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Autore: VictorianPuppet    23/11/2012    2 recensioni
Titolo originale: Underground (non preoccupatevi, sono sempre io!!)
26 novembre 2011.
Una serata qualunque per molti.
Ma davvero unica per quattro amiche.
Io, Elena, Sophie e Viola e il nostro primo concerto dei ThunderFire, la nostra band preferita!
Una serata qualunque, un posto come un altro, quattro amiche al concerto dei loro idoli.
Amiche che non sanno che l'universo ha una faccia nascosta che non conoscono.
E così si ritroveranno a precipitare nell'abisso per affrontare un mondo sconosciuto, con al loro fianco le persone più improbabili.  
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- WonderGround -



XXV
NOCTURNAL MADNESS




 

Anna ci concesse di riposare ancora per quel pomeriggio e per tutta la notte, ma all'alba del nuovo giorno la nostra marcia sarebbe ricominciata, e questa volta a tappe forzate. Ormai mancavano solo tre giorni di cammino per raggiungere la capitale, anche se per colpa di Katherine e di tutto ciò che ne era seguito avevamo perso un sacco di tempo.

Nessuna protesta: eravamo tutti entusiasti di arrivare a Kilburn e di poter finalmente ritornare a casa.

Quella sera ci coricammo tutti presto, decisi a caricarci di energie per il mattino dopo. Io sopprattutto sentivo di averne davvero bisogno.

Non feci a tempo a toccare il cuscino che già ero sprofondata nel sonno.

 

La festa è un'armonia di colori e suoni che danzano frenetici attorno a me. Mi sento inebriata da quest'atmosfera leggiadra e volteggio a ritmo della musica, ridendo come una bambina allegra. Un cavaliere mi porge la mano e danziamo insieme un valzer spedito, incrociandoci con le altre coppie. Guardo le dame attorno a me: sono tutte meravigliose e splendenti come se fossero animate da una luce propria. Acconciature raffinate o casual ma comunque eleganti, collane e bracciali pieni zeppi di preziosi gioielli che proiettano la loro luminescenza tutto attorno, vestiti di mille colori che farebbero impazzire per la meraviglia qualsiasi stilista appassionato del genere.

Ma la più bella, lo so, sono io.

I capelli, lasciati completamente sciolti, cadono leggeri sulla mia schiena e svolazzano ad ogni movimento come se avessero vita propria; annodato attorno al collo ho un semplice nastrino di raso nero con in fondo due rose dello stesso blu dei miei occhi. Anche il vestito, tutto bianco, è piuttosto semplice. Parte con un corsetto morbido stretto sul davanti da un legaccio nero che arriva a qualche centimetro sotto l'ombelico; da lì comincia una gonna: corta e a balze sul davanti, diventa un vero e proprio strascico di tulle a partire dai lati, ed è gonfiata in fondo da un semicerchio di metallo.

Ad un certo punto il mio campo visivo viene attraversato da qualcosa di rosso. Lo riconosco subito.

Abbandono immediatamente il mio cavaliere per correre incontro a Aidan e saltargli al collo, abbracciandolo come se non lo vedessi da secoli. Saranno forse un paio d'ore che ci siamo lasciati, ma ogni volta che sono lontana da lui sembra che il tempo non passi mai.

Lui mi accarezza la testa e mi sorride.

E' così bello... Ha i capelli rossi come un tramonto sul mare, lisci e lunghi fino al mento, tutti scalati, e i suoi occhi bordeaux sono così profondi che a volte ho ancora paura di caderci dentro.

All'improvviso tutto diventa nero, come un'interfereza televisiva e annaspo cercando di capire dove sono finchè non ritornano i colori. Allora cerco il volto di Aidan, ma davanti a me c'è solo una parete di grezza pietra scura. Una mano guantata spunta all'improvviso dal dietro e mi copre gli occhi. Sento delle braccia che mi bloccano, provo ad urlare, ma anche la mia bocca viene tappata.

