In una terra di miti vivevano due maghi: Merlino e Morgana. Loro erano destinati ad amarsi, condannati a combattere.
Un saggio drago una volta disse: “I vostri destini sono uniti per sempre”.
 
 
Morgana si svegliò all’improvviso urlando. La fronte madida di sudore, il respiro affannoso. Si sentiva persa, vuota e spaventata. Merlino si svegliò per via delle urla, preoccupato.
“Morgana, calma. Era un incubo”, la rassicurò il giovane abbracciandola.
Lei nascose il viso nel suo petto, non riuscendo a fermare le lacrime. Lui la cullò, dandole dei piccoli baci sui capelli e carezzandole le guancie.
“Va tutto bene”, le sussurrò, ma lei non voleva saperne di calmarsi, né di tornare a dormire, né di spostarsi dalla sua posizione. Il sogno era stato orribile e tutto quello di cui aveva bisogno era la vicinanza di Merlino, voleva sentirsi amata e tra le sue braccia iniziava a sentirsi meglio.
“Ti va di raccontarmelo?”, gli chiese il ragazzo alzandole il mento per guardarla negli occhi. Delicatamente le asciugò le lacrime e le diede un bacio sulla fronte.
Morgana cercò di calmarsi per riuscire a raccontare, stringendosi ancora più forte al suo Merlino.
“Noi due stavamo combattendo, non mi ricordo perché. E… mi sentivo così vuota e sola e la cosa peggiore è che ti odiavo così tanto Merlino, così tanto. La mia anima era piena di odio”, disse lei tornando a piangere e nascondendo di nuovo il viso nel suo petto.
“Ma io non ti odio, lo sai vero?”, disse singhiozzando.
“Certo che lo so tesoro”, disse Merlino stringendola forte a sé.
Odiava vederla in quelle condizioni. Un nodo gli stringeva il cuore.
La fece ristendere, ma lei gli afferrò le maniche del pigiama.
“Non voglio dormire”, disse spaventata.
“Non lo faremo”, la tranquillizzò lui baciandola ancora e ancora.
I due si stesero. Le loro fronti si toccavano, le loro gambe erano incrociate sotto le coperte. Merlino poggiò la mano destra sulla guancia di Morgana accarezzandogliela tutta la notte.