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Autore: _Almach_    23/11/2012    5 recensioni
Il Giappone si trova diviso in quattro terre, ognuna governata da un elemento. Quando un giorno, la pace del Sol Levante viene disturbata da una forza malefica che vuole dominare il paese e i suoi abitanti.
Primo tentativo di fic con Oc, siate clementi.
Genere: Avventura, Fantasy, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nel Regno della Terra era finalmente giunta Kahori, la quale sorrise quando vide il suo popolo darsi così da fare nella ricostruzione del suo villaggio, voleva tanto aiutarli anche lei ma purtroppo aveva un altro compito da portare a termire, un compito che non poteva attendere e che doveva essere portato a termine il prima possibile. Miya Tanaka aveva chiesto loro di pensare a un luogo che era molto significativo per loro, un posto dove amavano rilassarsi e dove avevano i ricordi più belli.

La Yamamoto quindi uscì di corsa dal suo villaggio e si diresse verso uno stretto sentiero di montagna, che in pratica era tutto in salita. Di solito la ragazza lo percorreva lentamente per non stancarsi troppo, ma questa volta incitò le sue gambe a dare il massimo e così si mise a correre arrivando a destinazione in poco tempo. L’allenamento svolto nella cupola è riuscita a rafforzarla e almeno adesso non si sente più stanca se corre per molto tempo.

Davanti a lei si erigeva in tutta la sua bellezza una bellissima piazza, costruita in stile greco. Da la si poteva vedere tutto il suo villaggio ed era proprio li che la giovane amava rifugiarsi, e tirè un sospiro di sollievo quando si accorse che non era stata toccata dalla furia degli emissari oscuri, anche perché si sarebbe incavolata parecchio. Si diresse verso il centro dello spiazzo dove c’era una bellissima quercia, dove lei da piccola si appoggiava sempre per disegnare e principalmente per pensare.

Quell'albero è stato per lei l’amico più importante della sua infanzia e il fatto che era ancora li sano e salvo, la fece quasi piangere dalla gioia. Si avvicinò quindi e toccò il suo tronco cominciando ad accarezzarlo. In quelle carezze c’era tutto l’amore che Kahori provava per il suo villaggio e che voleva assolutamente proteggere. Ad un certo punto però il tronco venne pervasa da una strana luce che accecò la ragazza, e quando riaprì gli occhi si ritrovò davanti al ricordo più doloroso della sua infanzia: Vide la sua casa in fiamma, i suoi genitori ingoiati dalle fiamme e la sua sorellastra che la picchiava. A quel ricordo diventò molto triste se non fosse che l’arrivo di Hiroto a salvarla le fece rivivere la parte meno triste di quel ricordo. Poi ancora la luce e si ritrovò davanti alla quercia e ad un tratto sentì una voce che non sembrava provenire da nessuna parte:

“Ti chiederai il perché ti ho fatto vedere queste cose eh Kahori? Prova a pensare al fuoco e troverai la tua risposta”

“Il fuoco? Ti riferisci per caso alle ragazze di quel paese?”

“Bingo! Tu odi quell’elemento e hai sempre visto le giovani di quella terre meschine. Lascia la tua squadra, non lottare più. Stando con loro ti rovinerai soltanto e lo sai benissimo anche tu.”

Kahori non sapeva più cosa dire, stava pensando davvero di lasciare i Guardians of elements?

“Vieni con me Kahori e sarai libera da tutto e da tutti, non sentirti più vincolata. Lascia perdere tutto..”

La Yamamoto stava per seguire la voce ma poi si fermò e fece di no con la testa, segno che in qualche modo era tornata in se.

“Non posso farlo. Non sarebbe giusto nei confronti di Hiroto che mi ha salvato la vita. Adesso ha bisogno di me e io non posso negargli il mio aiuto. Inoltre ho conosciuto Hikaru è non è per niente meschina e calcolatrice. Io rimango con la mia squadra, per salvare il mio paese, per salvare tutto il Giappone, per riportare la pace e niente e nessuno potrà mai farmi cambiare idea.”

