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Autore: grofflicious    24/11/2012    4 recensioni
"Rachel guardò quella fotografia, ancora incorniciata. Jesse le stava dando un bacio sulla guancia, mentre lei guardava l'obiettivo e sorrideva raggiante. Amore. Era tutto ciò che vedeva all'interno di quella foto. Amore puro, rosso, intenso."
Raccolta di Oneshoot St.Berry, completamente ispirate alle canzoni di " Red " il nuovo album di Taylor Swift.
Genere: Fluff, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jessie St. James, Rachel Berry | Coppie: Jessie/Rachel
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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ALL TOO WELL.

 


♫ I walked through the door with you
It was cold, but something 'bout it felt like home somehow and I
Left my scarf there at your sister's house
And you still got it in your drawer even now. 

 


" E' un invito ufficiale?" chiese Rachel, facendogli un sorriso radioso. Era così felice! Se Jesse l'aveva invitata a casa sua, per passare il Giorno del Ringraziamento con la sua famiglia, voleva dire che la loro storia era ormai seria. Non erano più i due ragazzini che avevano fatto tanti errori ai tempi del liceo, no. Ora erano Rachel e Jesse, i due ragazzi più adulti che si erano incontrati per caso un giorno, allo stesso spettacolo di Wicked, a Broadway. Era il primo anno di Rachel, lì a New York. Alla NYADA non stava andando molto bene, e si sentiva così sola e sperduta, tanto lontana da casa. Trovare un viso conosciuto in quel grande teatro, l'aveva rincuorata. E poi... Beh, si sa come vanno le cose. Avevano preso un caffè insieme, e poi si erano ripromessi di rivedersi. Al terzo appuntamento erano finiti a letto insieme, perché Rachel non era riuscita a dire di no a Jesse St.James, perché lo desiderava e soprattutto perché non voleva sprecare un'altra opportunità come aveva fatto quella volta al liceo. Rifiutarlo? Uno dei più grandi errori della sua vita. Quel ragazzo era un Dio del sesso! 
Ben presto poi si erano resi conto che l'amore fra loro due non si era mai esaurito, e che si amavano. E dopo otto mesi, Jesse la stava invitando a casa St.James.
" Non puoi dire di no!" rispose Jesse, sorridendole a sua volta. " E' un invito ufficiale, sì. I miei sono impazienti di conoscerti."
" Non ti dirò di no." disse Rachel, dandogli un bacio sulle labbra, stringendogli poi forte la mano sopra il tavolo del ristorante, nel quale lui l'aveva portata per una cenetta romantica. 
*
Faceva freddo fuori. Rachel aveva dimenticato la sua sciarpa a casa della sorella di Jesse, quando il giorno prima erano andati a trovarla. Il ragazzo infatti aveva tenuto opportuno far conoscere a Rachel i componenti della sua famiglia a piccole dosi, prima di gettarla direttamente nella bolgia del Giorno del Ringraziamento. Così, nel tempo di una settimana, Rachel aveva fatto la conoscenza della sorella maggiore Allison, e del fratello più grande di nome Gale. Entrambi simpaticissimi, per fortuna. Allison non somigliava a nessuno dei suoi due fratelli, mentre era quasi impressionante la somiglianza che c'era fra Gale e Jesse. Solo che Gale aveva gli occhi castani.
Precedentemente, inoltre, Rachel aveva conosciuto la nonna di Jesse, Meredith. Lei viveva a New York, perciò una volta erano andati a trovarla. 
Ma ora erano a Lima, e il Giorno del Ringraziamento era arrivato. Rachel strinse forte la mano di Jesse, mentre lui suonava il campanello.
" Jesse, e se non gli piaccio?" chiese Rachel, guardandolo.
" Piacerai a tutti, amore." rispose il ragazzo, sorridendole.
" Ho dimenticato la sciarpa a casa di tua sorella..." mormorò lei, cercando di temporeggiare.
" Ci penserò io." disse Jesse, dandole un bacio sulla fronte. " ora stai calma, rilassati, e vedrai che andrà tutto bene!"
" Vedremo poi come starai calmo e rilassato tu, quando passeremo il Natale con i miei!" borbottò Rachel.
" Passeremo il Natale con i tuoi?" chiese lui, sorpreso. Era la prima volta che sentiva una cosa simile.
" Certo che sì! O pensi che solo a me spetti conoscere i parenti, eh?" 
" Oh, è una vendetta!" esclamò Jesse, ridendo.
La porta si aprì proprio in quel momento, e una donna - ecco a chi assomigliava Allison! - bionda e snella, sorrise ai due. 
" mamma, ciao!" salutò Jesse, abbracciandola.
" ciao caro, quanto mi sei mancato!" disse la donna, stringendolo forte a se. Poi lo allontanò e lo squadrò dalla testa ai piedi. " fatti guardare. Quanto sei bello!"
" anche tu mamma, sei bellissima." disse il ragazzo, sorridendole. 
La donna gli diede due baci sulle guance, prima di spostare la sua attenzione su Rachel.
" E tu devi essere Rachel." disse.
" tanto piacere, signora St.James." disse Rachel, timida, restando al fianco del suo fidanzato.
" Oh, chiamami pure Kristen. " chiese la donna bionda. Quindi le sorrise. " Sono così contenta di conoscerti! Jesse me l'aveva detto che eri bella, ma non immaginavo così tanto..."
Rachel si era sempre immaginata la madre di Jesse come una donna in carriera, che andava in giro in tailleur anche quando dormiva, rigida e seria. E invece si ritrovò davanti a sé una donna così bella e dal sorriso gentile, che addirittura per salutarla la abbracciò. 
In qualche modo, in quel momento, Rachel si sentì a casa. In qualche modo, quella era la sua nuova famiglia, giusto?
" venite! Aaron e gli altri ci stanno aspettando!" disse Kristen, facendoli entrare.

