‘Si chiama colpo di fulmine, babe. Aggiornati.’
Mi spuntò un sorriso sincero sul mio viso, mi piaceva come Kat sdrammatizzava sempre tutto.
Partì la web (erano le 23.35)
Kat: ‘ a che pensi?’
Sorrisi.
‘A quel ragazzo, il riccio.’
‘Ancora? Dovresti pensare a Jeremy piuttosto, sei la sua ragazza adesso.’
‘ Ah, Jeremy.’
‘Oddio è tardi, J vado.’
La connessione si bloccò, anzi si arrestò.
Mi buttai come un peso morto sul letto, avevo sonno, ma allo stesso tempo no, dovevo cercare di fissare in mente il suo viso, i suoi occhi, il suo sorriso.


Il mio cellulare mi svegliò con la solita ‘Lovebug’ dei Jonas.
Mi stropicciai ben bene gli occhi, vidi che ore erano.
Era piuttosto presto mi feci una doccia veloce e mi truccai.
Andai di sotto, afferrai lo zaino e corsi verso scuola.
Un clacson, Jeremy.
‘Ehi dolcezza, vuoi un passaggio?’
Kat aveva detto che adesso ero automaticamente la sua ragazza e io sinceramente non ne ero sicura.
Appena entrai in macchina mi mise la cintura, mi cinse con un braccio e mi baciò.
Sì, ero la sua ragazza.
Per un momento, solo uno non pensai al riccio.
Scesi dalla macchina, ci guardarono tutti.
Non ero una delle cosiddette ‘sfigate’:ero una che non si faceva notare molto, tutto qui.
Mi sistemai i capelli ed entrammo in classe.
Andai subito ad abbracciare Kat, e sparii dietro un normale banco.
La Rivoluzione Francese, mmm.
‘Ehi J, ti accompagno a lavoro?’ mi chiese urlando Jeremy mentre stava correndo per andare agli allenamenti di football.
‘Mm, certo!’
Mi maledii, me ne ero completamente dimenticata, vabè.
Presi lo zaino e all’improvviso già ero lì, con il mio curriculum in mano.
‘Eccoti finalmente.’ Disse Sam (il proprietario,lol)
‘Sì, sana e salva.’
‘Eccoti il cappellino del nostro fast food.’
Era un cappellino rosso con delle ali, ali da pollo.
‘oh no.’ Pensai, ‘non è possibile.’

‘Bene adesso..ti devi d…’ iniziò Sam.
Poi JJ l’altro cameriere urlò: ‘ COOOOOODICE ROSSO, SAM.’
Sam volò letteralmente verso il telefono e rispose.
‘Jane, muoviti, prendi l’auto e corri subito a quest’indirizzo!’
‘Ora?’ 
‘M.U.O.V.I.T.I.’

‘Okay, okay.’
‘Ti do un passaggio, babe.’ Mi disse Jeremy.
‘Grazie.’
Arrivammo davanti una casa ABNORME, e mi spaventai un po’, avevano ordinato tipo 87654 cose.
Feci un respiro profondo, doveva andar bene, aveva detto Sam.
‘Vai, dai. Non sarà male, POLLA!’
‘Zitto te, sei un idiota.’ Dissi a Jeremy mentre uscivo.
La sua faccia da sorridente all’improvviso s’incupì.
‘Scherzavo!’
E gli diedi un bacio veloce.
‘Ti aspetto qui.’
‘Sì, sì.’
…
Bussai al campanello, si sentiva musica ad alto volume da fuori.
‘Oddio, dei pazzi.’ Pensai.
La porta si aprì di scatto, cioè il ragazzo la aprì di scatto.
‘E’ arrivata la polla!’ urlò ad alcuni ragazzi dentro, credo.
‘Come scusa?’
‘La polla sei tu.’
Non ci potevo credere.
‘Bene entra e poggia lì le cose, ecco la mancia.’
Erano 1OO sterline.
Urlai: ‘Coosa?! Non posso accertali, nono.’
‘Maddai.’
Il ragazzo dagli occhi azzurri mi sorrise, ricambiai velocemente.
‘Niall! Dove sono le alette di pollo?’ chiese un ragazzo.
Niall, Niall.