“Bravissima! Ho notato con piacere che sei maturata moltissimo. Il cristallo è tuo.”

Detto questo la voce non si sentì più e una foglia della quercia si staccò dal ramo e finì sul palmo della mano di Kahori. Questa si illuminò e al suo posto comparve un cristallo di colore bianco con qualche sfumatura di verde. La giovane strinse forte il cristallo, per poi accarezzare ancora una volta il suo amato albero per poi tornare velocemente indietro, doveva tornare alla cupola il prima possibile. Aveva una missione da portare a termine e la salvezza di Hiroto era nelle sue mani e in quelle delle sue compagne.


Nel frattempo anche Diana era giunta nella sua terra natia, il paese dell’aria, e a vedere in che stato era ridotto nel suo cuore si fecero largo delle crepe ancora più profonde che chissà quando si sarebbero rimarginate. Con questa pena nel cuore si diresse verso il luogo che più amava, sperando che almeno quello non sia stato toccato dalla malvagità degli Emissari Oscuri. Arrivò li in poco tempo e tirò un sospiro di sollievo nel constatare che tutto era come lo aveva lasciato.

Entrò dentro la caverna e si mise a camminare per raggiungere il suo vero luogo segreto. Non ricordava che la strada fosse così lunga, sarà l’ansia, sarà la preoccupazione per il suo popolo e per i suoi compagni ma la Raven si mise ad allungare il passo finchè non arrivò a destinazione. In fondo alla grotta infatti si trovava un lago sotterraneo e si lasciò traspertare dal rumore dell’acqua che la rilassava ogni volta. Continuò ad avvicinarsi quando cominciò a sentire delle voci nella sua testa.

“Abbandonali! Con noi riuscirai a utilizzar sia l’acqua che il vento.”

Queste voci avevano fatto venireun gran mal di testa alla giovane che infatti si inginocchio vicino al lago per bagnarsi il viso con quelle chiare, fresche acque e quando riaprì gli occhi rimase scioccata da quel che vide: suo padre era riflesso nell’acqua e incominciò a parlargli.

“ Diana, figlia mia, mi dispiace di averti lanciato questa terribile maledizione. Ti faccio una proposta, abbandona la tua squadra, ritorna da me così potrai padroneggiare sia l’acqua che il vento. Pensaci bene e questo è il tuo destino, rinuncia finchè sei in tempo.”

Le parole del padre avevano fatto breccia nella mente della Raven la quale stava quasi per cadere in tentazione ma alla fine la volontà di salvare tutti i paesi prese il sopravvento e rispose a suo padre con una sicurezza che finora con lui non aveva mai avuto.

“ Mi dispiace papà ma io voglio stare con i ragazzi!”

“Per quale motivo?”

“Perché ci sono delle persone che voglio proteggere.”

Il padre quindi le sorride e dopodiché appare davanti a lei e la abbraccia, dopodichè una luce abbagliante li avvolse e di nuovo si sentì la voce di prima.

“Bene, vedo che hai superato la prova, ma cosa più importante è che hai capito che la vera forza è quella del cuore, alimentata dalla bontà e dall'amicizia. Credo di doverti ricompensare come si deve.”

Dopo quelle parole la maschera che Diana portava al viso si frantumò e un bracciale bianco dai riflessi celesti si incastonò nel suo bracciale e dopodichè la voce parlò ancora una volta.
“La maschera che portavi era il simbolo della tua ignoranza su quest'argomento e quindi della tua arroganza, ma vedo che non ne hai più bisogno. Ora vai dai tuoi amici.”

La Raven quindi ubbidì pronta a tornare dai suoi compagni di squadra senza più crepe nel cuore.


Eri Kanzaki era finalmente giunta nel paese dell’acqua e vedere le condizioni in cui era ridotto il suo villaggio e il suo popolo la sconvolge, veder la gente sta male la sconvolge a sua volta però sa bene che se supera la prova che le spetta riuscirà a portare la pace nel suo paese. Pace di cui il suo popolo da troppo tempo è stato privato. Rincuorata dai suoi stessi pensieri quindi si dirige verso la radura che tanto ama.