 


♫ Photo album on my counter
Your cheeks were turning red
You used to be a little kid with glasses in a twin size bed
And your mother's telling stories 'bout you on the t-ball team
You tell me about your past thinking your future was me. 

 


La cena andò magnificamente. Il cibo era squisito perché, come ci teneva a sottolineare Gale, non era stata Kristen a cucinarlo, o altrimenti avrebbero tutti avuto il voltastomaco. Aaron, il padre di Jesse - uguale ai due figli maschi, con due grandi occhi celesti - era un uomo molto affascinante. Era composto e a prima vista sembrava serio, ma anche lui in quel giorno di festa si era lasciato andare. 
Rachel si era trovata benissimo. Com'era da tradizione, prima di mangiare ognuno di loro aveva colto l'occasione per dire per cosa fosse grato.
Gale e la sua neomoglie che gli sedeva accanto, Alex, erano grati per il loro primo bambino che era in arrivo.
Kristen e Aaron erano grati per la loro bellissima famiglia.
Allison scherzò sul fatto che poteva ringraziare solo il suo gatto Bacon, con cui conviveva l'appartamento, e tutti risero divertiti. Ma poi anche lei ringraziò di avere una famiglia su cui poter sempre contare, che non la facesse mai sentire sola.
" E' già il mio turno?" chiese Jesse, sorridendo. " sono grato per la mia famiglia, che mi ha permesso di diventare ciò che sono oggi. Per mio padre che mi ha prestato il suo DNA per diventare un ragazzo affascinante, per mia madre che mi ha dato le basi per diventare un pianista pieno di talento. Per Dio che mi ha dato una voce pazzesca..."
" E la modestia." aggiunse Gale, facendo ridere tutti quanti.
Ma quando le risate si esaurirono, Jesse prese la mano di Rachel e le sorrise teneramente.
" Scherzi a parte, sono grato per tante cose. Ma soprattutto, per avere Rachel. L'unica ragazza in grado di rubarmi il cuore. Ti amo, piccola.." 
Rachel gli sorrise, stringendogli forte la mano, guardandolo commossa. " ti amo anch'io.." gli sussurrò.
" Oh, sto per piangere, sto per piangere..." mormorò Kristen, asciugandosi gli occhi con il rosso fazzoletto di stoffa. 
" Se l'è studiata, è un attore!" scherzò Allison. 
" E tu per cosa sei grata, Rachel?" chiese Alex, sorridendole, poggiandosi una mano sul pancione.
" Sono grata perché il ragazzo che amo ha una famiglia che non mi odia!" e di nuovo la stanza si riempì delle risate dei St.James. " vi sono davvero grata per avermi accolta come se fossi una di voi. Grazie, dal più profondo del mio cuore." sorrise.
Alla fine dei ringraziamenti, ci pensò Gale a proporre un nuovo passatempo : mostrare a Rachel le foto di quando Jesse era bambino.
Si erano tutti seduti in salotto, e non appena Kristen aveva aperto la prima pagina dell'album in cui c'era la foto di un bambino sorridente, con degli occhiali da vista, Jesse diventò tutto rossi in viso.
" che imbarazzo." aveva borbottato.
" Oh, eri così carino!" aveva invece esclamato Rachel, passando un dito sulla fotografia, sorridendo intenerita. 
" sai, Rachel? Jesse faceva parte di baseball quando era più piccolo!" cominciò a raccontare Kristen.
" Mamma, ti prego, no...." la supplicò Jesse, passandoci una mano fra i ricci.
" Per favore, amore, voglio sentire!" disse Rachel, stringendogli la mano, dandogli un bacio sulla guancia per convincerlo a lasciar parlare sua madre.
" Era anche parecchio bravo, ma a quanto pare l'unica cosa che voleva fare su quel campo era cantare l'inno americano." disse Kristen. 
Gale e Allison stavano già ridacchiando, loro conoscevano già la storia.
" suo padre però gli aveva detto che l'inno nazionale si poteva cantare solo prima di una partita molto importante, e così lui aveva aspettato pazientemente..." continuò la donna. " fino al giorno dell'ultima partita di campionato. Siccome gli era stato detto che era quella decisiva per il primo posto, lui aveva capito che era il momento di agire. Prima del fischio dell'arbitro, era andato al centro del campo e aveva cominciato a cantare."
Tutta la famiglia, compresa Rachel, ma tranne Jesse, era scoppiata a ridere.
" ci risiamo... Avevo solo sei anni, e guardavo molti musical!" si difese il ragazzo.
" Oh, questa storia la potrai raccontare ai tuoi figli, su!" disse Aaron, dandogli una pacca sulla spalla, divertito. 
" non mi renderò ridicolo davanti ai miei figli. " borbottò Jesse. 
Rachel lo guardò, sorridendole. " quindi avrai dei figli? non gli escludi, bad boy?" 
Jesse le sorrise. " Avremo dei figli. " la corresse.

