveva mai visto così nervoso.
Non così nervoso da poterlo svegliare nel cuore della notte.
Sospirò lentamente.
“Sì che lo so. Gliel’ho concesso io.”
Sid rimase impressionato.
Il suo volto diventò improvvisamente marmoreo e la sua espressione quasi terrorizzata.
“COME HAI…??!?!”
“SSSH!”
Sid aveva alzato decisamente troppo il tono della voce.
Subito dopo, però, tornò al tono basso:
“Come hai potuto fare una cosa del genere? Lei è una nemica!”
“Ma Diego ci tiene a lei…”

Anche stavolta Sid rimase sorpreso.
“Cosa stai….?!?!”
“SSSSSH!”
“Cosa stai dicendo?”
“La verità, Sid. Il nostro caro Diego si sta innamorando.”

Stavolta il volto di Sid divenne bianco. I suoi occhi si spalancarono e la sua bocca anche.
Per qualche istante a Manny venne da ridere, ma pensò che non era il caso.
Sid sentì d’un tratto un CRIC sinistro alla parte sinistra del corpo.
E pensò che era il suo cuore che si spezzava in mille pezzi.
 
POV Sid
 
Quando Manny si è innamorato, io ho approvato.
Quando io mi sono innamorato dei miei piccoli, loro hanno approvato.
Ma stavolta io non posso approvare.
E non posso approvare che Diego si innamori semplicemente perché è una cosa impossibile.
Diego non avrebbe dovuto, non DEVE innamorarsi!
Se anche lui si innamora e decide di andare a vivere con lei lontano, cosa nel sarà del branco?
E della nostra famiglia?
Cosa sarà di tutto quello che abbiamo costruito per anni?
Perché deve finire tutto così?
Lei non può venire qui e portarci via il nostro Diego!
No, no, NO!
Non può.
Non lei.
Lei è una nemica.
Lei lo porterà via.
Lo porterà dalla sua parte.
Lei ce lo strapperà.
E allora non saremo mai più una famiglia.
 

 
 Ci ho messo un sacco a fare questo capitolo. Spero siate clementi. E spero che non vi sembri troppo "lesto" il loro avvicinamento.
Si accettano consigli per varie situazioni e\o dialoghi, perchè, se non si fosse capito, non sono bravissima in questo...

 
 

  
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