Appena però giunse nei pressi della sua cascata nota una cosa che la fa soffrire molto: non c’era nemmeno una goccia d’acqua e il solo pensiero che gli Emissari avevano devastato quel luogo, che un tempo era tra i più belli del paese, le riempie il cuore di pura angoscia.

Una lacrima cominciò a rigargli il viso ma poi cominciò a pensare al volto del suo migliore amico Afuro e ripensa alle parole che il biondo soleva dirle spesso quando erano ragazzini: Rilassati Eri, non piangere che la vita non è fatta per soffrire. Quindi ricacciò dentro le sue lacrime con il pensiero puntato sul suo migliore amico visto che se fosse con lei l’avrebbe di sicuro sgridata per quelle lacrime.

Ad un certo punto la giovane sentì una melodia, probabilmente di un pianoforte, e attratta da quel magico suono cominciò a seguirlo finchè non se lo trovò davvero davanti. La cosa strana era che non lo stava suonando nessuno e così si sedette sullo sgabello e cominciò a premere delicatamente i tasti, ricordandosi di quando era vicina alla madre ogni qual volta che si metteva suonare quel magnifico strumento e al solo pensiero la giovane sentì una voc, però non smise di suonare.

“Ma lo sai che unendoti al nemico potresti riconciliarti con tua madre?”

Eri sobbalzò però questo non le impedì di continuare la sua melodia e senza accorgersene disse:

“No! Afuro non lo vorrebbe.”

Sentì quindi la voce lasciarsi andare in una risata di beffe nei confronti della giovane.

“Chi, lui? Fa parte dei nemici non credo gli dispiacerebbe. Ormai è cambiato e lo sai.”

Eri però a quelle parole sorrise come per prendere in giro la voce con la quale sta comunicando in questo momento.

“No, quello non è lui. Io parlo di mio cugino, Afuro Terumi, colui che vorrebbe la pace e non la guerra, colui che un giorno rivedrò sorridere. Lotterò, anche per lui.”

La voce smise di parlare evidentemente colpita dalle parole della giovane e dopo qualche minuto riprese, ma questa volta con un nuovo tono.

“Brava, così si parla! Per ripagarti, ecco a te questo.”

Una piccola goccia d’acqua quindi cadde sul bracciale di Eri e si trasformò in un cristallo di un colore blu oltremare, inoltre sembrava che all’interno scorresse dell’acqua. Lo incastrò nel bracciale ora era pronta a tornare dai suoi amici ma prima voleva ringraziare la voce per quello che aveva fatto per lei ma quando gli fece una domanda, non ricevette nessuna risposta.







Angolo Autrice: Finalmente sono tornata con un nuovo capitolo ^^ Lo so che i protagonisti sono diversi da quelli che avevo inserito nello scorso capitolo ma ho deciso di lasciare il club degli amici degli alberi per ultima e Clau sa bene perchè xD
Comunque se adesso sono qui a pubblicare lo devo a Eri la quale mi ha aiutato moltissimo a scrivere questo capitolo e infatti lo dedico a lei ^^ Perchè le voglio bene e perchè è una ragazza speciale e quindi non potevo non dedicarle il capitolo <3.
Ringrazio anche Clau per avermi sopportato e per avermi fatto desistere dal cancellare questa storia, perchè credetemi lo volevo davvero fare ma poi sotto le sue minaccie ho deciso di cambiare idea.
Comunque posso dire che stiamo arrivando quasi alla fine della storia e dopo penso che se mi verrà qualcosa in mente farò una long a Oc sulla serie Go, anche perchè Shindou mi chiama <3
Comunque spero che questo capitolo vi sia piaciuto e ho rtiletto il capitolo una volta quindi spero di non aver fatto errori gravissimi ^*
Un bacio e a presto e w i pinguini <3
   
 
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