 

♫ Time won't fly it's like I'm paralyzed by it
I´d like to be my old self again
But I'm still trying to find it
After plaid shirt days and nights when you made me your own
Now you mail back my things and I walk home alone
But you keep my old scarf from that very first week
Cause it reminds you of innocence and it smells like me
You can't get rid of it, cause you remember it all too well yeah 

" Rachel?" 
Quella voce la distolse da tutti quei meravigliosi flashback. Fino a quel momento, era come se il tempo non volesse passare e lei fosse rimasta paralizzata, imprigionata nel passato. 
Si asciugò le lacrime con le maniche del maglione e si voltò, tirando un sorriso per Kurt.
" non ti aspettavo così presto..." disse al suo amico.
" Tesoro! ma cos'è successo?" chiese Kurt, andandole incontro, abbracciandola e dandole poi un bacio sulla testa.
" Jesse..." rispose Rachel accennando con la testa alla scatola che era sul tavolo.
" che cos'è?" 
" mi ha spedito le mie cose." spiegò allora la ragazza. " E'....è tutto finito, Kurt...." 
Il ragazzo la strinse forte a sé, accarezzandole dolcemente la schiena.
" Eravamo così felici..." mormorò Rachel, cominciando a singhiozzare. " Mi....mi aveva detto che avremo avuto dei bambini...mi aveva detto che mi amava.... " 
" va tutto bene..."
" No, non va tutto bene! Perché lui non è qui. " esclamò Rachel, guardandolo con gli occhi pieni di lacrime. " E non riesco neanche ad odiarlo per questo, perché lo amo.  Lo amo tanto, ancora adesso. Anche se mi ha spedito le mie cose, anche se mi ha lasciata senza troppi perché... Nessuno mi aveva mai amata come aveva fatto lui. Mi aveva fatta sua, ed era così bello, Kurt, così speciale..."
" mi dispiace tanto, tesoro..." disse Kurt, guardandola impotente. Vedere un'amica che soffre, con la consapevolezza di non poter aiutarla in nessun modo, è doloroso. 
Rachel si sedette, facendo un sospiro stanco. Era faticoso portarsi dietro un cuore  infranto, era faticoso piangere tutti i giorni per qualcuno che non ti ama più, per una storia finita. Era estenuante, e anche se lo sentiva battere nel suo petto, Rachel era certa che Jesse si fosse portato via il suo cuore, perché apparteneva a lui, e così sarebbe stato per sempre.
" Manca la mia sciarpa..." mormorò.
" come, scusa?" chiese Kurt, sedendosi accanto a lei.
" La mia sciarpa, quella che avevo dimenticato a casa di sua sorella, la prima settimana che siamo tornati a Lima, insieme. " spiegò allora Rachel. " Non c'è. L'ha tenuta lui. Non è nella scatola. "
" Oh...."
" Sai, Kurt... Mi piace pensare che lui l'abbia tenuta perché gli ricorda me..." disse Rachel, facendo un sorriso così colmo di malinconia da diventare pesante ed esaurirsi troppo presto. Non c'era spazio per i sorrisi, non ancora, non senza Jesse. " Mi piace pensare che lui l'abbia tenuta perché ha ancora il mio profumo... E ogni tanto lui la stringe a sé, perché anche lui come me ricorda tutto troppo bene..."
Kurt le fece una carezza sul viso, mentre questo si bagnava di lacrime calde. 
" io....io...Mi piace pensare queste cose perché fa meno male. " singhiozzò Rachel. " perché non voglio che lui si dimentichi di me."
" Lo so, Rachel, lo so..."
" Non voglio, Kurt... non voglio...." 
" vieni qui..." disse il ragazzo, stringendola ancora in un altro abbraccio.
" io mi ricorderò tutto quanto, per sempre. Io non mi dimenticherò mai di lui..." 
E queste parole erano arrivate alla bocca di Rachel, direttamente dal più profondo del suo cuore.
Ricordava tutto troppo bene, dimenticare era impossibile.

-------
Fra's corner.


E i nostri Jesse e Rachel sono tornati ad essere quelli originali per questa OS, dopo tanti OOC e AU! One shot molto triste, e anche se mi si spezza il cuore a fare finali tristi quando si tratta dei miei amati St.Berry, con una canzone come All too Well, non potevo fare diversamente. 
Piaciuta? Avete pianto? xD
Ci vediamo alla prossima, ragazze :3
A presto,
Francesca.  

   
 
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