Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Harukichi    24/11/2012    3 recensioni
Nel 1566, a Londra, la peste, che dilagava in ogni dove, ha fatto chiudere tutti i teatri, ma un uomo, che senza di esso, si sente vuoto e perso, si ritrova, insieme a degli amici fidati, in una taverna nascosta dall’oscurità della notte, a raccontare la storia di come lui abbia scoperto cosa significa amore e il dolore che esso porta con sé come suo fedele scudiero.
Genere: Romantico, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
William guarda il pubblico soddisfatto e prosegue nel suo racconto: “Senza che ce ne accorgessimo era arrivato l’inverno e il termine che era stato deciso per l’opera era alla fine dell’anno. Io stavo ancora lavorando al personaggio femminile, non so come spiegarlo, ma lo avevo plasmato ad immagine e somiglianza di Elisabeth e ne ero contento; sapete l’opera che mi era stata richiesta era una tragedia, ad Elisabeth non interessava come avrei impostato la storia voleva semplicemente che io scrivessi questa tragedia già adattata per il teatro, mi era sempre stato congeniale scrivere tragedie, dato che sapevo cos’era il dolore, dopo aver perso mia madre. In quel periodo di conoscenza con Elisabeth, ho scoperto di saper scrivere anche riguardo il vero amore, si certo sono sempre stato capace di scrivere storie d’amore ma non ci mettevo sentimento perché non ne ero coinvolto ma con Elisabeth le parole fluivano direttamente dal cuore e raggiungevano la penna.
La tragedia proseguiva e i nostri incontri erano sempre più ravvicinati e prolungati, andavamo a Greenwich Park nelle giornate non troppo fredde e ci ritrovavamo in questa taverna con una fumante tazza di tè e conversavamo per ore e ore, il tempo sembrava infinito con lei. Le recitavo i miei componimenti, era sempre molto felice di ascoltarli ma mi rimproverava dicendo che non dovevo perder tempo e dovevo concentrarmi sulla tragedia ed io la rassicuravo sempre dicendole che quei piccoli componimenti non toglievano tempo all’opera e che stava proseguendo bene.
Continuammo a vederci per tutto l’inverno ed ero entrato in un turbinio di emozioni e soprattutto stavo rivoluzionando la mia vita: di giorno stavo con Elisabeth e di notte creavo, componevo e continuavo a scrivere, solo alle prime luci dell’alba mi infilavo nel mio letto per poche ore, ma neanche in quei momenti la mia mente cessava un attimo di pensare a lei.
La fine dell’anno si avvicinava, mancavano solo due settimane ed io ero all’ultimo atto, quello cruciale e mi stavo impegnando molto per riuscire a soddisfare l’esigenze artistiche che Elisabeth mi richiedeva.”
Dal pubblico proviene una voce flebile ma decisa che interrompe la narrazione di William dicendo: “ Perdonate l’interruzione e vi prometto che questa sarà l’unica, ma non ha ancora pronunciato, neanche una volta, il titolo della tanto agognata tragedia, possiamo conoscerlo od ostacolerebbe il proseguimento del vostro raccontare?”; William sorpreso da quella domanda, ma ancor più da chi gliela poneva: un uomo alto e ben distinto con un bastone da passeggio tutto  ornato con il pomolo dorato, gli risponde: “ Non le dirò il titolo bensì vi citerò una parte del prologo e credo che voi, milord, riuscirete benissimo a comprendere di che opera sto parlando” e così dicendo inizia:


“Nella bella Verona,
dove noi collochiam la nostra scena,
due famiglie di pari nobiltà;
ferocemente l’una all’altra oppone
da vecchia ruggine nuova contesa,
onde sangue civile va macchiando
mani civili. Dai fatali lombi
di questi due nemici ha preso vita
una coppia di amanti
da maligna fortuna contrastati
la cui sorte pietosa e turbinosa
porrà, con la lor morte,
una pietra sull’odio dei parenti.
Del loro amore la pietosa storia,
al cui terribil corso porrà fine
la loro morte, e dei lor genitori
l’ostinata rabbiosa inimicizia
cui porrà fine la morte dei figli:
questo è quanto su questo palcoscenico
vi rappresenteremo per due ore.
E se ad esso prestar vorrete orecchio
pazientemente, noi faremo in modo,
con le risorse del nostro mestiere,
di sopperire alle manchevolezze
dell’angustia di questa nostra scena.”

  Conclude così e il signore che aveva posto la domanda, rimasto in piedi fino alla fine del brano, ringrazia William dicendo che aveva capito di che opera si trattasse e che non lo avrebbe più interrotto. William allora torna a raccontare.

 





Note: ciao a tutti! Sono sempre più contenta di vedere le vostre recensioni e ringrazio tutti quelli che stanno seguendo la storia, anche senza commentare, lo apprezzo molto! Mi scuso per il capitolo corto ma non ho molto tempo, purtroppo!  Spero vi piaccia e se c'è qualcosa che non vi torna o trovate degli errori non esitate a dirmelo, così posso migliorare!
Ciao e buona lettura! (ok continuo a sbagliare a scriverlo alla fine, ma fa sempre piacere leggerlo! XD)
Harukichi <3


















  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Harukichi