Ancora l'interferenza, ma questa volta mi trovo in ginocchio in un salone dalle pareti verde malachite; un orologio batte cupo le ore. Ci sono tante persone intorno a me, ma non riesco a capire chi sono, perchè... non hanno il volto! Inorridita, guardo di fronte a me. Una figura è in piedi davanti ad un maestoso trono e tiene sollevata una spada. Emerald? Non faccio a tempo a parlare che mi ritrovo a precipitare in un lago di inchiostro. Per qualche istante perdo i sensi.

Sto correndo per un prato illuminato dalla bianca luce della luna piena, cantando, ma attorno a me c'è un odore acre. Il mio vestito bianco è tutto tinto di rosso. Che cos'è?

“ Che hai fatto, Mezzie?” domando. “ Che hai fatto? Perchè sono sporca di sangue? Perchè, perchè, perchè?”

Le parole sono macabre, ma canticchio come se stessi recitando una filastrocca per bambini.

Mi sento felice. Fra poco rivedrò qualcosa che mi è tanto caro, ma avevo perduto.

“ Fra poco sarò di nuovo sulla Terra, con Shou e tutti gli altri!” confesso alla luna.

Qualcosa brilla non molto distante da dove sono ora. Un piccolo specchio d'acqua riflette con pigrizia la luce della luna, e mi affretto in quella direzione.

Giunta alla riva, sollevo le gonne e le sistemo in modo da non sporcarle, poi mi inginocchio, sempre cantando. Mi sporgo quel poco che basta per vedere il riflesso del mio viso.

“ Perchè hai i capelli azzurri, Mezzie?”

Non riesco a riconoscere la ragazza che mi guarda riflessa. Una lacrima cade sull'acqua e l'immagine cambia, tremulando. Ora è Mezzie, quella giusta, che mi guarda dal laghetto. Dai suoi occhi verdi scendono gocce di sangue che cadono senza però smuovere l'acqua. Mezzie sta cantando. Al''improvviso io mi muovo e lei si muove a sua volta, gettando le braccia avanti. Afferro il suo collo stringendolo forte fra le mie mani pallide, e lei fa lo stesso con me. Nello slancio sono finita in acqua e insieme iniziamo ad affondare, mentre le alghe verdi ci accerchiano e circondano i nostri corpi, trascinandoli sempre più giù.

 

Mi sveglai urlando, sudata e tremante, mentre una sensazione disgustosa alla bocca dello stomaco mi faceva venire da rimettere. Combattei con le coperte che sembravano volermi soffocare come le alghe di poco prima.

- Aiuto!- urlai cercando di repirare a pieni polmoni. Non dovevo morire, non dovevo morire! La mia testa era un caos di pensieri; non solo il mio panico, ma anche quello di Inari stavano rischiando di farmi perdere il controllo.

Qualcuno si avvicinò al mio giaciglio, e subito mi tornarono in mente le persone senza faccia. Scalciai, cercando di mandarla via, chiunque fosse, ma mi rispose solo la voce calma di Vero.

- Va tutto bene Mezzie, era solo un incubo!- stava sussurrando cercando di tenermi ferma.

- Vero!- esclamai. Finalmente riuscii a riprendere la calma, e rimasi seduta, col fiatone, a guardare la ragazza. Non c'era nulla che non andava. Ero nella tenda, la solita tenda, con i ragazzi che, allarmati, stavano vedendo a vedere cosa succedeva, ed erano tutti normali.

- Oddio!- sbottai coprendomi il viso con le mani. Che idiota! Farmi spaventare così per un sogno...

“ Che diamine era quello?”

Inari non si era ancora riuscita a tranquillizzare, e le sue emozioni si mescolavano alle mie lasciandomi un retrogusto di terrore. Provai una maligna soddisfazione nel vedere che lei non aveva ancora ripreso il controllo. Solo per un sogno...

Vero mi aiutò a mettermi in piedi; mi tremavano ancora un po' le gambe, ma nel complesso stavo decisamente meglio.

- Mi dispiace di avervi svegliati...-

- Ormai è mattino, non preoccuparti.- sorrise Anna avvicinandosi. - E' tutto a posto ora?-

Annuii.

- Vieni fuori, ti preparo un infuso rilassante!- propose Vero aprendo l'entrata della tenda.

Recuperai Emerald, e la seguii immediatamente.

 

La marcia riprese comunque, per fortuna. Il mio incubo venne presto dimenticato e nessuno mi chiese nulla, anche se tutti si fecero in quattro per tenermi allegra.

Decisi che mi sarei comunque consultata con Elena, anche se prima volevo fare una chiacchierata con Inari. Dal mio risveglio l'avevo deliberatamente ignorata per evitare di farmi condizionare dai suoi stati d'animo. Ma, quando cercai di entrare in contatto con lei, venni investita da un uragano di pensieri ed emozioni. Rabbia, terrore, odio... e tanta, tanta tristezza. Fu soprattutto questa a stupirmi: da quando avevo fatto la sua conoscenza non immaginavo che il demone fosse in grado di provare qualcosa di simile. Questo suo lato mi fece un po' ricredere nei suoi confronti, e così cercai di non ferirla troppo.

“ Inari?” domandai piano.

Nessuna risposta.

“ Ci sei ancora?”

Sentivo ancora le sue emozioni, sì, ma forse se n'era andata! Sarebbe stato...

“ Perchè quel sogno, Mezzie? Cosa voleva dire?”

Ok, no, era ancora lì.

“ Erano i tuoi, ricordi, non è vero?” le risposi.

“ Già... A parte l'ultimo.”

“ E Aidan, quel ragazzo...” iniziai, ricordando che Aniki aveva fatto quel nome il giorno prima, ma subito venni investita da una scarica di rabbia e disperazione che mi fecero ammutolire.

“ Lui! Quel maledetto! Possa l'inferno portarlo con sè e fargli soffrire mille volte tanto quello che ho sofferto io! Schifoso traditore!”

Gli insulti di Inari continuarono per qualche minuto, e alla fine il demone si chiuse in un silenzio ostinato. Preferii non continuare oltre quel discorso: sarebbe stato già abbastanza doloroso immaginare come si sentiva la ragazza, ma la cosa peggiore era che io provavo esattamente quello che provava anche lei. E poi ero davvero dispiaciuta per quello che le era successo.

Con un sospiro mi avvicinai agli altri.

Non potei fare a meno di soffermarmi a guardare Shou: i suoi capelli avevano lo stesso colore di quelli del ragazzo del sogno. Ma lui non avrebbe mai fatto nulla di simile. Non mi avrebbe mai tradita in modo così vile.

- Mezzie la solitaria si è decisa a tornare da noi, eh?- esclamò Kai buttandomi un braccio attorno alle spalle.

- Certo, sono venuta apposta per te!- risposi ridendo.

Per un po' andammo avanti a prenderci in giro a vicenda, mentre Shou ed Elena appoggiavano una o l'altra fazione a seconda dei momenti.

Poi si aggiunsero anche Anna e Vero, ma alla fine la prima dovette interrompere la nostra allegra discussione.

- Ho una buona notizia da darvi! Entro sera arriveremo ad un villaggio e ci faremo ospitare lì per la notte. Se va tutto bene dormiremo in un vero letto!-

- Yuhuu!-

Buttammo le braccia al cielo e cominciammo a ridere e scherzare, allietati dalla bella notizia. Mi unii ai festeggiamenti con tutta me stessa: l'incubo di quella notte era solo un brutto ricordo.






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Eccomi qui!!
Vi starete chiedendo: "Ma VictorianPuppet è diventata pazza?". Ebbene forse sì, o forse no! xD
Niente paura, questo capitolo mi è stato ispirato dalle mie recenti letture, ossia Amleto e Pandora Hearts che amo alla follia. 
Non preoccupatevi, comunque, WOnderground è sempre lo stesso!
Alla prossima! ^^
VictorianPuppet
  
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